Wega Hotel Verona: eleganza, comfort e una nuova tappa nel successo di Velox Group

Una nuova prestigiosa struttura iper tecnologica, con un sistema di domotica integrata, nell’anno del suo 35° anniversario per il gruppo veronese che doppia la sua presenza nel mondo hotellerie e lancia l’ambiziosa divisione Five Stars dedicata al luxury

Nel cuore pulsante di Verona apre ufficialmente le sue porte Wega Hotel Verona, una raffinata struttura ricettiva che unisce il fascino della storicità veronese con il comfort contemporaneo, iper tecnologica, con un sistema di domotica integrata, proponendo un’esperienza di soggiorno esclusiva e indimenticabile. Situato in Via Valverde, in posizione strategica tra la stazione di Verona Porta Nuova (600 metri) e l'Arena di Verona (800 metri), Wega Hotel è la scelta ideale sia per chi viaggia per piacere sia per chi si trova in città per motivi di lavoro. Con 12 camere suddivise tra Junior Suite e Camere Superior, l’hotel è stato progettato per offrire il massimo del relax, combinando eleganza, funzionalità e comfort. Gli ambienti, moderni e sofisticati, sono impreziositi da arredi ricercati e dettagli contemporanei. Una vera oasi di tranquillità, perfetta per immergersi nella cultura e nella storia della città, passeggiando tra Piazza delle Erbe (1,2 km), la Casa di Giulietta (1,3 km) e le eleganti boutique del centro.

Questa apertura segna un momento importante per Velox Group, azienda veronese leader nell’housekeeping e nell’outsourcing alberghiero che nell’anno del suo 35° anniversario lancia un nuovo, ambizioso progetto: la divisione Five Stars, con l’obiettivo di sviluppare una rete di acquisizione e gestione di hotel di prestigio, tra cui strutture 5 stelle e 5L. La crescita di Velox Group è esponenziale: nel primo anno del suo piano industriale 2024-2030, l’azienda ha già superato gli obiettivi prefissati, dimostrando come il traguardo dei 100 milioni di euro di fatturato entro il 2030 sia perfettamente alla portata. Una crescita che si basa su forza organizzativa, visione strategica e capacità di intercettare le nuove tendenze dell’ospitalità di  gamma.


Wega Hotel è la seconda struttura di Velox Group, un “Muraless in the city” con pareti ornate che lo collegano idealmente a Muraless Art Hotel, hotel-galleria d’arte unica nel suo genere di Castel d’Azzano (VR). Muraless, decorato con le opere di 50 tra i più celebri artisti nazionali e internazionali della street art, è stato accolto nella prestigiosa famiglia di WorldHotels Crafted del Gruppo BWH Hotels, a riconoscimento della sua eccellenza nel servizio e della sua unicità nel panorama dell’hôtellerie internazionale.

 


Velox Servizi
, fondata a Verona nel 1990 da Gianmaria Villa, è un punto di riferimento a livello nazionale nell’ambito delle pulizie professionali. Gli elevati standard qualitativi, frutto di un aggiornamento continuo e dell’adozione delle più moderne tecnologie strumentali, consentono di gestire anche in maniera personalizzata e senza difficoltà grandi appalti e qualsiasi tipo di richiesta, avvalendosi di personale altamente qualificato. Velox è un'azienda certificata secondo i maggiori sistemi di qualità, per garantire la gestione dei processi con efficienza e la cura delle più stringenti normative

 


WEGA HOTEL VERONA
Via della Valverde 91  Verona
Tel. 045 1117 6443
www.wegahotelverona.com

 


Cinque Champagne per la tavola di Pasqua selezionati da Alberto Massucco

La Pasqua, momento di ritrovo e celebrazione, rappresenta l’occasione perfetta per un brindisi alla primavera, alle giornate che acquistano ore di luce, ai sapori della tavola fra tradizione e cambiamento. Lo champagne, il vino delle feste per antonomasia, diventa la scelta ideale per un aperitivo raffinato, ma anche per accompagnare un intero pasto.

 

Alberto Massucco, importatore di talentuosi vignerons Récoltant Manipulant e produttore raffinato ci suggerisce le “sue” 5 bottiglie delle feste:

AMC 100%: Chardonnay in purezza proveniente da villaggi Grand Cru della Côte des Blancs, viene fatto fermentare naturalmente insieme a vins de réserve e lasciato riposare sui lieviti

per 5 anni. Questo champagne rapisce per la sua freschezza, la sua finezza e mineralità. Profumi di fiori bianchi, al primo sorso è rotondo, vivace e persistente. Un viaggio che conduce, attraverso il suo fine perlage, verso note fragranti di pane e di brioche, capaci di donarsi morbidamente mantenendo viva la sua vivacità e persistenza.

Vitigni: 100% Chardonnay

Prezzo al pubblico: a partire da 75€

 

AMC, Mon Idée de Cramant 2014: l’essenza del Grand Cru di Cramant in uno Chardonnay in purezza. Vendemmia 2014, non è dosato per mantenere integra la naturale ricchezza di dettagli e la vibrante freschezza delle note gusto-olfattive. Oro al calice, naso intenso con note di pasticceria, frutta esotica e moka. Dieci anni sui lieviti.

Vitigni: 100% Chardonnay

Prezzo al pubblico: a partire da 150€

 

 

 

 

 

Gallois Bouchè, Fut Chene 2014: uve selezionate dai vigneti di famiglia a Vertus e frutto di un'unica vendemmia. Lo champagne viene affinato sui lieviti per non meno di 42 mesi e questo avviene con un tappo di sughero (bouchon liège) prima del rémuage e dégorgement manuali. Il dosaggio è pari a 2 g/l. Dal colore dorato brillante e dalle fini bollicine, conquista subito per la sua classe e vivacità. È ricco, elegante ed intenso, estremamente equilibrato in rotondità e tensione.  Note di agrumi e ritorni minerali rendono questo champagne immediatamente piacevole.

Vitigni: 34% Pinot Noir; 66% Chardonnay

Prezzo al pubblico: a partire da 110€

 

 

Bonnevie Bocart, Meunier: le uve provengono da una vigna storica a Chambrecy, unicamente della vendemmia 2019. Dopo il tiraggio lo champagne ha maturato 30 mesi sui lieviti e il 35% della fermentazione è avvenuta in legno, fut de chêne. La malolattica non è svolta e lo champagne non è dosato. Il naso è molto espressivo e tutto incentrato sul frutto. Emana aromi di pesca, ribes, bergamotto e alcune note che ricordano il frutto della passione. Un accenno di fiori di tiglio e spezie leggermente pepate. La bollicina è fine e persistente. E’ uno champagne rotondo, ampio e strutturato con una bella spalla acida. Il finale è vellutato e prolungato da un accenno di salinità. Uno champagne di carattere che esprime tutta la complessità di Le Meunier.

Vitigni: 100% Chardonnay

Prezzo al pubblico: a partire da 50€

 

 

 

 

Jean Philippe Trousset, Anna T: complesso, fresco, con quella ricchezza e coinvolgente “grassezza” che richiama i grandi vini bianchi. Una spiccata personalità per il suo saper mediare tra un bianco di Borgogna e l’essere champagne. Viene prodotto con uve di Sacy bianche fermentate esclusivamente in legno (piccola botte e tonneaux), con la malolattica interamente svolta. È frutto per l’80% di una réserve perpétuelle delle annate dal 2009 tenuta in una specifica botte, più una parte di vini dell’ultima vendemmia. Seguono tre anni e mezzo sui lieviti. Il non essere dosato è solo la ciliegina sulla torta che conferma la bontà di questo piccolo gioiello.

Vitigni: 100% Chardonna

Prezzo al pubblico: a partire da 70€

 

 


Alberto Massucco Champagne
Località Piova 98- 10081 Castellamonte (TO)
www.albertomassuccochampagne.it
mob. + 39 335 6492936


“Il primo a prender fuoco fu Totò” ma non bastò per farsi dimenticare da tutti, anzi…

Bruno Damini ha dedicato gli ultimi sei anni trascorsi ad oggi per rievocare la storia di Giuseppe Masotola (fu Gaetano e Fava Angela - 1889/1970) “monsù Peppino” (il monsù era il capocuoco delle case aristocratiche) cuoco (e non chef) dalle cento vite, anche “cuoco errante” perché si trovò sempre in situazioni diverse dalla tipica cucina del classico ristorante: cominciò il suo itinere da lavapiatti e, imparando “assorbendo in silenzio e osservando come si muovevano le mani degli altri…”  arrivò a prestare i suoi servigi finanche a noti rappresentanti del mondo dello spettacolo della prima metà del secolo scorso, come Beniamino Gigli (e per lui fu un piacere anche perché melomane dichiarato) e pure per Ingrid Bergman e Roberto Rossellini e ancora per Eduardo De Filippo. I suoi piatti – da cui trapelavano sempre gusti e caratteri napoletani, suo paese d’origine – li aveva preparati per molti nobili partenopei (per la principessa Rosina Pignatelli e anche per il conte Caetani) o a bordo delle navi della Regia Marina e addirittura sull’Elettra, il mitico yacht laboratorio di Guglielmo Marconi… Insomma un soggetto dalla vita certamente dinamica, anzi, proprio avventurosa, che ha vissuto in prima persona tanti avvenimenti riportati dai libri di storia e non dalla trincea, ma tra pentole e fornelli, fondamentali ausili per chi invece era proprio in prima linea…
Lui c’era anche durante il terremoto di Kanto del 1923 nell'isola giapponese di Honshū (150 mila vittime) imbarcato come “cuoco borghese” sull’incrociatore Calabria, lì per portare soccorso ai terremotati giapponesi. E c’era anche per la colonizzazione della Cirenaica, nella allora Libia italiana e in tante altre occasioni, monsù Peppino, comunque si faceva notare per la sua notevole bravura professionale. Tanto era conscio delle proprie capacità che, riferito alle sue ricette (che non amava trascrivere…) sosteneva: “Chiunque tenti di eseguirle non ripeterà mai il mio piatto, quello creato da me…”, perché (Masotola sic docuit) diceva che, come le opere d’arte sono irripetibili, anche un piatto, per simile che sia al mio, non avrà mai la consistenza (la tenerezza o meno) il colore, il gusto e il profumo uguali, non darà mai le sensazioni identiche al piatto fatto da me… - e non parlava senz’altro con alterigia -.

Damini
racconta che Masotola era uomo piuttosto passionale, dal carattere impulsivo, al punto che, al culmine di una crisi interiore, decise di chiudere col suo passato: “Sono morto prima di morire quando ho smesso di cucinare…” e arrivò, per questo, a bruciare lettere, fotografie, attestati e diplomi, tutte le testimonianze che avevano segnato la sua vita, perché per lui, non sono necessarie cose, oggetti per mantenere la memoria, questa, resta dentro noi e finisce con noi…  Gesto, il suo, fatto forse più per richiamare l’attenzione che per annullarsi realmente - a parere di Damini - e, nel contesto, a prendere fuoco, la prima cosa fu una sua foto con l’attore Totò (da cui fu a sevizio) e che aveva conosciuto bene…. “Il primo a prender fuoco fu Totò” diventa così, a ragion veduta, il titolo del bel romanzo (Minerva Edizioni) presentato nei giorni scorsi a Bologna (alla Coop Zanichelli di piazza Galvani) con tanto di “timbracopie” (o “sigillo ex libris” o ancora “firmacopie” che dir si voglia) incluso per i presenti. Ma i ricordi, quelli non prendono fuoco, così come tanti avvenimenti - che Masotola avrebbe voluto cancellare - e che sono rimasti abbastanza in quantità, tanti che Damini ne ha potuto scrivere addirittura una biografia romanzata…  Una narrazione sgranata tutta in prima persona, come fosse il diario dello stesso protagonista, perché lui – l’autore – che ebbe modo di incrociare il protagonista a Napoli da ragazzo, ha sentito il bisogno di entrare nello spirito di quel grande cuoco che, in modo lapidario, citava come suo mantra: “A morire, come a vivere, nessuno te lo insegna…”, che davvero è molto indicativo di chi, in tutti i modi, ha saputo ben vivere….  (GfL) 

                             

BRUNO DAMINI (da www.minervaedizioni.com): giornalista e scrittore, parmigiano di nascita, infanzia e adolescenza fra Parma e Napoli, bolognese d’adozione. Fino al 2014 direttore comunicazione e marketing di Nuova Scena - Arena del Sole - Teatro Stabile di Bologna. Predilige frequentare i ristoranti dalla parte delle cucine e agli inviti nei salotti preferisce quelli nelle cantine. Nella sua cucina e nella pratica yoga trova equilibri altrimenti inarrivabili. Da quando ha fatto il baciamano a Jeanne Moreau ha ricordi sfocati di tutto il resto. Fra le sue recenti pubblicazioni, i racconti Tarabàcli, Cose di case che non vale la pena ricordare (CasadeiLibri, 2014); Bologna ombelico di tutto (Minerva, 2016); L’uovo di Marcello. Fame e fama dalla voce di grandi attori (Minerva, 2019), da cui sono state tratte 18 puntate per Rai Radio3; Buttami in pentola. La cucina degli avanzi per trasformare le zucche in carrozze (Pendragon, 2019); I Fagioli Ribelli (Minerva, 2021), da cui è nato l’omonimo progetto nazionale di educazione terapeutica all’alimentazione per i pazienti pediatrici con Malattia Renale Cronica approvato dal bando “Scienza Partecipata” dell’Istituto Superiore di Sanità; Borìdola! Ai bambini che saremo. Favoletta morale, con la postfazione di Moni Ovadia (Minerva, 2023); Il mondo dei Fagioli Ribelli. Il diritto alla normalità dei bambini con MRC (Minerva, 2024).


Escursioni bike gratuite per la primavera a Lignano Sabbiadoro

La primavera è il momento ideale per riscoprire Lignano Sabbiadoro su due ruote: le giornate si allungano, i colori si fanno più vivi e l’aria mite invita a vivere il territorio all’aria aperta. Tra aprile e maggio, ecco le escursioni guidate in E-Bike gratuite alla scoperta di paesaggi naturali, scorci inediti e angoli autentici della località e dei suoi dintorni, accompagnati da guide escursionistiche professioniste.

Bike & Boat tour alla scoperta dell'Oasi di Vallevecchia (sabato 3 maggio)

Un’escursione che combina tratti ciclabili e navigazione alla scoperta dell’oasi di Vallevecchia, della Brussa e dei bacini di bonifica.

Partendo dal Bike Point si percorre la ciclabile lungomare fino al punto di attracco dell'X-River, a Lignano Riviera, per raggiungere Bibione. Da qui si attraversa l’intera località fino a Porto Baseleghe, dove il traghetto condurrà fino a Vallevecchia a Caorle. Sarà questo il punto di partenza per una suggestiva visita guidata dell’oasi naturalistica delimitata sui quattro versanti da acque marine, lagunari e fluviali e della località di Brussa, che ospita l’unica spiaggia rimasta completamente incontaminata della zona. Per il rientro verso Lignano Sabbiadoro si percorre l’area storica dei bacini di bonifica, tra natura e testimonianze del passato.

Per maggiori informazioni: https://lignanosabbiadoro.it/it/esperienze/Escursione-Lignano-Caorle-in-bici-e-barca/

Bike tour all'Oasi Naturalistica Val Grande di Bibione (lunedì 21 aprile e sabato 17 maggio)

Un itinerario in bicicletta che conduce all’interno dell’Oasi Naturalistica di Val Grande, per esplorare un’area protetta tra ambienti lagunari e zone umide.

Il tragitto parte dal Bike Point e segue la ciclabile lungomare fino al punto di attracco dell'X-River, a Lignano Riviera, da dove si attraversa il fiume Tagliamento in barca approdando poi sulla sponda di Bibione. Dopo un breve passaggio nella suggestiva area naturalistica del faro, si entrerà nel cuore della località per dirigersi verso l’Oasi di Val Grande, un’area naturale protetta che è composta da un’ampia varietà di biotopi che ospitano una ricca flora e fauna. Qui l’escursione proseguirà su percorsi normalmente chiusi al pubblico, regalando un’immersione autentica e fuori dai sentieri battuti per osservare il paesaggio e la biodiversità della valle, sempre in sella alla bicicletta. Il ritorno è previsto lungo lo stesso itinerario.

Per maggiori informazioni: lignanosabbiadoro.it/it/esperienze/escursione-bibione-val-grande/

 

Cycling the Countryside: slow tour tra i paesaggi dell'entroterra (sabato 31 maggio)

Questo tour propone un viaggio lento alla scoperta dei borghi di Precenicco e Palazzolo dello Stella, tra storia, cultura e natura.

Partendo dal Bike Point si percorre il corso del suggestivo fiume Stella, pedalando tra paesaggi verdi e atmosfere rilassanti fino a raggiungere il caratteristico borgo di Precenicco, dove la presenza di edifici storici e paesaggi rurali racconta il legame tra territorio, agricoltura e vie d’acqua. Il tour proseguirà in direzione di Palazzolo dello Stella, centro fluviale segnato da canali, edifici religiosi e tradizioni legate alla pesca, dove il percorso prevede tappe nei luoghi più rappresentativi, offrendo uno sguardo autentico sulla cultura locale.

Per maggiori informazioni: lignanosabbiadoro.it/it/blog/le-escursioni-in-bicicletta-gratuite-arrivano-anche-in-primavera/

Le escursioni sono completamente gratuite (compreso il noleggio E-Bike e casco).

La prenotazione è obbligatoria o presso il Bike Point vicino al Beach Village, o al numero +39 348 8734734, o scrivendo all'indirizzo e-mail news@lignanosabbiadoro.it.

Oltre alle escursioni in bicicletta, Lignano Sabbiadoro propone numerose esperienze e attività outdoor alla scoperta del territorio, per sfruttare al meglio i prossimi lunghi ponti primaverili. In allegato i dettagli.


DAG Communication
Ufficio Stampa Lignano Sabbiadoro
Tel. + 39 0289054160
www.dagcom.com


Villach – e la Carinzia – davvero attraente l’offerta turistica per l’imminente primavera e la prossima estate


Con la primavera ormai alle porte e la stagione estiva che seguirà, è tempo di cominciare a pensare alla destinazione per godersi al meglio le belle giornate e rilassarsi. La zona turistica di Villach – Lago di Faak e Lago di Ossiach  –  in Carinzia a pochi chilometri dal confine i

taliano di Tarvisio, con il suo territorio unico e ricco di luoghi da scoprire, è la destinazione ideale per rilassarsi nella bella stagione e vivere emozioni uniche.
Per gli amanti della natura, dell’attività all’aria aperta e dell’avventura, la zona turistica di Villach offre tante proposte adatte a tutti: dagli amanti dell’adrenalina a chi preferisce un ritmo più lento, e ancora a chi è curioso di scoprirne la storia, il cibo e i luoghi. È la meta ideale per chi viaggia da solo o in coppia, insieme agli amici o in famiglia, dove l’ospitalità e la grande attenzione per gli ospiti sono le peculiarità principali.

Per cosa è famosa Villach?
A Villach c’è da vedere lo Schillerpark, il parco, con aiuole sempre fiorite e busti scultorei, anche sede del più grande plastico di paesaggio in Europa: un rilievo in scala, di 182 mq, che rappresenta tutta la Carinzia. Inoltre, da considerare che la città offre più di 130 eventi unici con tradizioni locali e internazionali. Non ci si annoia mai! E naturalmente non ci si annoia di sicuro a tavola….



Quali sono i piatti tipici della Carinzia?
Cosa mangiare? Ecco i principali piatti tipici da assaggiare:
Gailtaler speck: è un prodotto IGP della salumeria montanara ottenuto con carne di suini di razza indigena (Large White e loro incroci, Duroc e incroci provenienti da programmi di allevamento riconosciuti della Carinzia).
Kärntner Brettljause: è un trionfo di salumi e formaggi locali, un viaggio nei sapori della Carinzia! Si tratta di un tagliere composto dalle specialità carinziane accompagnate da sottaceti e salse artigianali.
Kärntner Osterjause: prosciutto, uova, rafano e carne di renna, tradizionale piatto pasquale in attesa del Sabato Santo…
Kirchtagssuppe: è la “minestra dei giorni di festa”; è una zuppa “ecclesiastica” di cui si trovano già tracce negli scritti del XVII secolo…
Pane di Lesachtal: è un pane fresco, croccante e assolutamente da assaggiare anche perché squisito e pure nominato patrimonio culturale dall‘UNESCO!
Sasaka: antico spuntino dei boscaioli della Val Canale (nei comuni di Malborghetto, Pontebba e Tarvisio in provincia di Udine, ma anche di Carinzia e Slovenia). A base di lardo e pancetta stesa di suino sottoposti a speziatura di sale e pepe e bagnati con vino dove è stato posto a macerare aglio bianco; il tutto asciugato e affumicato, viene macinato insieme a cipolla cruda tritata, poi ben amalgamato si confeziona in vasi di vetro o in tubetti; infine è consumata spalmata su fette di pane di segale (e con ricotta acida, come antipasto).
Kärntner Nudeln: quasi il piatto nazionale della Carinza, è un piatto a base di ravioli con il ripieno di patate, ricotta ed erbette e questa è solo una delle tante varianti della tradizione locale.
E infine, Polenta: fritta, grigliata o al cucchiaio, la polenta è il piatto povero sempre ottimo nelle preparazioni di carne (costine di maiale, salsiccia, pollo e coniglio) ma anche di selvaggina come cervo o capriolo e pesce (anguilla merluzzo, baccalà e seppie o moscardini) ma forse l’abbinata più gustosa è con il classico, semplice ragù (di carni varie, pomodoro, soffritto di odori vari e vino bianco).
Inoltre, tanta verdura: carciofi, agretti, carote, asparagi, cavolo verza, puntarelle, cicoria, cavolfiore, valeriana, piselli, fave, indivia, ravanello, rapa e porro; e frutta: fragole, limoni, cedro, arance, pompelmi, kiwi, pere e mele. Sempre a livello gustativo, a Villach, dal 27 luglio al 3 agosto p.v. nell’ambito della Sagra di VillacherKirchtag, andrà in scena la tradizionale “Festa della birra”, quest’anno giunge all’ottantesima edizione, per tutti, per giovani e adulti e per tutti i gusti.

E cosa si beve?
La produzione vinicola carinziana viene da una “recente storia” di circostanze, purtroppo, tutte avverse: fino a metà del secolo scorso, vigneti aggrediti dalla peronospora e altre malattie fungine, annate sfavorevoli, raccolti scarsi, unitamente a dazi doganali e tasse troppo alte, annichilirono l’enologia locale. Poi con tanta buona volontà, un tal Herbert Gartner piantò delle viti nei terreni più adatti della valle del Lavanttal e così dall’inizio dell’anno 2000 il vino della Carinzia è rinato. Nel 2011 sono state prodotte per la prima volta più di 100mila bottiglie e oggi, se ne imbottigliano più di 500mila da uve di Sauvignon Blanc, Chardonnay, Pinot Bianco, Zweigelt, Donauriesling e di Moscato in fiore (questo particolarmente apprezzato e vincitore di diversi premi). Oggi, grazie anche all'Associazione dei viticoltori della Carinzia (fondata nel 2003) le viti sono curate in modo molto professionale e le produzioni di ottima qualità, ben apprezzate.

Oggi le produzioni più conosciute e apprezzate si trovano ai piedi del castello di Glanegg (circa due ettari a Sauvignon, Chardonnay, Pinot, Zweigelt, Donauriesling e Moscato) e nella tenuta vinicola del castello di Taggenbrunn (40 ettari) dove si trova l'impianto di lavorazione del vino più moderno dell'Austria che produce circa 200mila bottiglie all’anno. Il punto forte non è solo il vino del castello, che viene premiato ogni anno, ma la linea "Taste of Time", con il Gemischter Satz (vino di  20 vitigni diversi le cui uve sono pressate e vinificate insieme) e lo spumante Jacques Paagnier.
Il castello di Taggenbrunn è anche uno degli “hotel del vino” della Carinzia che oltre alla cantina comprende, un negozio di prodotti agricoli, un ristorante Heurigen, un granaio tardo-gotico per eventi (in particolare, matrimoni) e appunto l’hotel. Dal 2020, il castello ospita anche il nuovo Festival di Taggenbrunn: rassegna musicale dalla classica, al jazz, al contemporaneo, con gran programma variegato e star come Thomas Quasthoff, Tobias Moretti e Mark Seibert.

Come arrivare:
In treno: ogni giorno collegamenti diretti con le maggiori città italiane (es. Milano, Venezia, Udine, Trieste, Bologna, Firenze, Roma). Per dettagli e approfondimenti: www.obb-italia.com
In auto: per pianificare il viaggio consigliamo di utilizzare il cerca percorsi sul sito ufficiale della regione di Villach www.visitvillach.at.

 

Informazioni turistiche per il pubblico (in italiano):
Region Villach Tourismus GmbH
Peraustraße 32 Villach, Österreich
Tel.: +43 / (0)4242 / 42000 - 0
FN171412b I LG Klagenfurt
www.region-villach.at


Le NOMINATION del Premio ITALIAN CHEESE AWARDS ‘25  10^ edizione

Premio ai migliori formaggi nazionali prodotti con latte 100% italiano.

 Risultati delle Selezioni per le Nomination

i 34 formaggi in FINALE!

Italian Cheese Awards ® ‘25 – 10^ edizione

Premio ai migliori formaggi nazionali

prodotti con latte 100% italiano

Risultati delle Selezioni per le Nomination dei 34 formaggi in FINALE!

Le NOMINATION sono state assegnate dal voto della degustazione del pubblico, in occasione di Formaggio in Villa ’25, sabato 12 e domenica 13 aprile ’25 alla Chiesa del Torresino a Cittadella sommato al giudizio della redazione del Premio.

      * Elenco in ordine per categoria e alfabetico del nome del formaggio.

1 - Categoria Freschissimo     

CremyMousse PugliaLat Puglia

Squacquerone di Romagna DOP Centrale del Latte di Cesena Emilia Romagna

Squacquerone di Romagna DOP Comellini Emilia Romagna

Squacquerone di Romagna DOP San Patrignano Emilia Romagna

*2 formaggi ex aequo

2 - Categoria Fresco                  

Asiago DOP Fresco Prodotto della Montagna Pennar Asiago Veneto

Pecorino Forenza Il Parco delle Bontà Caggiano Summo Basilicata

Piccolo Giunco Garau Antonio Sardegna

3 - Categoria Pasta Molle    

Giniz Capriz Alto Adige

Puzzone di Moena DOP El Mas Trentino

Stael de Cavra San Faustino Lombardia

4 - Categoria Pasta filata                      

Burrata Posticchia Sabelli Basilicata

Burrata di Bufala La Tenuta Bianca Campania

Cacio Calabro Carbone Calabria

Mozzarella di Bufala Campana DOP Il Casolare    Campania

*2 formaggi ex aequo

5 - Categoria Pasta filata Stagionata 

Caciocavallo La Massaia Puglia

Caciocavallo Lo Chalet del formaggio Campania

Caciocavallo stagionato Mangiapane Sicilia

6 - Categoria Semistagionato    

Caprino di Puglia Il Carro Puglia

Formaggio Tipico Branzi stagionato Latteria Sociale di Branzi Lombardia

L'Antico di Civita di Bagnoreggio Alta Tuscia Lazio

7 - Categoria Stagionato                              

Asiago DOP Vecchio Prodotto della Montagna Finco Veneto

Brenta Selezione Oro Latterie Vicentine Veneto

Capo Branco La Mascionara Abruzzo

Montelupo La Casara di Roncolato Veneto

*2 formaggi ex aequ

8 - Categoria Stagionato oltre 24 mesi     

A Mamma Erkiles Sardegna

Collina Veneta Stravecchio San Rocco Veneto

Fiore Sardo DOP Nuraghe Orta Sardegna

Grana Padano DOP Selezione da fieno Latteria San Pietro Lombardia

*2 formaggi ex aequo

9 - Categoria Aromatizzato  

Orange Blu all'arancio Alta Mangiuria Campania

Pecorino al Timo Savino   Puglia

Tauvl Malga Faggioli 1140   Veneto

10 - Categoria Erborinato 

Brebiblù Argiolas   Sardegna

Gorgonzola DOP dolce Arrigoni Arrigoni Battista Lombardia

Manhattan Latteria Moro Veneto

La Cerimonia di Premiazione, ovvero la FINALE si terrà ad ottobre 2025

Oltre alle 10 Categorie in concorso la redazione di Guru Comunicazione assegnerà i seguenti Premi speciali:

Premio al miglior derivato del latte
Premio al miglior formaggio di montagna
Premio alla carriera
Premio “Donne del latte”
Premio al Cheese Bar dell’anno - per le attività innovative di somministrazione che propongono formaggio
Premio al Caseificio dell’anno
Premio al Formaggio dell’anno

I Caseifici ed Affinatori possono presentare la propria candidatura inviando una presentazione corredata da immagini a segreteria@italiancheeseawards.it

ITALIAN CHEESE AWARDS®
Premio ai Migliori Formaggi Nazionali
Prodotti con Latte 100% Italiano

“Italian Cheese Awards” è un riconoscimento alle migliori produzioni casearie italiane autentiche, tipiche e artigianali realizzate con solo latte e caglio 100% italiano.
Il Premio è organizzato da “Guru Comunicazione”, società impegnata nella promozione del settore lattiero-caseario attraverso manifestazioni, incontri e appuntamenti tematici nazionali tra i quali “Made in Malga”, “Formaggio In Villa” e “Luxury Cheese”.

 

Vi segnaliamo gli eventi di GURU COMUNICAZIONE

MADE IN MALGA ’25 - 13^ edizione Evento nazionale dei formaggi di montagna
5-7 e 12-14 settembre ’25
www.madeinmalga.it

CASEIFICI OPEN DAY   ’25 - I Caseifici italiani aprono le porte
27-28 settembre ’25
www.caseificiopenday.it


ITALIAN CHEESE AWARDS® 2023
Evento organizzato da Guru comunicazione srl
Via Verdi 113   Campodarsego PD
www.italiancheeseawards.it


Le sfumature della primavera in Slovenia, accostati al principe dei colori: il verde, che ricopre buona parte del Paese

Primavera è sinonimo di festa, della voglia di leggerezza dopo i lunghi mesi d’inverno. Del resto, l’abito verde scoperto dallo sciogliersi della neve e dal dissolversi del grigio invernale mostra coccarde floreali di tutti i colori, diversi da regione in regione. Le fioriture sono un elemento che immortala il senso della varietà di un Paese che, nonostante sia più piccolo della Lombardia, si distende dal Mediterraneo alle Alpi, dalle colline del Carso alle piane pannoniche, dove il verde propone ogni volta abbinamenti diversi.  

Allo stesso modo, variegati sono anche i modi di viverlo, questo verde sloveno, con le attività più disparate: c’è chi, sognando le epocali scalate di Pogačar e Roglič (di nuovo alla partenza, dopo il successo del 2023, del Giro d’Italia, ndr), imbraccia con risultati più o meno discutibili il manubrio di una bici, muscolare o elettrica che sia, e si lascia guidare dal dolce ondeggiare delle strade slovene. C’è chi, di sella, preferisce quella equina, regalandosi un’esperienza tra i cavalli lipizzani, già noti e amati dalla casa imperiale asburgica. C’è, invece, chi preferisce accomodarsi direttamente sulla sedia di legno di una locanda tradizionale slovena, una gostlina, per gustare una cucina più verace o più ricercata, nel caso di uno dei 63 ristoranti inclusi nella Guida Michelin Slovenia; ma anche chi seduto, proprio, non ci riesce a stare, gli infaticabili camminatori di campagne e città (anche i city-break, intramontabili evergreen di questa stagione), le cui serate cominciano a popolarsi di eventi all’aperto, di mese in mese.  Abbiamo deciso di raccontarvela per colori, questa primavera slovena, abbinando al verde delle singole destinazioni un altro colore, che ne rivela l’animo in questa stagione. 

VerdeOro: 200 anni di birra Laško

Entra nel suo terzo secolo di attività il più antico birrificio sloveno: Laško, una birra talmente famosa che non tutti, fuori dalla Slovenia, sanno che il suo nome è anche quello della deliziosa cittadina, 13.000 anime a Nord-est di Lubiana, in cui viene prodotta. La casa produttrice della celebre Zlatorog (corno d’oro) celebra quindi il suo duecentesimo compleanno, che coincide quest’anno con la 60°esima edizione del Festival della Birra e dei fiori (11-13 luglio 2025), che trasformerà la città in una festa vibrante tra fiori, musica, buon cibo e, naturalmente, l’ottimo nettare dorato della birra Laško. 

I più attenti al panorama benessere, invece, associano la località anche a un importante centro termale, quel Thermana Laško che propone, tra gli altri, e neanche a dirlo, bagni e massaggi alla birra, che utilizzano olio nutriente con l’aggiunta di luppolo, preparato con gli stessi ingredienti con cui si produce la Laško 

Poco lontana, la località di Žalec non è da meno: è diventata famosa, negli ultimi anni, per una fontana molto particolare, alla quale è possibile dissetarsi, invece che con l’acqua corrente, proprio con la birra Sconsigliato rimettersi alla guida subito dopo! 

Verde  turchese/rosso: un lago intermittente nel Carso  

Proverbialmente, alla regione del Carso sloveno è associato il colore rosso: rosso come la sua terra friabile e bucherellata, rosso come i suoi Refosco e i suoi Teran che qui attecchiscono meglio che altrove, rosso come i tagli di crudo di Stanjel (San Daniele, proprio come il famoso prosciutto friulano!). Meno automatica, invece l’associazione con il turchese: forse è perché il turchese, qui, nei periodi più secchi dell’anno non c’è affatto. Il turchese del lago di Cerknica, uno dei più grandi laghi intermittenti d’Europa, che scompare ogni anno proprio a causa della natura carsica del terreno su cui poggia il suo bacino idrico. Se d’inverno, spesso, ci si può pattinare e in primavera invece è possibile attraversarlo in barca, nella stagione estiva, specie nel periodo in cui a tornare dominante è il rosso della terra, è possibile scrutarne ogni centimetro a piedi, tra fiori di tutti i colori, dal momento che l’acqua scompare del tutto. In questo misterioso luogo, infatti, hanno trovato il loro habitat molte specie animali ed è anche un vero paradiso per gli amanti della flora. 

Verde – bianco/viola: la fioritura dello zafferano e il formaggio degli innamorati a Velika Planina 

Nota stazione sciistica d’inverno a nord-est della città di Kamnik, con lo scioglimento delle nevi a primavera inoltrata, Velika Planina acquisisce un fascino tutto nuovo: per due settimane l’anno questa località, il cui nome significa “il grande pascolo”, si ricopre di un manto viola in occasione dell’annuale fioritura dello zafferano, qui endemico, che intervalla la netta dominanza del verde mentre in alto le creste prealpine sono ancora tinte di bianco. Ad arricchire ulteriormente la “palette”, l’abete rosso di cui sono fatti i particolarissimi tetti a spiovente del villaggio di pastori, uno dei più grandi d’Europa. Una curiosità, romantica e gustosa, su questa comunità, è la storia del formaggio Trnič, prodotto in forma di pera panciuta e a base di ricotta, panna e sale. Secondo la tradizione, infatti, i malgari preparavano una coppia di caci e lo donavano alle ragazze di cui erano innamorati in occasione dell’autunnale discesa dall’alpeggio. Il giovanotto ne teneva uno, donando l’altro alla ragazza prescelta, che poteva custodirlo anche per diversi anni.  Se la ragazza accettava il dono, con ciò accettava anche la corte del pastore.  Ogni anno, il 29 luglio, si celebra proprio qui a Velika Planina una festa in onore del Trnič. 

 

Verde  giallo/ambrato: la cultura del miele nel Paese delle api 

Le api sono da sempre una parte fondamentale della cultura e del modo di vivere degli sloveni: la piccola Repubblica è lo Stato al mondo con il più alto numero di apicoltori pro-capite. La Slovenia è anche il primo paese in cui l’apicoltura è diventata una vera e propria disciplina, grazie al personaggio diAnton Janša, il primo insegnante di apicoltura alla Corte di Vienna ai tempi dell’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo.  Janša è stato un personaggio talmente influente in questo ambito che il suo compleanno, il20 maggio, è celebrato in tutto il mondo come laGiornata Mondiale dell’Apicoltura.Trattandosi di una pratica diffusa in tutto il Paese, il giallo/ambrato del miele è un colore che si trova un po’ dappertutto. A Radovljca, tuttavia, esiste un luogo molto particolare: unMuseo dell’apicoltura,doveda maggio a ottobreè possibile visitare, per grandi e piccini un vero alveare da osservazionecon api vive.Come naturale conseguenza di tutto questo, dal 2022 “L’apicoltura in Slovenia, uno stile di vita“ è stata inseritanella lista UNESCO del patrimonio culturale immateriale.

 


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Nella città ducale tre giorni di Campionato Mondiale della Pizza 2025 e… ce ne sono per tutti

Parma è nota come la città universitaria, la capitale dell'ottimo prosciutto crudo e del Parmigiano Reggiano, ma in questi giorni, non solo… C’è un amore che dura da ben 32 anni tra Parma e il Campionato Mondiale della Pizza, che vuole ancora, per il 2025, la rappresentante della Food Valley emiliana, trasformata in teatro per pizzaioli provenienti da ogni angolo del globo – proprio da tutti i continenti – per una tre giorni - da martedì 8 a giovedì 10 aprile – che porta con sé tradizioni, tecniche e sapori unici. Dunque anche quest'anno al Palaverdi si sono sfidati in competizione con acqua, farina, lievito e sale (e non tutte condite solo con pomodoro, mozzarella e basilico…) il tutto in forno per circa… Beh, per questo si deve tener conto di variabili che spaziano dal tipo di forno al grado di idratazione dell’impasto e anche  dalla tipologia di pizza che si vuole realizzare, comunque - in pizzeria anche a 450° o a casa nel ventilato a 220°- per solo alcuni minuti… e il piatto universalmente più conosciuto, mangiato e gradito… la pizza, è pronto!

Quest’anno il titolo di campione mondiale della Pizza  nella sua 32esima edizione, tra 700 pizzaioli di 48 Paesi concorrenti, è stato assegnato aGiuseppe Balsomini titolare della pizzeria “Vizi da re” di Mazara del Vallo, applaudito dagli oltre 6000 visitatori presenti!

 

Non stiamo a ripetere il solito racconto della pizza Margherita che Raffaele Esposito dedicò alla regina di Savoia (anche chiamata Saline di Barletta) di passaggio a Napoli dalla sua Pizzeria Brandi nel giugno 1889e che divenne un fondamento nella storia della gastronomia mondiale tra le pietanza più deliziose, anche se – è di dominio pubblico – la pizza, intesa come pane schiacciato e condito, ha origini risalenti addirittura al Neolitico, riveduta e corretta nel corso dei secoli, anche dagli Etruschi (VIII a.C.) e poi in epoca romana(VIII secolo a.C. / V secolo d.C.) periodo in cui prese il nome latino di “pinsa”, che significa “schiacciata”, in riferimento alla forma e da cui deriverebbe, secoli dopo - finalmente - l’attuale  termine “pizza”. No, non stiamo a ripeterci…

 

 

Noi abbiamo avuto la fortuna che l’inviato del TG2 Rai, Antonio Farnè, “per caso”… si trovasse proprio a Parma per documentare chi e come ha sbaragliato la concorrenza, quando ha imparato a fare la pizza e perché ha vinto su tutti gli altri pizzaioli?

Lasciamo che sia Farnè a parlare: “Rotonda, a tranci, rotonda, a spicchi, in piedi, a casa o al ristorante e se per i puristi esiste solo la Margherita, oggi davanti al forno a legna, la fantasia qui è andata davvero al potere: pizza “dolce” alla zuppa inglese rivisitata con crema pasticcera, cacao e aceto balsamico di Modena… pizza “contemporanea all’identità del territorio” condita con crema di pisello, crudo di Parma e Parmigiano reggiano… Dunque prodotto universale che si fa e si mangia in tutti i modi e in tutto il mondo.

Pizzaiolo da Città del Messico: “Quali sono le pizze preferite nel tuo Paese?” – domanda Farnè – “La Margherita napoletana” – risponde convinto José – “Quindi andate sul classico? – ancora Farnè a José – “Sempre classico, piace a tutti!” Il segreto, dicono, sta nell’impasto, in mani abili e ingredienti di qualità.

 

 

La conferma arriva dall’organizzatore ufficiale della manifestazione, Massimo Puggina: “Occorre utilizzare una buona farina, acqua, sale, lievito e olio, poi attendere il tempo di lievitazione

Dal 2017 la pizza – patrimonio universale dell’UNESCO – è il cibo dei desideri

Siamo sui 150 miliardi di euro all’anno” – è ancora l’organizzatore Puggina a spiegare – “È una cifra da PIL di una nazione…

E non solo prepararle, infornarle e gustarle, ma anche spettacolo, con la pasta agitata, girata e lanciata in aria in modo acrobatico… “Qual è il segreto? – chiede Farnè a una bella pizzaiola che rotea con grande abilità un disco di pasta di pizza – “Tanto allenamento e tanta passione!” – chiosa lei…–

Tra gli altri premi, quello della categoria "Pizza più veloce" è stato aggiudicato “ancora…” a  Giuseppe Amendola, pizzaiolo originario della Costiera Amalfitana, ancora perché questa è la settima volta consecutiva che il campano, con la sua straordinaria abilità, conquista questo titolo, a conferma di essere davvero il campione mondiale assoluto della categoria. Complimenti!

Anche questa edizione 2025 ha saputo esaltare la tradizione gastronomica italiana di cui la pizza è testimone mondiale presentandosi in modo tradizionale ma anche gourmet, con impasti alternativi, ma possibilmente sempre composta con ingredienti a chilometro zero e con tecniche d'avanguardia, confermando la propriaidentità non solo in apparenza, ma evolvendosi e continuando a stupire e a fare godere i palati di tutto il mondo.

(Antonio Farnè inviato Tg2 Rai)


Escursioni notturne e osservazioni guidate per scoprire l’isola d’Elba tra natura e stelle...

Astro turismo sui sentieri e sulla grande traversata elbana nella maggiore isola toscana che si conferma destinazione ideale per chi vuole vivere la magia del cielo stellato.
Già, perché l’Isola d’Elba invita a scoprire il fascino del cielo stellato con una serie di attività dedicate all’astro turismo. Grazie all'impegno della locale Associazione Astrofili di San Piero (Campo nell’Elba) l’osservazione delle stelle diventa protagonista con escursioni notturne guidate tra i sentieri elbani e l’esperienza della “GTE al buio” (Grande Traversata Elbana). In arrivo anche il primo osservatorio astronomico permanente.

GTE AL BUIO: un’esperienza unica tra trekking e stelle

La Grande Traversata Elbana (GTE) è un percorso di trekking che passa su tutta la dorsale dell’isola, offrendo panorami naturali tra mare, colline e montagne. Solitamente percorsa di giorno, il prossimo 26 aprile, in occasione dellaInternational Dark Sky Week, si potrà partecipare alla “GTE al Buio”, un’esperienza affascinante che combina il trekking notturno con l'osservazione delle stelle.

Il percorso prevede il ritrovo alle ore 20.30 presso Colle Reciso, un rilievo situato nella parte centrale dell'isola e caratterizzato da una grande cava di calcare. Da lì, i partecipanti seguiranno un sentiero che si dirige verso Portoferraio, attraversando una ex strada militare immersa nella rigogliosa macchia mediterranea, tra lecci, corbezzoli ed eriche. Dopo un tratto di cammino, il gruppo farà ritorno su uno spiazzo panoramico dove gli Astrofili Elbanimetteranno a disposizione telescopi per l'osservazione del cielo notturno. La durata dell’escursione, adatta a tutti, è di circa tre ore. La partecipazione è su prenotazione sul sito infopark.sl3.eu, con un costo di 8 euro per gli adulti, 4 euro per i bambini dai 5 ai 12 anni, e gratuita per i bambini sotto i 5 anni.

Le attività di astroturismo sull’Isola d’Elba

Dal 2009, l'Associazione Astrofili di San Piero opera con passione sul territorio comunale di Campo nell’Elba e in altri Comuni elbani, organizzando incontri ed eventi presso il cosiddetto “Piazzale dell’Astronomia di San Piero”, un'area lontana dall’inquinamento luminoso e perciò perfetta per l’osservazione del cielo notturno. Nel tempo il luogo è stato arricchito con strumenti astronomici, meridiane e panchine panoramiche dedicate all’osservazione celeste.

Da giugno a ottobre, ogni martedì e sabato, l’esperienza si arricchisce con escursioni notturne lungo i sentieri dell’isola, dove natura e astronomia si fondono. Partendo dal centro storico di San Piero in Campo, un antico borgo situato su uno sperone granitico alle pendici del Monte Capanne, noto per la sua tradizione legata all’estrazione e alla lavorazione del granito, il cammino prosegue poi verso la Piana di Castancoli, un’area pianeggiante da cui si apre un ampio panorama sulla costa sud-occidentale dell’isola, incluse le spiagge di Cavoli, Seccheto e la punta di Fetovaia e, nelle giornate limpide, anche sulla Corsica, visibile all’orizzonte. L’escursione conduce infine alle Vie del Granito, un itinerario che attraversa antichi luoghi di lavorazione del granito, dove sono ancora presenti testimonianze dell’attività estrattiva sviluppata nei secoli passati.

Durante le passeggiate, gli astrofili elbani illustrano al pubblico la storia della città e le tradizioni locali, l’archeologia e la storia geologica dell’Isola e la sua natura, oltre ovviamente alle meraviglie del cielo. Un’ altra delle mete delle escursioni notturne è Sassi Ritti, un sito archeologico composto da quattro monoliti megalitici situati a oltre 300 metrisul livello del mare. Si tratta di uno dei più suggestivi e antichi luoghi di culto delle popolazioni che abitarono l’isola durante l’età dei metalli. Il sito si trova su un pianoro da cui si può godere della vista dell'Isola di Montecristo. Nel mese di agosto, quando la luna piena illumina il paesaggio, a Sassi Ritti si tengono eventi speciali con osservazioni astronomiche accompagnate da musica, spettacoli e degustazioni, realizzati in collaborazione con l’Associazione culturale Le Macinelle.

Un progetto in espansione: il primo osservatorio astronomico permanente

L’Elba sta anche realizzando il suo primo osservatorio astronomico permanente. Il progetto renderà possibile non solo l’osservazione guidata degli astri, ma anche attività di ricerca e divulgazione scientifica, con il coinvolgimento di scuole e turisti. L’osservatorio sarà infatti un punto di riferimento per gli amanti del cielo, un vero e proprio polo scientifico dedicato alla ricerca astronomica e a supporto dell’astronomia professionale.

Turismo, cultura e sostenibilità

L’astro turismo rappresenta un’importante opportunità per valorizzare l’Elba anche fuori stagione – commenta Niccolò Censi, responsabile Gat, Gestione Associata della promozione del turismo all’Elba – Il progetto punta a rafforzare l’attrattività turistica dell’isola attraverso un’offerta culturale innovativa che non solo arricchisce l’esperienza dei visitatori, ma contribuisce anche alla crescita del territorio. L’astro turismo, infatti, si integra perfettamente con le altre proposte culturali dell’isola, offrendo eventi che spaziano dall’osservazione delle stelle, alla musica, alla poesia e alla storia”.

Il progetto nasce dalla volontà di creare uno spazio dedicato alla divulgazione scientifica e all’osservazione astronomica sull’isola – afferma Lello Tranchida, presidente dell’Associazione Astrofili di San Pierovalorizzando l’Elba attraverso esperienze autentiche e coinvolgenti, dove l’astro turismo e il trekking notturno diventano strumenti per far scoprire l’isola sotto una luce nuova”.

www.visitelba.info

@VisitElbaIT  – @visitelbaofficial 

 

ASD ASTROFILI DI SAN PIERO ISOLA D’ELBA
Via delle Cave, 57034 San Piero In Campo LI
GIORNI DI ESPOSIZIONE:
martedì e sabato 21:30 – 23:30
Tel.: 348 4569999
www.piazzaledellastronomia.it


A Verona, prende il via il "Vinitaly 2025": il programma annunciato è già surclassato dai “dazi pazzi” di Trump…

Prevista la presenza dei ministri Ciriani, Urso, Lollobrigida e Giuli al Vinitaly 2025, con taglio del nastro della 57^ edizione, domenica 6 aprile, grazie al presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, con gli interventi di saluto del sindaco di Verona, Damiano Tommasi, del presidente della Provincia, Flavio Massimo Pasini, e la vicepresidente del Parlamento europeo, Antonella Sberna, in rappresentanza delle istituzioni europee. Il salone internazionale dei vini e distillati si conferma evento di riferimento per la filiera strategica del settore vitivinicolo che vale complessivamente 45 miliardi di euro tra impatto diretto e indiretto, con esportazioni pari a 8,1 miliardi di euro. Il comparto dà lavoro a quasi un milione di persone e incide per l'1,1% sul Pil. L'internazionalità resta uno dei pilastri di Vinitaly ed è anche per questo che il "dazi pazzi" imposti dal presidente degli Stati Uniti, inevitabilmente surclasseranno il programma previsto della manifestazione.

Donald Trump ha imposto "dazi pazzi reciproci" nei confronti di oltre 100 Paesi di tutto il mondo: dalla Cina (34%) al Giappone (24%) al Regno Unito (10%) al Vietnam (46%) fino a Svizzera (31%) e Unione Europea (quindi anche noi…) col 20%. Si salvano dal “castigo” Russia e Corea del Nord (?). Per ora le prime reazioni hanno portato a "bruciare" 10 mila miliardi in capitalizzazioni sulle Borse mondiali… (per amor di precisione "bruciare miliardi in Borsa" non vuol dire distruggere moneta con reale perdita, ma indica quanti soldi passano di mano - NDR). Il paragone corre subito all’11 settembre 2001 e agli esordi del Covid (2020) quando prima crollò il prezzo del petrolio e poi schizzò quello dell’oro….
I settori dell’export verso gli Stati Uniti che saranno tassati pesantemente, sono quelli dei macchinari (13 miliardi) degli articoli farmaceutici (13 miliardi) dei mezzi di trasporto (8 miliardi) e dell’automotive (con aumenti fino a 20.000 dollari per alcune auto) dell’agro alimentare (con il caffè, il cioccolato e il vino…) dell’elettronica (con rincari su iPhone e TV) e dell’abbigliamento (dove marchi come Nike e Adidas subiranno duri colpi).

Per quanto ci riguarda, in totale sono stati considerati il 70% delle esportazioni europee verso gli USA pari a 370 miliardi di euro. Per la nostra prima ministra: “Basta allarmismo! Il panico è peggio dei dazi, fa molti più danni!”. Poi la Meloni ha invocato la parziale sospensione del Green Deal europeo (le iniziative strategiche per ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 per affrontare la crisi climatica globale) perché i dazi di Trump non colpiscono solo l’agro alimentare, ma, appunto, anche il settore automobilistico. La presidente del Consiglio ha citato la “clausola generale di salvaguardia” che prevede una deroga al Patto di stabilità e ha detto che presto un ragionamento va fatto proprio su questa possibilità.

Considerando soluzioni che coinvolgono i rapporti tra le valute, i meccanismi fiscali e i dettagli secondari, parrebbe che l’aliquota del 20% affibbiata all’Europa (Italia compresa) possa derivare dal rapporto import-export del 2024 - 531,6 miliardi, il primo e 333,4 miliardi l’altro. Il deficit ammonta a 198,2 miliardi e 198,2 rispetto a 531,6 rappresenta il 35-40% che poi diventa il 39% effettivo che secondo Trump sarebbe il dazio legittimo per l’Europa. A prescindere dai metodi – empirici o meno – i “dazi trumpiani” sono diventati titoli a 6 colonne sui quotidiani, “strilli” di apertura di telegiornali e giornali radio, argomenti principali di convegni, fiere e dunque anche del Vinitaly, che proprio nel giorno della sua inaugurazione, domenica 6 aprile, più di altri, accusa il coinvolgimento, visto che proprio vino, liquori, distillati e tutto lo scibile vario correlato, sono protagonisti a Verona, alla presenza di relativo ministro (Lollobrigida) compresi i testimonial accreditati, l’Alberto Tomba nazionale e le madrine di circostanza, l'ex campionessa Deborah Compagnoni e Simona Ventura (che si è sposata il 6 luglio scorso...).  Trump, con questo atteggiamento (copywriter tutto suo, sembrerebbe) vuole proteggere l’industria nazionale dalla concorrenza straniera, con l’intenzione di “trattare poi” con i relativi interlocutori (leggi nazioni “daziate”) uno a uno, ottenendo, con la sua bravura di “negoziatore”, delle concessioni in cambio dai Paesi “castigati” (ovviamente a suo favore).

Questa ormai è una vera guerra commerciale, che coinvolge il mercato degli USA e tutti gli altri del pianeta… Chiaramente, quando ci si muove in ambito economico finanziario, i dati inseriti nel contesto, di riflesso, si modificano con effetto domino… Basti notare i numeri delle Borse di tutto il mondo in questi giorni – e quella che parrebbe una “rivalsa” (meglio vendetta?) per gli oltre 50 anni di ruberie subite dagli States (parole del tycoon) adesso, finalmente avrebbe trovato la “dovuta giustizia”…  – inflazione a parte, che già si è messa a galoppare lì, oltre oceano… (ed è solo una delle conseguenze che a cascata si stanno mettendo in moto, le altre, arriveranno non appena le nazioni “punite” manifesteranno le loro reazioni ufficiali) – .

Nello specifico, il mondo enologico accusa il colpo e questi sono i numeri del coinvolgimento dei vini per regione – percentuale valore esportato (negli USA) contro valore in milioni di euro:
rossi dop piemontesi 31% - 121,10; bianchi dop trentini (Alto Adige) e friulani 48% - 137,80; rossi dop toscani 40% - 289,50; Prosecco dop 27% - 491,30; spumanti 24% - 568,00; fermi e frizzanti imbottigliati 25% - 1349,10; liquori 26% - 142,90.

Mentre la riffa continua con cifre esponenziali, proprio nei convegni nel contesto del Vinitaly, si ufficializzano i numeri che danno l’idea dei volumi del mercato italiano dopo il crollo del 2023, visto che la produzione è ripartita con vigore riguadagnando le posizioni che meritava: le esportazioni sono aumentate del 6% - fonte Nomisma - (meglio di Francia e Spagna) con il Prosecco aumentato di oltre l’11%. L’export del solo Veneto, sfiora i 3 miliardi di euro, la Toscana 1,248, il Piemonte 1,184, il Trentino Alto Adige 611,3, l’Emilia Romagna 464,5, la Lombardia 312,5, l’Abruzzo 268,6, la Puglia 231,7, il Friuli Venezia Giulia 226,2, la Sicilia 154,9, il Lazio 78, le Marche 61,1, la Campania 43.3, l’Umbria 32,7, la Sardegna 25, il Molise 9,3, la Calabria 5,4, la Valle d’Aosta 3,5 e la Basilicata 1,9. Per categoria l’export dall’Italia - variazione valori 2024 su 2023 (fonte Unicredit per Nomisma): spumanti8,9%; fermi e frizzanti imbottigliati 4,8%; grandi formati -10,6% (negativo); sfusi 2,9%; per un totale di 5,6% che in miliardi – solo export – corrisponde a 8 (8mila milioni!) e solo le etichette portabandiera del Made in Italy negli USA sono 131 (36 della Toscana, 19 del Piemonte, 18 del Veneto, 13 della Sicilia e 7 dellaCampania; e per tipo, Barolo 16, Brunello 11 come Chianti classico e Amarone Valpolicella.

Per la 57^ edizione dell’evento principe degli eventi viti vinicoli, nei 18 padiglioni, 4000 aziende dall’Italia e, da 140 nazioni, 30mila buyer internazionali (Stati Uniti compresi) 1200 sono i top buyer accreditati da 71 paesi (6 in più rispetto all’anno scorso) selezionati da Veronafiere SpA e Ice (Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane). Tra le delegazioni più numerose dei super operatori selezionati dall’area extra Ue, in pole position ci sono quelle da Usa e Canada, seguite da Cina, UK, Brasile, ma anche da India, Singapore, Giappone e Corea del Sud. Mentre, per il continente europeo, primeggiano Germania, Svizzera, Nord Europa e l’area balcanica. Tra le novità specifiche sull’enoturismo, debutta il numero zero di Vinitaly Tourism, con la partecipazione di tour operator nazionali ed esteri specializzati da Stati Uniti, Spagna e Germania. Un progetto che, in prospettiva, potrebbe entrare anche nei palinsesti delle tappe estere della manifestazione in Asia, Sud e Nord America. Alla conferenza stampa di presentazione del Vinitaly, oltre ai vertici di Veronafiere con il vicepresidente Matteo Gelmetti, sono intervenuti Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare, Alessia Rotta, assessore al commercio e attività produttive del Comune di Verona e Matteo Zoppas, presidente Agenzia ICE.
3mila buyer americani hanno confermato la loro partecipazione alla manifestazione, professionisti che provengono da importanti aree degli Stati Uniti (tra cui Texas, Midwest, California, Florida e New York) e rappresentano circa il 10% del totale del piano di incoming 2025: “La presenza di un così numeroso contingente di operatori statunitensi è un segnale positivo per le aziende e per Vinitaly” –  ha dichiarato Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere – “In un contesto economico incerto, ciò potrebbe influenzare la geografia del nostro export, ma mettiamo a disposizione la nostra piattaforma per facilitare eventuali accordi diretti tra imprese italiane e importatori e distributori, specialmente per il nostro primo mercato di destinazione extra-Ue”.

Da tenere in considerazione il programma del Vinitaly che prevede, oltre agli incontri b2b, una serata di networking dedicata agli operatori americani (martedì 8 aprile presso il Palazzo della Gran Guardia). Il mercato statunitense è fondamentale per il vino italiano, rappresentando il 24% dell'export enologico nazionale. Con l'introduzione dei nuovi dazi, i produttori potrebbero essere costretti ad assorbire parte dell'aumento dei costi per rimanere competitivi, con conseguenze negative sia per le aziende che per i consumatori. Il rischio è anche quello di perdere quote di mercato a vantaggio di competitor internazionali come Spagna (che ha già stanziato 14 miliardi per attutire il primo colpo dei dazi) Cile e Australia, appena meno colpiti dalle tariffe commerciali.

Intanto nei prossimi giorni del Vinitaly di tutto questo, se ne parlerà a iosa. Vediamo e sentiamo (mentre intanto degustiamo…) cosa ancora accadrà…

 


Veronafiere S.p.A.

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(GfL)


Colombe pasquali “Eleganza” e “Romantica”: due collezioni Loison molto ricercate e tanto sostenibili

Un dono che continua: colomba pasquale da gustare, eleganti confezioni da riutilizzare, ideali per conservare biancheria o come contenitori per accessori d'abbigliamento o piccoli oggetti.

Abbiamo trasformato il packaging in qualcosa di più di una semplice confezione: un oggetto che rimane, che trova spazio nella vita quotidiana delle persone" - spiega Dario Loison - .

Per la Pasqua 2025, Loison rinnova il suo impegno nella creazione di involucri eleganti e sostenibili, presentando due nuove collezioni: “Eleganza” e “Romantica”. Le confezioni progettate da Sonia Designsono pensate per essere riutilizzate, dando vita a un vero e proprio "dono nel dono" che unisce estetica e funzionalità.
Il packaging riutilizzabile è una tendenza in forte crescita e da 35 anni Loison ne ha fatto un elemento distintivo della propria identità. Questa scelta va oltre l'estetica, rispondendo anche alla crescente domanda di soluzioni sostenibili.

ELEGANZA E PRATICITÀ NEL SACCHETTO IN COTONE GOFFRATO

IL PACKAGING. Unire praticità ed eleganza nell’organizzazione della casa e della valigia è fondamentale per chi ama l’ordine senza rinunciare allo stile. Il sacchetto multiuso della collezione Eleganza nasce anche per questo scopo: un raffinato accessorio funzionale ideale per contenere biancheria, costumi da bagno o fungere da porta scarpe durante i viaggi. Realizzato in cotone goffrato di alta qualità e resistente ai lavaggi, è impreziosito da un elegante fiocco con una perla, simbolo distintivo e amatissimo da Sonia Pilla (Design). Disponibile nelle tre classiche tonalità – verde, azzurro e lilla – rappresenta una soluzione sofisticata per chi desidera coniugare bellezza e praticità. Quattro sono i gusti della colomba pasquale proposti, nell'importante pezzatura da un chilogrammo: Colomba Classica A.D. 1552, il gusto della tradizione caratterizzato dall'impasto soffice ad alta digeribilità grazie al lievito madre e a 72 ore di lavorazione; al Mandarino, con Mandarino Tardivo di Ciaculli (Presidio Slow Food) per chi predilige gusti agrumati; Regal Cioccolato, un trionfo di tentazioni per gli amanti del cioccolato; Albicocca Basilico, il gusto nato nel 2024 con due ingredienti tradizionali ma assolutamente innovativi nell’abbinamento (a pag. 52-53 del catalogo Primavera 2025).

 

UN TUFFO NEL ROMANTICISMO CON IL COFANETTO IN TRAMA CAPITONNÈ

IL PACKAGING. La collezione Romantica erede della storica Cappelliera ovale, si reinventa in un nuovo cofanetto squadrato, pensato per unire praticità e versatilità. Progettato per un riutilizzo intelligente, si integra perfettamente negli armadi come raffinato contenitore per accessori d’abbigliamento. La sua struttura rigida, nella delicata tonalità lilla, è impreziosita da una trama capitonné, ispirata alle imbottiture utilizzate sin dal 1800 per divani, poltrone e testate di letti, aggiungendo un fascino senza tempo.

 

 

LA COLOMBA

A grande richiesta la Collezione Romantica si arricchisce con un poker di colombe tutte da un chilogrammo: Classica A.D. 1552 è inimitabile per il suo impasto morbido con lievito madre e ricco di scorze di arancia candita di Sicilia senza solfiti. Regal Cioccolato propone tre diverse espressioni del cioccolato: in gocce nell’impasto, in una morbida crema di farcitura e in una copertura di riccioli fondenti. La versione Caramello Salato, con una copertura di cioccolato bianco al caramello, un impasto impreziosito da gocce di cioccolato al latte e una golosa crema di caramello al burro salato. Pesca Nocciola, un incontro inaspettato tra la dolcezza avvolgente della pesca semi candita e l’eleganza croccante delle nocciole italiane (a pag. 54-55 del catalogo Primavera 2025).

Le colombe delle collezioni Eleganza e Romantica sono “sfornate” con ingredienti pregiati e con certificazione di origine controllata come latte, burro e panna di montagna, uova di gallina allevate a terra, fior di farina, sale marino integrale di Cervia, vaniglia naturale Mananara del Madagascar, Presidio Slow Food.

Qual è il modo migliore per tagliare e servire una colomba?

Si può davvero tagliare una colomba senza tradirne l’anima?

Senza violarne la sofficità con un coltello inadatto o con mani troppo impazienti?

E, soprattutto, esiste un modo per dividerla senza spezzarne la magia, ricordandoci che la dolcezza, come la felicità, va sempre condivisa?

 

 

 

 

 

Edoardo Loison svela tutti i segreti per farlo nel modo corretto con un video sul canale YouTube Loison Pasticceri.
video:  https://www.youtube.com/watch?v=EWraU5M7Xrk

 

Loison Pasticceri dal 1938: radici semplici, ingredienti genuini, dolci della tradizione: su questi valori si fonda la storia della famiglia Loison, quattro generazioni di pasticceri di Costabissara, in provincia di Vicenza. Tutto ha inizio nel 1938 con nonno Tranquillo, il primo ad amare l’arte della panificazione e a trasmetterla a papà Alessandro. Insieme trasformano il forno di famiglia in un’attività artigianale, inaugurando nel 1969 un nuovo laboratorio. Dal 1992 Dario Loison guida l’azienda, da pochi anni affiancato dal figlio Edoardo, mantenendo viva la dimensione artigiana e, al tempo stesso, ampliando la presenza sui mercati internazionali, sempre con lo sguardo rivolto al futuro.Ogni creazione Loison è il risultato di passione, tempo e ricerca: i dolci prendono vita dal lievito madre vivo, attraverso un lento processo di 72 ore di lavorazione con ingredienti accuratamente selezionati, tra cui eccellenze riconosciute come i Presìdi Slow Food. I numeri di Loison Pasticceri raccontano una realtà artigianale dallo spirito internazionale: da oltre 30 anni esporta in tutto il mondo; più di 70 paesi conquistati con il gusto Loison; 97% della produzione a marchio Loison, sinonimo di “valore” del brand gourmet. Con oltre 500 clienti diretti in tutto il mondo, l’azienda si distingue per una filiera corta e per un rapporto di fiducia e trasparenza con i propri partner.

 

 


Loison Pasticceri dal 1938
Strada Statale Del Pasubio 6
Costabissara – Italy
Tel: +39 0444 557844
www.loison.com

 

 


(a cura di Gianluigi Veronesi)


Terme Euganee: all’Ermitage Medical Hotel di Abano acque e fanghi, arte e natura integrati con la medicina nella principale area termale europea

Terme Euganee: all’Ermitage Medical Hotel di Abano acque e fanghi, arte e natura integrati con la medicina polispecialistica nella principale area termale europea

Primavera alle Terme, per ritrovare benessere e salute dopo i freddi mesi invernali. È questo, quando la natura si risveglia, il periodo più dolce per trarre il massimo dei benefici dalle acque e dai fanghi termali, con il loro potente potere terapeutico, disintossicante, antalgico. Le Terme Euganee, fra Abano Terme e Montegrotto, in provincia di Padova, sono la cornice ideale per una settimana all’insegna della salute o per un long weekend di prevenzione e benessere. Immerse nel verde dei Colli Euganei, tappezzate di vigneti da cui provengono pregiati vini e da fitti uliveti, costellate da incantevoli borghi (come Arquà Petrarca, Monselice, Este) sono l’area termale più grande d’Europa. Un vero e proprio mondo di benessere naturale, circondato dalle più belle città d’arte del Veneto, da Padova a Venezia.

L’area termale più grande d’Europa

Le Terme Euganee, perfettamente attrezzate e con una rinomata tradizione di ospitalità, sono un unicum nel Vecchio Continente, grazie alla prodigiosa acqua termale che sgorga naturalmente dal sottosuolo a 87° C, i cui benefici erano sfruttati fin dal periodo romano. Ci vogliono quasi 30 anni di silenzioso fluire sottoterra, a 3.000 metri di profondità, perché si arricchisca via via di sali minerali fino a diventare acqua salso-bromo-iodica ipertermale e risalga nei pozzi termali della zona. Calda, ricca, piacevole e terapeutica, l'acqua termale viene utilizzata per la maturazione del fango, per le terapie inalatorie, nei bagni termali e nelle piscine dei numerosi hotel. L’acqua del bacino euganeo ha proprietà terapeutiche, antalgiche ed antinfiammatoriescientificamente certificate, e - in base alle più recenti ricerche - rafforza le difese immunitarie prevenendo molte patologie osteo articolari connesse con l’invecchiamento e lo stile di vita.

Il Benessere naturale integrato a Terme e Medicina, l’offerta innovativa di Ermitage Medical Hotel

Chi vuole trascorrere un periodo rigenerante all’insegna del vero benessere naturale, del relax, dell’attività motoria en plein air, nello storico e raffinato Ermitage Medical Hotel di Abano può ritagliarsi la propria vacanza termale su misura trasformando il suo soggiorno in un percorso di salute altamente qualificato e totalmente personalizzato. L’assistenza medico specialistica è garantita da un’equipe medica multidisciplinare ed in assoluta comodità, dato che tutti i servizi sia di salute (convenzionati con il SSN e quindi rimborsabili) che di benessere, sia termali che di diagnostica e medicina fisica e riabilitativa, sono interni al resort e perfettamente integrati con l’ospitalità alberghiera. Con i suoi 25.000 mq di estensione fra albergo e parco oltre 1000 mq di piscine termali naturalmente calde e aperte tutto l’anno con circuito relax e giochi d’acqua, l’hotel ha 3 sorgenti termali, da cui sgorgano oltre 10.000 litri d’acqua al minuto alla temperatura di oltre 80°C. Le acque salso bromo iodiche sono il cuore dell'attività dello stabilimento termale interno, dedicato al fango balneoterapia. Integralmente naturale, l’argilla bio-termale utilizzata dall’Ermitage proviene da un laghetto situato poco lontano, ad Arquà Petrarca. La sua maturazione in acqua termale dura almeno 60 giorni e gli conferisce le caratteristiche chimico-fisiche che lo rendono terapeutico, indicato per la cura e la prevenzione di dolori e invecchiamento osteo articolare è inoltre capace di favorire un salutare risveglio metabolico con effetti detossinanti ed antiedemigeni utilizzati nei programmi di salute preventiva e fitness di Ermitage. In piscina si possono seguire sedute di idro-chinesi terapia e programmi individuali di riabilitazione dedicati al recupero della funzione motoria e al riequilibrio posturale. Il tutto viene erogato sotto stretto controllo medico secondo criteri di evidenza scientifica, integrato con fitness e nutrizione e le più moderne terapie fisiche di tipo strumentale secondo i bisogni individuali di ogni singolo cliente.

Settimane e weekend di salute

Secondo la disponibilità di tempo ogni cliente può scegliere il proprio programma di vacanza e salute ad indirizzo riabilitativo o preventivo grazie ai pacchetti settimanali o dedicando il proprio tempo a relax e check up in un week end o in un long week end quando dispone di poco tempo.

Il Programma Termale Dolce, ad esempio, è l’ideale per la cura e la prevenzione naturale di dolori ed infiammazioni osteo-articolari: una salutare settimana dedicata alla terapia termale classica con il corollario di un’alimentazione sana, gustosa e calibrata, e con la possibilità di seguire, volendo, anche un regime detox o vegano (a partire da 1.130 € soggiorno e trattamenti termali inclusi). A fango-balneo terapia e inalazioni si può accedere con il solo pagamento del ticket previa presentazione di impegnativa SSN.

Integrando terme e medicina specialistica grazie al Programma Fit è possibile prevenire le malattie metaboliche e dello stile di vita, migliorando il quadro lipidico, aumentando la capacità aerobica e riducendo in modo duraturo ed efficacie i livelli di sovrappeso e grasso viscerale; i cicli di fango-balneo-terapia e massoterapia sono abbinati ad un programma nutrizionale e cardio fitness personalizzato secondo età e livello di fitness. Inoltre le esigenze specifiche dell’ospite ed i risultati raggiunti sono misurati il primo e l’ultimo giorno attraverso un check cardio vascolare che include analisi antropometriche, metaboliche ed ematochimiche. Il primo effetto visibile è un dimagrimento equilibrato e stabile, ma ancor più utile è aver educato il cliente ad un corretto stile di vita che lo accompagni dopo il rientro a domicilio per proseguire nell’ottenimento di migliori risultati, grazie alla semplicità di un metodo ‘learn by doing’, sperimentato comodamente in vacanza (7 notti in pensione completa da 2.305 € soggiorno trattamenti e check up inclusi).

Per chi ha poco tempo, è stato messo a punto il programma Otium, di breve durata (3 notti) ma efficace per il benessere muscolare e il rilassamento profondo, include consulenza medica e trattamenti masso-fisioterapici sia in palestra che in acqua termale (3 notti in pensione completa trattamenti inclusi da 760 €). O ancora i Weekend Check Up dedicati al benessere del cuore o del respiro che oltre al soggiorno includono i servizi di diagnostica ecografica e di laboratorio e la consulenza medico specialistica, comodamente in vacanza, senza attese, con tutto il confort garantito dal resort termale (da € 760 soggiorno e servizi medici inclusi. Novità 2025, da quest’anno per chi lo desidera in sede di check up sarà possibile valutare la propria età biologica in modo diretto con il supporto di un innovativo software di intelligenza artificiale in grado di interpretare oltre 40 parametri ematochimici.

Ermitage Medical Hotel, primo albergo medicale italiano è partner istituzionale delle migliori assicurazioni salute con cui opera in regime di convenzione diretta ed è impegnato in attività continuative di ricerca scientifica in ambiente termale in collaborazione l’Università degli studi di Padova.


Sport e vita attiva nel Parco naturale dei Colli Euganei

I benefici delle cure termali vengono potenziati da attività e sport all’aria aperta, nello scenario incontaminato del Parco naturale dei Colli Euganei, Patrimonio Umanità Unesco. Le salite e le discese, i sentieri che tagliano i boschi sono la palestra ideale per appassionati di trekking, corsa, bicicletta da strada, mountain bike o per chi vuole semplicemente fare delle belle camminate. L’hotel dispone di bike e e-bikesanche a pedalata assistita Per chi non se la sente di affrontare sulle due ruote le pendenze delle colline c’è un anello ciclabile di 64 km di lunghezza che permette di visitare le bellezze storiche-culturali della zona: il Giardino di Valsanzibio, Villa dei Vescovi a Luvigliano di proprietà del Fai, il Castello del Catajo, ilCastello e la Rocca di Monselice, la casa del Petrarca nel bellissimo borgo di Arquà Petrarca, la medievale abbazia di Praglia, solo per citarne alcuni.

Cura, prevenzione e vacanza convivono armoniosamente all’Ermitage Medical Hotel. Gestito da quattro generazioni con professionalità e passione dalla famiglia Maggia, che vi ha trasmesso il proprio amore per l'ospitalità, è uno degli alberghi storici dell'area termale euganea (la più importante d'Europa). Situato nel Parco naturale regionale dei Colli Euganei, fra Abano Terme e Teolo in provincia di Padova, offre ai propri ospiti benessere e relax attraverso un'ampia gamma di cure termali, trattamenti di remise en forme e servizi innovativi completamente accessibili. Proposte arricchite dai risultati di una costante ricerca scientifica effettuata in collaborazione con importanti istituti italiani sotto la guida di studiosi di fama internazionale, come il prof. Fulvio Ursini (Ordinario di Biochimica e Scienza dell’alimentazione all’Università di Padova), prof. Stefano Masiero (fisiatra, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova), il prof. Angelo Antonini (neurologo, Università degli studi di Padova), il prof Domenico Corrado (specialista in Cardiologia Sportiva dell’Università di Padova), la dott.ssa Denisa Giardini (specialista per linfedema AIDMOV Losanna).

Dal 2010 Ermitage è Medical Hotel con un centro medico-specialistico di Riabilitazione e Medicina Fisica: un prodotto termale innovativo, in cui riabilitazione e prevenzione si coniugano alla vacanza. L'hotel ha fatto dell’accessibilità senza limiti la sua bandiera, adeguando accoglienza, servizi, assistenza e proposte relax alle esigenze di disabili e Over 65: dal 2017 è stato premiato ogni anno come miglior albergo italiano nell’accoglienza degli ospiti con deficit o disabilità motorie e in quella riservata ai Senior ai “Village For All Awards”, gli “Oscar dell’accessibilità”.

In collaborazione con l’Hospice Pediatrico di Padova, la famiglia Maggia ha creato il progetto Il Sogno di Eleonora ( www.ilsognodieleonora.it ), dedicato a bambini e ragazzi affetti da gravi patologie invalidanti, che vengono ospitati con la famiglia in una suite appositamente attrezzata, al fine di garantire un periodo di serena vacanza con programmi riabilitativi intensivi e mirati sotto controllo di specialisti, a titolo completamente gratuito.

 

 

 

 

Via Monteortone, 50 Abano Terme (PD)
Tel +39 049 8668111
ermitage@ermitageterme.it
www.ermitageterme.it

 

 


Giuseppe Verdi, grande figura centrale per cultura e attrazione

I piacentini si stanno attrezzando per rivitalizzare il grande maestro e uomo. Come comitato stiamo cercando tutte le sinergie e collaborazioni possibili. siamo aperti ad ogni supporto e sostegno per dare a Verdi quella "posizione e figura2 che merita nella cultura e nella attrazione turistica un piacentino di adozione e putativo di grande valore umano e morale. la sua filantropia, mecenatismo e beneficenza è stata molto ampia a Piacenza, Genova e Milano. Per questo che il comitato sta pensando alla grande, più di alto profilo, un impegno più di livello nazionale, allargando i confini strettamente cittadini perchè sia riconosciuta - al di la delle parole e immagini - la vera “piacentinità” del maestro.

Con il supporto dell'assessore alla cultura della città di Piacenza Christian Fiazza abbiamo deciso, come comitato, di individuare un brand-immagine identitario del comitato nazionale verdiano, con diverse strutture tecniche e scolastiche nazionali ed europee, ma soprattutto piacentine anche tramite un PCTO attivo già con il liceo artistico Cassinari.  Senza dimenticare anche altre scuole provinciali e bussetane che possono essere coinvolte. Ovviamente, come Comitato, il tutto deve svolgersi con la partecipazione anche del sindaco e assessore del comune di Villanova dove si trova villa Sant'Agata e a tutti i comuni limitrofi già frequentati e vissuti da Verdi agricoltore. Questo il tema di un concorso di idee già lanciato e avviato.

Si sta ragionando di sottoporre gli elaborati finali di questo progetto direttamente i piacentini che, individuando la formula maggiormente partecipata, possano tare ed esprimere un giudizio delle opere che già hanno passato una commissione o giuria di esperti e tecnici di grafica, disegno, immagine. Questo deve servire e aiutare anche a porre maggiore attenzione su tutto il materiale, opere, arredi in Villa Verdi e per questo ci impegniamo in primis perchè i tempi di riapertura di "casaVerdi" siano brevi.

Come comitato stiamo anche pensando a realizzare una mostra di cimeli, arredi, documenti, estratti, giornali, riviste che ci vengono segnalate e messe a disposizione da diversi privati appassionati di Verdi, compreso le lettere originali firmate da Verdi, al fine di comporre ed essere messe a disposizione di una "asta Verdi" fra collezionisti e appassionati in tempi brevi. Asta che potrebbe avere luogo in occasione di una mostra o esposizione o catalogazione archivistica delle opere e del maestro, magari in concomitanza - così spera il comitato - alla Trilogia delle opere verdiane al Municipale prevista per questo autunno nell'ambito del cartellone del Teatro.

Una ipotesi che ovviamente deve trovare conferma dalle autorità cittadine.

Il ricavato dell'asta, scorporato quanto dovuto e/o richiesto dai legittimi proprietari, potrebbe entrare nel fondo di ristrutturazione e gestione di Villa Verdi quando verrà aperta, come è già stato fatto per i 14 concerti nazionali di cui uno a Piacenza. Oppure potrebbe essere un fondo iniziale per realizzare - anche a Piacenza, finalmente! - un monumento dedicato all'Uomo Verdi in città di Piacenza. Come comitato osiamo proporre anche una localizzazione: davanti al Municipale?

Il tutto sarà dettagliato a breve. Il comitato auspica che il tutto avvenga sotto l'egida e il contributo dello stesso assessore alla cultura e ad altre figure piacentine, con tutti i risvolti attrattivi anche in ambito turistico e di rivitalizzazione che un evento "più sociale civile" può mettere in campo ed essere anche stimolo di approfondimento dei più giovani musicisti piacentini e di tutte le nuove generazione che " non conoscono bene" Giuseppe Verdi

Chi volesse più informazioni o avesse opere e documenti utili per il programma, può rivolgersi direttamente al comitato "Giuseppe Verdi, la sua epoca, la sua terra" che ha sede a Piacenza e una filiale già aperta a Busseto in corso Roma.

 

 

 

 

 

 

 

(articolo a cura di Giampietro Comolli)

 

 


“Gallina” apre - a Bologna in zona Barca - un nuovo negozio laboratorio di pasta fresca con squisitezze per tutti

L'apertura di “Gallina” con le sue eccellenze gastronomiche è stata voluta e realizzata da Cynthia Ravanelli e Dario Stagni, non nuovi a queste esperienze: dopo quelli di Castenaso (piccolo centro alle porte di Bologna, sulla San Vitale)  e di Strada Maggiore, l’arteria cittadina che porta alle Due Torri, adesso c’è un nuovo punto di ritrovo per appassionati e food lovers petroniani (e non…) dove la "bolognesità" è di casa e lo spazio è dedicato alle tipiche proposte regionali.
In via della Barca 36D – ci si arriva velocemente: dallo stadio Dall’Ara, imboccando (verbo adattissimo…) via della Barca, senza cambiare direzione fino all’incrocio con via Battindarno, sulla sinistra troviamo le due vetrine dell’attività di pasta fresca e gastronomia tipica emiliana, dove gli amanti della tradizione culinaria potranno acquistare delizie di pasta fresca e ripiena, preparate con ingredienti genuini e lavorate con le sapienti mani delle "sfogline" presenti in loco che sanno fare (tirare) la sfoglia e mandare in solluchero i buongustai creando tagliatelle verdi e gialle, cappelletti, tortellini, tortelloni e balanzoni, lasagne e caramelle e non manca la pasta secca come la gramigna, i maltagliati (e altri formati).

Il locale non è grandissimo, ma completo: laboratorio, magazzino, cucinotto e spazio espositivo con banco vendita e ai lati scansie e scaffali con prodotti gastronomici di varia provenienza, ma in gran parte locale/regionale, in nome di una tradizione culinaria molto sentita dai cittadini “bulgnais”…

L'attenzione alla qualità è il cuore pulsante di Gallina: un luogo per tutti i buongustai della città, dove ogni giorno la sfoglia viene tirata a mano per garantire freschezza e autenticità.

Per chi è alla ricerca di una pausa pranzo gustosa e veloce, Gallina propone anche piatti pronti di pura "bolognesità" e non solo, disponibili su ordinazione. Una soluzione perfetta per chi vuole concedersi un momento goloso di autentico sapore emiliano già pronto da asporto. L’offerta non delude le aspettative nemmeno sotto l’aspetto prezzi - dettaglio non da poco - che vanno dai 25€ al kg. per le tagliatelle ai 40 per i tortellini (ricetta tipica: farina mix di “0” e semola rimacinata di grano duro, uova, lombo di maiale, prosciutto crudo, mortadella, Parmigiano Reggiano, noce moscata). Poi per i più pigri, i piatti pronti (take and way) come lasagne al ragù, tortelli burro e salvia, tortelloni burro e oro, gramigna alla salsiccia, ecc. (i prezzi vanno dai 12 ai 15€) e anche alcune pietanze e condimenti, sono disponibili a parte (brodo pronto compreso). Gallina propone quanto produce anche ai colleghi ristoratori di trattorie, bar e tavole calde e fredde anche su ordinazione. La spesa da Gallina si può fare in modo completo, perché lì troviamo anche prodotti artigianali del territorio, come  la crescente, i formaggi, i così detti “freschi” dei casari locali, il pane di forno e sulle scansie del punto vendita sono sistemati prodotti come barattoli di legumi e verdure (giardiniera) di panificati:  biscotti, torte, i grandi lievitati delle feste (panettoni e colombe) oltre a vini e distillati, tutti scelti con cura per esaltare il meglio dell’enogastronomia locale, tutto di noti e affidabili produttori. Per chi volesse approfittare, proprio adiacente alle vetrine di “Gallina” (in piazza Aldo Capitini) ogni martedì, si svolge un mercato rionale con merci di tutti i tipi, alimentari e non… I fautori di tutto ciò - Cynthia Ravanelli e Dario Stagni - per il momento si presentano al pubblico così, piano piano, anche considerando le esigenze della clientela, poi la proposta si allargherà, le possibilità non mancano e... Buon Appetito!

 


via della Barca 36D
Zona Barca – Bologna
Tel. 051 0567823
@gallina_sfogliabolognese


FASHION DIAMOND, ambiziosa Luxury Vodka griffata 100% Made in Italy


Già l’etimologia del nome - vodka - riporta all'aspetto, descrivendo il liquido limpido e trasparente, come simile all'acqua, dal gusto “leggero” e pulito, ma non certo per la gradazione alcolica, che in alcune varietà, supera agevolmente il 50%. Perché?
Perché la vodka è un tipo di acquavite ottenuta dalla distillazione di cereali (orzo, segale, grano e patate). Storicamente è il distillato principe originario dell'Europa orientale, più di altri di Russia e Polonia e ultimamente pure della Svezia - oggi sono migliaia le distillerie che producono questa bevanda in quasi tutti i paesi del Nord Europa, nei quali sono tanti i consumatori, in nome di una tradizione che si tramanda da secoli - .

La vodka fu introdotta in Europa da Napoleone Bonaparte, che ebbe modo di conoscerla durante la campagna di Russia nel 1812 quale buon rimedio all'attacco del nemico più temibile, il freddo. Curiosamente nel secolo scorso, negli Stati Uniti d'America, la vodka sorpassò le vendite del locale bourbon whiskey, il liquore più bevuto dagli americani. E pur non appartenendo alla cultura italiana, sia la produzione che il consumo della vodka, a partire dalla fine del XX secolo, si è imposta anche nel nostro Paese. Dunque a pieno titolo, oggi si può definire la vodka come bevanda conosciuta, prodotta e consumata su scala mondiale.

Composta principalmente da acqua e alcool (etanolo presente tra il 37,5% e il 60% in volume) per contraddistinguere la propria qualità, la vodka deve avere due caratteristiche principali: scorrevolezza e morbidezza: non deve bruciare in bocca, né in gola e nemmeno nello stomaco, ma deve scorrere delicatamente nel corpo. E queste qualità - essenziali - più che in altre, devono spiccare nelle vodkapremium” - di alta qualità - .

Il prezzo della vodka varia significativamente, da alcuni euro finanche a centinaia, a causa dei diversi fattori che ne influenzano le prerogative, tra le quali, I tre principali aspetti da considerare sono:
la distillazione: per eliminare le impurità - la Vodka FASHION DIAMOND di alta qualità è distillata 7 volte (in modo continuo con alambicco a 5 colonne) - mentre le vodke economiche sono distillate anche solo una volta, per separare testa, cuore e coda della vinaccia (si capisce se si è nella produzione di testa o di cuore o di coda, in base alla temperatura del vapore) e riuscire a concedere un gusto capace di distinguersi per prestigio, raffinatezza e stile.
il filtraggio: per eliminare i sentori sgraditi; un buon filtraggio - eseguito con tecniche avanzate, più volte con carbone attivo e anche con altri materiali pregiati - come per la FASHION DIAMOND che è fondamentale per migliorare il proprio gusto. Le vodke economiche utilizzano un solo semplice filtro di carbone attivo.
l'acqua: essendo la componente principale (60%del contenuto) la qualità dell'acqua "prealpina" utilizzata per la FASHION DIAMOND è fondamentale e proprio per questo, le “vodka premium” investono nella ricerca delle migliori fonti d'acqua, a differenza delle marche economiche.

In sintesi, per scegliere una vodka di alta qualità, oggi basta affidarsi ad una per tutte: la FASHION DIAMOND - ideata e lanciata tre anni fa dal noto pioniere del “beverage”,  Giulio Massimo Cario, nato in Svizzera, ma bolognese d’adozione - con il suo gusto fresco e irresistibile e… così morbida, questa Luxury Vodka è destinata a conquistare i palati più raffinati ed esigenti poiché non le manca nessuna delle peculiarità sopra esposte, anzi: la Vodka FASHION DIAMOND presta massima attenzione al numero di distillazioni e filtrazioni, oltre che alla tipologia dell’acqua utilizzata oltre che agli altri fattori, come gli ingredienti di base – nel suo caso 100% grano italiano - che possono influenzare la qualità e non sono secondari rispetto ai tre aspetti fondamentali.

Al di là del contenuto alcolico, la produzione di vodka può essere distinta in due grandi categorie: la vodka pura e quella aromatizzata: perché può essere servita liscia, con fettina di agrumi, o con oliva, o ciliegina rossa, oppure utilizzata come base per molti cocktail popolari, come il Bloody Mary, il Sex on the Beach, il Bullshot e l'arci noto  Vodka Martini.
Esistono poi le bevande a base di vodka, tipicamente di gradazione alcolica notevolmente inferiore, prodotte con aromi alla frutta (per esempio limone, pesca o melone) che vanno però ascritte tra i liquori, in quanto di sapore “dolce”, bibite volute per avvicinarsi al mondo dei giovani, con aromi semplici e immediati quali vaniglia, caramello e anche pepe, oltre a quelle aromatizzate al miele, alla ciliegia e alle spezie (e pure all'erba del bisonte: la “Zubrówka”…).
La vodka comunque va bevuta liscia e fredda (non ghiacciata) per assaporarne meglio tutta la sua pienezza e va servita nel classico bicchiere (che non è a forma di provetta) un piccolo calice a pareti svasate per consentire di berla non tutto in un fiato e, magari, assumendola insieme a piccoli snack o con un sorso d'acqua (come fanno i sommelier nella degustazione). La vodka - in cucina - si presta anche alla preparazione di primi piatti: tipiche le penne combinate con la panna, o all’“arrabbiata” con l'aggiunta di vodka aromatizzata al peperoncino, cipolla e pancetta, o ancora “alla moscovita”: pasta, salmone affumicato, caviale, panna e vodka. Ottima anche per piatti solo a base di pesce, cheesecake o amari. I "pâtissier" (pastry chef) la utilizzano come ingrediente di ricette per dolci per rendere più friabile la crosta delle torte.

Dopo cotanto pistolotto, viene da sé che la FASHION DIAMOND, Vodka (di alta gamma) - prende vita con l’obiettivo di conquistare gli ambienti più esclusivi della moda e dei clubbing internazionali, precorrendo gli stili e le atmosfere di classe, sempre sofisticate, esprimendosi in termini di seduzione, sensualità e trasgressione: è la prima LUXURY VODKA dal carattere deciso e senza compromessi, ”UNICA”, perché diversa da qualsiasi altra, restando al contempo fedele al suo concept e rispettando i più elevati standard di qualità. Con la Vodka FASHION DIAMOND si beve la vera qualità perché nulla viene lasciato al caso! La scelta delle ottime materie prime, dell’acqua prealpina, le attente metodologie e le specifiche tecniche utilizzate per l’accurata fermentazione, la minuziosa distillazione e il meticoloso filtraggio, sono gli aspetti che contraddistinguono la FASHION DIAMOND dalle altre vodke – non proprio tante quelle veramente all'altezza – reperibili sul mercato.

Per creare un prodotto di così alto livello, la Vodka FASHION DIAMOND ha racchiuso dentro alla sua bottiglia - che non poteva essere altrimenti -  elegante e sensuale, tutte le eccellenze dello Stivale, sfruttando il know-how di due secoli della distilleria friulana (dove è prodotta) e le materie prime di grande qualità utilizzate.
FASHION DIAMOND è la vodka che conquista il palato sopraffino e stimola i bevitori occasionali a scegliere sempre il meglio.

 

 

Mario Carli, campione mondiale barman, è brand ambassador di Fashion Diamond Luxury Vodka, protagonista del lusso e dell'eccellenza nella mixology; è un’icona del settore grazie alla sua creatività, precisione e agli oltre 20 anni di esperienza. La sua capacità di trasformare un semplice cocktail in un’esperienza sensoriale, lo ha reso un punto di riferimento nel panorama internazionale.

 

 

 

 

 

 

 

 

Michael Feldhaus, campione dei “PR” (public relations) è maestro di golf (PGAI) per cui fornisce assistenza integrale ai golfisti professionisti, facilitando loro l’accesso alle competizioni di livello superiore ed è titolare della MF Management che gestisce personaggi dello spettacolo e promoziona prodotti del lusso e attività meritevoli di attenzione – come la Fashion Diamond Luxury Vodka – negli ambienti che frequenta, dove qualità, quanto immagine, sono elementi prioritari.       

 

(PH Silvia Bonanni)

                                                                                               

 

 ...raccomanda sempre un consumo responsabile

 

 

 


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Brescia, la provincia dei laghi di Garda, d’Iseo e d'Idro: tre differenti modi di vivere la vacanza

Quella di Brescia è la provincia dei laghi, ognuno diverso per suggestioni, colori, panorami, attività da praticare. Sono i laghi di Garda, d’Iseo e d'Idro, perfetti per una gita o un week end primaverile o come meta per le vacanze. Perle dell’Italia settentrionale, a metà strada fra Milano e Venezia, da tutti e tre si raggiunge in breve tempo Brescia, città trendy e contemporanea, ricca d’arte e storia, un museo diffuso da scoprire vagabondando senza fretta nel suo incantevole centro storico. Con le loro diverse anime, i tre laghi rappresentano tre differenti modi di intendere la vacanza, perfetti per fare una ricarica di energia e di emozioni.


Lago di Garda, la Dolce Vita è qui!

Sorta di piccolo e incantevole mare, incastonato fra le ultime propaggini delle Alpi e la pianura, il Garda è il più esteso lago d’Italia e, in fatto di bellezza e glam, non teme rivali. La sua bellezza eccezionale, gli straordinari panorami, il clima mite e la sua connaturata ospitalità, hanno portato sulle sue rive a partire dalla seconda metà del Settecento poeti, scrittori, personalità dell’arte e della cultura, celebrities quali Goethe, Ugo Foscolo, Lord Byron e Henry Stendhal, Giosuè Carducci, James Joyce, David Herbert Lawrence, Ezra Pound, Franz Kafka e, recentemente, Leonardo DiCaprio. Emblematico è il caso del grande poeta Gabriele D'Annunzio, che trascorse gli ultimi 17 anni di vita al Vittoriale degli Italiani, la straordinaria dimora che si fece costruire a Gardone Riviera, ora divenuta uno dei musei più frequentati d’Italia. Oggi l’atmosfera glamour del Garda, il suo fascino senza tempo, le sue stupende spiagge, i suoi tesori storico artistici uniti a una ricchissima proposta di sport (è il regno della vela e del windsurf ed ha un Circuito Golfistico di primo livello) e di vita attiva, divertimenti e attività per grandi e piccoli, ne fanno una delle destinazioni italiane più amate dai turisti italiani e stranieri. Sono un’oasi di relax e benessere le Terme di Sirmione – SPA & Thermal Garden famose a livello internazionale ed eccellente – e per tutte le esigenze- l’ospitalità, con Hotel di charmee raffinati 5 stelle e lusso, campeggi superattrezzati e proposte di glamping esclusive, ristoranti sellati Michelin e caratteristiche trattorie dove gustare la deliziosa cucina lacustre.

Limonaie e giardini - Straordinaria la vegetazione mediterranea del Garda, lussureggiante di olivi, limoni, palme, cipressi, oleandri, viti, aranci e di assoluta qualità i prodotti che ne derivano e per i quali il Garda è noto a livello internazionale, ad iniziare da olio e vino. Alle suggestioni del mare il Garda unisce il fascino della montagna e della natura intatta del suo entroterra, protetta per larghi tratti da parchi e riserve.  Uniche al mondo nel loro genere, sono le limonaie dell’Alto Garda (il punto più settentrionale del globo dove si coltivano i limoni) chiamate “giardini d'agrumi” per la loro bellezza. Ammirate da Goethe, sono il tratto distintivo del paesaggio dell’Alto Garda, da dove fin dal 1700 si esportavano limoni in tutt’Europa. La più grande, in funzione e aperta al pubblico, è la Pra de la fam a Tignale. Visite guidate e degustazioni di prodotti realizzati con agrumi sono proposte anche alle limonaie del Castel a Limone sul Garda e La Malora di Gargnano. Stupendi parchi punteggiano le rive del Garda, come quelli della Rocca di Lonato, dell’Isola del Garda che ne abbracciano la villa in stile neogotico veneziano, i giardini all’italiana di Villa Bettoni a Gargnano con scalinate, statue, fontane e i resti dell’antica limonaia. A Gardone Riviera imperdibile la visita ai 10 ettari del Parco del Vittoriale (straordinario intreccio di giardini ed edifici dove si trovano fra l’altro  la prua della Nave Puglia e il Mausoleo del Vate) e al Giardino Botanico André Heller, un romantico Eden creato per volontà dell’artista multimediale austriaco Andrè Heller: fra oltre 3000 piante e fiori che ricreano diversi ambienti (dall’alpino al giapponese), giochi d’acqua, laghetti di ninfee collegati tra loro da un intreccio di sentieri punteggiati da angoli dove è possibile sedersi e godersi la natura, sono collocate opere di grandi artisti, fra cui Roy Lichtenstein, Keith Haring, Erwin Novak.

Fra arte, storia, natura - Le rive del Garda, baciate da un clima mite e mediterraneo, sono punteggiate da caratteristici borghi, castelli, ville Liberty e incantevoli cittadine, quali Sirmione, Desenzano, Lonato del Garda, Salò, Gardone Riviera, Limone sul Garda. Straordinaria la serie di suoi tesori d’arte e storia, dai resti delle Grotte di Catullo a Sirmione (che si estendono per oltre 2 ettari e sono l’esempio più grandioso di villa romana finora riportata alla luce nel Nord Italia) a quelli delle ville romane di Desenzano e Toscolano, dai castelli di Padenghe e Moniga a quello Scaligero di Sirmione che pare sorgere dall’acqua, dai musei (come quello Archeologico di Desenzano e il MuSa di Salò) alle pievi romaniche di Maderno, Sirmione e Padenghe e a venerati luoghi di culto come i panoramicissimi Santuario di Montecastello ed Eremo di San Valentino a Gargnano o l’Abbazia di Maguzzano a Lonato. Di straordinario fascino le Case Museo che fanno fare un tuffo indietro nel tempo, come il Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera (eretto nel 1921 dal poeta Gabriele d’Annunzio, stupefacente complesso di edifici, vie, piazze immerso in stupendo parco di 10 ettari con un panoramico teatro all’aperto, è simbolo e memoria della “vita inimitabile” del poeta e delle sue imprese durante la Prima Guerra Mondiale)  e la Casa del Podestà a Lonato del Garda (fra le più belle del Nord Italia, rimasta intatta con antichi arredi, opere d’arte, l’eccezionale biblioteca, fa parte del complesso monumentale della Fondazione Ugo Da Como che abbraccia la vicina Rocca visconteo veneta, fra le più imponenti fortezze lombarde, da cui si gode un panorama ineguagliabile sul lago).

 

Il fascino romantico e discreto del Lago d’Iseo, il “Lago di Christo”

Ogni lago è un mondo a sé e quello d’Iseo, abbracciato a sud dalle colline tappezzate di vigneti della Franciacorta, è tra i più affascinanti e romantici per la mutevolezza del paesaggio, per l’anfiteatro dei monti, per Monte Isola che ne spezza la liquida continuità e s’innalza verdissima dalle sue acque.  A renderlo famoso in tutto il mondo è stato nell’estate 2016 Christo, il celeberrimo artista che l’ha scelto per la sua l’installazione “The Floating Piers”: una passerella galleggiante lunga 3 km, che - grazie a 200 mila cubi di polietilene ricoperti di tessuto giallo dalia - ha consentito al pubblico di camminare letteralmente sulle acque e di raggiungerla a piedi da Sulzano. Così il fascino romantico del Sebino e l’unicità di Monte Isola, la più grande isola lacustre abitata d’Europa, sono stati scoperti e apprezzati da visitatori giunti da tutto il mondo. Pescosissimo a conferma della purezza delle sue acque (che raggiungono i 251 metri di profondità), il lago - su cui spira una brezza costante- è l’ideale per chi ama la vela e il windsurf, il parapendio e il deltaplano, ma anche per chi da una vacanza chiede sport, relax e natura intatta. Natura e servizi sono complementari: hotel di charme e ottimi e ben attrezzati campeggi per chi ama il plein air, ristoranti e trattorie dove si gustano i genuini piatti della tradizione, un’accoglienza familiare e discreta. Il tutto nella cornice di cittadine dalla storia antica e piene di vita, come Iseo, Sulzano, Pisogne, ricche di tesori d'arte e storia tutti da scoprire (come il grande ciclo di affreschi realizzato tra il 1532 e il 1534 da Girolamo Romanino sul tema della Passione che decora il santuario di Santa Maria della Neve di Pisogne, battezzato “La Cappella Sistina dei Poveri”). Poco oltre, verso la Franciacorta, trovano spazio vigneti da cui proviene l’omonimo e prestigioso vino, re italiano fra i vini rifermentati in bottiglia, e campi da golf.

Sulle due ruote e in cammino - Moltissimi, e per tutte le esigenze, i percorsi per passeggiate e bike. Innanzitutto nella Riserva naturale delle Torbiere del Sebino, che in tarda primavera si copre di una straordinaria fioritura di rosate ninfee. Quasi 4 kmq di acqua, canne e vegetazione palustre, dove hanno trovato il loro habitat ideale migliaia di uccelli: un’oasi naturalistica unica nel suo genere in Europa, facilmente visitabile a piedi e sulle due ruote seguendo i percorsi con passerelle ben segnalati. Una delle escursioni più spettacolari e panoramiche si snoda nella Riserva Naturale delle Piramidi di Zone: questi maestosi pinnacoli sormontati da un macigno sono le piramidi di erosione più imponenti d’Europa. Per chi ama il camminar lento, l’antichissimo tracciato della Via Valeriana conduce alla scoperta di inaspettati tesori storico-artistici e scenari unici. Agli appassionati delle due ruote, sono assicurate pedalate indimenticabili sul tratto lacustre della Ciclovia dell’Oglio (ciclabile più bella d’Italia agli Italian Green Road Awards 2019): particolarmente scenografico il tratto fra Vello e Toline.

Monte Isola, l’isola lacustre abitata più grande d’Europa - Monte Isola è l’isola lacustre abitata più grande d’Europa, una vera montagna che - con 600 m di altitudine e 12,8 kmq di superficie - spicca verdissima al centro del lago. La si raggiunge facilmente con battelli di linea da varie località (il tragitto il più breve è da Sulzano) e una volta sbarcati ci si trova in un romantico e affascinante microcosmo con 12 caratteristici borghi, che si può scoprire solo a piedi, in bici o con piccoli bus pubblici, dato che le auto sono bandite. Ulivi e oleandri lungo la costa, fitti boschi di castagni e querce man mano si sale, l’isola offre ai visitatori splendide passeggiate: di tutto relax è quella che ne segue il perimetro, dove ci si imbatte in piccole spiagge isolate, ideali per prendere il sole e fare bagni. Due le sue vette, da cui si godono spettacolari scorci panoramici sul lago: su quella più alta si trova il Santuario della Madonna della Ceriola e sull’altra la rinascimentale Rocca Oldofredi Martinengo. Su Monte Isola si sono mantenuti alcuni lavori tradizionali, come intrecciare le reti, costruire i caratteristici naéc e altre piccole imbarcazioni, la pesca. Ottimi i ristoranti, che propongono le specialità locali principalmente a base di pesce, prime fra tutte le Sardine essiccate tradizionali di Monte Isola, presidio Slow Food, alla griglia (piccoli agoni essiccati al sole per una decina di giorni, messi sott’olio per qualche mese e poi c ucinati sulla brace) e il salame di Monte Isola leggermente affumicato.

La Festa di Santa Croce - Ogni cinque anni a Monte Isola, nei borghi di Carzano e Novale si svolge la tradizionale Festa di Santa Croce, spettacolare ed unica, che quest’anno si terrà domenica 14 settembre. Le strade dei due borghi sono addobbate con arcate di rami di pino su cui risaltano oltre 200.000 magnifici fiori di carta realizzati a mano dagli abitanti (soprattutto dalle donne) dell’isola. Forse fu il costo dei fiori freschi, un lusso insostenibile per gli isolani, a determinare la tradizione dei fiori di carta, che vengono confezionati tutt’oggi in gran segreto con procedimenti tramandati da famiglia a famiglia. Sono migliaia, di tutti i tipi, dalle rose ai grappoli di glicine, alle orchidee, imitati con tale precisione e abilità da essere confusi con quelli veri. Conosciuta anche come Festa dei Fiori, la festa celebra la ricorrenza della fine del colera: infatti, nel corso dell’800 gli abitanti colpiti dalla grave epidemia chiesero la grazia alla Santissima Croce, promettendo di onorarla con una grandiosa festa. La processione per il borgo con la S. Reliquia della Croce di Cristo domenica 14 è il momento clou dell’evento, ma i festeggiamenti durano per 8 giorni, dall’8 al 14 settembre.

Natura incontaminata, sport, plein air: il Lago d’Idro

Il Lago d’Idro è amato e frequentato da giovani e sportivi italiani e stranieri perché è una destinazione ideale per chi alla movida preferisce le vacanze lontano dalla folla, en plein air nella natura incontaminata, fra camping e villaggi molto ben attrezzati anche per il glamping, passeggiate e pedalate nel verde, sport slow ed estremi, attività all’aria aperta. Con i suoi 368 metri sul livello del mare, è il più alto tra i laghi prealpini lombardi ed è tagliato su misura per chi cerca una vacanza veramente libera, senza formalismi. Con in più il valore impagabile dell’autenticità di un luogo che ha mantenuto tradizioni, stili di vita, prodotti gustosi e genuini, che condivide con semplicità con gli ospiti, per un’esperienza che arricchisce il soggiorno. Incastonato fra le montagne della Valle Sabbia e le Prealpi, si trova al confine con il Trentino, ed è accarezzato da un vento costante che permette di praticare al meglio vela, surf e kitesurf. Le montagne che lo circondano sono inoltre la palestra ideale per gli amanti di mountain bike, ferrate sulla roccia, parapendio, canyoning e attività all’insegna della dinamicità e del divertimento.

La Rocca d’Anfo - Tra i monumenti simbolo della zona primeggia indubbiamente la Rocca d’Anfo, la più grande Fortezza Napoleonica d’Italia, che domina dall’alto il Lago d’Idro con una vista ineguagliabile. Oggi è sede di eventi culturali ed è visitabile con guida. Unica nel suo genere, è articolata in un insieme di fortificazioni che, nel tempo, si è esteso fino a conquistare 50 ettari di monte, su una fascia di terreno di forma triangolare incastonata tra la riva del lago d’Idro e il versante del monte Censo, fino a raggiungerne quasi la cima, con un dislivello che va dai 371 ai 1050 metri. Due i nuclei principali: la Rocca veneziana, la più antica, a sud e quella napoleonica, che orla la parte settentrionale della montagna. Visitarla è una piacevole e sportiva avventura e richiede scarponcini da trekking. Si può scegliere fra 2 itinerari di varia lunghezza, tutti percorribili solo con guida: il Percorso Napoleonico e il Percorso dalla Serenissima al Regno d'Italia.

Escursioni fra forti ed oasi naturalistiche - Moltissime le passeggiate ed escursioni, di vario genere di lunghezza e impegno, sia nei dintorni del lago che nella vicina Valle Sabbia. Ad esempio, val la pena di salire da Capovalle fino al Monte Stino e all’omonimo rifugio: fra il Lago d’Idro e il Lago di Garda, ideale per nordic walking, bici, MTB, moto, quad, parapendio, con una stupenda vista e un piccolo museo della 1° Guerra Mondiale. Un altro bel trekking sulle tracce della storia è l’Alta Via dei Forti che parte da Idro e segue le linee di fortificazione della Prima Guerra mondiale. Una sessantina di km, 5 tappe percorribili con facilità, in massima parte ciclabili, intorno al lago d’idro, tocca i principali siti fortificati del cosiddetto “Sbarramento Giudicarie”, progettato fin dai primi del ‘900 dal Regio Esercito Italiano, per sbarrare la via della Val Sabbia ad una eventuale invasione proveniente dalle valli Giudicarie. Fra i molti ambienti di particolare interesse naturalistico, meta ideale per passeggiate, spicca l’Area Naturale del Baremone, oasi di protezione faunistica con particolare interesse anche floristico e ambientale e, in Valle Sabbia, l’Altopiano di Cariadeghe. Divertente per grandi e piccoli, il Parco delle Fucine di Casto: tra ruscelli e cascate con rocce a strapiombo, offre itinerari con ponti tibetani, pareti per arrampicate, percorsi attrezzati per trekking e mountain bike.

Esperienze per una vacanza da fare (e da gustare) e negozi storic

Molte, divertenti, spesso inusuali, con proposte per grandi e piccoli, sono le esperienze possibili per tuffarsi nell’essenza di questi territori. Le si scopre sul sito www.visitbrescia.it, nelle sezioni MAKE e TASTE, dove si trovano anche tutte le indicazioni per poterle prenotare. Scorrerle significa farsi un’idea della ricchezza di opportunità di un territorio che consente di scoprire i segreti della carta fatta a mano sul Lago di Garda o di apprendere la tecnica per la creazione delle reti da pesca su quello d’Iseo, di immergersi nelle cantine della Franciacorta… La lista delle proposte è ricca e curiosa e in continuo aggiornamento.

negozi storici rappresentano uno dei fiori all’occhiello della provincia di Brescia, che vanta un centinaio di Attività storiche e di tradizione riconosciute da Regione Lombardia, di cui un buon numero si trovano sui laghi. Si tratta di negozi, locali e botteghe caratterizzati da una continuità di almeno 40 anni nella gestione, nell’insegna e nel tipo di categoria merceologica, che hanno mantenuto arredi e attrezzature storici e sono per lo più collocati in strutture di pregio. Visitarli e farvi acquisti è un piccolo viaggio nella memoria, alla scoperta di persone, mestieri, abilità tramandate da generazione a generazione.



Via Luigi Einaudi 23
25121 Brescia (BS)
Tel. 030 240 0357
www.visitbrescia.it


Dopo il sold out delle prime due tappe, a Capurso continua il tour per affinare le tecniche di utilizzo del cioccolato

Prosegue l'iniziativa promossa da Puratos in provincia di Bari: il progetto guidato da Maurizio Santin fa tappa in Puglia con Alessandro Nirchio, technical advisor patisserie & chocolate.
Si tratta del "Belcolade Tour", l'iniziativa di Puratos Italia che sta portando l'eccellenza del cioccolato belga in giro per il Paese con grande successo. Dopo il tutto esaurito registrato nelle prime due tappe di Cuneo e Pagani, il viaggio alla scoperta del vero cioccolato belga fa ora tappa a Capurso, in provincia di Bari. L’appuntamento si terrà presso l’Innovation Center attivo all’interno dell’azienda partner di Puratos, Cascarano Vincenzo Srl. Il cuore del progetto sono le demo dal vivo, dove il talento e la creatività dei maestri pasticcieri di Puratos si fondono con la qualità superiore di un cioccolato realizzato con materie prime selezionate: dal cacao più pregiato al burro di cacao puro, fino alla vaniglia naturale. Queste masterclass rappresentano un'opportunità unica per i professionisti di osservare tecniche all'avanguardia e apprendere nuovi metodi di lavorazione che possono arricchire la loro offerta e distinguersi in un mercato sempre più esigente.

A guidare l’evento sarà sempre Maurizio Santin, customer experience & technical support manager di Puratos Italia, figura di spicco nel panorama della pasticceria italiana e volto noto al grande pubblico, che lavorerà fianco a fianco con Alessandro Nirchio, technical advisor patisserie & chocolate. Nirchio, con la sua esperienza e creatività, rappresenta un punto di riferimento nel panorama della pasticceria e cioccolateria contemporanea, e offrirà ai partecipanti preziosi spunti e tecniche innovative. La sua competenza specifica nella lavorazione del cioccolato e la sua capacità di combinare tradizione e innovazione saranno al centro di questa tappa pugliese, permettendo ai partecipanti di apprendere segreti e trucchi del mestiere difficilmente accessibili altrimenti.

«Il successo delle prime due tappe, con tutti i posti disponibili esauriti in pochissimo tempo, conferma quanto sia forte l'interesse dei professionisti per l'eccellenza e l'innovazione - spiega Santin -. In ogni appuntamento reinventiamo in chiave moderna una torta della tradizione italiana, sviluppando anche una torta da forno e una pralina. Ogni partecipante torna a casa con un ricettario contenente tutte le 18 creazioni del tour, un patrimonio di idee e tecniche da cui trarre ispirazione».

 

Le demo rappresentano un'occasione unica per esplorare le potenzialità delle tre linee distintive del cioccolato Belcolade: la gamma Selection, che rappresenta l'autenticità del cioccolato belga con un'ampia scelta di fondenti, al latte e bianchi, pensati per garantire versatilità e qualità in ogni creazione; Origins, che trasporta in un viaggio sensoriale attraverso i terroir delle fave di cacao più pregiate al mondo, offrendo profili aromatici unici e riconoscibili; ed Expression, che apre le porte alla sperimentazione con proposte innovative nate dalla maestria degli esperti cioccolatieri. Durante l'evento, i partecipanti scopriranno come ottimizzare la lavorabilità e la fluidità del cioccolato per ottenere risultati impeccabili in ogni applicazione, dalla pralineria alla pasticceria moderna, dai lievitati ai dessert al piatto.

Il Belcolade Tour proseguirà presso la sede Finardi-Puratos a Casatico di Marcaria (Mantova) con Federico Gauli, per concludersi infine a Palermo, presso il Roma Cash, con Nicola Visceglia. Vista la grande richiesta registrata finora, l'azienda consiglia agli interessati di prenotare con largo anticipo per assicurarsi un posto nelle prossime tappe, contattando i rappresentanti Puratos della propria zona o visitando il sito ufficiale dell'azienda (www.puratos.it).

L'iniziativa conferma l'impegno di Puratos Italia nel supportare i professionisti del settore, offrendo non solo prodotti di alta qualità, ma anche formazione e ispirazione per elevare costantemente gli standard della pasticceria italiana. Inoltre, attraverso il programma Cacao-Trace, l'azienda porta avanti il suo impegno per la sostenibilità, garantendo un rapporto di collaborazione a lungo termine con le comunità agricole, formazione specializzata e un premio economico che si traduce in progetti concreti per i Paesi produttori. Un aspetto, quello della responsabilità sociale e ambientale, che sempre più consumatori e professionisti considerano fondamentale nelle loro scelte.


Puratos Italia S.r.l.
Via Fratelli Lumière, 37/A
-Quartiere S.P.I.P.-
43122 Parma (PR) Italia
Orari degli uffici
Lunedì - Giovedì
Dalle 8:00 alle 18:00
Venerdì: 8.00 alle 17:15
Tel. +39 0521 16021
www.puratos.it


Per i veri gourmet, sulla via Francigena, c’è uno Scoiattolo da… provare!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Posizionata a Costamezzana Noceto, nella provincia parmense (pram'zan, in dialetto) praticamente sul tragitto dall’immemore passato della via Francigena (da Canterbury (UK) a Roma e poi fino a Santa Maria di Leuca, toccando 5 stati, 16 regioni e più di 600 comuni) è intitolata, non a caso, al simpatico animaletto dei nostri boschi, Lo Scoiattolo. Si tratta di una trattoria rustica di campagna - come quelle tradizionali del secolo scorso - anche punto di incontro per i nativi del paesino che si ritrovano lì per una partita a carte e per bere un “buon rosso” come quello dei Colli di Parma Doc. La gestione è tradizionalmente familiare: due fratelli con rispettivi figli e nipoti; l’accoglienza, la cordialità e la gentilezza, dilaganti... la proposta gastronomica, irresistibile!
Piatti locali, semplici (e alcuni anche creativi) sono quelli della cucina tipica emiliana, in particolare di quella parmigiana (per fare un esempio di menù: salumi con giardiniera, pisarei e fasò, cinghiale con polenta e torte della casa - poco più di 60 euro in due - ).

 

 

 

 

Come gradiscono i buongustai, le porzioni sono sempre abbondanti e il bere non difetta mai, con una cantina che dispone di un centinaio di etichette tra nostrane ed estere.

La sala da pranzo è bella, ampia con immancabile camino; tovagliato e stoviglie in stile classico; i coperti sono 60 più 20 posti all’esterno nella bella stagione.

 

Il gestore Oliviero Rocca (anche sommelier) sempre sorridente, accoglie clienti, amici, turisti di passaggio (leggi “pellegrini”…) e propone loro quanto di più invitante e appetitoso possa approntare ai fornelli lo chef Stefano Rocca, con i prodotti di stagione del territorio, tutti ingredienti sempre di prima qualità – veramente a km. zero, con verdure e legumi dell’orto della casa – coltivati proprio come si faceva una volta.

 

Scorrendo il menù, subito si attiva l’acquolina in bocca: tagliere di salumi con affettati tipo Coppa piacentina, Culatello di Zibello, salame Felino,  Strolghino e spalla cotta di San Secondo compresa, prosciutto crudo di Parma 30 mesi con melone, tanto per intenderci (magari tutti accompagnati con gustose crescentine fritte)...

   

E via con i primi: anolini col ripieno di Parmigiano, maltagliati o tagliatelle (pasta all’uovo fatta in casa) o tortelli di zucca, crespella ai funghi porcini, lasagne ai carciofi, bomba di riso al fagiano, riso "in forma"... e molti altri, tutti squisiti…

Con le seconde portate troviamo, coniglio nostrano con polenta, roast beef di bovino Black Angus con rucola, bresaola della Valtellina, punta di vitello ripiena al forno, grigliata di costine braciola e salamino, costolette d’agnello alle erbe fini, spezzatino con patate al forno, arrosto con patate Duchessa, osso buco di vitello e un trionfo di porchetta!

 

 

 

 

E ci sono pure le “Escargot à la Bourguignonne” (le sei lumache cotte con burro, aglio e prezzemolo)

 

Tra le portate a base di pesce, a seconda dei periodi, troviamo le bavette all’astice, i garganelli alle seppie, farro con gamberetti, coda di rospo in guazzetto con pomodorini, carpaccio di polipo e pure polipo con patate.

 

Per concludere, tanti dolci: dalla panna cotta con frutti di bosco, alla torta millegusti o alle carote e noci e poi crostata amaretti e marmellata, ciambella con crema pasticcera, tiramisù e anche crème brûlé… (non mancano le torte dedicate per compleanni, cresime e matrimoni)...

Naturalmente, chiusura con caffè e “ammazza caffè”…

 

 

 

 

Se poi ci si sente ispirati, si può anche acquistare un "gratta e vinci" e sfidare la fortuna
(e a qualcuno, è andata bene! Molto bene!)

 

A conferma delle competenze di Oliviero e per i meriti dello staff, la trattoria Lo scoiattolo – sempre disponibile per le canoniche cerimonie – è stata scelta per un simposio della Delegazione Salsese dell’Accademia Italiana della Cucina, lì ritrovatasi alla scoperta delle ricette antiche della tradizione locale
... Se è poco!

 


Via Costa Pavesi 30
Costamezzana Noceto (PR)
Aperto fino alle ore 0.45
Tel. 0521629123
#trattorialoscoiattolocostamezzana
#trattorialoscoiattolo #loscoiattolo
#scoiattolo #noceto #costamezzana


Ogni venerdì sabato e domenica “Lanterne nel Bosco”, un’esperienza per tutti, grandi e piccoli, tra realtà e leggenda

Ogni venerdì sabato e domenica “Lanterne nel Bosco”, un’esperienza per tutti, grandi e piccoli, tra realtà e leggenda ...e su prenotazione anche negli altri giorni
(date e prenotazioni su:
 www.visitzoncolan.com)

Quando il sole tramonta e la montagna si tinge di ombre, il bosco si risveglia in un’atmosfera unica e suggestiva. “Lanterne nel Bosco”, l’esperienza proposta da Visit Zoncolan fra i monti della Carnia in Friuli Venezia Giulia, è molto più di una semplice escursione guidata: è un viaggio nel cuore della notte, guidati solo dalla calda luce delle lanterne a petrolio e dalla magia delle storie che la montagna custodisce da secoli.

Un’esperienza per tutti, grandi e piccoli, tra realtà e leggenda, nel bosco che circonda la medievale Torre Moscarda a Paluzza (ph. Nemas Gortam.jpg) si avanza nel silenzio del bosco, tra il fruscio delle foglie e i versi dei rapaci notturni, la guida accompagna il cammino con racconti affascinanti: storie di viandanti e contrabbandieri che un tempo attraversavano questi sentieri al buio, leggende di spiriti della montagna, delle aganis, misteriose creature che abitano le sorgenti, e delle cjanas, le donne selvatiche che secondo la tradizione aiutavano i pastori nei momenti di difficoltà.
Per i bambini, la notte nel bosco diventa una favola da vivere in prima persona. Attraverso piccoli giochi e racconti interattivi, i più piccoli scopriranno i segreti della natura notturna: perché gli alberi sembrano sussurrare al vento? Chi lascia quelle piccole impronte sul sentiero? E davvero ci sono occhi che brillano nel buio?
L’itinerario si snoda tra radure segrete e sentieri nascosti, dove il chiarore delle lanterne danza tra i tronchi degli alberi e il cielo stellato regala momenti di pura meraviglia. Un’occasione unica per riscoprire la natura in un modo diverso, lontano dalla luce artificiale e dal rumore della quotidianità.
Al termine dell’escursione, la magia continua con una degustazione di prodotti tipici della Carnia, tra formaggi di malga, dolci tradizionali e una bevanda calda che scalda il cuore dopo il cammino nella notte.

Il percorso di “Lanterne nel Bosco” fa parte del progetto “Il Bosco nel Borgo – Il Borgo nel Bosco”, finanziato dal Bando PNRR, che valorizza il legame tra natura, cultura e comunità locali. Questo sentiero rappresenta un ponte tra il passato e il presente, unendo la bellezza incontaminata del bosco alla storia dei borghi che lo circondano. L’iniziativa mira a riscoprire antichi cammini e tradizioni, offrendo esperienze immersive per abitanti e visitatori. Attraverso escursioni guidate, narrazioni e attività sensoriali, il progetto invita a vivere il territorio in modo autentico e sostenibile. Un viaggio tra natura, memoria e identità, per far rivivere il cuore della montagna. Un’esperienza che tocca l’anima, un tuffo nel passato, una notte di emozioni tra la natura e la magia delle antiche storie.

 


Informazioni: 

Tel. +39 0433 778921
Rete d'imprese Visit Zoncolan
Via R. Linussio, 1 Sutrio (UD

Follow us:
Tel. (+39) 0433/778921
Whatsapp (solo chat):
(+39) 389-2340928
Dal lunedì al sabato
dalle 8.30 alle 12.00
dalle 14.00 alle 18.00
www. visitzoncolan.com

 

(articolo a cura di Gianluigi Veronesi)


Festa del papà: la box zeppole "fai da te"di Fabio Tuccillo

Il Bakery chef dedica un dolce ed originale pensiero a tutti i papà:  non la solita box: nel rispetto della tradizione e mixando ingredienti di alta qualità, il Bakery chef Fabio Tuccillo, rende omaggio a questa festa con i suoi piccoli capolavori di gusto. In particolare, con la Zeppola di San Giuseppe, che, nella sua versione classica, è uno dei dolci più antichi ed amati, caposaldo della tradizione italiana.

Ed il Bakery chef la propone non solo nella versione classica, venduta singolarmente presso la Tuccillo Bakery o anche sull’e-shop tuccillobakery.it, ma anche in una divertente variante: la Box Zeppole di San Giuseppe. Ogni scatola contiene 6 zeppole grandi, freschissime, pronte per essere farcite; una sac à poche con crema pasticciera artigianale, morbida e ricca di gusto, per una farcitura perfetta (500gr); un vasetto di amarene succose e dolci, ideali per completare le zeppole con un tocco di freschezza.

La Zeppola è un simbolo della nostra cultura, ma è anche un dolce che richiama ricordi d’infanzia e momenti speciali, perfetto da gustare durante il pranzo della Festa del Papà o come dolce conclusione di una giornata di festeggiamenti. Oggi, grazie all’idea del Bakery chef Tuccillo, rappresenta anche un’opportunità per riunire l’intera famiglia attorno al tavolo, creando ricordi indimenticabili. Ogni fase della preparazione sarà, infatti, un momento di allegria, che coinvolgerà grandi e piccini, in un’attività che celebra il legame familiare.
“È importante per tutte le famiglie dedicare un momento speciale alla preparazione di dolci delizie, stando a casa e riscoprendo così insieme l’amore per la cucina e la gioia dello stare insieme” - afferma Fabio Tuccillo - “Invito tutti a prendersi una piccola pausa dalla vita frenetica che ci travolge ogni giorno, per riassaporare la gioia di un attimo di condivisione con i propri cari, che diventerà un ricordo prezioso da custodire”.

 


Umberto I Street, 179
80034 Marigliano NA

Tel: 081 519 10 85
Cell: 380 698 5958
www.tuccillobakery.it


Il Gruppo Fini - con "Le Conserve della Nonna" - alla Mezza Maratona d’Italia!

Il territorio chiama e Gruppo Fini risponde con entusiasmo prendendo parte come sponsor ufficiale alla prima edizione della Mezza Maratona d’Italia, organizzata da Master Group Sport con il supporto tecnico-sportivo da parte dell’ASD La Fratellanza 1874, che si svolgerà il prossimo 30 marzo tra Maranello e Modena. La storica azienda modenese riconferma così la volontà di sostenere le iniziative locali, partecipando attivamente alla I° edizione dell’iniziativa e celebrando la lunga tradizione sportiva della città.

Un percorso veloce tra luoghi iconici, in un ideale parallelismo fra “la corsa” e “il mondo delle corse” che punta a diventare un appuntamento di grande rilievo podistico e non solo. La gara ha l’obiettivo di valorizzare il territorio con la partenza davanti al Museo Ferrari di Maranello e arrivo a Modena in Piazza Roma, attraversando le strade dei comuni limitrofi di Fiorano Modenese e Formigine.

Nasce sotto questi auspici la Mezza Maratona d’Italia, dove la canonica gara sulla distanza dei 21,097 chilometri sarà affiancata da quelle su distanze minori di 10 e 5 chilometri. L’evento mira a ritagliarsi un duplice ruolo: attrattivo nel calendario del podismo italiano, ma anche festa aperta a tutti, appassionati, famiglie e atleti, che potranno vivere una giornata indimenticabile di sport e un'esperienza singolare e mai provata prima d'ora, in quanto avranno la possibilità di attraversare i luoghi simbolo di Ferrari, location normalmente chiuse al pubblico, tra cui il circuito di Fiorano, la fabbrica Ferrari e tante altre location esclusive. Un evento che richiamerà non solo i runner professionisti, ma anche tutti gli appassionati, perché non si tratta di una semplice corsa, bensì di un'avventura irripetibile all'insegna della Velocità e della Passione.

Gruppo Fini, in qualità di sponsor ufficiale, contribuirà all’iniziativa fornendo un “dolce” omaggio all’interno del pacco gara, che sarà distribuito a tutti i 10.000 partecipanti, oltre che accogliendo con assaggi, giochi e gadget tutti i partecipanti e i visitatori all’interno del proprio stand allestito all’interno del Villaggio Sponsor a Maranello.

Gruppo Fini ha sempre sostenuto le iniziative che valorizzano la comunità locale e la partecipazione a questo evento rappresenta un’ulteriore testimonianza della sua attenzione per il territorio e per lo sport. L’azienda condivide i valori di sostenibilità, benessere e spirito di squadra che l’evento incarna, contribuendo a promuovere uno stile di vita attivo, salutare e partecipativo, in linea con un’offerta di prodotti da sempre rispettosa di queste tematiche.

Inoltre, dal 31 marzo al 29 giugno, “Le Conserve della Nonna” lancia un concorso dedicato ai consumatori.

Ogni settimana, sarà possibile vincere un buono spesa del valore di 100€ semplicemente acquistando due prodotti della linea "Le Conserve della Nonna". Partecipare è facile e veloce! Basta acquistare due prodotti "Le Conserve della Nonna", fotografare lo scontrino e caricarlo sulla pagina web www.incucinaconlanonna.it dedicata al concorso per scoprire subito se si è tra i vincitori settimanali e in quel caso, ci si aggiudicherà un corso annuale di cucina su Club Academy, la più grande scuola di cucina e pasticceria online in Italia, con corsi tenuti da chef stellati. Nei weekend, alcune sedi selezionate di ipermercati ospiteranno isole promozionali con degustazioni e assaggi.

Il Gruppo Fini SpA, società 100% italiana di proprietà di Holding Carisma, è una storica realtà produttiva dell’alimentare. FINI è un marchio di pasta fresca che rappresenta in Italia e nel mondo tutto il gusto della tradizione emiliana in cucina. Dal 1912 ad oggi l’originaria salumeria-gastronomia di Modena si è trasformata in un moderno pastificio che conta oltre 100 dipendenti ed esporta i suoi prodotti in 30 Paesi nel mondo, sempre all’insegna di tradizione, territorio e qualità. Le Conserve della Nonna, nell’ampia gamma di referenze tipiche di tutte le regioni italiane, offre passate, sughi, condimenti e confetture preparate secondo metodi tradizionali, con la sicurezza di un grande gruppo industriale.


NON SOLO BUONO

Sede legale: Via Confine, 1583 Ravarino (MO)
Amministrazione: Via Albareto, 211  Modena


Villach – e la Carinzia – davvero attraente l’offerta turistica per l'imminente primavera e la prossima estate

Con la primavera ormai alle porte e la stagione estiva che seguirà, è tempo di cominciare a pensare alla destinazione per godersi al meglio le belle giornate e rilassarsi. La zona turistica di Villach – Lago di Faak e Lago di Ossiach  –  in Carinzia a pochi chilometri dal confine italiano di Tarvisio, con il suo territorio unico e ricco di luoghi da scoprire, è la destinazione ideale per rilassarsi nella bella stagione e vivere emozioni uniche.

Per gli amanti della natura, dell’attività all’aria aperta e dell’avventura, la zona turistica di Villach offre tante proposte adatte a tutti: dagli amanti dell’adrenalina a chi preferisce un ritmo più lento, e ancora a chi è curioso di scoprirne la storia, il cibo e i luoghi. È la meta ideale per chi viaggia da solo o in coppia, insieme agli amici o in famiglia, dove l’ospitalità e la grande attenzione per gli ospiti sono le peculiarità principali.


 

 

 

Per cosa è famosa Villach?

A Villach c’è da vedere lo Schillerpark, il parco, con aiuole sempre fiorite e busti scultorei, anche sede del più grande plastico di paesaggio in Europa: un rilievo in scala, di 182 mq, che rappresenta tutta la Carinzia. Inoltre, da considerare che la città offre più di 130 eventi unici con tradizioni locali e internazionali. Non ci si annoia mai!

E naturalmente non ci si annoia di sicuro a tavola….

 

 

 

 

 

 


Quali sono i piatti tipici della Carinzia?

Cosa mangiare? Ecco i principali piatti tipici da assaggiare:

Gailtaler speck: è un prodotto IGP della salumeria montanara ottenuto con carne di suini di razza indigena (Large White e loro incroci, Duroc e incroci provenienti da programmi di allevamento riconosciuti della Carinzia).

Kärntner Brettljause: è un trionfo di salumi e formaggi locali, un viaggio nei sapori della Carinzia! Si tratta di un tagliere composto dalle specialità carinziane accompagnate da sottaceti e salse artigianali.

Kärntner Osterjause: prosciutto, uova, rafano e carne di renna, tradizionale piatto pasquale in attesa del Sabato Santo…

Kirchtagssuppe: è la “minestra dei giorni di festa”; è una zuppa “ecclesiastica” di cui si trovano già tracce negli scritti del XVII secolo…

Pane di Lesachtal: è un pane fresco, croccante e assolutamente da assaggiare anche perché squisito e pure nominato patrimonio culturale dall‘UNESCO!

Sasaka: antico spuntino dei boscaioli della Val Canale (nei comuni di Malborghetto, Pontebba e Tarvisio in provincia di Udine, ma anche di Carinzia e Slovenia). A base di lardo e pancetta stesa di suino sottoposti a speziatura di sale e pepe e bagnati con vino dove è stato posto a macerare aglio bianco; il tutto asciugato e affumicato, viene macinato insieme a cipolla cruda tritata, poi ben amalgamato si confeziona in vasi di vetro o in tubetti; infine è consumata spalmata su fette di pane di segale (e con ricotta acida, come antipasto).

Kärntner Nudeln: quasi il piatto nazionale della Carinza, è un piatto a base di ravioli con il ripieno di patate, ricotta ed erbette e questa è solo una delle tante varianti della tradizione locale.

E infine, Polenta: fritta, grigliata o al cucchiaio, la polenta è il piatto povero sempre ottimo nelle preparazioni di carne (costine di maiale, salsiccia, pollo e coniglio) ma anche di selvaggina come cervo o capriolo e pesce (anguilla merluzzo, baccalà e seppie o moscardini) ma forse l’abbinata più gustosa è con il classico, semplice ragù (di carni varie, pomodoro, soffritto di odori vari e vino bianco).

Inoltre, tanta verdura: carciofi, agretti, carote, asparagi, cavolo verza, puntarelle, cicoria, cavolfiore, valeriana, piselli, fave, indivia, ravanello, rapa e porro; e frutta: fragole, limoni, cedro, arance, pompelmi, kiwi, pere e mele.

Sempre a livello gustativo, a Villach, dal 27 luglio al 3 agosto p.v. nell’ambito della Sagra di VillacherKirchtag, andrà in scena la tradizionale “Festa della birra”, quest’anno giunge all’ottantesima edizione, per tutti, per giovani e adulti e per tutti i gusti.

 

E cosa si beve?

La produzione vinicola carinziana viene da una “recente storia” di circostanze, purtroppo, tutte avverse: fino a metà del secolo scorso, vigneti aggrediti dalla peronospora e altre malattie fungine, annate sfavorevoli, raccolti scarsi, unitamente a dazi doganali e tasse troppo alte, annichilirono l’enologia locale. Poi con tanta buona volontà, un tal Herbert Gartner piantò delle viti nei terreni più adatti della valle del Lavanttal e così dall’inizio dell’anno 2000 il vino della Carinzia è rinato. Nel 2011 sono state prodotte per la prima volta più di 100mila bottiglie e oggi, se ne imbottigliano più di 500mila da uve di Sauvignon Blanc, Chardonnay, Pinot Bianco, Zweigelt, Donauriesling e di

Moscato in fiore (questo particolarmente apprezzato e vincitore di diversi premi). Oggi, grazie anche all'Associazione dei viticoltori della Carinzia (fondata nel 2003) le viti sono curate in modo molto professionale e le produzioni di ottima qualità, ben apprezzate.

Oggi le produzioni più conosciute e apprezzate si trovano ai piedi del castello di Glanegg (circa due ettari a Sauvignon, Chardonnay, Pinot, Zweigelt, Donauriesling e Moscato) e nella tenuta vinicola del castello di Taggenbrunn (40 ettari) dove si trova l'impianto di lavorazione del vino più moderno dell'Austria che produce circa 200mila bottiglie all’anno. Il punto forte non è solo il vino del castello, che viene premiato ogni anno, ma la linea "Taste of Time", con il Gemischter Satz (vino di  20 vitigni diversi le cui uve sono pressate e vinificate insieme) e lo spumante Jacques Paagnier.

Il castello di Taggenbrunn è anche uno degli “hotel del vino” della Carinzia che oltre alla cantina comprende, un negozio di prodotti agricoli, un ristorante Heurigen, un granaio tardo-gotico per eventi (in particolare, matrimoni) e appunto l’hotel. Dal 2020, il castello ospita anche il nuovo Festival di Taggenbrunn: rassegna musicale dalla classica, al jazz, al contemporaneo, con gran programma variegato e star come Thomas Quasthoff, Tobias Moretti e Mark Seibert.

 

Come arrivare:
In treno: ogni giorno collegamenti diretti con le maggiori città italiane (es. Milano, Venezia, Udine, Trieste, Bologna, Firenze, Roma). Per dettagli e approfondimenti: www.obb-italia.com
In auto: per pianificare il viaggio consigliamo di utilizzare il cerca percorsi sul sito ufficiale della regione di Villach www.visitvillach.at.

 


Informazioni turistiche per il pubblico (in italiano):
Region Villach Tourismus GmbH             
Peraustraße 32 Villach, Österreich
Tel.: +43 / (0)4242 / 42000
0FN171412b I LG Klagenfurt 
www.region-villach.at   

 


La colomba pasquale, come e perché. E il premio “Migliore Colomba Artigianale” dalla Puglia arriva in Campania...

La Pasqua è un tripudio di dolci lievitati come la pigna laziale, la fugassa veneta, la pizza marchigiana o la pinza triestina e il bensone emiliano. Tutti dolci ottimi da mangiare così, in purezza, ma che possono diventare ancora più ricchi se accompagnati da salse o creme, ma la protagonista assoluta della Pasqua, è lei: la colomba! Dunque è importante sapere qual è la più buona…

Ci ha pensato Massimiliano Dell’Aera, ideatore del concorso “Divina Colomba” (come anche del “Mastro Panettone”, nonché titolare di “Goloasi” (leggasi Golòasi) portale di riferimento per le pasticcerie e gelaterie italiane) quando ha radunato la giuria – Eustachio Sapone, Antonio Daloiso, Alessandro Bertuzzi, Paolo Caridi, Beniamino Bazzoli e Domenico Lopatriello – che ha valutato gusto, texture, aroma e qualità delle colombe esibite dai concorrenti pastry chef e pasticceri da ogni dove, che si sono ritrovati a Bari, nell’ambito della Mostra internazionale enoagroalimentare Levante Prof, per vincere il titolo della migliore colomba artigianale, tradizionale, al cioccolato e salata.

A giochi fatti, passaggio di testimone da Vito Saccente di Palo del Colle (BA) vincitore della prova del 2024, a Giacomo Balestra di Sorrento che con due “colleghi”, ha fatto il “Triplete partenopeo” della “Divina Colomba 2025”. Massimiliano Dell’Aera ha consegnato i premi, meritatamente conquistati, nelle mani, appunto di Giacomo Balestra (Panificio Azzurro Margiù di Piano di Sorrento NA) per la colomba tradizionale”, in quelle di Antonio Masulli (Caffè Masulli 1927) di Somma Vesuviana (NA) per quella al “cioccolato”e di Luigi Avallone (Pasticceria F.lli Avallone) di Quarto (NA) per la categoria “colomba salata”.

Tutte di pasta colore giallo e consistenza giustamente elastica e soffice, le colombe del concorso sono state giudicate per profumo, morbidezza e sapore, valutate anche per il minor numero possibile di additivi e per gli ingredienti essenziali di base: farina di frumento, scorze d'arancia candite (arancia, sciroppo di glucosio, zucchero) burro (latte) zucchero, tuorli d'uova fresche di categoria A, lievito madre naturale (frumento) miele, malto, sale, bacche di vaniglia naturale del Madagascar e pure per le glassature - realizzate con base di albume d’uovo e zucchero, guarnite con mandorle e granella di zucchero, aggiunta di nocciole o anacardi, armelline (semi all'interno del nocciolo dell'albicocca e della pesca) con farina di riso, o mais o frumento, zuccheri, amidi, cacao, oli vegetali, aromi naturali, emulsionanti e conservanti come acido sorbico e sorbato di potassio; infine sono stati preferiti i prodotti in cui era indicata la quantità di mandorle contenute e considerate le varianti e gli assortimenti proposti per accontentare tutti i palati. Un po’ come il panettone e il pandoro - anche se con numeri di molto inferiori - la colomba, dal copywriter tutto italiano, presenzia le festività pasquali proponendosi in mille varietà e mille gusti diversi: dal pistacchio, al cioccolato, al gianduia e cremino, al cranberries, al caramello e ancora albicocca, sottobosco, limoncello, tuttuvetta, senza considerare quelle “pannose” agli odori da bakery e all’effetto “mou” ovviamente oltre a quella “classica” (con canditi o senza) e alla “salata” (col guanciale). Poi molte colombe sono state presentate come “dedicate a…”: alla via Francigena, con crema all’oro rosso della Val d’Orcia e sciroppo leggermente alcolico e quella intitolata ai Templari con farcitura realizzata al “caffè dei poveri”, la cicoria.


La colomba pasquale è il dolce che simboleggia la pace e l'amore ed è il simbolo della Pasqua di Gesù Cristo; c’è anche quella a forma di “campana” (in pasta di zucchero) che alluderebbe proprio alla resurrezione. Due sono le vicende che narrano gli albori di detto dolce tradizionale: per i più “credenti”, la storia narra che fu San Colombano - monaco evangelizzatore celtico irlandese, noto per aver fondato da abate numerosi monasteri e chiese in Europa (l'ultima fondata in Italia, a Bobbio PC) - che, invitato dalla regina dei Longobardi, Teodolinda a un sontuoso pranzo in periodo di quaresima, per rispettare l’astinenza dalle carni prevista per tale momento e, comunque “andare di magro”, si presentò con una pagnotta dolce, molto sobria, a forma di colomba…  L’altra storia, vuole che Alboino re dei Longobardi (quello che costrinse Rosmunda a bere nel teschio del padre ucciso…) durante l'assedio della città di Pavia, che durò circa tre anni e terminò proprio poco prima del periodo pasquale, ricevette in dono dalla popolazione del luogo un pane dolce a forma di colomba, proprio in segno di pace. La GDO, distribuisce le colombe in joint venture con gli stessi produttori: Paluani per mezzo di Conad, Maina per Coop e Carrefour, Bauli, con il marchio Ca’ Dolce, per Despar.

 C’è anche la colomba “Magnum”

 “Magnum” di Loison è la colomba pasquale classica in formato da 2kg (2000g.) avvolta in un incarto trasparente di grande effetto, è una produzione limitata, perfetta per le grandi occasioni come  banchetti, feste aziendali ed eventi. La Colomba Magnum è un dolce a pasta morbida, come da vecchia tradizione, ottenuto solamente da lievito madre e lenta lavorazione artigianale (72 ore).  La sua forma irregolare ovale ricorda, appunto, una colomba. La pasta, soffice e ben alveolata, è arricchita da scorzoni di arance di Sicilia canditi. La superficie è ricoperta da glassa decorata con granella di zucchero e mandorle. La Colomba Classica Loison è il dolce pasquale “senza tempo” dal morbido impasto che mantiene la sua sofficità grazie alla lievitazione naturale.

 

Come si degusta?

La colomba è sempre contenuta in un sacchetto di cellophane trasparente che permette di guardarla (per attivare la salivazione, l’acquolina…) estratta, la liberiamo dallo stampo che la avvolge, prima ai lati, poi alla base (il così detto “pirottino” che ne protegge il fondo dal calore diretto durante la cottura) poi (trattenendola con una forchetta di servizio da 2 o 3 rabbi) la si taglia (col coltello da pane seghettato) per tutta la lunghezza, dopo di che, si tagliano le “ali” quindi, tagliandola trasversalmente, si ottengono fette di uguali dimensioni. Tra marzo e aprile, la temperatura ambiente è già adatta per gustarne appieno tutto il sapore, ma ancora meglio si può “stemperare” con un veloce passaggio al forno ventilato (o velocissimo al microonde) per portarla in tavola a 30° circa, grado di calore che permette di esaltare al meglio gli aromi del burro e della vaniglia...

 

Cosa ci beviamo?

 

       

I delicati sapori della colomba, arricchiti dai canditi, non sono troppo spinti e quindi vanno esaltati da vini  (passiti e/o mossi) come lo Zibibbo passito, liquoroso anche bio, elegante vino da dessert caratterizzato da intense note di agrumi e zagara, o come il Moscato d'Asti Docg 2021 delicatamente dolce, leggiadro e aromatico, ma è ottimo anche un Malvasia sempre passito, cristallino e consistente che inebria con il contrasto fresco-sapido e il tono spiccatamente dolce, mai stucchevole – ma un Picolit Docg dei Colli Orientali del Friuli, di colore oro lucente che all’olfatto dà dolci note di fichi secchi, datteri albicocche appassite, mango, marzapane, miele di castagno e crema catalana, che in bocca è dolce, cremoso, seducente, dalla persistenza lunga e coerente  –  o un onesto Passito di Pantelleria Doc  –  che si presenta di colore giallo dorato tendente all'ambrato che al naso esprime profumi caratteristici e molto intensi di frutta gialla, frutta secca e miele e in bocca è dolce, aromatico e riconferma le sensazioni percepite al naso  – saranno comunque graditissimi a chiunque verranno offerti! Per chi preferisse i “brut”, cosa meglio di un Cartizze Dry Valdobbiadene Docg: brillante, giallo paglierino con riflessi verdognoli, persistente, a grana minuta; complesso e fine, con sentori di pera abate, fiori di tiglio e glicine, forte e spiccato profumo di mandorla; intenso, fine ed elegante, ricorda la sensazione di mela e pera matura. Le colombe all’amarena e al cioccolato, sposano volentieri un vino rosso corposo, tannico (anche da meditazione) un vino complesso, morbido e vellutato, con un grado di alcolicità abbastanza elevato e che quindi risulti “caldo” all'assaggio e… cin cin!
P.S.: naturalmente ci sono anche fruitori di colomba astemi o chi comunque non beve vino: per loro, è consigliato un abbinamento con caffè e/o e/o tisana aromatica, con poco (o meglio niente) zucchero…

 

 


Goloasi
Via Vincenzo Diomeda, 10 Turi (BA)
Tel.:+39 080205 0073 


I gioielli ittici dell’Alaska dal 15 marzo nel menù dei “ristoranti selvaggi”

Gennaio è stato il mese del “Wild Alaska Seafood ” un mese ricco di eventi, di promozioni, di video con ricette raccontate da noti influencers del food, della nutrizione e dello sport ma, soprattutto, è stato un mese dedicato al senso di responsabilità, a quella sostenibilità che, per il pescato dell’Alaska, rappresenta una priorità assoluta grazie una legge del 1959 entrata nella Costituzione.  Tutti le specie ittiche nascono e crescono libere, nutrendosi nelle acque incontaminate dell’Oceano Pacifico dell’estremo nord.  Sono ricche di Omega 3, acidi grassi polinsaturi a catena lunga, considerati veri e propri alleati della salute.  La consistenza è soda e compatta per il salmone e morbida per il carbonaro, conosciuto anche come gindara o black cod.

Dal 15 marzo, per un mese, l’operazione continua con RISTORANTI SELVAGGI DELL’ALASKA con la partecipazione di 9 ristoranti che fanno parte dell’AIRG, l’Associazione Italiana Ristoratori Giapponesi che promuove la cucina del Sol Levante attraverso eventi e degustazioni. Nove famosi chef giapponesimetteranno in menu salmone selvaggio, carbonaro e ikura dell’Alaska, a conferma del gusto, della versatilità e della naturalità di questi straordinari pesci.

 

 

 

ECCO I RISTORANTI, I PIATTI IN MENU, MAIL DI CONTATTO E SITO INTERNET

 

 

 

 

FINGER’S GARDEN (Milano) info@fingersrestaurants.com - www.fingersrestaurants.com - Tempura di shiso con king crab, ikura e salsa ponzu; Bis Mayo no Miso: Salmone selvaggio e capasanta scottati su mayo di miso con asparagi, rapanelli e daikon marinati in aceto di riso;  Robata di capasanta e black cod in salsa teriyaki; Samuiroll: Salmone selvaggio e fiore di zucca in tempura all’interno avvolti da capasanta, Salmone selvaggio, ikura e japanese dressing;Finger’s Giò: gunkan di salmone selvaggio e ikura + gunkan con ceviche di King Crab in lamina di cetriolo.

KOKORO (Milano) kokororistorantegiapponese.it –  kokororistorantegiapponese@gmail.com - Gindara no nitsuke, stufato con dashi sake, zucchero, mirin, soia e zenzero fresco; Tartare di salmone rosso, condito con succo yuzu, yuzukosho, sale olio evo e ikura.

MAMBO TONY  SUSHI (Varallo Sesia)  348 7901480 whatsapp - www.menuconte.it/mambosushi -Alaska Ikura Gunkan, bocconcini di riso sushi, alga nori, ikura marinata in salsa ponzu; Alaska shake nigiri, bocconcini di riso sushi con salmone.

MIKACHAN (Roma)  338 1737246 whatsapp– www.mikachan.it - Avvolgente Gindara: marinato in miso, sake, zucchero e scorze yuzu; Perle del mare d’Alaska: marinato in soia, sake e mirin; Salmone:  intenso con fumo e agrumi.

OSAKA (Milano) ristoranteosaka.milano@gmail.com - www.milanoosaka.com - Yakizakana Set: salmone alla griglia in un menù completo; Sake ikura don: riso da sushi ricoperto con salmone e ikura: Gindara Saikyoyaki: carbonaro dell’Alaska marinato al miso e grigliato.

POPOROYA (Milano) info@poporoya.it – www.poporoyamilano.com - Ikura gunkan: bocconcini di riso sushi, alga nori e ikura;

SHIRO (Milano) info@poporoya.it - www.ristoranteshiro.it - Gunkan nigiri ikura: bocconcini di riso sushi, ikura marinato nella soia, alga nori; Gindara saikyoyaki: carbonaro marinato con miso, sake, mirin e zucchero, alla piastra.

VIEW LIVE (Milano) robysushi@hotmail.com – viewrestaurant.it - Ikura Vanity cuori di ikura in teriyaki e aceto balsamico, con piccolo onigiri; Alaska Flower rosa di salmone selvaggio con tartare bianca, daikon e peperosa; Nigiri ebi botan di gambero rosso con testa in tenpura; Carbonaro mantecato con cipolla caramellata e olive taggiasche; Tenpura di Granchio Reale alla catalana con pomodori freschi.

ZERO (Milano) zeromagenta@me.com – www.zero-milano.it - Carbonaro marinato in crema di miso; Sushi e Sashimi di ikura in purezza; Roll di Salmone affumicato con salsa al mango, pepe e wasabi; Tartare di salmone con ikura e gelée di ponzu.

Un’occasione unica per farsi prendere per la gola!

L’Alaska Seafood Marketing Institute (ASMI) è l’associazione interprofessionale che rappresenta l’industria della pesca dell’Alaska. Ha la propria sede a Juneau, in Alaska, e uffici a Seattle, Barcellona, San Paolo, Parigi, Londra, Tokyo e Pechino. L’ASMI promuove il consumo di prodotti del mare dell’Alaska attraverso programmi di formazione, di ricerca, pubblicitari e promozionali nei suoi principali mercati.

 


www.alaskaseafood.it

 

 


(a cura di Gianluigi Veronesi)


All’Ipseoa “Vespucci” di Milano la prima edizione di “Cibo, Vino e Ospitalità”

Incontri di alta formazione per le studentesse e gli studenti del biennio e triennio all’istituto professionale per i servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera milanese di via Valvassori Peroni. Al via l’11 e il 12 marzo 2025 scorso la prima edizione di “Cibo, Vino e Ospitalità”, la rassegna che il “Vespucci” ha organizzato al fine di offrire ulteriori momenti di approfondimento alle studentesse e agli studenti in relazione al mondo del food&beverage e dell’ospitalità.

Presenti chef, operatori del settore dell’ospitalità e aziende riconosciute a livello nazionale e internazionale. All’apertura dei lavori, il dirigente scolastico, prof. Luigi Costanzo ha rivolto agli astanti i saluti istituzionali e ha passato la parola al prof. Michele Petrocelli (nella foto) - giornalista di turismo ed enogastronomia - moderatore degli incontri.

Il primo professionista ad intervenire è stato lo chef Lazzaro Cimadoro del Relais Chateaux Castelbigozzi di Monteriggioni (SI) che nella sua masterclass, ha presentato un piatto a base di scampi arrosto, agrumi e finocchi allo zafferano. A seguire, lo chef Franco Sangiacomo dell’Osteria Brolio-Ricasoli di Gaiole in Chianti (SI) che a sua volta ha proposto i tortelli di guancia chianina, crema di patate e pioppini.

Per la sezione sala e vendita è intervenuto con una presentazione di vini e una masterclass del settore dell’accoglienza, Massimo Cimadoro del Relais Chateaux Castelbigozzi di Moteriggioni (SI).

Il giorno dopo, mercoledì 12 marzo, ha visto Gaetano Trovato, 2 stelle Michelin del Relais Chateaux Arnolfo di Colle Val d’Elsa (SI) con il piatto: Piccione Lara Peri, cavolfiore, radicchio tardivo e aceto balsamico. Successivamente, lo chef Giovanni Ciresa, del ristorante-gastronomia PEK di Milano, ha presentato un tortino di panettone alla vaniglia con sorbetto al mandarino e salsa al mascarpone.

A corredo delle masterclass citiamo le diverse imprese che hanno aderito all’iniziativa: l’Azienda Agricola Lara Peri di Montevarchi (AR); il Caseificio Montauro del Consorzio Parmigiano Reggiano di Fontanellato (PR); le Cantine Barone Ricasoli di Gaiole in Chianti e le Cantine Romagnoli di Villò di Vigolzone (PC); e la Compagnia Italiana Sali.

Gli chef sono stati accompagnati nello svolgimento di tutti i loro lavori, dagli studenti e dai docenti di cucina e sala dell’Istituto Vespucci.


www.mirh010009@istruzione.it

I progetti delle classi: la varietà degli stessi è frutto della collaborazione e della professionalità dei docenti che regolarmente adeguano e calibrano le proprie competenze mettendole a supporto della Scuola – nell'anno scolastico 2022-2023, 1055 studenti in 50 classi –. La scuola conta 7 laboratori di cucina, 4 laboratori di Sala/Bar e 2 laboratori di Accoglienza Turistica. La specificità dell’Istituto “Vespucci” è legata alla volontà di garantire ai giovani studenti una formazione che trasformi la molteplicità di saperi in un sapere unitario, ricco di motivazioni, orientato allo sviluppo del pensiero critico, libero e creativo, al rigore, alla collaborazione. Tutta la progettualità verte orizzontalmente su multiformi tematiche e rispecchia perfettamente la multiforme professionalità dei corsi, altrettanto all’avanguardia con i tempi.

 


(a cura di Gianluigi Veronesi)


Trentino: primavera sulle piste con tante proposte

Nei due grandi caroselli trentini, per le settimane da marzo a fine stagione, occasioni particolarmente vantaggiose per trascorrere lunghe giornate di sole sciando su piste ancora perfettamente innevate.

Le ore di luce che si allungano nel corso delle giornate, le temperature che diventano più miti: a primavera sciare diventa un piacere imperdibile, dall'alba fino al tramonto. Più tempo da dedicare allo sci, o per partecipare ai tanti appuntamenti in calendario in numerose località, ma anche per concedersi le meritate soste in un accogliente rifugio lungo le piste. È ancora ampia la scelta di destinazioni per i privilegiati delle discese sul morbido “firn” (“nev

ato” neve parzialmente compattata che deriva dalla neve rimasta dalle passate stagioni e che si è cristallizzata) che si forma nelle prime ore della giornata non appena il sole inizia a riscaldare la neve. E i due principali comprensori trentini, Dolomiti Superski e Skirama Dolomiti Adamello-Brenta riservano nel mese di marzo e fino alla conclusione di questa lunga stagione bianca offerte e programmi ad hoc particolarmente vantaggiosi.

 

In Val di Fassa per uno skitour al giorno

Fino al 28 marzo, ogni venerdì, nelle Dolomiti di Fassa si scia sui tour più belli dei comprensori valligiani - Ski tour Panorama, Lusia, San Pellegrino, Carezza - grazie ai Val di Fassa Weekly Skitour, in compagnia dei maestri delle scuole di sci di Canazei, Campitello, Pozza, Vigo e Moena.

Nei rifugi in quota fra tintarella e grandi panorami

Le giornate che si allungano regalano più tempo da dedicare allo sci, ma anche per partecipare ai tanti eventi in calendario e per concedersi meritate soste in uno dei numerosi e accoglienti rifugi situati lungo le piste.

 

Dolomiti Ski Jazz e ParadIce Music Festival

Musica calda tra paesaggi innevati: questa l’originale idea che è alla base del Dolomiti Ski Jazz. Dal 7 al 16 marzo 2025, la black music più popolare, il jazz, il funk tornano a far parte del paesaggio invernale delle Dolomiti, con numerosi concerti in locali e rifugi direttamente sulle piste. E fino al 5 aprile 2025 prosegue la terza edizione del ParadIce Music Festival che vedrà protagonisti gli strumenti di ghiaccio nel teatro-igloo a 2600 metri di quota sul Ghiacciaio Presena.

 

 

 

 

TRENTINO MARKETING
38122 Trento
Via Romagnosi, 11
Trentino Marketing s.r.l.
Società unipersonale
Direzione e Coordinamento
di Trentino Sviluppo s.p.a.
Tel. +39 0461 219300
lunedì-venerdì 8.30-17.00
sabato-domenica chiuso
www.visittrentino.info

 

 


La risposta alla crisi del personale alberghiero, c'è!

Il futuro passa dalla formazione, la sola in grado di fornire competenze pratiche per migliorare le performance delle strutture, ma anche la posizione lavorativa, rendendo il settore più appetibile 

Il settore alberghiero sta affrontando una crisi senza precedenti nella gestione del personale. Tuttavia, la soluzione a questa sfida esiste ed è chiara: investire nella formazione. Secondo il Future of Jobs Report 2024 del World Economic Forum, entro il 2028 il 44% delle competenze chiave dovrà necessariamente evolversi per adattarsi alle nuove tecnologie e alle esigenze del mercato. Ciò significa che il settore dell’ospitalità non può permettersi di restare indietro.

La formazione è la risposta strategica alla crisi del personale alberghiero e il futuro dell’ospitalità passa proprio da quella, per una serie di svariati motivi che la rendono ormai un requisito fondamentale”. Ne è assolutamente convinto Maurizio Galli, fondatore di Formazione Alberghiera, una scuola di alta formazione del settore turistico ricettivo nata a Verona nel 2018 e divenuta uno dei principali punti di riferimento in Italia per tutti coloro che desiderano una formazione più pratica ed approfondita.

Nel mondo dell’ospitalità, formarsi continuamente non è un lusso, ma una necessità imprescindibile per rimanere competitivi” spiega Maurizio Galli sulla base dei dati a disposizione. Basta infatti considerare che il 79% dei professionisti ritiene che l’apprendimento continuo sia fondamentale per la carriera (LinkedIn Learning Report 2024). Nel settore alberghiero, il 30% dei giovani talenti cerca opportunità di crescita e sviluppo, un aspetto determinante per la fidelizzazione e la motivazione del personale (Sommet Education, 2024). Entro il 2030, si stima la creazione di 300.000-400.000 nuovi ruoli manageriali nel settore (World Economic Forum).

Questo significa che le strutture alberghiere devono prepararsi sin da ora per colmare questo gap di competenze” – conferma Maurizio Galli – “Anche perché le aziende che puntano sulla formazione non solo attraggono i migliori talenti, ma migliorano anche il livello di servizio offerto ai clienti, garantendo un’esperienza più soddisfacente e di qualità superiore”.

Affermazioni importanti che si basano su concetto che investire nella formazione oggi significa assicurare il successo della propria struttura domani e sull’esperienza maturata da Formazione Alberghiera, capace di porsi in qualità di partner perfetto per sviluppare il talento del team alberghiero mediante corsi su misura per il settore dell’ospitalità, garantendo una crescita professionale concreta e orientata alle esigenze del mercato.

 

Formazione Alberghiera è una scuola di alta formazione del settore turistico ricettivo nata a Verona nel 2018 e divenuta uno dei principali punti di riferimento in Italia per tutti coloro che desiderano una formazione più pratica ed approfondita. Grazie ad importanti collaborazioni con Enti bilaterali, Università̀, Fondi interprofessionali, Associazionidi categoria e Federalberghi, Formazione Alberghiera concretizza la vision di eccellenza e di elevato standard qualitativo del suo fondatore Maurizio Galli, creando una squadra di docenti, tutti professionisti ed imprenditori del settore, in grado di andare oltre la teoria, per trasmettere i veri segreti pratici del settore. Formazione Alberghiera è l’unica scuola in Italia del settore a svolgere oltre 3.000 ore di formazione in azienda ogni anno.

 

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Istria slovena: un magnifico incontro tra verde e blu e lì vicino... bianchi cavalli!

L’Istria slovena è una perla nascosta dell’Adriatico, dove la cultura mediterranea si fonde con l’autenticità slovena. Con le sue pittoresche cittadine cost iere – come Pirano, dall’elegante fascino veneziano - offre un mix perfetto di storia, natura e gastronomia. Le sue colline verdi, punteggiate da uliveti e vigneti, regalano eccellenze enogastronomiche come il sale (Sale & Saline di Sicciole) l’olio extravergine d’oliva (Olio Ronkaldo) e i vini autoctoni Malvasia e Refosco (e i Vini Bordon). La costa, con le sue spiagge curate e le acque cristalline, è ideale per momenti di relax e attività all’aria aperta. Perfetta per un weekend o una vacanza più lunga, l’Istria slovena sorprenderà con la sua autenticità e la sua accoglienza. Di seguito una breve presentazione del territorio e un elenco dei principali eventi dei prossimi mesi fino a fine anno, momento dedicato al famoso Festival degli Spumanti.

  

Tradizioni marinare, benessere a tutta natura, enogastronomia d’autore, calette e spiagge incontaminate, borghi resi unici dalla loro eredità storico-monumentale a un passo da Trieste. Lì c’è un meraviglioso microcosmo dove il verde prezioso e rigoglioso – come dimensione fisica e come illuminata vocazione alla sostenibilità – della Slovenia si fonde quasi senza soluzione di continuità con tutte le sfumature dell’Adriatico, che qui si rivelano accese e splendenti tra turchesi incredibilmente brillanti e profondi blu cristallini. Questo microcosmo, che in una dimensione non particolarmente estesa racchiude una miriade di tesori di natura, cultura, arte, enogastronomia e tradizioni autentiche e vivissime, si chiama Istria slovena. I chilometri della sua costa sono circa 46 e per capire immediatamente l’intensa brevità di questo pezzo di litorale adriatico poco sabbioso, in molti pezzi selvaggio e reso candido dalle sue falesie a picco sul mare, può essere sufficiente menzionare le svariate Bandiere Blu ottenute dal comune di Pirano (a cui fa capo Portorose, località con l’offerta benessere più completa d’Europa) da Isola e da Capodistria. Importante sottolineare anche che la zona dispone di due approdi certificati dalla Bandiera Blu: la marina di Portorose(la prima della Slovenia dedicata al diporto) e quella di Isola. In questa porzione di territorio sloveno, forse, come in nessun altro suo tratto, l’Adriatico lascia chiaramente cogliere la sua affascinante eredità che deriva dall’esser stato crocevia tra Venezia e Vienna: punto di partenza per le conquiste della Serenissima; riviera strategica e, al tempo stesso, mondana per l’impero degli Asburgo. E sono proprio questi gli elementi salienti che colpiscono immediatamente chi arriva per la prima volta nei borghi dell’Istria slovena: le tracce del passato veneziano perfettamente armonizzate con quelle della Mitteleuropa, risalenti all’annessione di inizio ‘800 all’Austria-Ungheria, dopo il breve periodo di dominazione Napoleonica conseguente alla fine della Repubblica Marinara di Venezia. E se Trieste e Pola, soprattutto dopo il passaggio del Veneto al Regno d’Italia nel 1866, erano i porti chiave per la Marina Imperiale e i commerci, l’attuale tratto di litorale sloveno era il luogo per lo svago più dolce e la villeggiatura, grazie al suo clima mite e ai già noti effetti benefici della talassoterapia, con elementi naturali unici quali il sale, i fanghi e l'acqua madre delle saline.

 La varietà di voci e tracce di passaggi, compreso quello italiano (l’italiano è lingua ufficiale con lo sloveno), è uno degli elementi più particolari dell’Istria Slovena. Per definire un perimetro è interessante partire dalla costa, che occupa la parte più a nord della penisola istriana: inizia subito dopo Muggia, alla periferia est di Trieste e si spinge fino alle saline di Sicciole, al confine con la Croazia, a pochi chilometri da Umago. Come una sorta di triangolo si sviluppa verso l'interno. Oltre alla bellezza di luoghi costieri come Portorož-Portorose, Piran-Pirano, Izola-Isola, la Baia della luna, con le sue candite falesie, la spiaggia di Bele skale (Rocce Bianche) e la città di Koper-Capodistria e Ankaran-Ancarano, si deve tenere presente la particolarità dell’atmosfera che si percepisce immediatamente e che, a una manciata di chilometri dall’Italia, trasporta già verso echi mitteleuropei e che puntano anche, al tempo stesso, al dolce fascino del sud del Mediterraneo. Anche i borghi dell'interno sono piccoli gioielli dove natura, amore per la terra, vivacità delle tradizioni e particolarità architettoniche con vicoli in pietra, antiche chiese ed edifici storici, creano un equilibrio perfetto, reso unico dalla cordialità delle persone: località, per esempio, come Padna, Korte, Marezige e Hrastovlje sono da mettere in agenda per una visita e spesso ospitano manifestazioni molto interessanti che valorizzano eccellenze e tradizioni del territorio. Le prospere cittadine mediterranee slovene sorgono su quelle che oggi sono delle pittoresche penisole, avvolte da calde baie marine, tra spiagge e vecchi porti. Ecco che dunque diventano meta ambita in ogni stagione, anche grazie al loro carattere urbano. Certo è che il periodo tra la primavera e l'estate permette di godere al massimo delle potenzialità di questi luoghi, tra tuffi, macchia mediterranea in fioritura, possibilità di vivere una vacanza più lenta e sostenibile, in bicicletta per esempio o di godere di feste ed eventi dedicati a prodotti e tradizioni, quali, per esempio, la malvasia, l'olio, gli spumanti, gli ortaggi, l'aglio, i cachi e la raccolta del sale. Se si viaggia in quelle zone, da non perdere assolutamente le grotte di Postumia con il castello, Lubiana (Ljubljana), il lago di Bled, con il castello al suo interno, quello di Bohinj, il più esteso lago della Slovenia nel cuore del Parco nazionale del Triglav, nell'abbraccio delle Alpi Giulie.

... e lì vicino... bianchi cavalli
A poca distanza dalla costa slovena a soli 20 minuti di macchina da Trieste e quasi un’ora da Gorica, al confine tra Slovenia e Italia c’è Lipica con il suo tesoro più importante: la scuderia con allevamento dei cavalli Lipizzani: e qui si apre un mondo… La sua storia risale al XVI secolo, quando i cavalli erano una risorsa importante per la monarchia asburgica che voleva allevare cavalli di razza spagnola e Lipica si rivelò area estremamente adatta perché il posto aveva caratteristiche naturali simili alla regione ispanica e, prima, era la tenuta estiva (abbandonata) del vescovo di Trieste che così diventò la scuderia imperiale centrale. Fin dal 1580 Lipica, nel Carso è considerata la più antica scuderia di cavalli lipizzani al mondo. Nel tempo tante traversie investirono la scuderia - una volta fu anche distrutta da un terremoto – poi detti cavalli furono trasferiti in tutto il territorio dell’ex Austria e dopo la prima guerra mondiale, alcuni restarono a Graz e dopo, la maggior parte tornò nel territorio sloveno. La seconda guerra mondiale rappresentò per Lipica un periodo buio per i tanti rischi corsi: per la minaccia dell’Armata Rossa i cavalli furono trasferiti nella Repubblica Ceca, poi per fortuna, il generale degli Stati Uniti, Patton, si preoccupò di proteggerli. Nel dopoguerra le cose si sistemarono: i cavalli ritornano a Lipica e nel 1963 la Disney dedicò loro un film intitolato “Il miracolo degli stalloni bianchi”. Nel 2002, Lipica venne riconosciuta come la scuderia sede ufficiale della razza Lipizzana gestendo la mandria originaria con il "registro di cavalli". I lipizzani sono equini noti per la loro eleganza e le loro capacità che si possono ammirare oggi proprio a Lipica, durante il memorabile spettacolo e le esibizioni di “dressage” dove è automatico  meravigliarsi delle abilità dei Lipizzani della più antica scuola d’equitazione classica, quella di Vienna, che offre un'esperienza completa, davvero unica nel patrimonio naturale e culturale del Carso. I puledri Lipizzani nascono “morelli” (di color nero) e negli anni diventano grigi, poi dai 5 ai 7 anni, definitivamente tutti bianchi. Con i suoi oltre 300 nobili esemplari, l’allevamento di Lipica è la più grande scuderia della razza Lipizzana al mondo. I visitatori possono conoscerli da vicino, accarezzarli, cavalcarli e fare una gita in carrozza lungo i sentieri della tenuta e nei suoi dintorni, o fare passeggiate, correndo o pedalando in mountain bike lungo i sentieri del meraviglioso paesaggio carsico, con i suoi pascoli, i prati ben tenuti e i boschetti di querce o anche, giocando a golf immersi nel verde. Visitando invece Lipikum, si può vedere il museo interattivo dedicato al cavallo Lipizzano e alle carrozze, poi ammirare la galleria d’arte di Avgust Černigoj, stimato pittore che trascorse gli ultimi anni della sua vita a Lipica. Il complesso di Lipica dispone anche di un paio di hotel con ristorante (e casinò) dove si possono gustare le specialità tipiche locali come il prosciutto crudo del Carso e bere il vino “Teran” dal gusto caratteristico e vellutato di colore nero e con sapore estremamente ricco di tannini. Finita la visita di Lipica si può continuare con la scoperta di Štanjel, località sul Carso sloveno abbarbicata su di un colle e circondata dalle mura di un castello (al suo interno c’è un buon ristorante che serve affettati e formaggi tipici con vini locali). Scendendo sul litorale si ritorna alle città di Capodistria e Pirano che portano il marchio indelebile della cultura italiana.


A tavola
(da non perdere)
A colazione si mangia istriano: pane, salame, bacon, formaggio di mucca, yogurt di latte di capra, confettura fatta in casa, frutta secca, miele; tra i primi proposti, gli “žlikrofi di Idrija” pasta simile ai ravioli, con ripieno di patate bollite, erbe aromatiche, cipolla arrostita e ciccioli, in alternativa, gnocchetti al grano saraceno (ajdovi krapi). A seguire: Kranjska klobasa (salsiccia carniolana  documentata dal 1896) o salsicce di Cragno, strucoli al formaggio, e patate “in tecia” e altri piatti unici e formaggi locali. A Bled, sono famosi i dolci e i dessert: Slascicarna Zima, Smon pasticcerie e gelaterie, Apropo's Bled, Emazing Cake, Jodlar (Yodeller). Il tutto accompagnato da calici di eccellente vino sloveno – la Slovenia vanta tre regioni vitivinicole e più di 2500 produttori che coltivano uve Riesling Italico e Sauvignon, Traminer aromatico e Moscato Giallo, quindi, soprattutto vini bianchi, dagli aromi fruttati e floreali. Il distretto di Štajerska Slovenija e quello di Prekmurje sono noti per i vini frizzanti – o boccali di birra prodotta dagli artigiani locali – come la Zlatorog pale lager, la più nota del birrificio che opera a Laško da oltre 200 anni (alla spina costa ca 2,50/3.50€ – e infine, sopra a tutto… il Pelinkovac – liquore tipico della zona di confine italo-slovena, ottenuto da infusi di erbe con l’aggiunta di un estratto a base di bitter –. Allora, “Uživajte v obroku” (buon appetito)!

 

 

(a cura di Gianluigi Veronesi)

 

     UN ANNO DI EVENTI TRA GUSTO, FESTIVAL MUSICALI DI FAMA INTERNAZIONALE, CULTURA E TRADIZIONI

Una carrellata sugli appuntamenti più importanti dell’anno
Oltre che per la bellezza della natura e dei suoi tesori storico-artistici, l’Istria Slovena è un territorio unico per il suo fitto calendario di eventi che permettono di vivere emozionanti scoperte. È impossibile riassumerli tutti, ma vale la pena fare una carrellata sui più importanti o particolari che mette insieme eventi culturali dall’eco internazionale come il Tartini Festival di Pirano (23 agosto-7 settembre), dedicato al celebre musicista nato a Pirano nel 1692; rassegne enogastronomiche che portano in Istria Slovena cantine di territori e stati diversi come, solo per citare un paio, l’Orange Wine Festival di Isola (25 aprile) o il Festival degli Spumanti di Portorose (26 dicembre). Senza dimenticare gli appuntamenti incentrati sulla valorizzazione dell’inestimabile patrimonio di tradizioni, come l’emozionante Festa dei Salinai; sullo sport, con manifestazioni quali la Maratona podistica (12-13 aprile) e la Maratona ciclistica (11-12 ottobre), aperte ad atleti e amatori; o sul cinema d’autore come il super festival Kino Otok – Isola Cinema (4-8 giugno).

28 marzo-2 novembre: Giornate gastronomiche dal 28 marzo al 13 aprile si terranno le Giornate degli asparagi, dal 23 maggio all’8 giugno 2025 le Giornate della regina sardina, e dal 17 ottobre al 2 novembre 2025 le Giornate dei calamari. Questi appuntamenti fanno parte delle Giornate Gastronomiche dell'Istria Slovena, un'iniziativa che riunisce i migliori ristoratori locali attorno a un tema comune, proponendo nei loro ristoranti e trattorie piatti tematici a base di ingredienti stagionali tipici.

12-13 aprile, Istria Slovena: Maratona Istriana
Una competizione podistica che attraversa le affascinanti località dell'Istria Slovena, con partenza da Ancarano. L'evento offre percorsi adatti sia ai corridori professionisti che agli amatori, permettendo ai partecipanti di immergersi nelle bellezze naturali e culturali della regione. Per informazioni e iscrizioni: https://istrski-maraton.si/it

17–21 aprile, Isola: Izola Spring Cup
Una regata velica internazionale che attira equipaggi di diverse nazioni. Le acque di Isola diventano il campo di gara per velisti che competono in svariate categorie, offrendo uno spettacolo emozionante per gli appassionati di vela e per il pubblico. Ulteriori dettagli sono disponibili su: www.jadralniklub-burja.si

19 e 26 aprile, 3 e 10 maggio, 30 agosto e 6 settembre, Capodistria: I Weekend sul Ciglione
Un festival all'aperto dedicato agli amanti della natura e delle attività ricreative. Il programma include escursioni guidate, workshop tematici e attività culturali, offrendo ai partecipanti l'opportunità di scoprire i paesaggi mozzafiato del ciglione carsico, elemento geologico e paesaggistico di grande rilevanza, che definisce il passaggio tra l'altopiano del Carso e la fascia costiera dell'Istria Slovena. Maggiori informazioni sono disponibili su: https://visitkoper.si/it/il-ciglione-carsico

25 aprile, Isola: Orange Wine Festival
The Orange Wine Festival® è un'ampia rassegna dedicata ai vini bianchi macerati (orange wine) prodotti in modo sostenibile. Negli ultimi dieci anni, il festival di Isola (Slovenia) e Vienna (Austria) ha contribuito allo sviluppo e alla crescente popolarità degli orange wine. Insieme alla Georgia, culla ancestrale della viticoltura, l'area del Nord Adriatico e dell'Europa Centrale è, infatti, oggi una delle regioni più importanti per la produzione di questi vini. L’appuntamento è anche interessante per tracciare le tendenze della produzione in questa nicchia della viticoltura, che rappresenta non solo un indicatore chiave della produzione sostenibile, ma anche un fattore di attrazione per nuovi appassionati di vino attenti alla sostenibilità. Per dettagli sull'evento: www.orangewinefestival.si

25-27 aprile, Pirano: Festa dei Salinai in occasione della festività di San Giorgio
La produzione del sale ha rappresentato un'attività economica fondamentale nella millenaria storia di Pirano, rendendo la Festa dei Salinai uno dei più significativi omaggi alla tradizione, all’identità della città e ai suoi abitanti. Nel 1343, i piranesi scelsero San Giorgio come loro patrono, poiché, secondo la leggenda, avrebbe salvato la città e i suoi cittadini da una tempesta catastrofica. Proprio per questo, l’evento prende il nome di "La Festa dei Salinai in occasione della festività di San Giorgio". La produzione tradizionale del sale, ancora oggi preservata nelle saline di Pirano, con gli stessi procedimenti oltre sette secoli fa, è intrinsecamente ecologica e sostenibile. Le saline, con la loro ricca flora e fauna e i secolari processi estrattivi ancora attivi, rappresentano un prezioso tesoro ambientale e antropologico che insegna come prendersi cura della natura, affinché essa possa, a sua volta, aiutare le persone a curare sé stesse. Informazioni: www.portoroz.si/it/esperienze/eventi/9039-festa-dei-salinai-in-occasione-della-festivita-di-san-giorgio

3-4maggio, Padna: Festa dell'Olio e della Bietola
Una sagra che celebra due pilastri della cucina locale: l'olio d'oliva e la bietola. I visitatori possono partecipare a degustazioni, assistere a dimostrazioni culinarie e acquistare prodotti artigianali direttamente dai produttori. Per informazioni: www.portoroz.si/it/esperienze/eventi/4419-13a-festa-dell-olio-e-della-bietola

16-18 maggio, Marezige: Festa del Refosco
Un evento enogastronomico focalizzato sul vino Refosco, una delle varietà più rappresentative della regione. Il festival offre degustazioni, visite a cantine locali e programmi culturali che celebrano la tradizione vinicola di Marezige.

22-25 maggio, Portorose: Internautica, tra novità del settore nautico e visioni sostenibili
Una fiera nautica coinvolgente e ricca di contenuti, nata con l’obiettivo di presentare le ultime innovazioni e l’attuale offerta del settore nautico. Anche quest’anno, l’evento ospitato dal marina di Portorose sarà incentrato sulla presentazione di nuove imbarcazioni e attrezzature, offrendo inoltre interessanti appuntamenti legati al mare. Come nelle edizioni precedenti, INTERNAUTICA rappresenta un'importante opportunità per l’economia, il turismo e l’imprenditoria slovene. La manifestazione si conferma un catalizzatore di nuove idee da parte dei migliori innovatori del settore marittimo, ispirando soluzioni che mirano a restituire di più al mare, alla Terra e all’ambiente, prendendo di meno. Per informazioni: http://www.internautica.org

24 maggio, Portorose: Rose & Rosè
Un festival che unisce la bellezza delle rose alla raffinatezza dei vini rosati. I visitatori potranno ammirare esposizioni floreali e partecipare a degustazioni di vini in uno spazio suggestivo come Giardino delle Rose di Portorose. L’evento, con la sua particolare atmosfera, rappresenta un gioioso invito a immergersi nella freschezza della primavera. L’occasione è perfetta, inoltre, per sfoggiare eleganti abiti primaverili, cappelli sofisticati e accessori floreali, aggiungendo un tocco di stile alla giornata. Per informazioni: www.portoroz.si/it/esperienze/eventi/9043-rose-rose

24 maggio, Capodistria: anteprima della Settimana dei ristoranti di strada
L’evento coinvolgerà i migliori chef sloveni che prepareranno deliziosi piatti incentrati sulle eccellenze locali.

4 giugno, Pirano: Giro di Slovenia
Prestigiosa gara ciclistica internazionale che vede la partecipazione di ciclisti professionisti di fama mondiale (l’idolo di casa Tadej Pogačar ha vinto alcune delle ultime edizioni). La tappa con partenza da Pirano offre uno scenario suggestivo, con il percorso che si snoda attraverso alcune delle più belle località della Slovenia. https://tourofslovenia.si/en

4–8 giugno, Isola: Kino Otok – Isola Cinema: cinema d’autore in riva al mare
Per il 21° anno consecutivo, il Kino Otok - Isola Cinema International Film Festival porterà a Isola una nuova selezione di film d'autore mondiali, europei e sloveni che conquisteranno gli schermi, le sedi del festival e il pubblico cinematografico. Non solo proiezioni, ma anche incontri, eventi e ospiti internazionali per un appuntamento che nel 2024 ha visto andare in scena 121 film, oltre 20 eventi, 34 ospiti cinematografici e più di 6.000 visitatori. https://kinootok.org/en

13–14 giugno, Isola: Festa delle Olive, del Vino e del Pesce
Un evento che celebra i sapori autentici dell'Istria, mettendo in risalto olive, vino e pesce. I partecipanti potranno degustare piatti tradizionali, assistere a dimostrazioni culinarie e godere di intrattenimento musicale in un'atmosfera festosa. https://visitizola.com/it/eventi/festa-delle-olive-del-vino-e-del-pesce

19 giugno, 24 luglio e 21 agosto, entroterra di Capodistria: Altroke Istra - Gourmet Festival
Nell'entroterra di Capodistria, l'ultimo giovedì di giugno, luglio e agosto torna l'evento culinario di grande successo Altroke Istra Gourmet Festival, che permette di scoprire e gustare le cose più buone di tutta l’Istria Slovena.

23 giugno, Portorose: Matteo Bocelli "Summer Nights"
Il 23 giugno 2025, Portorose si accenderà con la straordinaria performance musicale di Matteo Bocelli, talento di spicco della musica classica crossover, capace di incantare il pubblico di tutto il mondo. Sul palco dell'Avditorij Portorose, nell’ambito del suo nuovo tour europeo Summer Nights, Matteo fonderà magistralmente arie classiche e pop moderno, mettendo in risalto la potenza della sua voce e l'autenticità della sua musica. Dopo essersi esibito in luoghi iconici come la Sydney Opera House, il Colosseo e la Country Music Hall of Fame, l’artista regalerà alla costa slovena un’esperienza indimenticabile, intrecciando melodia, emozione e un flairinternazionale. Organizzato da diversi attori, in collaborazione con l'Auditorium di Portorose e il Comune di Pirano, l’evento riflette l’impegno costante di Portorose e Pirano nella creazione di esperienze culturali di alto livello e dal forte impatto emotivo. Figlio del leggendario Andrea Bocelli, Matteo porta avanti con orgoglio l’eredità musicale della sua famiglia, tracciando al contempo nuove strade per le generazioni future grazie al suo straordinario talento e alla sua profonda passione per la musica. La sua voce inconfondibile, la sensibilità artistica e la forza delle sue composizioni originali promettono una serata capace di ispirare, emozionare e lasciare un’impronta indelebile nel cuore del pubblico. www.portoroz.si/it/esperienze/eventi/9455-matteo-bocelli-summer-nights

26 giugno-6 luglio, Portorose: Campionato Mondiale Optimist
Un evento velistico internazionale dedicato alla classe Optimist, che vede la partecipazione di giovani velisti provenienti da tutto il mondo, sfruttando la capacità delle acque di Portorose di essere il palcoscenico ideale per competizioni emozionanti e spettacolari.

12-13 luglio, Nova vas: Festa del Vino e dell'Aglio
Una sagra locale, in un grazioso borgo contadino dell’entroterra dell’Istria Slovena, che celebra due eccellenze del territorio: il vino e l'aglio. L’aglio di Nova Vas è, infatti, apprezzato per le caratteristiche aromatiche, che lo rendono un ingrediente fondamentale nella cucina locale. La combinazione tra il particolare micro-clima della zona e tecniche agricole tradizionali contribuisce alla qualità distintiva di questo prodotto. Nel corso dell’evento, i visitatori potranno degustare diverse varietà di vini locali e scoprire le specialità culinarie a base di aglio, tra colorati mercatini e momenti di intrattenimento musicale.

Luglio e agosto, Pirano: Le Serate Musicali Piranesi
Da quasi mezzo secolo le Serate musicali di Pirano deliziano gli amanti della cultura slovena e straniera. La manifestazione è nata nel 1978 per rendere omaggio alla vita e dalle opere di Giuseppe Tartini, celebre musicista nato a Pirano alla fine del XVII secolo. Da allora, l’evento è diventato sinonimo di musica classica di alto livello nella splendida atmosfera del chiostro del Monastero dei Frati Minori di San Francesco, antico gioiello architettonico piranese. Il programma prevede emozionanti concerti di giovani talenti e musicisti rinomati.

 Luglio e agosto, entroterra di Capodistria e dell’Istria Slovena: Kino Istra
Cinema Istra è un cinema itinerante che porta un originale programma cinematografico e culturale nei luoghi dell’Istria privi di una sala cinematografica. Nei mesi estivi, lo schermo viene allestito sotto il cielo stellato per proiezioni piene di magia dedicate al cinema d’autore. https://kinoistra.eu

Luglio e agosto, Capodistria: Estate con le Perle
Un festival musicale estivo che propone concerti di vari generi, dalle orchestre sinfoniche alla musica pop. Gli eventi si svolgono in diverse piazze e location di Capodistria, animando le serate estive della città.

15-16 agosto, Portorose: Le Notti di Portorose
Un evento festivo che celebra l'estate sulla riviera slovena con spettacoli e musica dal vivo: Le Notti di Portorose offrono intrattenimento per tutte le età in un'atmosfera vivace e coinvolgente.

22 e 23 agosto, Isola: Festa dei Pescatori
Un evento culinario all'aperto che offre specialità di pesce fresco, accompagnate da concerti e intrattenimento. La festa rende omaggio alla tradizione peschereccia della località, mettendo insieme divertimento, ritorno alle antiche tradizioni e attività sportive. Tra le vie del centro e nella zona del molto visitatori potranno prendere parte a esperienze uniche: il battesimo dei vogatori, la regata di barche storiche e le dimostrazioni legale all’artigianato e alle attrezzature da pesca. www.visitizola.com/it/eventi/festa-dei-pescatori

23 agosto – 7 settembre, Pirano: Tartini Festival
Punto di riferimento dell’estate piranese e di tutta la riviera, il Tartini festival è un evento dall’eco internazionale incentrato sulla musica da camera, nato per rendere omaggio al grande musicista Giuseppe Tartini, nato a Pirano alla fine del XVII secolo e autore, tra le altre cose, del celebre “Trillo del diavolo”: fu uno dei maggiori violinisti del suo periodo, molto stimato anche come compositore pre-classico e originale teoretico musicale. Il suo stile fu influenzato principalmente dal maestro barocco Arcangelo Corelli, e Tartini viene classificato come compositore rococò per il frequente uso di trilli e ornamenti di ogni tipo. Oltre a presentare le opere di Tartini, il Festival promuove anche le opere di famosi compositori internazionali e sloveni, nonché i lavori di artisti contemporanei che si ispirano all'arte del musicista piranese. Durante l’evento è possibile ascoltare anche il suono del violino di Tartini, che nelle mani dei virtuosi di oggi continua a suscitare intense emozioni. Straordinaria anche le location: l’antico Convento dei Frati Minori di San Francesco e Casa Tartini, dimora in cui nacque il musicista, affacciata sulla bellissima piazza ellittica di Pirano, che si apre sull’Adriatico. https://tartinifestival.org/it

 5-6 settembre, Pregara: Murramundo - Coppa del Mondo di Morra
Un evento che non può lasciare indifferenti: Murramundo è una competizione internazionale dedicata al tradizionale gioco della morra, con partecipanti provenienti da diverse nazioni, che celebra questo antico gioco di abilità e riflessi, promuovendo la cultura e la tradizione locali.

12-18 settembre, Isola: Giornate della cucina veneziana
Un posto speciale tra gli eventi culinari dell’Istria Slovena aspetta alle Giornate della Cucina Veneziana, in programma dal 12 al 28 settembre 2025. Questa iniziativa, inaugurata lo scorso anno, celebra il profondo legame storico tra Isola e Venezia, riportando in tavola i sapori autentici della tradizione veneziana, che hanno lasciato un segno indelebile nella gastronomia istriana. www.visitizola.com/it/sapori/giornate-della-cucina-veneziana

13 settembre, Capodistria: Altroke Sladka Istra – Dolce Istria Gourmet Festival
Se si è in cerca di qualcosa di dolce, l'evento Altroke Sweet Istria rappresenta un'opportunità imperdibile. Si tratta del festival internazionale dedicato ai dolci e ai prodotti dolciari ed è tra i più importanti di tutta Slovenia. Organizzato ogni anno alla fine di settembre a Capodistria, svolge un ruolo significativo nella tutela e nella reinterpretazione delle tradizioni dolciarie del passato, promuovendo approcci innovativi, moderni e creativi nel settore della pasticceria e della produzione dolciaria. L'evento offre anche la possibilità di scoprire specialità provenienti dall'estero, ampliando così l'orizzonte gastronomico dei partecipanti. https://visitkoper.si/it/eventi-list

11–12 ottobre, Capodistria - Isola: Maratona Ciclistica Istriana
Questa manifestazione è il più grande evento ciclistico ricreativo in Istria, caratterizzato da un ambiente unico, percorsi variati adatti a tutti i livelli di preparazione, panorami spettacolari e un ricco programma di attività collaterali. I tracciati disponibili sono tre: il Corto (15 km, dislivello 50 m), ideale per chi desidera godersi una pedalata senza particolari difficoltà lungo le piste ciclabili locali; il Medio (48 km, dislivello 660 m), pensato per ciclisti amatoriali che vogliono immergersi nella natura e ammirare i suggestivi panorami dell'entroterra istriano; il Lungo (78 km, dislivello 1.260 m), un percorso più impegnativo che, con le sue salite, rappresenta una sfida anche per i più allenati. https://www.istrski-kolesarskimaraton.si/marathon.html

 7–9 novembre, Isola: Obala Ultra Trail...
...powered by I FEEL SLOVENIA è un evento sportivo all’aperto di alto livello che celebra l’Istria Slovena attraverso un’indimenticabile esperienza di trail running, su diverse lunghezze (11, 17, 35, 64, 108 km). Con l’obiettivo di far conoscere la bellezza del territorio alla comunità internazionale degli amanti della corsa, offre un’opportunità unica per esplorare i suggestivi sentieri della regione. Più che una semplice competizione, l’evento rappresenta un’occasione per incontrare appassionati di corsa provenienti da tutto il mondo, immergersi nella rigogliosa natura dell’Istria Slovena, ammirare panorami spettacolari e assaporare le eccellenze gastronomiche locali. www.obalaultratrail.si/it/#

14-16 novembre, Strugnano: Festa dei Cachi
La Festa dei Cachi di Strugnano celebra questo frutto autunnale con un mercatino di prodotti del territorio, degustazioni di dolci e liquori a base di cachi, e passeggiate guidate nei frutteti. L'evento celebra la bellezza e la biodiversità del paesaggio istriano, reso ancora più suggestivo dai tramonti autunnali, le cui calde sfumature richiamano il colore intenso dei cachi. Questi frutti, coltivati nella zona della riserva naturale di Strugnano, sono rinomati per la loro dolcezza, per la polpa morbida e il sapore ricco, reso unico dal microclima locale e dai fertili terreni vicini al mare. https://www.portoroz.si/it/esperienze/eventi/8772-22a-festa-dei-cachi-a-strugnano

15 novembre, Capodistria: San Martino nei Palazzi di Capodistria
Evento dedicato alla celebrazione di San Martino, patrono del vino. Durante la giornata si svolgono degustazioni nelle cantine e nelle piazze di Capodistria, con rievocazioni storiche e intrattenimento musicale. Perfetto per chi vuole scoprire le tradizioni vitivinicole della zona. https://visitkoper.si/it/

28 novembre, Capodistria: Nuovo Olio d'Oliva
Una manifestazione dedicata all’olio extravergine di oliva appena prodotto. I visitatori possono assaggiare e acquistare oli di alta qualità provenienti dai frantoi locali, accompagnati da esperti che ne spiegano le caratteristiche e i metodi di produzione. https://visitkoper.si/it/

Dicembre, Istria Slovena: un ricco calendario di eventi natalizi
Durante tutto il mese di dicembre, le città dell'Istria Slovena si trasformano con mercatini di Natale, piste di pattinaggio su ghiaccio e spettacoli per famiglie. Tra le iniziative principali troviamo il festival Fantazima a Capodistria, l’evento Isola di Ghiaccio a Isola e Un mare di emozioni a Portorose. Senza dimenticare la bellezza di Piazza Tartini, a Pirano, decorata a festa.

26 dicembre, Portorose: Festival degli Spumanti
Per il dodicesimo anno, il Festival degli spumanti porterà a Portorose i migliori produttori di spumante e di champagne. Nell’incanto primi ‘900 della Sala dei Cristalli del 5 stelle Kempinski Palace Portorož, il 26 dicembre, l’evento offrirà la possibilità di degustare le migliori bollicine di un’interessante selezione di cantine slovene, croate, italiane, slovacche e francesi. I visitatori potranno scegliere tra spumanti bianchi, rossi e rosé. L’abbinamento tra bollicine, bellezza della location e raffinata musica dal vivo nel magnifico dehors dell’hotel è un ottimo modo per vivere l’atmosfera magica del periodo natalizio! E chi desidera godersi anche l’ottima proposta del raffinato ristorante Sophia, selezionato dalla guida Michelin, potrà approfittare della combinazione degustazione di vini e cena gourmet proposta dall’organizzazione. Delizie gastronomiche a parte, la particolarità della sala del ristorante, ricavata dalla hall originaria dell’hotel, vale la scelta! www.portoroz.si/it/esperienze/eventi/3220-12-festival-degli-spumanti

 

 


"n’Uovo": la sorpresa per celebrare la Pasqua con un'esperienza unica è l’uovo Guffanti!

Allevatori storici di formaggi

Quando il bisnonno Luigi Guffanti, nel 1876, iniziò a stagionare il Gorgonzola, la sua intuizione geniale fu l’acquisto di una miniera d’argento abbandonata in Valganna, in provincia di Varese.
Là sotto, a temperatura e umidità costante tutto l’anno, il formaggio maturava talmente bene che Luigi non tardò a conquistare i mercati: i suoi figli Carlo e Mario, all’inizio del Novecento, esportavano fino in Argentina e in California, terre di emigrazione piemontese e lombarda.
Massima attenzione alla qualità artigianale del prodotto caseario, passione per una accurata affinatura costituiscono la tradizione che la famiglia Guffanti Fiori si tramanda gelosamente da cinque generazioni.
L’esperienza accumulata sul Gorgonzola è stata via via trasferita alle Tome degli alpeggi ossolani, al Parmigiano Reggiano, a tutti i formaggi italiani e a quelli francesi, inglesi, spagnoli, svizzeri, portoghesi…
All’origine di tutto, una vecchia miniera d’argento abbandonata che, a un certo punto, cominciò a produrre un altro bene prezioso derivato dal latte.

 

 

La famiglia Guffanti Fiori

 

È una famiglia cementata dal caglio quella che dal 1876 ALLEVA i suoi formaggi ad Arona, in provincia di Novara: Carlo Guffanti Fiori, i figli Giovanni e Davide ne rappresentano la quarta e la quinta generazione.

Il capostipite si chiamava Luigi ed iniziò la propria attività rilevando una miniera d’argento abbandonata in Valganna, nella quale stagionare i primi formaggi. Fu lui a fondare anche la cantina di Arona sotto un bastione delle mura cittadine, in uno spazio inizialmente destinato ad usi militari e riconvertito con l’inventiva di un rabdomante. Con i suoi figli Carlo e Mario, i formaggi Guffanti iniziarono a calcare le orme degli emigranti lombardi e piemontesi, che all’inizio del Novecento andavano affluendo verso l’America. Nuovi mercati per nuovi prodotti, perché la frontiera dal Gorgonzola si stava spostando alla conquista delle tome degli alpeggi ossolani e del Parmigiano Reggiano, fino a ghermire in tempi recenti le tipologie più pregiate provenienti dai mercati europei.


Allevatori di formaggi, oggi Carlo, Giovanni e Davide gestiscono l’evoluzione del proprio formaggio in un nuovo spazio ad Arona: qui la cantina è un secondo terroir, l’affinamento una fase di rinascita. Perché alle spalle di un grande prodotto c’è la conoscenza di casari, animali e paesaggi incontaminati, ma anche la familiarità con il microclima, la flora batterica e le trasformazioni naturali, che solo l’affinatore è in grado di padroneggiare. I formaggi sono puledri di razza da “allevare” in base a una metodologia fatta di tempo, spazzolature, oliature, strofinature e rivoltamenti ad hoc.
Pronipote di Luigi e zio di Giacomo (autore della bibbia della casearia Formaggi italiani), Carlo è stato un brillante ricercatore di microeconomia alla Bocconi prima di fare ritorno alla via Lattea:
«Avevo vinto un concorso universitario, hanno richiesto la mia presenza a tempo pieno e ho dovuto scegliere. L’ho fatto seguendo la passione per un mondo che mi pareva ricchissimo di rapporti umani, più concreto delle cifre di un bilancio. Perché guardando le mie forme vedo natura, animali, uomini, scienza e storia».

Un pathos che non gli ha impedito di mettere a frutto le conoscenze manageriali pregresse, facendo della Guffanti un’azienda poliedrica, innovativa e vincente.
Questa “passione” è la vera arma di marketing di Guffanti in un mondo tutto teso ai grandi numeri ed alla competitività esasperata anche a discapito delle caratteristiche tipiche dei prodotti. È per queste ragioni che Carlo e Giovanni Guffanti Fiori vengono spesso chiamati a rendere le proprie testimonianze in programmi radio-televisivi in onda sulle reti nazionali o in articoli e inchieste sulla stampa nazionale, specializzata e non, oppure a tenere seminari sul formaggio in ambienti di grande qualificazione professionale (rivolti ad esempio a chef stranieri che vengono a istruirsi in Italia), oppure ancora divengono destinatari di riconoscimenti da parte di chi valorizza il mondo delle tradizioni.

 

LA NOVITÀ


n’Uovo: la sorpresa è l’uovo

Celebra la Pasqua con un'esperienza unica: scegli l'eccellenza e la tradizione del n'Uuovo Guffanti. Un'innovativa creazione che reinventa l'uovo di Pasqua, portando in tavola il sapore inconfondibile della tradizione casearia. Quest'anno, lasciati avvolgere dalla magia della Pasqua con Guffanti, e scopri un nuovo modo di gustare la tradizione.

Dalle nostre cantine è nato “n'Uovo” la nostra interpretazione dell'uovo di Pasqua, ovviamente in stile Guffanti.

L'incarto colorato nasconde ben due se non tre sorprese, l'uovo è infatti la Cheesella, Caciocavallo che conserva al suo interno una mozzarella di Bufala!

Ovviamente non poteva mancare il cioccolato, infatti n'Uovo si poggia su uno scrigno di Gianduiotti Guffanti!

Li troverete sia in negozio che online, non lasciateveli scappare!

E come ogni anno: Natale con i tuoi, Pasqua con Guffanti!

 

 

(Foto contenute nel servizio: Paolo Castiglioni)


Luigi Guffanti formaggi 1876
Via Milano, 140 Arona NO
LUNEDI'   9:00 - 13:00 - 15:00 - 18:00
MARTEDI'9:00 - 13:00 - 15:00 - 18:00
MERCOLEDI'9:00 - 13 - 15:00 - 18:00
GIOVEDI' 9:00 - 13:00 - 15:00 - 19:00
VENERDI' 9:00 - 13:00 - 15:00 - 19:00
SABATO   9:00 - 13:30 -
Tel.: 0322/242038 – 0322/472222
www.guffantiformaggi.com

 

(a cura di Gianluigi Veronesi)


"Babbi" celebra la santa Pasqua con l’eccellenza delle sue specialità dolciarie

Con l’arrivo della primavera, Babbi 1952 rinnova il suo impegno nell’offrire creazioni che coniugano tradizione, qualità ed attenzione alla sostenibilità. Le proposte primaverili 2025 vedono protagoniste due collezioni: la Easter Edition, con le originali Uova di Pasqua Babbi e la linea Time for Colours, un’esplosione di gusto e colore perfetta per celebrare la stagione.

Easter Edition: l’eleganza dell’Uovo di Pasqua Babbi con una sorpresa tutta da gustare

Le Uova di Pasqua Babbi, raffinate latte a forma di uovo, si distinguono per un design elegante e contemporaneo e custodiscono al loro interno un assortimento di Specialità Babbi.

Disponibili in due varianti:

  • Babbini Easter Edition: un assortimento di fragranti Babbini, strati di wafer ricoperti di un finissimo strato di cioccolato e ripieni di delicata crema in gusti assortiti (confezione con 8 Babbini in gusti assortiti 11,80 euro)
  • Babbini & CuBon Easter Edition: un mix esclusivo di Babbini e praline CuBon, quest’ultime nei gusti pistacchio, nocciola e fondente, per un’esperienza gourmet raffinata

Più di un semplice dono pasquale, le Uova della linea Easter Edition rappresentano una scelta consapevole per chi ricerca qualità e sostenibilità: il packaging, progettato per essere riutilizzato, riduce gli sprechi e si trasforma in un oggetto di design e da collezione.

Time for Colours: un’armonia di sapori, colori e sostenibilità

Con la primavera sboccia la collezione Time for Colours, una linea che abbina raffinatezza e vivacità attraverso confezioni dallo stile contemporaneo e materiali sostenibili. Perfetta anche a Pasqua per sorprendere con un regalo originale, soddisfa ogni palato con gusto, colore ed eleganza.

La gamma si distingue per un’inedita selezione di Babbini:

  • Cocco (copertura di cioccolato al latte e ripieno di crema al cocco): avvolgente e intenso, per un tocco esotico.
  • Limone (copertura di cioccolato bianco e ripieno di crema al limone): fresco e vivace, ideale per gli amanti delle note agrumate.
  • Mango (copertura di cioccolato bianco e ripieno di crema al mango): dolce e profumato, perfetto per un viaggio sensoriale tropicale.

I protagonisti della collezione Time for Colours

  • Waferini Pistacchio e Vaniglia: fragranti wafer in due gusti classici e intramontabili, custoditi in un’elegante latta di metallo (confezione da 190 gr costo 19,20 euro)
  • Babbini Colours: una selezione esclusiva di Babbini nei gusti Limone, Cocco e Mango per portare un tocco di allegria e raffinatezza a ogni momento di dolcezza.
  • Babbini & CuBon Colours: ai Babbini Limone, Cocco e Mango si affiancano le praline CuBon nei gusti Pistacchio, Fondente e Nocciola, per un’esperienza di gusto ricercata e sofisticata (6 Babbini e 6 CuBon racchiusi nell'originale confezione della linea Time For Colours costo 8,30 euro)
  • Novità 2025 Pochette Colours: realizzata con fibre riciclate certificate FSC®, è molto più di una confezione: elegante e sostenibile, contiene un assortimento di 14 Babbini (Cocco, Pistacchio, Nocciola, Fondente e Arachide) e può essere riutilizzata come accessorio, unendo stile e attenzione per l’ambiente (costo 15 euro)

 Con le proposte pasquali e primaverili, Babbi conferma la sua vocazione all’eccellenza, traducendo in ogni dettaglio la cura per le materie prime, l’innovazione nel design e il rispetto per la sostenibilità. Un perfetto equilibrio tra tradizionee modernità, per un’esperienza di gusto autentica e raffinata.

 


Babbi S.r.l.

Stabilimento produttivo e uffici:
Via Caduti di via Fani 78/80
Bertinoro (FC) Italy
Tel. +39 0543 448598
www.babbi.com


Lo Stato italiano è - finalmente - ufficialmente proprietario della famosa Villa Verdi

Lo Stato italiano da poche ore è ufficialmente proprietario della famosa Villa Verdi con parco, vissuta per 50 anni dal maestro Giuseppe Verdi, nella frazione di sant'Agata in comune di Villanova d'Arda, in provincia di Piacenza. Fu acquistata nel 1848 dal compositore con i proventi delle sue opere, ristrutturata e ampliata in due anni, sempre migliorata e diventata la casa ospitale di amici, musicisti. Si dice voluta acquistare dal Maestro proprio l'anno stesso, un po' prima a dire il vero, in coincidenza con l'annessione di Piacenza "Primogenita d'Italia" (prima Provincia) al Regno di Sardegna, il nascente Stato italiano. Questo a testimoniare proprio la "partecipazione" di Verdi alla costituzione dell'Italia, in quanto anche amico e stimatore di Cavour.

Qui vi visse con la seconda moglie, rimasto vedovo giovane, Giuseppina Strepponi, cantante, ma soprattutto scrittrice degli appunti, lettere, note del Maestro. Bauli di documenti originali, storici, privati e pubblici (Verdi fu anche consigliere provinciale di Piacenza e rappresentante in Parlamento del collegio di Piacenza e Parma) che erano nella Villa, tutt'ora presso l'Archivio di Stato. ovviamente pronti per tornare "tutti" nel luogo dove sono stati scritti e dove hanno vissuto per quasi 150 anni. Villa e parco in stato di degrado perchè mai ristrutturata da nessuno, da due anni e mezzo chiusa perchè andata più volte all'asta nessuno ha deciso di comperarla. L'intervento dello Stato, voluto dal Ministro della cultura, prima Sangiuliano e poi confermato da Giuli, è un atto dovuto per dare futuro a un patrimonio collettivo e diffuso unico nazionale. Attorno a questa villa, Giuseppe Verdi possedeva e conduceva, come agricoltore, appassionato innovatore competente, ben 1300 ettari: un latifondo in cui si produceva frutta, ortaggi, bestiame e il famoso latte per produrre nel caseificio locale il "furmai piasentino", diventato il grande Dop Grana Padano

Consegna delle chiavi del cancello, villa e pertinenze (anche un’attiva cantina con botti di legno) avvenuta fra Maria Luisa Laddago, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza; Luciana Scrivano, dell'Agenzia del Demanio e Romano Freddi, sindaco di Villanova, oltre ai rappresentanti legali di due degli eredi e a un gruppo di "amici”, giornalisti e rappresentanti del comitato nazionale "Giuseppe Verdi, la sua epoca, la sua terra".   “Oggi è una giornata importante, perché la villa, tramite l’esproprio, passa dal Demanio allo Stato. Abbiamo immediatamente stanziato 370.000 euro di finanziamento per procedere ai primi lavori urgenti. I primi lavori di messa in sicurezza cominceranno molto presto, probabilmente a marzo. Saranno interventi speditivi utili al passaggio ai musei” queste le parole della soprintendente Maria Luisa Laddago.  Nonostante l’esproprio, non è stata ancora trovata un’intesa totale sull'indennizzo ai 4 eredi. Si parla di quasi 8 milioni di euro, ma due eredi non sono d’accordo.

Ovvio che il Comitato Giuseppe Verdi plauda alla conclusione dell'iter di acquisizione e all'immediato avvio dei primi lavori.  "E' un primo grande passo e segnale - dice Giampietro Comolli, presidente del comitato -che lo Stato e il Comune di Villanova vogliano ridare vita a un luogo-patrimonio assoluto, internazionale, simbolo di un grande compositore, ma anche di un grande uomo risorgimentale, benefattore, ospitale, amante della sua terra. Per questo come comitato abbiamo previsto nel 2025 e 2026, presunto anno di apertura della «Casa Verdi» come ci piace già chiamarla, diversi supporti e iniziative per dare a Verdi una posizione unitaria e condivisa, senza campanilismi e gelosie di istituzioni, fra Busseto, Piacenza, Cremona, Milano, Genova... i luoghi frequentati."

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-N.B.:

L'assemblea recente del Comitato ha stabilito le seguenti iniziative a supporto del lavoro "pubblico" e in piena sintonia e succedaneo alla progettualità del Ministero della Cultura:

1) individuare un logo-brand che unisca Verdi-Terra-Epoca-Luoghi;

2) prevedere in Piacenza alcune "opere" fisiche durature come un monumento e la definizione dell'albergo san Marco frequentato dal Maestro per anni;

3) massima disponibilità per dare "vita" a una “Casa Verdi” di sant'Agata che esponga le carte originali del Maestro e raccolga anche archivi, collezioni importanti di privati cittadini;

4) creare un itinerario verdiano socio-culturale agricolo alimentare da Piacenza a Sant’Agata e a Busseto;

5) stimolare la formazione di docenti nelle scuole dell'obbligo nazionali alla musica con contenuto teatrale e operistica;

6) guardare alle giovani generazioni che non conoscono Verdi, uomo-musicista e figura risorgimentale quale rivitalizzazione socio-culturale, moto attuale;

7) indire una riunione pubblica con politici e i sindaci locali perchè vi sia un impegno strategico e sistemico collegato al patrimonio verdiano e alla "Casa Verdi".

 


(a cura di Giampietro Comolli)


Ristorexpo 2025: masterclass per i professionisti della ristorazione e dell’accoglienza

 

il salone dedicato ai professionisti della ristorazione e dell’accoglienza, ha aperto la terza giornata con la masterclass dello chef Marco Sacco, patron del Piccolo Lago di Verbania (VB). La sua è una cucina fortemente legata al territorio e al lago che ha tra le finalità anche la tutela e la valorizzazione dei luoghi. Un obiettivo che da anni chef Sacco porta avanti anche attraverso “Gente di Lago e di Fiume” associazione per la tutela degli ecosistemi lacustri e fluviali che si impegna per tramandarne le conoscenze, mettendo a sistema le competenze della comunità.

Di questi argomenti si è parlato non solo durante la masterclass (corso/lezione di un esperto) ma anche nel convegno "Chiare fresche e dolci acque", focus dedicato al pesce d'acqua dolce, ai laghi, ai fiumi e al patrimonio naturale dell'acqua. Sono intervenuti, oltre allo chef Marco Sacco, anche Giovanni Ciceri, ideatore e curatore di Ristorexpo, Aldo Reho, operatore pugliese, che ha avviato il progetto emblematico InMare aperto, Alberto Negri, presidente incubatoio di Fiumelatte, Giacomo Mojoli, giornalista e profondo conoscitore del mondo del cibo e del vino, oltre ad alcuni operatori della ristorazione del territorio.

Numerose le idee emerse tra cui la necessità di costruire progetti condivisi dove confluiscano le conoscenze e la professionalità di tutti i player della filiera. La giornata ha visto protagonista anche il mondo dei cocktail con la masterclass Scent of Cocktail del bartender Luca Picchi e le competizioni organizzate da ABI Professional che hanno registrato la partecipazione di concorrenti da tutto il Nord Italia.

Tra gli ospiti della giornata anche Ciro Salvo della Pizzeria 50 Kalò di Napoli che ha chiuso il programma diFocus Pizza con un affascinante racconto del suo percorso professionale ed imprenditoriale.

Sono infine proseguite le prove del concorso Ristorexpo Young Cup organizzato dalla Federazione Italiana Cuochi. Nella stessa giornata sono attesi anche i due super ospiti Davide Oldani e Cristiano Tomei.

 

 

 

 


RISTOREXPO
Segreteria Organizzativa
Erba (CO), Lake Como
+39 031 637 1
www.lariofiere.com

 

(articolo a cura di Gianluigi Veronesi)


"Frantoio di Riva" trionfa a Expoliva con l’olio biologico 46° Parallelo

L’azienda trentina è stata premiata nella categoria Intense Green Fruity per la produzione limitata biologica alla XXIII edizione degli Expoliva International Award.

Il Frantoio di Riva si è aggiudicato il prestigioso Premio Internazionale Expoliva nella categoria “Intense Green Fruity” per la modalità “Ecological Limited Production” con l’olio extravergine di oliva 46º Parallelo Biologico. L’importante riconoscimento è stato conferito dalla Fundación del Olivar nell’ambito della XXIII edizione degli Expoliva International Awards, uno dei più autorevoli concorsi mondiali dedicati alla qualità dell’olio d’oliva.

La cerimonia di premiazione si è svolta il 26 febbraio u.s. presso la sede della Fundación del Olivar a Jaén, in Spagna. Il Frantoio di Riva è stato celebrato per la qualità eccelsa del suo olio biologico, che si distingue per il fruttato intenso e l’attenzione alla sostenibilità ambientale.

 Expoliva, la più importante fiera internazionale dedicata all’olio d’oliva e alle industrie correlate, si tiene con cadenza biennale a Jaén, nel cuore dell’Andalusia. L’evento attira produttori, esperti e appassionati del settore da tutto il mondo, offrendo una piattaforma unica per presentare le migliori produzioni olivicole e le innovazioni tecnologiche del comparto. Gli Expoliva International Awards rappresentano il momento clou della manifestazione, premiando le eccellenze tra centinaia di campioni di olio extravergine provenienti da ogni angolo del globo.

«Questo premio rappresenta un traguardo straordinario per il nostro frantoio e un riconoscimento al lavoro quotidiano che mettiamo nella cura degli ulivi e nella produzione del nostro olio biologico», ha dichiarato Giorgio Planchenstainer presidente di Agraria Riva del Garda. «Essere premiati a Expoliva, il più importante palcoscenico internazionale per il settore oleario, ci riempie di orgoglio e ci spinge a proseguire nel nostro impegno per l’eccellenza e la sostenibilità».

L’olio 46º Parallelo Biologico si caratterizza per il suo profilo organolettico unico, con note intense di fruttato verde, armonizzate da sentori erbacei e un perfetto equilibrio tra amaro e piccante. Prodotto con metodi biologici e con una produzione limitata a meno di 10.000 litri, questo olio rappresenta un’eccellenza del territorio trentino, sinonimo di qualità e rispetto per l’ambiente.

La vittoria a Expoliva 2025 consolida la posizione del Frantoio di Riva tra i migliori produttori mondiali di olio extravergine di oliva, portando in alto il nome dell’Italia e del Trentino in un contesto internazionale.

 

 


Agraria Riva del Garda
Via S. Nazzaro, 4 Riva del Garda TN
ORARI PUNTO VENDITA
Dal lunedì al sabato 8.30/20.00
Tel +39 0464 552133www.agririva.it


Tempo di carnevale: quello di Venezia è uno dei più conosciuti e apprezzati del mondo. E Farnè ci porta in giro per calli e rii…

Sì, quello di Venezia - nei suoi 10 giorni di durata - è l’evento che attira migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo, gente che si maschera, indossando vestiti d'epoca (con abbigliamento tipico del Settecento veneziano) che sciama per vicoli e calli e si riversa, rigorosamente in gondola, per i rii della città lagunare. Quelli che si ritrovano in piazza San Marco, improvvisano sfilate salutandosi con eleganti reverenze e scattando fotografie, in quella che è una grande festa, sempre più ricca di colori e divertimenti. Nota non da poco, partecipare al Carnevale di Venezia non costa niente. La città rimane aperta ai visitatori senza tariffa d'ingresso e tutti i principali eventi all'aperto (compresi nel programma ufficiale) sono a ingresso gratuito.

Per chi proprio vuole spendere, l’occasione migliore è quella di partecipare all'esclusivo “Ballo del Doge” – voluto e realizzato da Antonia Sautter (stilista organizzatrice di eventi esclusivi) – giunto quest’anno alla 32a edizione: i biglietti d’ingresso vanno dai 2.000 ai 5.000 euro per persona. Per l’”After Dinner Party”, altri 800 euro, sempre a persona…

C’è chi mette solo la maschera sul viso – quella che ride o quella che piange che rappresentano la commedia e la tragedia – poi c’è chi indossa abiti di ogni foggia, sempre ispirati al Settecento veneziano (ovviamente). Vestiti fatti in casa, un po’ alla buona, se ne vedono davvero pochi… I più sono anche d’epoca, ideati e creati da noti stilisti, adornati con preziosi accessori, pure toilette complete (costume, maschera, cappello, guanti, scarpe, borsette e ombrellini, pizzi e crini…) presi a noleggio da ditte specializzate che lavorano tutto l’anno solo per i giorni del carnevale e che arrivano a costare da 350 euro (Elegant) 450 (Luxury) 650 (Super Luxury) e  anche 800 (Over the Top) [leggasi ottocento euro al giorno (!)] e non basta: per chi ama osare, costo personalizzato, a fronte di “Collezione privata e d’artista”, solo su richiesta…

E oltre all’abbigliamento, ci sono trucco e parrucco (da € 180) consegna e ritiro del costume in hotel o altra residenza (€ 100) e servizio fotografico (€ 300, questo però fino a 2 persone!)…Comunque tra le maschere e i costumi più iconici e riconoscibili, propri del Carnevale di Venezia, le più rappresentative sono la bauta (la più semplice e diffusa) con mantello nero, per nascondere gli abiti, il pizzo sotto la base della maschera e il cappello a tricorno, per nascondere il volto, poi ci sono il tabarro, la moretta e la gnaga, ognuna con il suo perchè. Molte sono anche le maschere col naso molto lungo che rappresenta il Medico della Peste, noto, in dialetto veneziano, come “El dottor dea peste”…


Adesso Antonio Farnè – inviato del Tg2 Rai –  attacca con il suo servizio:

L’invasione delle maschere arriva dal Canal Grande, pennellate di colori e la festa si accende: un rito senza tempo, magie e suggestioni, l’allegria si diffonde dappertutto, nelle piazze, tra le calli, sui ponti e nei rii (canali)… Più che maschere, veri costumi di scena: davanti ad Antonio Farnè, arrivato in piazza San Marco proprio per documentare la prima domenica del carnevale veneziano, passano coppie del ‘700,

un variopinto Arlecchino, una guardia dogale con relativo stuolo di sodali e altre col “nasone”. Una di queste, quasi sottovoce, fa notare a Farnè che lui non dovrebbe nemmeno parlare, perché i mascherati, devono restare muti! Ci sono poi maschere tutte bianche con piume e lunghi mantelli, dedicati al tema di quest’anno: lo scioglimento dei ghiacci. Tra gli altri uno “meno mascherato”, infatti è un “gondolier” che alla domanda di Farnè – “Come sta andando questo carnevale 2025? - lui risponde: - “Benissimo dai! C’è tanta gente, più di quella che ci aspettavamo!” (Infatti non si trova neanche una gondola libera). Farnè incrocia un (quasi vero) Giacomo Casanova – bel personaggio del ‘700, avventuriero, artista, gran seduttore, finanche agente segreto, uno dei protagonisti di allora, quest’anno, nel trecentesimo dalla sua nascita, conquista ancora la scena. Farnè gli chiede: “Un Casanova di trecento anni portati davvero benissimo…” – “Grazie, grazie del complimento, ma in realtà si sentono tutti…” - risponde lui -.

 

E c’è pure una coppia di altri Casanova: sono insieme, elegantissimi col cappello a tricorno, uno è giovane, l’altro “diversamente tale" e si tengono per mano sorridendo…
Giorni spensierati questi del carnevale, con la voglia di divertirsi, con la coda il 4 marzo prossimo.

 

Martedì grasso, la chiusura, gran bailamme, gran gioia per il finale del carnevale” - si intromette il primo Casanova - “E c’è la tradizione delle maschere che sono più intime, più amiche, che, in corteo silenzioso in gondola, si ritrovano per un girotondo benaugurante, di notte, in piazza San Marco, sempre in gran silenzio…” – e Farnè abbozzando gli chiede: “Ci sarà anche Casanova?” - e quello: - “Casanova?… A quell’ora, sarà molto occupato!” - e ridendo se ne va via...
Nulla è cambiato per rivivere il tempo di Casanova…” chiosa Farnè

 

 

 

Sempre a proposito del Carnevale di Venezia, nel 2024, tre sono stati i costumi premiati: "Corona, la Regina rossa", come maschera più elaborata, "Olè", la più fantasiosa e "700 volte Marco" la più legata al tema. Tra qualche giorno, si conosceranno anche i premiati di quest’anno!

 


Per chiudere: è quasi superfluo sottolineare che a Venezia - mascherati e non - nei giorni del Carnevale, mangiano i dolci tipici: le frittelle (o “frittole” in veneziano) i galani, i bomboloni fritti ripieni con crema o cioccolata o zabaione o con uvetta e pinoli, oltre alle castagnole o favette, le pignolate e le più note bugie o crostoli o cenci o frappe che dir si voglia. E nei “bàcari”, le osterie popolari con scelta di vini in calice “ómbre o bianchéti” e tipici spuntini in piccole porzioni (cichéti) accompagnati da “ombra de vin”, spritz veneziano (preparato con Prosecco, Aperol o Campari e una spruzzata di soda o acqua frizzante) e cicchetti vari!
Ma questa è un’altra storia…

 

 

 


Tavolozza di panettone: una dolce idea antispreco di Chef Martino Scarpa del "Ai do Campanili"

Dalla creatività dello chef Martino Scarpa del ristorante Ai Do Campanili di Cavallino Treporti (Venezia) nasce un dessert che conquista tutti i sensi: la Tavolozza di panettone.

Una ricetta che reinterpreta la tradizione del panettone classico in chiave moderna e gioiosa: preparatevi a gustare ogni boccone con stupore!

Esplorare, lasciandosi guidare dalla scoperta del nuovo in un viaggio fatto di studio, conoscenza e immaginazione. Il prossimo weekend all’Osteria Ai Do Campanili si festeggerà un compleanno davvero speciale, quello del nostro Chef Martino Scarpa, che unisce cucina, professionalità, sorrisi e simpatia!

E ancora:

Panettone fritto con spuma di zabaione: un goloso dessert antisterico
Un'idea geniale per dare nuova vita al panettone! Trasforma il panettone avanzato in un dessert irresistibile con la ricetta “Panettone fritto con spuma di zabaione” dello chef Martino Scarpa del Ristorante Ai Do Campanili a Cavallino Treporti (Venezia). Un “must-try” per gli amanti dei dolci che unisce il gusto fruttato del panettone all’amarena alla croccantezza del panettone fritto, il tutto arricchito da una nuvola di zabaione. Un’esperienza da assaporare e condividere, ma soprattutto un’ottima idea antispreco per una cucina sostenibile.

 

INGREDIENTI (per 4 persone)

2 fette di panettone all’amarena
Olio di girasole per friggere
Zucchero a velo per decorare
Per la panatura: 100 g amido di riso, 5 g cannella in polvere, 300 g pane grattugiato, 20 g maggiorana secca
Per la spuma di zabaione al marsala: 250 g latte, 250 g panna, 100 g tuorli, 100 g zucchero, 3 g sale, 60 g marsala secco

 

 

 

PROCEDIMENTO  

Per la spuma di zabaione
In una casseruola sbattere bene i tuorli con lo zucchero e un pizzico di sale, aggiungere il marsala, sbattere ancora; intanto mettere sul fuoco un pentolino con la panna e il latte e quando raggiunge l’ebollizione versiamo l’insieme di panna e latte nella casseruola con i tuorli sbattuti e portare a 85 °C , per poi togliere e lasciare raffreddare. Al termine mettere lo zabaione in un sifone.

Per il panettone fritto
Rifilare la fetta di panettone dalla crosta e ricavare 5 bastoncini per fetta (circa 1 cm di spessore).
Unire all’amido di riso la cannella in polvere (senza esagerare perché è forte) e aggiungere acqua fino a ottenere una pastella semiliquida.
Passare i bastoncini di panettone nella pastella e poi sulla miscela di pangrattato e maggiorana; ripetere l’operazione per una doppia panatura, così la “camicia” è più spessa e si evita che l’olio entri nel panettone.
Scaldare l’olio di girasole fino a una temperatura di circa 170 °C, friggere i bastoncini e metterli su carta assorbente per asciugarli dall’olio in eccesso.

con la benedizione di

𝐈𝐧𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐨𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢:
041 5301716
https://aidocampanili.it/
www.aidocampanili.it

#OsteriaAiDoCampanili

 


(a cura di Gianluigi Veronesi)


Maria Grazia Cucinotta madrina d’eccezione per l’inaugurazione della 33ª edizione di Tipicità Festival

 

Fascino, talento e un’eleganza senza tempo! Maria Grazia Cucinotta, icona del cinema italiano e internazionale, sarà la madrina d’eccezione della 33ª edizione di Tipicità Festival. Attrice e regista di fama mondiale, l’indimenticabile musa de “Il Postino” di Massimo Troisi ha conquistato il pubblico del grande schermo con ruoli intensi ed una carriera che spazia dalla regia alla produzione.

Il 7 marzo alle 12:00, Maria Grazia Cucinotta taglierà il nastro del Festival dedicato alle connessioni tra territorio e futuro, aprendo ufficialmente le porte ad uno straordinario viaggio tra cultura, enogastronomia e innovazione che si svolgerà fino al 9 marzo 2025, al Fermo Forum, manifestazione che si apre con un’importante novità che riguarda le date. Tipicità festival si svolgerà da venerdì a domenica per la prima volta nella sua storia. Il nuovo calendario mira a facilitare la partecipazione di un pubblico più ampio, offrendo agli espositori un'opportunità imperdibile per valorizzare i propri prodotti durante il weekend.

 

 

Nell’ambito della presentazione dell’evento Angelo Serri, patron di Tipicità, ha introdotto l’evento annunciando: “Connessioni è la parola chiave di questa 33ima edizione. Dall’Argentina al Giappone, il Festival propone un vero e proprio viaggio nelle tipicità e nelle culture di tante comunità nazionali ed internazionali, con le Marche al centro. Sono duecento le realtà in catalogo ed oltre 120 gli eventi in programma”.

 

Presente alla conferenza stampa di presentazione anche il presidente della Regione Francesco Acquaroli che così si è espresso:

Tipicità è un festival che sa cogliere l’autenticità dei nostri territori e delle nostre eccellenze, favorisce il dialogo tra istituzioni e rappresenta un valore aggiunto per la nostra Regione. Si tratta di un format riconosciuto, che funziona e che aggrega, che si è consolidato anno dopo anno come un appuntamento imperdibile, portando la manifestazione oltre i confini regionali e ora anche oltre quelli nazionali… - e Acquaroli ha anche detto - Per le aziende e per i produttori marchigiani, Tipicità è una vetrina strategica, un’opportunità per acquisire maggiore consapevolezza del proprio 

valore, per condividere il nostro saper fare e le nostre autenticità - e il Governatore ha poi concluso - Il nostro territorio ha grandi potenzialità e gli interpreti giusti, Tipicità è uno di questi, un testimonial della ‘marchigianità’ e delle nostre tradizioni autentiche

Dal canto suo il sindaco di Fermo - ente organizzatore della manifestazione fin dalla prima edizione - Paolo Calcinaro, ha sottolineato: "Abbiamo deciso di adeguarci alle esigenze del nostro pubblico! Il nuovo calendario consentirà una maggiore affluenza di visitatori, anche da fuori regione, offrendo un'esperienza ancora più immersiva nelle giornate del fine settimana, nonché un’eccellente occasione per visitare la città ed il territorio!"

Tipicità Festival è molto più di un semplice evento: da oltre 30 anni rappresenta un viaggio nel cuore delle Marche e dell’Italia, raccontando le storie di produttori che hanno saputo mantenere vivo lo spirito delle tradizioni locali. Questo festival celebra il “tipico” non come un racconto del passato, ma come una realtà viva e in continua evoluzione, dove la tradizione si fonde con l’innovazione. Attraverso visioni moderne e tecniche innovative, la tipicità riesce a ridisegnare il futuro, portando avanti una grande storia che si respira nei campi, nei laboratori artigianali e in tutte quelle idee creative che danno nuova vita ai territori. È un esempio di come il patrimonio culturale e gastronomico possa adattarsi ai tempi, rimanendo rilevante e vitale. Tipicità non è solo un omaggio al passato, ma una celebrazione del presente e una visione per il futuro, dove ogni giorno si creano nuove storie che danno voce al territorio e lo fanno vivere.

Ospite ufficiale sarà la comunità di Bahia Blanca (che sorge nei pressi dell'Oceano Atlantico, tra la Pampa e la Patagonia) gemellata con il Comune di Fermo, ente organizzatore di Tipicità Festival. Ospiti in arrivo anche da Norvegia e Ucraina. Il Giappone sarà invece la meta di Tipicità in occasione del prossimo Expo Osaka 2025 (dal 13 aprile al 13 ottobre p.v.).

Ma le sorprese non finiscono qui! All’inaugurazione, alle ore 18:00, infatti, Maria Grazia Cucinotta  sarà protagonista di un esclusivo talk show culinario, affiancata dall’imprenditore Roberto Rossi, responsabile commerciale dell’azienda “Erede Rossi Silvio”, in un’appassionante narrazione dal titolo “La trota e il Verdicchio”. Un viaggio tra sapori e storie, tra tradizione e creatività, in un dialogo ricco di aneddoti e suggestioni che condurrà idealmente il pubblico fino all’incantevole borgo di Sefro (provincia di Macerata) dove nel mese di agosto di ogni anno, prende vita l’omonimo evento dedicato al gusto della natura!

Un’ulteriore icona di stile - Maria Grazia Cucinotta, che ha proiettato l’Italia nel mondo - per un’edizione di Tipicità Festival che sempre più si pone la mission di raccontare il valore del locale al pubblico globale.

 


Strada prov. Girola Fermo FM
Tel. 392 6999992
Cell. 3277586714
www.tipicita.it


Burger Battle 2025: il nuovo campione dell’hamburger gourmet è Fabrizio Mazzantini!

L'attesa è finita: la settima edizione di Burger Battle, l'unica competizione italiana dedicata all'hamburger gourmet, ha incoronato il suo nuovo re. Al termine di un tour che ha toccato le principali città italiane, la finale, ospitata dalla fiera Beer Attraction di Rimini, ha visto trionfare il toscano Fabrizio Mazzantini con il suo sorprendente panino "Così, su due piedi".

Nato come una sfida tra amici sette anni fa, Burger Battle si è affermato come un evento di spicco nel panorama gastronomico nazionale, capace di esaltare le potenzialità dello street food attraverso la qualità degli ingredienti e la creatività degli chef. Quest'anno, 60 concorrenti provenienti da tutta Italia si sono affrontati in diverse tappe, da Bolzano a Napoli, per conquistare un posto in finale e il titolo di Burger Battle Ambassador.

I sei finalisti, Fabrizio Mazzantini (di FM Ancestral Luxury Events, Vinci, FI), Domenico Turla (di Route 78, Paratico, BS), Tiziana Coroni (di Nino’s Pub, Mandela, Roma), Maurizio Orlandi (Pinta – Beer & More, Atina, FR), Cosmo Fiocca  (Fame da Lupi Restaurant &Pub, Tropea, VV) e Antonio Tagliente (Hill’s Burger & Chips by Antonio, Mottola, TA), hanno dato prova di grande talento, conquistando il palato di una giuria d'eccezione composta da Mario Gisimundo (Farm Frites), Amelia Gioiosano (food specialist), Giuseppe Arditi (Risto+ Lombardia) e Enzo Faraca(titolare del franchising Skassapanza); presenti anche tre opinionisti: Marco Scardigli e Monica Fantoni (titolari di Lowengrube e Tosca) e Daniele Barra (vincitore Burger Battle 2024).

La finalissima di quest'anno – condotta da Massimo Novati in arte Mocho (@mochohf) e Alessia Abundo(@italyfoodpornromagna) - ha introdotto una novità che ha messo a dura prova la versatilità dei finalisti: ogni concorrente doveva presentare una ricetta che potesse essere realizzata sia con hamburger di carne che con burger di salmone, oltre agli ingredienti obbligatori e ai tre elementi a sorpresa estratti dalla "mystery box" (miele, avocado, spinaci, ananas, zucchero di canna, arance, formaggio spalmabile e limone). Una sfida inedita che ha richiesto grande maestria nell'equilibrare sapori e consistenze.

Al termine di una gara avvincente, la giuria ha premiato Fabrizio Mazzantini da Vinci (Fi) per gusto, creatività, presentazione e carisma, assegnandogli il titolo di campione italiano 2025 per il burger “Così, su due piedi”
composto da: insalata coleslaw, Salsa Sour Cream Develey, ananas, Tiger Bun di Pastridor/Lantmanne, avocado, succo d'arancia, Salsa Remoulade Develey, senape Develey, Pluma di suino italiano AIA, burger di salmone panato MOWI Professional.

La giornata è stata resa ancora più memorabile da momenti di spettacolo e divertimento, come la realizzazione di un megabun di oltre 37 kg che ha visto gli chef Burger Battle superare il precedente record di 30 kg.

Per tutto il 2025, Mazzantini sarà il volto dell'hamburger gourmet italiano; gli chef di tutta Italia avranno un anno per prepararsi e contendersi il titolo.

Un ringraziamento speciale agli sponsor che hanno reso possibile l'evento: Lantmannen Unibake (Pastridor) da sempre sostenitore dell’evento, AIA, Develey, Farm Frites, Zucchi Professional (Fritturista), MOWI, con la partecipazione di Warsteiner, Kikkoman, Tabasco e Iotti frigoriferi e cucine.

 


Village, Stand all'interno di
"Beer & Food Attraction"
presso la fiera di Rimini

www.burgerbattle.it

 


(a cura di Gianluigi Veronesi)


"Al Velò", il bistrot per sportivi in mezzo al verde, è la novità della bella stagione torinese

Un luogo storico, unico, costruito negli anni Venti per accogliere gli sportivi e rinato oggi a nuova vita. È dentro gli spettacolari spazi del Motovelodromo (progettato dall’architetto Vittorio Ballatore di Rosana e oggi unica architettura sportiva della città ancora esistente risalente a quel periodo) che si trova Al Velò, il bistrot dedicato a chi ama la convivialità.

Aperto al pubblico sette giorni su sette, dalle 8 del mattino a mezzanotte, Al Velò è il punto di riferimento gastronomico per tutti gli atleti professionisti e amatoriali che gravitano intorno alle tante attività organizzate al Motovelodromo. Ma non solo, è soprattutto un luogo colorato, inclusivo, buono e divertente, dove chiunque (anche i non sportivi!) può ritrovarsi di giorno per una colazione, un pranzo o un caffè o la sera per un aperitivo o una cena.

Il menu di Al Velò - fatto di piatti golosi, capaci di accontentare gusti diversi, per quella che vuole essere una tavola piacevole in ogni momento della giornata - racconta proprio questo: un locale dove ritrovarsi, godere delle cose buone, circondati da più di un secolo di storia dello sport. La proposta è molto varia: si passa dai piatti “para compartir” come il tradizionale pane e salame, a gustosi primi, come i rigatoni alla carbonara, e sostanziosi secondi, quali ad esempio lo stinco e il galletto. Non mancano sicuramente gli hamburger(anche nella versione “smashed” cioè ben cotta, schiacciata per mantenersi succosa e con una deliziosa crosticina -) i lievitati (pinsa e pizza), le bowls e le insalate per chi è più salutista e infine golosissimi dolci tra cui l’immancabile Tiramisù. Inoltre a pranzo si può scegliere tra le proposte giornaliere di piatti, con una conveniente formula (primo a scelta 11 euro, secondo a scelta 14 euro, menu completo 15 euro, sempre con acqua e caffè inclusi) oppure optare per il "piatto dello sportivo", studiato per chi segue diete bilanciate.

   

A cena la formula di Al Velò propone, a rotazione e fuori carta, i piatti più tipici delle diverse regioni italiane toccate, di volta in volta, dalla tappa del giorno: si potrà così viaggiare attraverso lo Stivale, con piatti come la carbonada valdostana, il coniglio alla ligure, gli arrosticini abruzzesi o le orecchiette con le cime di rapa.

Anche le serate speciali di Al Velò sono immaginate per essere all'insegna del divertimento: il martedì c'è lo speciale "All you Can Ribs", dedicato alle golosissime costolette BBQ, mentre il mercoledì c'è ilGiro pizza, con ospiti le ricette della storica pizzeria torinese Flegrea, mentre al giovedì sarà proposto il pasta lovers in collaborazione con il Pastificio Bolognese di Torino

Menzione speciale per la proposta delle birre, curata dal birrificio artigianale piemontese Soralama', che qui ha deciso di posizionare in esclusiva uno dei suoi prodotti più storici e ricercati, la Bosio Caratsch, la più antica birra d'Italia, celeberrima nei primi anni del Novecento al punto da essere la birra più venduta (e la migliore) del Paese. Dopo aver scoperto delle foto d'epoca che ritraevano il Motovelodromo completamente brandizzato dalla birra Bosio Caratsch, il birrificio Soralama' (che oggi ha la proprietà del marchio) ha deciso di riservare per questo luogo storico la sua Bosio Caratsch alla spina, in modo che caratterizzi in maniera eccezionale la proposta del bistrot Al Velò. La birra è dunque disponibile nelle sue quattro versioni (Pils, Marzen, Blanche e Ipa), perfette da abbinare all'intero menu del bistrot.

Il 7 marzo, Al Velò si presenta con una cena speciale dedicata al grande ciclismo italiano con menu a tappe regionali.

Una cena che racconta il nuovo format di Al Velò, che vedrà ogni settimana proporre, accanto ai consueti piatti della carta, due ricette regionali di volta in volta diverse: è la tappa del giorno, una proposta studiata per viaggiare attraverso lo Stivale nel pieno spirito del luogo che ospita il bistrot Al Velò, saranno sempre legate all'immagine di un ciclista proveniente da quel territorio, in un racconto dei più grandi campioni italiani che inizia proprio con il menu speciale di venerdì 7 marzo.

Protagonista di questa occasione di presentazione del nuovo format del bistrot Al Velò sarà Fabio Felline, ciclista torinese di fama internazionale (maglia verde alla Vuelta di Espana 2016, vittoria al Giro dell'Appennino e al Memorial Marco Pantani 2012, Grand Prix de Fourmies 2015). Sarà lui a introdurre i ciclisti a cui è dedicata la serata e a cui sono abbinati i piatti del menu: si parte dallo gnocco fritto con prosciutto crudo, per parlare del gigante del ciclismo emiliano Marco Pantani; si prosegue con una fregola al pomodoro con pecorino e con Fabio Aru, ciclista sardo soprannominato il Cavaliere dei Quattro Mori. Poi si vola in Abruzzo con gli arrosticini con patate e con Giulio Ciccone, maglia azzurra al Giro d'Italia 2019 e maglia a pois al Tour de France 2023 e si conclude in Sicilia, con il Cannolo e il racconto del grande campione Vincenzo Nibali. Il costo del menu speciale per la serata è di 27 euro a persona, o 35 euro con pairing di vini regionali.

Un viaggio attraverso il gusto, quindi, che metterà in risalto le meraviglie della cucina italiana e dove ogni piatto racconterà una storia di passione e potenza, proprio come i ciclisti che hanno fatto la storia delle corse.

 


c/o Motovelodromo Torino "Fausto Coppi"
Corso Casale, 144, 10132 Torino TO
Orari: tutti gg 8,00/24
Tel.: 379 151 0930
www.alvelo.it
alvelò.sportbistrot
 alvelo.netfood.cloud


"Identità Golose" - il primo congresso italiano di cucina e pasticceria d’autore - la ventesima edizione all'Allianz MiCo-North Wing di Milano

…da sabato 22 a lunedì 24 febbraio, tre giorni di talk, lezioni e degustazioni imperdibili con 170 relatori, 89 masterclass, 12 approfondimenti tematici e tanto altro!

E così ecco Identità Golose - in ritardo di dodici mesi, causa pandemia - all’edizione numero 20, un traguardo importante perché il mondo oggi è completamente diverso da quello dell’anno del debutto. Basti pensare all’assenza dei social, allora. Una data per tutte: Facebook iniziò negli Stati Uniti il 4 febbraio 2004, in pratica la stessa data di nascita di Identità Golose, con la versione italiana che sarebbe arrivata quattro anni dopo,
il 14 maggio 2008. Fatte le debite distinzioni e proporzioni, due ovetti, embrioni di realtà che presto avrebbero dato vita a certezze sempre più importanti.

Identità Golose arriva alla ventesima edizione perché è riuscita a cogliere la realtà e i cambiamenti, a modificare le traiettorie a seconda dei nuovi momenti, a guardare avanti e a non fossilizzarsi. I suoi fondatori - Paolo Marchi e Claudio Ceroni - non hanno mai creduto nell’immutabilità delle persone e delle loro azioni. Un congresso, lo ricordò Ferran Adrià (chef spagnolo, 3 stelle Michelin…) primissimo giorno, il 24 gennaio 2005: “Identità Golose non celebra, un congresso anticipa. Magari sbagliando divinazioni, previsioni, ma guai guardarsi indietro, per la storia ci sono i musei”...

Il rischio è insito nei programmi pensati di stagione in stagione, sono pronostici e, come tali, destinati a essere confermati o smentiti dalla realtà – è Paolo Marchi che spiega - E adesso, prossimi alla ventesima edizione, il rischio era quello di celebrarci, scordandoci che in fondo si tratta di numeri e che bisogna andare oltre, insistere guardando alla sostanza. Il prossimo tema esalta proprio la natura di questo genere di avvenimenti. Con Identità Future, 20 anni di nuove idee in cucina ribadiamo il nostro credere nelle novità, il sapere che il nostro humus ha iniziato a depositarsi a metà Anni Zero e ora è il concime delle kermesse che sopraggiungeranno – e conclude - Quello che è stato, ci conforta e ci sprona a perseverare e ai relatori chiederemo di raccontarci quale futuro sarà il loro. Idee, fortissimamente nuove idee”.

Sono tantissime le novità della ventesima edizione di Identità Milano. Una delle più rilevanti è il pacchetto Identità Young, dedicato agli under 35 e che nasce da queste considerazioni: un congresso internazionale di cucina ha senso anche e soprattutto se riesce a trasmettere conoscenza, consapevolezza, sapienza tecnica e umana, e se riesce a plasmare modelli di riferimento per le giovani generazioni, veri protagonisti del futuro della ristorazione, in perfetta sintonia con il tema dell’edizione 2025.

Tra i momenti più attesi, il Main Stage, con le voci più autorevoli del settore e gli approfondimentitematici dedicati a Identità di Formaggio, Identità di Pizza, Identità di Pasta, Identità di Lievitati, Identità Inclusive, Golosi di Identità, Identità Vegetali, Identità di pesce e Identità di farina oltre alle novità come ilSalone del Vino e bollicine, la quarta edizione di Bollicine dal Mondo, la Bar Experience, lo Speciale Ospitalità e Cluster Ospitalità, con un focus sulle nuove dinamiche dell’accoglienza e della ristorazione negli hotel di lusso.

Da non perdere il panel dedicato ai 50 Best Restaurants 2025, con la partecipazione di William Drew (Director of Content Thew World’s 50 Best Restaurants) ed Eleonora Cozzella, direttore de Il Gusto. In Auditorium lo spazio del talk speciale “Mai sazi di successi” con Antonino Cannavacciuolo e Davide Oldani. Dopo di loro, tre protagonisti assoluti: dall’Italia, anzi dal Friuli, la grande Antonia Klugmann, dai Paesi Baschi Aitor Arregui e dalla Svizzera Andreas Caminada e Niko Romito (chef titolare dell’Accademia - foto a destra) compreso.

Poi dal Sud Isabella Potì e Floriano Pellegrino, e dal Nord, Carlo Cracco e Luca Sacchi. Grandissimo il finale con 30 anni di Osteria Francescana: passione, dedizione, duro lavoro e... una grande famiglia, vale a dire Massimo Bottura e Lara Gilmore con la loro family. Nelle altre sale, Identità di Pesce - lezioni con Moreno Cedroni e con Gianfranco Pascucci - e Identità di Farina - con Molino Casillo Altograno - nello Spazio Arena di scena le Nuove forme di ristorazione e il talk Hotel, ristoranti e spa: quando il design è sinonimo di ospitalità; e, ancora, Identità Inclusive… Oltre a tanto altro. Grande conclusione pure per la Bar Experiencededicata al mondo della mixology.

Per la ventesima edizione, Identità Milano celebra la Calabria come Regione Ospite del congresso. Un territorio dalla biodiversità straordinaria e dalla cultura gastronomica millenaria, dove mare e montagna si incontrano dando vita a una cucina autentica e ricca di sfumature. Chef e produttori calabresi protagonisti con uno stand dedicato ad una terra che sta riscrivendo la sua identità gastronomica con visione e innovazione.

Tra i “prodotti” di Identità Golose, non potevano mancare le Identità Olimpiche: sette grandi chef di montagna per Milano-Cortina 2026. Paolo Marchi ha avuto l’idea di un primo evento – altri ne seguiranno – che metta in luce i territori, le persone e le culture gastronomiche che s’annidano, spesso poco propagandate, nei luoghi che saranno sede delle Olimpiadi Milano-Cortina, questo per unire le forze e dimostrare che la cucina è un elemento chiave per valorizzare le Alpi e perché grandi chef hanno intrapreso una incredibile ricerca sui prodotti del bosco, del pascolo e della malga, sui pesci d’acqua dolce e sulle erbe spontanee, considerando che, oltre a Milano (con contorno di Rho e Assago) in Lombardia e Cortina in Veneto, le competizioni si svolgeranno pure a Bormio (Sondrio), Livigno (Sondrio), in Trentino a Predazzo e Tesero, in Sud Tirolo a Rasun-Anterselva. Forza Italia!

 

Allianz MiCo - North Wing
c/o Fiera Milano Congressi
P.zzale Carlo Magno, 1/Gate 16 Milano MI
www.identitagolose.it

 

 

(articolo a cura di Gianluigi Veronesi)


Innovazione e tradizione con le eccellenze agro-alimentari d’Italia. All’Ipseoa Vespucci di Milano le eccellenze della Basilicata.

Eccellenze dItalia ovvero, il Made in Italy a scuola e più precisamente, all’Alberghiero Vespucci di Milano dove il 14 febbraio scorso è stato attivato un format innovativo per le scuole che vede la presentazione a studenti, docenti ed esperti del settore in qualità di ospiti esterni dell’agroalimentare italiano. Il format si sviluppa attraverso l’invito, da parte della scuola, ad aziende e associazioni regionali che, portando i loro prodotti di qualità, li presentano alla platea di ascoltatori facendo toccare con mano quelle che sono e rappresentano le vere eccellenze nel settore del food&beverage italiano regionale.

Per il primo evento all’Istituto Alberghiero Vespucci di Milano, è andata in scena l’eccellenza agroalimentare della regione Basilicata promossa dall’Associazione Basilicata Today con la collaborazione dell’Associazione Lucani a Milano, di Regione Basilicata e Province di Matera e Potenza. All’evento sono intervenuti, dopo i saluti del promotore istituzionale, il dirigente del Vespucci, prof. Luigi Costanzo e del prof. Michele Petrocelli, organizzatore della manifestazione, il presidente e il vicepresidente di Basilicata Today, Nino Vitelli e Marco Fanuzzi e il giornalista Massimiliano Bordignon.

Nell’occasione sono state presentate alcune eccellenze agroalimentari lucane come la pasta Senatore Cappelli della filiera dei pastai di Irsina in provincia di Matera, i vini Aglianico e Primitivo delle Cantine Mantegna, sempre di Irsina, il pluripremiato e variegato miele dell’Apicoltura Giuseppe Spinelli di Oliveto Lucano (MT), il pane dello storico forno Rasulo di Montalbano Jonico (MT) che ha realizzato, per l’occasione, il prelibato “Pastizz’” (u pastizz' r'tunnar, calzone tipico farcito con carne di maiale, uova e formaggio) prodotto tutelato dalla denominazione d’origine protetta del comune di provenienza e l’olio extra EVO del territorio di Montalbano Jonico. Dalla provincia di Potenza sono arrivati, invece, i salumi del Parco Nazionale del Pollino e il celebre Caciocavallo podolico.

   

   
Infine, alcuni dolci secchi dei forni di Matera. Dopo la presentazione del documentario sulle Eccellenze Lucane, realizzato e prodotto dall’Associazione Basilicata Today, le studentesse e gli studenti della classe quinta Asv, magistralmente diretti dal prof. Antonio Gagliardi, hanno allestito un buffet con i prodotti sopraelencati che poi è stato possibile degustare. La pasta e altri piatti tipici della Basilicata sono stati preparati dalla brigata dei ragazzi della seconda G diretti dal prof. Lorenzo Bernardinello.
Levento ha riscosso grande successo e per le prossime settimane sono già in programma altre manifestazioni dove saranno presentate le eccellenze italiane di altre regioni del Bel Paese.

 

Istituto Professionale Servizi per
l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera
Via Valvassori Peroni, 8 - 20133 Milano
Tel: +39 027610162
www.ipsarvespucci.edu.it

(articolo a cura di Michele Petrocelli)

 


"FINI" lancia la prima linea di pasta fresca ripiena senza lattosio

La storica azienda di Modena, simbolo di tradizione e qualità, dimostra la capacità di innovare con una risposta concreta e gustosa che arricchisce un segmento di mercato fino ad ora limitato.
Il marchio FINI, simbolo di tradizione e qualità nella produzione di pasta fresca, lancia una nuova linea di pasta ripiena Senza Lattosio. Con l'intolleranza al lattosio che colpisce circa il 50% della popolazione italiana, l'azienda risponde a una crescente esigenza del consumatore, offrendo un prodotto innovativo, adatto non solo a chi soffre di intolleranza, ma anche a chi semplicemente ha difficoltà nella digestione di questo zucchero naturalmente presente nel latte e nei suoi derivati, senza rinunciare al gusto.

La linea Senza Lattosio in distribuzione da febbraio è una vera e propria novità nel mondo della pasta fresca ripiena, una categoria dove fino ad oggi le opzioni sono state limitate. Grazie ad un processo produttivo dedicato, Fini ha creato un'alternativa che coniuga la tradizione della pasta fresca emiliana con le esigenze alimentari moderne,con un prezzo accessibile (3,49 €), per una novità che risponde a un'esigenza sempre più sentita dai consumatori.

La nuova linea di pasta Fini Senza Lattosio si presenta come una soluzione gustosa non solo per gli intolleranti ma anche per tutti, che comprende tre referenze di pasta fresca ripiena, ognuna realizzata con formaggi delattosati e un processo produttivo dedicato che ne garantisce la sicurezza.

Fini ha scelto ingredienti di alta qualità, come uova e farina 100% italiane, uova allevate a terra, e sfoglia ruvida, proprio come vuole la tradizione emiliana.

Questa attenzione alla qualità si traduce in una novità assoluta nel mercato, una pasta che è buona, gustosa e finalmente per tutti, declinata in tre grandi classici della cucina italiana:

 

- Tortellini al prosciutto crudo senza lattosio (250g), ricchi di parmigiano reggiano e prosciutto crudo, dal gusto intenso e autentico. Perfetti da abbinare a panna e parmigiano per un piatto dal sapore inconfondibile.

 

 

 

- Ravioli ricotta e spinaci senza lattosio (250g), dove si fondono la tradizione gastronomica emiliana e l'innovazione, con un ripieno cremoso di ricotta delattosata e spinaci. Il piatto ideale da gustare con un po' di burro fuso e salvia per esaltarne il sapore delicato.

 

 

 

 

- Ravioli mozzarella e pomodoro senza lattosio (250g), un'altra combinazione perfetta della cucina italiana: la mozzarella delattosata e il pomodoro. Un ripieno saporito e ricco che si sposa alla perfezione con un semplice sugo di pomodori freschi o pelati.l

 

 

 

Il Gruppo Fini SpA, società 100% italiana di proprietà di Holding Carisma, è una storica realtà produttiva dell’alimentare. FINI è un marchio di pasta fresca che rappresenta in Italia e nel mondo tutto il gusto della tradizione emiliana in cucina. Dal 1912 ad oggi l’originaria salumeria-gastronomia di Modena si è trasformata in un moderno pastificio che conta oltre 100 dipendenti ed esporta i suoi prodotti in 30 Paesi nel mondo, sempre all’insegna di tradizione, territorio e qualità. Le Conserve della Nonna, nell’ampia gamma di referenze tipiche di tutte le regioni italiane, offre passate, sughi, condimenti e confetture preparate secondo metodi tradizionali, con la sicurezza di un grande gruppo industriale.


Taste 2025: grande successo per la 18ima edizione del salone enogastronomico di Pitti Immagine

La 18esima edizione del salone di Pitti Immagine dedicato alle eccellenze gastronomiche italiane supera di slancio le attese della vigilia: 8.500 compratori italiani ed esteri (+19% sul 2024) hanno avviato, coltivato e consolidato rapporti di lavoro con 770 produttori della più alta qualità. In totale sono stati oltre 12.300 i visitatori in tre giorni. Viva soddisfazione per la presenza del Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida.

Questa edizione di Taste - salone rivolto ai professionisti del settore food & beverage - non ha tradito le aspettative: con 770 espositori e 8.483 buyers (di cui 892 esteri, +23.5% rispetto allo scorso febbraio), la manifestazione di Pitti Immagine registra un nuovo record di presenze e consolida la leadership tra le manifestazioni dedicate alle piccole imprese italiane – familiari, artigianali, industriali – di eccellenza: la parte migliore dell’agroalimentare nazionale e delle specificità territoriali del Paese.

Se mi guardo indietro, anche solo di qualche stagione quasi non credo a questi risultati, pur vivendo tutti i giorni l’impegno e la cura che le nostre persone mettono nell’organizzare e comunicare Taste… e i numeri, per quanto straordinari, non dicono tutto, non danno l’idea dell’atmosfera di questi giorni in Fortezza è Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine che spiega  – Bisognava esserci per capirlo: la cosa che mi ha dato più soddisfazione è il senso di energia allegra, del piacere di lavorare e incontrare, il rispetto e la curiosità che si stabilivano a ogni tavolo tra il produttore e il suo cliente, potenziale o già fedele, e tra gli espositori stessi. Credo che le nostre scelte di allestimento, grafica, selezione, alternanza di merceologie e storie, servizi e occasioni di formazione, diano un grande contributo, ma la verità è che questo è un mondo con qualità umane di grande spessore. E sono particolarmente contento che il ministro Lollobrigida abbia vissuto con noi questa esperienza, parlando con tantissimi espositori, interessandosi alle storie, registrando i problemi, incoraggiando programmi e desideri di crescita, portando l’attenzione del Governo, insieme al sottosegretario La Pietra. Ringrazio ovviamente anche la sindaca di Firenze, Sara Funaro e il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, anche loro qui a far sentire la vicinanza delle istituzioni”.

Sull’affluenza dei compratori (negozi specializzati, distributori e importatori, department store, professionisti dell’horeca, ristoratori, chef ed esperti delle materie prime) va intanto detto che l’aumento del 19% rispetto all’edizione del 2024 riproduce lo stesso aumento che lo scorso anno venne registrato rispetto al 2023… E i quasi 900 compratori esteri fanno un balzo addirittura di quasi il 24%, in rappresentanza di oltre 60 paesi. Ai primi posti troviamo Francia, Germania, Stati Uniti, Svizzera, Gran Bretagna, Spagna, Austria, Belgio, Olanda, Turchia; da segnalare anche le presenze dell’Est europeo e di tanti mercati extra continentali: Australia, Giappone, Canada, Corea del Sud, Singapore, Thailandia, Emirati Arabi e Arabia Saudita, Messico, Brasile, Nuova Zelanda.

Complessivamente, considerando anche agenti, rappresentanti e fornitori, gli oltre 600 tra giornalisti e operatori media e il pubblico di appassionati gourmet entrati in Fortezza nei tre giorni, Taste ha raggiunto e superato quota 12.300 visitatori.

Ogni stagione miglioriamo la manifestazione anche ascoltando con attenzione le esigenze di espositori e buyer – è Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine che parla – Nei mesi scorsi sono arrivate molte domande di prima partecipazione, la maggior parte meritevoli di risposta positiva, ma dobbiamo crescere con giudizio e gradualità. L’esperienza e la conoscenza consolidate, grazie anche al contributo di Davide Paolini, sono decisivi per selezionare le nuove domande nel mantenere un alto livello di qualità e identità. Taste 2025, proprio come le costellazioni, che sono state il tema ispiratore di questa edizione, ha creato ancora una volta connessioni e nuovi abbinamenti intercettando le tendenze più vive del mercato e della cultura del food contemporanei. La spinta verso l’internazionalità era uno degli obiettivi posti e i risultati di questa edizione sono significativi, grazie anche al lavoro in stretta sinergia con Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Agenzia ICE, che ha permesso di portare in Fortezza un nutrito e qualificato gruppo di operatori da tutto il mondo. Concludo citando il successo e i tanti apprezzamenti per gli eventi e le partecipazioni speciali di questa edizione, il focus sui vini eroici da terre estreme, gli Spirits, i temi caldi e originali dei Taste Talk e dei Taste Ring di Paolini, e tutte le presentazioni andate in scena nella UniCredit Taste Arena. E seguitissimi i quasi 70 eventi in città per il FuoriDiTaste, sempre più originali e curati, che hanno reso protagoniste le nostre aziende in luoghi speciali di Firenze”.

 


Taste 2025
Festival, Mangiare
c/o Fortezza da Basso
Viale Filippo Strozzi, 1
Firenze FI - Italia
www.taste.pittimmagine.com

 

(articolo a cura di Gianluigi Veronesi)


Slow Wine Fair e SANA Food, a BolognaFiere: “Orbene, questo matrimonio s’ha da fare…”

Dal 23 al 25 febbraio in contemporanea con Slow Wine Fair, BolognaFiere ospita SANA Food, il format dedicato alla sana alimentazione per il consumo fuori casa e al retail specializzato, che per l’occasione, si uniscono - quasi in un vero “sposalizio” - perché le due manifestazioni insieme offrono ai relativi target un’ampia gamma di prodotti sani e di vini bio e naturali. Resta fuori la “cosmetica bio” che si aggregherà al Cosmoprof 2025 del marzo prossimo.

Nei padiglioni 15 e 20 di BolognaFiere, saranno circa 1000 le cantine espositrici tra italiane ed estere (circa 5000 etichette sul banco di assaggio) distribuite in isole espositive in base al Paese e alla regione di provenienza e poi maste

rclass, incontri e conferenze… Le Aziende partecipanti si sono impegnate ad osservare il decalogo del Manifesto per il vino buono, pulito e giusto (50% biologico) a preservare l’ambiente e le sue risorse, a rispettare il paesaggio e il terroir del vino, a valorizzare la comunità agricola di cui sono espressione e a sostenerne la biodiversità. Slow Wine Fair per la sua quarta edizione, presenta anche un’area dedicata ad amari e spirits per coinvolgere il mondo della mixology, organizzando, in collaborazione con Amaroteca e con ANADI, la 5a edizione della Fiera dell’Amaro d’Italia.

E per la prima volta a Slow Wine Fair, per la gioia dei “coffee lovers” è presente in fiera uno spazio dedicato al mondo del caffè: lo Slow Food Coffee Coalition. “Caficoltori” (produttori e “coffee expert”) torrefattori ed esperti lì per fornire ai visitatori informazioni preziose sugli strumenti principali per approcciarsi all’assaggio in modo consapevole, per riconoscere, apprezzare e imparare a scegliere un caffè di qualità. A completare l’offerta per gli addetti ai lavori e per i visitatori, un ulteriore novità: lo spazio per i “sidri” (bevande alcoliche ottenute dalla fermentazione di frutta e/o di succo) il più diffuso è quello di mele, ma ottimi sono i sidri di pere, lamponi, ciliegie e di altri frutti (spesso in aggiunta a quello di mele). Bevanda - il sidro - che ha una storia antica e affascinante e radici profonde nelle culture europee, dove è stato a lungo popolare.

 

 

 

E poi c’è il SANA Food…

Sempre in BolognaFiere, in contemporanea con Slow Wine Fair, c’è la 36ima edizione del SANA Food ed è proprio questa la novità del 2025: il nuovo concept dedicato alla sana alimentazione fuori casa, con i suoi 10.000 visitatori del settore Food&Beverage.

L’evoluzione nei consumi e nei trend di settore, traduce SANA in SANA Food, dedicato esclusivamente al mondo dell’alimentazione per proporre alle aziende del bio e della sana alimentazione, il mondo dei consumi fuori casa con le sue opzioni nutrizionali sane e sostenibili per il pianeta e maggiormente in linea con le esigenze di un consumatore sempre più attento ai valori nutrizionali, per l’innovazione e il rispetto della tradizione. Il nuovo concept di fiera fa di SANA Food un appuntamento imperdibile per i professionisti della distribuzione – in particolare Horeca, negozi specializzati, gastronomie e cash&carry – interessati a rendere la propria offerta più adeguata a un pubblico sensibile ai prodotti di qualità, salutari e rispettosi dell’ambiente.
SANA Food ospita un vivace settore espositivo dedicato allo stile di vita vegano, vegetariano e plant based, che si innova in continuazione, trovando soluzioni alternative e gustose all’alimentazione tradizionale fatta di proteine animali. Questo settore è guidato da scelte sostenibili ed etiche e raggiunge numeri di mercato da capogiro: tra i consumatori tantissimi in particolare quelli di età compresa tra i 16 e i 40 anni (Gen Z e Millennials) e provenienti da 10 Paesi diversi. Al SANA Food si può accedere - al padiglione 18 - con lo stesso titolo di ingresso acquistato per Slow Wine Fair!

 

 

 

Domenico Lunghi, direttore manifestazioni dirette Food&Beverage di BolognaFiere: “Il connubio tra la Slow Wine Fair e il nuovo format di SANA Food darà vita a un appuntamento fieristico imprescindibile per la business community del biologico. SANA è stata, infatti, per 35 anni, la manifestazione di riferimento per l’alimentazione bio in Italia e ora, dal 2025, l’esposizione di questi cibi verrà affiancata da una mostra dove sono presenti 500 produttori di vino biologico e biodinamico. Pertanto, il visitatore specializzato bio (e non solo) troverà, in padiglioni attigui, proposte di eccellenza sia per il menù food che per la carta dei vini e il beverage. Le sinergie tra Slow Wine Fair e SANA Food saranno diverse. Ad esempio, grazie al supporto di ICE e alla contemporaneità delle due fiere, il respiro sarà ancora più internazionale: prevediamo l’arrivo di oltre 300 buyer esteri, dunque il 50% in più della passata edizione di Slow Wine Fair, con una partecipazione molto ampia dal Nord Europa, dal Nord America e dal Canada, e le significative new entry di Cina e Giappone. – e il direttore Lunghi continua - La collaborazione tra i due progetti ci consentirà, poi, di organizzare in fiera l’Aperitivo Sano / Bio / Sostenibile, coniugando la ricca offerta di vini e di spirits della Slow Wine Fair con i cibi “sani e sostenibili” di SANA Food. E a proposito di sostenibilità, fra gli obiettivi della Slow Wine Fair 2025 c’è anche quello di diventare un evento sempre più sostenibile: penso, ad esempio, al relamping (sostituzione)con illuminazione LED e sistemi di riduzione dei consumi energetici nei padiglioni, alla totale assenza di moquette, agli allestimenti con materiali il più possibile modulari, per facilitarne il riuso e il riciclo, e al fatto che quasi il 100% dei rifiuti prodotti da visitatori, produttori e allestitori entro il perimetro di BolognaFiere verrà raccolto, separato nelle varie frazioni e inviato al recupero”.

 

 

BolognaFiere S.p.A.
Viale della Fiera, 20 Bologna BO ITALY
Tel. +39 051 282111
Fax. +39 051 6374004
www.bolognafiere.it


Prosciutto di San Daniele: una filiera in evoluzione per garantire qualità e distribuzione strategica

Valorizzazione del prodotto e collaborazione tra produttori e distributori al centro del confronto promosso dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele in collaborazione con The European House - Ambrosetti. La filiera estesa del Prosciutto di San Daniele è stata al centro di un importante confronto tra produttori e distributori, promosso dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele con il supporto di The European House – Ambrosetti (TEHA). L’evento, ospitato dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano, ha rappresentato un momento di riflessione strategica sulle sfide e le opportunità del comparto agroalimentare italiano. Nel contesto attuale, caratterizzato da un elevato grado di incertezza economica e geopolitica, il settore agroalimentare italiano continua a rappresentare un asset strategico per il Paese. Il Prosciutto di San Daniele, con un valore della produzione di oltre 320 milioni di euro e 2,5 milioni di cosce prodotte annue, si conferma una delle eccellenze del Made in Italy, generando un impatto economico significativo. Ogni euro di fatturato generato dal Prosciutto di San Daniele attiva 2,2 euro aggiuntivi nell’economia nazionale, contribuendo a un giro d’affari complessivo di oltre 1,1 miliardi di euro. Lo studio strategico realizzato da TEHA ha evidenziato il ruolo chiave della filiera agroalimentare italiana, che nel 2024 ha sfiorato i 70 miliardi di euro di export, confermando il Paese tra i principali attori del settore a livello globale. Il comparto della carne e dei salumi ha generato un valore aggiunto superiore agli 8 miliardi di euro, rappresentando l'11% del totale agrifood nazionale. Il Prosciutto di San Daniele, settimo prodotto certificato italiano per valore della produzione, ha registrato una crescita significativa, con effetti moltiplicativi rilevanti per i territori coinvolti. Il mercato della Dop San Daniele ha registrato, nel 2024, un aumento del 6,4%del volume venduto e una crescita sul valore dell’8,2%.

Un confronto strategico per il futuro della filiera

L’incontro ha visto la partecipazione di rappresentanti del Consorzio, della ristorazione organizzata e della distribuzione, con l’obiettivo di rafforzare il dialogo e individuare strategie comuni per valorizzare il prodotto, migliorare il servizio distributivo e garantire la qualità per i consumatori.

Nicola Martelli, presidente del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, ha introdotto il comparto illustrando che è composto da 31 produttori ben rappresentati da piccole aziende familiari e da grandi gruppi nazionali; un consorzio che rappresenta un grande distretto economico con un fatturato di oltre 350 milioni di € di valore alla produzione:
«Recentemente abbiamo potenziato e ripreso il dialogo con la grande distribuzione organizzata, partner strategico in grado di valorizzare e comunicare il San Daniele Dop – così si è espresso il presidente
Martelli – Un dialogo costruttivo tra gli attori della filiera estesa, quindi coinvolgendo distributori e ristoratori, è necessario per potenziare la presenza del prodotto. Il Consorzio – ha proseguito Martelli – ha fortemente voluto questo incontro per promuovere un momento di riflessione nei confronti del mercato e del consumatore finale, e per sviluppare un dialogo sulle sfide che attendono il comparto alimentare in generale, oltre al Prosciutto di San Daniele. Per questi motivi vorremmo impostare il nostro rapporto con la distribuzione in una dimensione nuova, ovvero un sistema di relazioni biunivoco per uno scambio di prospettive, necessità e problematiche per poter dare risposte precise al mercato e per tutelare la qualità dei prodotti per i consumatori. L’obiettivo primario del Consorzio - ha concluso il presidente Martelli - è preservare il prodotto, valorizzarlo e continuare a lavorare per migliorarne la qualità. In questa direzione si inserisce anche un nuovo progetto di segmentazione che definisce tre categorie di classificazione del Prosciutto di San Daniele Dop e regolamenta le stagionature più estese. Non si tratta di un’azione promozionale bensì di una regolamentazione che parte proprio dalle caratteristiche della materia prima».

Tra i principali temi affrontati, il contesto macroeconomico e le sue ripercussioni sul settore, l’evoluzione dei consumi e il ruolo strategico della distribuzione nel promuovere i prodotti a indicazione geografica. L’intervento di The European House – Ambrosetti ha messo in evidenza le prospettive future e l’importanza di una visione di medio-lungo termine per affrontare le sfide del comparto.

Verso una filiera più competitiva

Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele ha delineato le principali azioni strategiche per il futuro, con un focus sulla segmentazione del prodotto DOP per regolamentare le lunghe stagionature, il rafforzamento delle relazioni con la Distribuzione Moderna e la definizione di un sistema di quotazioni più stabile per contrastare la volatilità del mercato. Inoltre, il Consorzio ha avviato un Osservatorio periodico sui costi di produzione per monitorare le dinamiche del settore e garantire una maggiore tutela della filiera.

Un impegno congiunto per il Made in Italy

Il Prosciutto di San Daniele rappresenta un’eccellenza italiana che unisce tradizione, qualità e valore economico. La collaborazione tra produttori e distributori è fondamentale per garantire una crescita strategica e consolidare il posizionamento del prodotto sui mercati nazionali e internazionali. L’evento ha ribadito l’importanza di un approccio collaborativo per tutelare e valorizzare il Prosciutto di San Daniele, garantendo al contempo un’efficiente distribuzione, un elevato standard qualitativo e un servizio sempre più attento alle esigenze del consumatore finale.   

 

Estratto dei contributi dei relator

Il giornalista Ferruccio De Bortoli ha offerto una riflessione sul contesto geopolitico attuale:
«La situazione geopolitica attuale è di una complessità assoluta, in questi giorni abbiamo assistito a tanti annunci, bisognerà ora vedere se questi si tradurranno in atti concreti. È necessario abituarsi a un contesto internazionale nel quale ‘si battono i pugni sul tavolo’ ben diverso dalle modalità precedenti ma sempre preferibile rispetto all’univoco uso delle armi degli ultimi tempi. Dobbiamo tener conto di una situazione in cui il contesto è cambiato così rapidamente che non possiamo che agire a livello europeo, anche per far pesare le nostre ragioni con le potenze mondiali. Le democrazie sono in declino, è finito l'ordine liberale del secondo dopoguerra al quale eravamo abituati e che ci ha consentito di stare nella parte occidentale. Ora abbiamo davanti una grande sfida di riproporre ai nostri cittadini un senso più compiuto della memoria storica, che hanno perso purtroppo, e sono disposti a barattare diritti e libertà con protezioni economiche di un certo tipo. Per alcuni la democrazia non è più una risposta valida a tanti interrogativi che emergono, un tema di fondo del quale dovremmo occuparci».


Lorenzo Pregliasco, founding partner di Quorum e Youtrend, ha analizzato il fenomeno della frammentazione sociale e culturale:

«La frammentazione investe molti aspetti della vita, l'abitudine a fruire in modalità ‘on demand’ di ogni contenuto culturale e informativo è in qualche modo effetto, ma anche motore di una trasformazione che ci porta a considerarci utenti in grado di scegliere direttamente il contenuto che interessa e di rifiutare le scalette imposte dall'alto, anche in politica. La speranza è l’emozione più diffusa, sentimento più aperto e incerto rispetto alla fiducia che rimane in posizioni ben più basse della speranza, dopo i sentimenti più negativi» - Pregliasco ha evidenziato inoltre una percezione diffusa di insoddisfazione nel Paese - «La percezione diffusa nel nostro Paese, da oltre dieci anni, è che le cose non stiano andando nel verso giusto". In questo scenario anche le incertezze interne rilevano paure e preoccupazioni su questioni economiche e sociali, come disoccupazione, sanità, povertà. Il percepito sullo stato dell’economia italiana è negativo, anche per il timore dell’aumento dei prezzi. I beni alimentari hanno registrato considerevoli aumenti nel corso dell’ultimo triennio: nel mese di gennaio 2025 l’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 32% rispetto allo stesso periodo di dieci anni prima. L'acquisto di prodotti alimentari italiani e di qualità può rappresentare un porto sicuro, un rimedio, un'abitudine rassicurante e confortante. Il 54% degli italiani presta più attenzione alla qualità che al prezzo; quasi due terzi degli intervistati, dovendo scegliere tra qualità e prezzo preferiscono acquistare un prodotto alimentare italiano anche a costo di spendere di più».

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Armando Garosci, direttore di Largo Consumo, ha osservato come il mondo del commercio alimentare moderno sta interpretando questi fenomeni e queste situazioni. «Quando la politica fallisce nel rappresentare i soggetti e manca il senso di responsabilità subentra la burocrazia. La fotografia attuale evidenzia che il format supermercato e il discount cresce, il formato distributivo più in crisi oggi è l'ipermercato, mentre il libero servizio è in regressione. Il contesto richiederebbe maggiori attività in libero servizio ma attualmente i minimarket sono supermercati in miniatura; in Italia non è stato ancora perfezionato un modello definitivo per questo segmento. I retail più vivaci si trovano nel meridione e una società frammentata produce un retail frammentato, considerando che il negozio è uno specchio della società».

                                                                                                                                                                                                 

Benedetta Brioschi, partner e responsabile Food&Retail di The European House – Ambrosetti, ha messo in evidenza che «la filiera agroalimentare italiana si conferma un asset strategico per il Paese». Secondo i dati presentati, «per ogni euro di fatturato generato dal Prosciutto di San Daniele, se ne attivano 2,2 aggiuntivi nell'intera economia». Inoltre, solo «il 4,4% del valore dei consumi di carne e salumi remunera gli azionisti dell'intera filiera». Per affrontare il futuro, Brioschi ha insistito sulla necessità di «una visione di medio-lungo termine, che delinei con chiarezza e in modo oggettivo lo stato dell'arte e i principali fattori di cambiamento che interesseranno la filiera».

 

Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, ha evidenziato il ruolo centrale della distribuzione moderna. «La distribuzione moderna in particolare è il principale veicolo, tra l'80 e il 90% dei prodotti alimentari entrano nelle famiglie transitando nei punti vendita della distribuzione moderna». La sua missione, secondo Buttarelli, è «portare al maggior numero di persone l'accesso ai prodotti di qualità».

 

Eleonora Graffione, presidente dell'associazione Donne del Retail, ha posto l'accento sulla necessità di migliorare la professionalità nel settore della distribuzione. «Avere dei distributori competenti, che non siano focalizzati solo sul prezzo, ma sul valore che viene creato attraverso il percorso di un consorzio o di un produttore, si ripercuote sicuramente in un risultato positivo. È essenziale investire nella formazione del personale e nella valorizzazione dei prodotti di filiera per alzare la qualità degli stessi e del servizio. La competenza nel prodotto, la sostenibilità e la gestione accurata della distribuzione sono aspetti chiave per il futuro del settore».

 

   

Consorzio del Prosciutto di San Daniele
Via Ippolito Nievo 19
San Daniele del Friuli  Udine – Italy
+39 0432 957515
prosciuttosandaniele@
legalmail.it


Dalla BIT di Milano parte “Tipicità Connection 2025”: dall’Argentina al Giappone un lungo viaggio che prevede un fitto calendario di eventi e confronti 

Tipicità come “connessione tra diversità” è il fil rouge del programma dell’intero anno del brand ombrello marchigiano, presentato a Milano in occasione della BIT-Borsa Internazionale del Turismo. Dunque, in occasione della BIT, presentate tutte le tappe di Tipicità nel 2025,

Sarà Tipicità Festival, la storica manifestazione che avrà luogo dal 7 al 9 marzo al Fermo Forum, ad aprire un anno di “connessioni” dall’Argentina all’Expo di Osaka.

Con oltre 150 realtà in rassegna e più di 100 eventi in programma, Tipicità Festival giunge alla sua trentatreesima edizione con un palinsesto che vedrà le tipicità marchigiane ed i territori della “regione al plurale” confrontarsi con altre comunità italiane caratterizzate da giacimenti gastronomici ed esperienze immersive delle rispettive comunità locali: dalla Sicilia al Veneto, dalla Puglia alla Liguria, e poi ancora Basilicata, Abruzzo, Umbria, Toscana.

Significativa anche la rappresentanza di realtà estere che giungeranno a Fermo per presentare cibi e culture, come Bahia Blanca dall’Argentina in veste di ospite ufficiale, insieme a delegazioni da Norvegia e Giappone.

Proseguendo il cammino nell’arco dell’anno, il viaggio di Tipicità prevede poi la versione “in blu” del Festival ad Ancona dal 17 al 23 maggio, che aprirà ufficialmente il Grand Tour delle Marche, il circuito di eventi sviluppato insieme ad ANCI, una vera e propria esplorazione della regione in oltre venti tappe attraverso la suggestione di manifestazioni locali che raccontano l’essenza, la manualità e le eccellenze di borghi, città e territori marchigiani.

Poi, dall’1 al 7 giugno, Tipicità vola in Giappone per l’Expo Universale di Osaka, “atterrando” nuovamente sul suolo regionale, a Macerata, dove in ottobre andrà in scena “EVO, i linguaggi della tipicità”.

A presentare a Milano la Tipicità Connection 2025, insieme al direttore Angelo Serri, anche Andrea Maria Antonini, assessore all’agricotura della Regione Marche,

 

Francesca Bedeschi, direttrice di ANCI Marche, Annalisa Cerretani, assessore al turismo del Comune di Fermo, coordinati da Silvestro Serra, direttore di Touring.

 

Nel vernissage fuori fiera, che ha concluso la tre giorni milanese di Tipicità, apprezzatissimi gli “assaggi in connessione” proposti dagli chef dell’Accademia di Tipicità, Giammarco Di Girolami, Barbara Settembri, Daniel Orso, Davide Marchionni e dal ristoratore Alessio Bottacchiari con il supporto dell’Istituto alberghiero “Carlo Urbani” di Porto Sant’Elpidio. Ospite speciale lo chef giapponese Takashi Kido della Nippon Food Accademy.

Molto apprezzate dai numerosi giornalisti presenti anche le testimonianze dei partner Laura di Luca,Cooperlat Tre Valli, Belisario, insieme a Synatech, Cristianpack, Sorbatti, T-Trade, Drive Agency e Taf.
Agli eventi organizzati nel capoluogo lombardo anche tanti Sindaci ed amministratori dei Comuni sedi di tappa del Grand Tour delle Marche, tra i quali Macerata, Porto Recanati, Sarnano, Monteprandone e Cingoli.

 


Tutte le info e le novità su:
www.tipicita.it


A Londra assegnati i “Casello d’oro Awards” ai tredici caseifici vincitori dei Palii del Parmigiano Reggiano   

Durante la serata al British Museum, alla presenza dell’ambasciatore d’Italia nel Regno Unito, Inigo Lambertini, sono state conferite due Menzioni speciali ai Parmigiano Reggiano con miglior struttura e con miglior profilo aromatico, entrambe andate al 4 Madonne Caseificio dell’Emilia, stabilimento di Varana di Serramazzoni (provincia di Modena).

 

 

Il Parmigiano Reggiano ha acceso la City: martedì 4 febbraio u.s., il Consorzio ha celebrato la seconda edizione dei Casello d’Oro Awards, il premio dedicato ai 13 caseifici vincitori dei Palii del Parmigiano Reggiano 2024. Inoltre sono state attribuite due Menzioni speciali per il Parmigiano Reggiano con miglior struttura e per quello con miglior profilo aromatico, entrambe andate al 4 Madonne Caseificio dell’Emilia, stabilimento di Varana di Serramazzoni (provincia di Modena). Dopo il successo del primo evento, che si è svolto lo scorso marzo presso l’Ambasciata d’Italia a Parigi, l’edizione 2025 si è tenuta al British Museum di Londra. Alla presenza dell’ambasciatore d’Italia nel Regno Unito, Inigo Lambertini, e della stampa italiana e inglese, la serata, condotta da Valentina Harris, una delle più riconosciute esperte britanniche di cucina italiana e volto noto della BBC, ha rinsaldato i legami tra la Dop e il Regno Unito, quarto mercato estero con oltre 6.500 tonnellate importate all’anno, il cui sell-in 2024 (fonte: NIQ) ha segnato una crescita del +17%rispetto all’anno precedente (al di sopra della media globale che si attesta al +13,7%).


Da 12 anni, nella zona d’origine della Dop (che comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova alla destra del fiume Po e Bologna alla sinistra del fiume Reno) si svolgono gare annuali denominate “Palio del Parmigiano Reggiano”. Ogni caseificio consorziato può partecipare iscrivendo un campione di Parmigiano Reggiano di 24-26 mesi che viene valutato da una giuria composta da assaggiatori certificati della APR - Associazione Assaggiatori Parmigiano Reggiano. Inoltre, in occasione del Palio Città di Casina e del Palio GustiaMo sono stati premiati due caseifici per la stagionatura 40 mesi. I 13 caseifici vincitori dei Palii del Parmigiano Reggiano 2024 sono:

Ambrosi Spa (Traversetolo, PR) – Vincitore del Palio di Montechiarugolo (Montechiarugolo, PR) • Caseificio Il Boiardo - Pratissolo Matilde di Canossa (Scandiano, RE) – Vincitore del Palio Teatro della Natura (Viano, RE) • Caseificio Sociale La Guardia (Coscogno, frazione di Pavullo nel Frignano, MO) – Vincitore del Palio del Frignano (Pavullo nel Frignano, MO) • Cooperativa Casearia Agrinascente (Fidenza, PR) – Vincitore del Palio dell’Artigianato di Soragna (Soragna, PR) • Latteria Agricola Arrivabene (Poggio Rusco, MN) – Vincitore del Palio dei Caseifici dell’Oltrepò Mantovano (Gonzaga, MN) • Latteria Sociale Cavecchia(Reggiolo, RE) – Vincitore del Palio di San Lucio (Guastalla, RE) • Latteria Sociale San Giorgio (Casina, RE) – Vincitore del Palio Città di Casina (Casina, RE) con la stagionatura 40 mesi • 4 Madonne Caseificio dell’Emilia (stabilimento di Baggiovara, frazione di Modena) – Vincitore del Palio GustiaMo (Modena) con la stagionatura 40 mesi • 4 Madonne Caseificio dell’Emilia (stabilimento di Medolla, MO) – Vincitore del Palio GustiaMo (Modena) • 4 Madonne Caseificio dell’Emilia (stabilimento di Valsamoggia, BO) – Vincitore del Palio di San Petronio (Bologna) • 4 Madonne Caseificio dell’Emilia (stabilimento di Varana di Serramazzoni, MO) – Vincitore del Palio Città di Casina (Casina, RE) • Rastelli Fratelli (Rubbiano, frazione di Solignano, PR) – Vincitore del Palio di Pellegrino Parmense (Pellegrino Parmense, PR) • Società Agricola Dall’Aglio(Gattatico, RE) – Vincitore del Palio Bibbiano la Culla (Ghiardo di Bibbiano, RE).

Le due Menzioni speciali per il Parmigiano Reggiano con miglior struttura e per quello con miglior profilo aromatico sono state attribuite in una degustazione alla cieca degli 11 campioni di 24 mesi da una giura internazionale d’eccezione, composta da Gennaro Contaldo (uno degli chef e personaggi televisivi più amati del Regno Unito, maestro di Jamie Oliver, autore di libri di cucina di grande successo), Maddalena Fossati Dondero (direttore de La Cucina Italiana e di Condé Nast Traveller Italia), Bronwen Percival (membro del comitato editoriale dell’Oxford Companion to Cheese, cofondatrice del sito web MicrobialFoods.org e acquirente del formaggio per Neal's Yard Dairy a Londra), Cornelia Poletto (chef e gestore del ristorante Cornelia Poletto, della scuola Cucina Cornelia Poletto e del bar gastronomia Paolas di Amburgo e noto volto della TV tedesca), Cathy Strange (ambasciatrice della cultura alimentare di Whole Foods Market e membro della Guilde Internationale des Fromagers, dell’American Cheese Society, de Les Dames d’Escoffier e della Cheese Importers Association) e Carlos Yescas (giudice ai World Cheese Awards, cofondatore di Lactography, autore di libri sui formaggi e collaboratore dell’Oxford Companion to Cheese).

 

 

Tra i protagonisti della serata anche Ronan Currie, assistant blender di The GlenAllachie Distillery, e George Wills, UK sales & marketing manager di Kilchoman Distillery, due delle più apprezzate distillerie artigiane della Scozia. Lo scotch whisky è un prodotto ideale per il pairing (abbinamento)  con il Parmigiano Reggiano per le moltissime affinità che condividono: dal legame inscindibile delle materie prime (l’acqua il primo, il latte crudo il secondo) con la zona di origine, alla fondamentale importanza del tempo (detto “invecchiamento” per il distillato e “stagionatura” per il formaggio) nell’evoluzione di sapori e aromi; dalla versatilità di abbinamenti e utilizzi in cucina, al ruolo di portabandiera dell’eccellenza nazionale nel mondo (come il Parmigiano Reggianoè un’icona del Made in Italy con un giro d’affari che supera i 3 miliardi di euro e un export che raggiunge quasi il 50%, il whisky è sinonimo di Scozia con un giro d’affari che supera i 7,1 miliardi di sterline e un export che supera il 78% del totale – fonte: Scottish Development International, l’agenzia ufficiale del Governo scozzese che promuove i rapporti commerciali tra la Scozia e i mercati esteri).

 

 

I due scotch whisky sono stati anche i protagonisti dei due signature cocktail creati per l’occasione da Giorgio Bargiani, assistant director of mixology del The Connaught di Londra. Nel primo, chiamato Pomo d’Oro e abbinato al Parmigiano Reggiano 24 mesi, il Kilchoman Whisky Machir Bay (un single malt maturato in botti di ex-bourbon ed ex-sherry, con note di agrumi, vaniglia stratificata, caramello e fumo di torba marittima) è stato mixato al Cinzano Vermouth Bianco, a un liquore di pomodoro e ad alcune gocce di Tonka bitter, e guarnito con un cappero. Nel secondo, battezzato Salt Fat Acid Heat e presentato in pairing con il Parmigiano Reggiano 40 mesi, il GlenAllachie 11 Years Old Marsala Wood Finish (invecchiato per 8 anni in botti ex-bourbon di rovere americano e con un finish di circa 42 mesi in botti di Marsala, caratterizzato da una sensazione al palato ben arrotondata, ricca di frutta dolce e caramello morbido, con una percezione in bocca vellutata e un finale lungo) è stato mescolato con Amontillado Sherry, aceto balsamico, salsa di soia e Cedrata Tassoni, e guarnito con uno spicchio di mandarino cinese, in un cocktail che riflette tutti gli elementi base del gusto. La Dop si è riconfermata non solo un prodotto di estrema versatilità e distintività, ma anche un elemento irrinunciabile di ogni momento di convivialità, come una degustazione di alta mixology con gli amici.

 

L’,ambasciatore d’Italia nel Regno Unito, Inigo Lambertini, ha dichiarato: «Sono particolarmente lieto che il Consorzio del Parmigiano Reggiano abbia scelto Londra come cornice per celebrare un appuntamento così importante come i Casello d’Oro Awards. Per il Parmigiano Reggiano Dop il Regno Unito è infatti, storicamente, un mercato di primaria importanza, dove continua a riscuotere grandi successi nonostante le sfide poste dalla Brexit e dalle nuove regolamentazioni doganali entrate in vigore nel corso dell’anno. Il Parmigiano Reggiano Dop resta un simbolo dell’eccellenza, della tradizione e del saper fare italiani, tramandato nei secoli da generazioni di allevatori, agricoltori e casari. E nel Regno Unito è diventato un ingrediente imprescindibile, che rafforza i legami gastronomici e culturali tra i due Paesi».


«Siamo orgogliosi di aver celebrato la seconda edizione dei Casello d’Oro Awards», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio, «e di aver assegnato il premio ai 13 caseifici che nel 2024 hanno vinto i Palii del Parmigiano Reggiano. La Dop è un prodotto sempre più internazionale, con una quota export che ha quasi raggiunto il 50%. Dopol’Ambasciata d’Italia a Parigi, sede della prima edizione, abbiamo scelto come palcoscenico dell’evento di ieri lo splendido British Museum di Londra, la capitale del nostro quarto mercato estero, con oltre 6.500 tonnellate importate all’anno e un sell-in 2024 che ha segnato una crescita del +17% rispetto all’anno precedente. Per la nostra Dop, che punta a diventare una marca iconica globale, non è fondamentale solo esportare il prodotto, ma anche la cultura di prodotto. Eventi come questo rappresentano occasioni importanti per celebrare il matrimonio tra il Parmigiano Reggiano e i mercati esteri e continuare a tracciare la strada per far emergere le distintività della nostra Dop, sensibilizzando i consumatori di tutto il mondo»

 

 

 

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Arriva San Valentino! Ecco otto proposte per celebrare in quota il giorno dedicato all’amore...

San Valentino 2025: ecco 8 proposte per celebrare in quota il giorno dedicato all’amore:

Benessere glaciale a San Valentino, a Livigno

Per le coppie che vogliono festeggiare in modo originale San Valentino e non temono il freddo, la Snow SPA Experience dell’hotel Lac Salin di Livigno è l’esperienza “fuoriclasse” che fa battere il cuore. La neve è stata trasformata in una spa speciale: le mura di neve circondano una vasca idromassaggio riempita con acqua calda. In questo particolare idromassaggio dal nome Nef Jacuzzi (nef è il termine dialettale che a Livigno indica la neve) si celebra il giorno dedicato all’amore galleggiando all’aperto in un contesto inusuale. Nel centro benessere si
può prenotare

 

 un rituale di coppia nella private spa e rilassarsi poi nelle saune e nelle sale relax. Per la cena, al ristorante Stua da Legn si va dal menu speciale, vegetariano, firmato dallochef Andrea Fugnanesi. Per un soggiorno davvero romantico si può soggiornare nella SPA Suite (con sauna e vasca idromassaggio di coppia) arredata con gli elementi del territorio: legno, pietra, fuoco ed acqua sono utilizzati con maestria per rendere l’ambiente caldo ed accogliente. Il cirmolo, noto per le sue proprietà terapeutiche, il larice, apprezzato per la sua leggerezza e resistenza e l’abete invecchiato naturalmente, con i loro profumi, evocano un’atmosfera onirica.  https://www.lacsalin.com/it/hotel-livigno-con-spa/snow-spa-experience

 

Cena nel ristorante più piccolo del mondo: Auracher Löchl, in Tirolo

È la sala ristorante più piccola che si possa immaginare: ospita solamente un tavolino per due e un giradischi in vinile. 15 metri quadri di romanticismo. Questo angolo idilliaco appartiene allo storico ristorante Auracher Löchl, ma gode di una posizione riservata, lontana dalla clientela, sull’arco a ponte che sovrasta la via Römerhofgasse nel centro storico della splendida cittadina di Kufstein (Austria, regione Tirolo), con deliziosa vista sulle facciate delle case medioevali. Il menu offre i piatti tradizionali della cucina tirolese, serviti a lume di candela. Prima di cena è consigliato l’aperitivo nell’atmosfera particolare anni ‘20 dello Stollen 1930, il gin bar annesso all’Auracher Löchl, che espone la collezione di gin più grande al mondo, annoverata nei Guinness dei primati. https://www.kufstein.com/it/kufstein/info/piccolo-ristorante-su-di-un-ponte-al-mondo.html 

Hotel Chalet Mirabell: coccole per due, chalet nel bosco ed escursione con i lama

L’Hotel Chalet Mirabell, oasi a 5 stelle di Avelengo affacciata sulla conca di Merano, è un nido privato ideale per festeggiare il giorno di San Valentino! La bellissima spa di 6.000 mq è senza dubbio un paradiso per concedersi coccole di coppia: tante aree relax con lettini king size, piscine riscaldate, diverse saune e bagni di vapore, Whirpool esterno, salottino con caminetto e vista sulle montagne imbiancate. Ma nella private spa con cabina 2 posti a raggi infrarossi, doppia doccia sensoriale, lettini da massaggio ed elegante lounge in esclusiva, il relax è davvero speciale: tra i trattamenti da non perdere, “Mirabell Love”, quasi 2 ore e mezza di benessere con bagno privato alle rose seguito da un peeling delicato al miele, un massaggio integrale con olio aromatico, cioccolatini afrodisiaci accompagnati da una bollicina altoatesina, tutto a lume di candela (145 minuti, € 354,00 per la coppia). Per un soggiorno di privacy assoluta basta concedersi il lusso di una villa privata ai margini del bosco: la più esclusiva è la Premium Forest, oltre 300 mq con piscina privata 9x4 mt (riscaldata per l'inverno) e zone idromassaggio, aree relax con lettini prendisole, lounge all'aperto con bbq, sauna finlandese privata "Black Edition" con funzione a infrarossi, zona fitness (esterna e interna), grande living con caminetto, cantinetta con una selezione di champagne e vini locali, e la possibilità di avere uno chef privato (a partire da € 3.950 al giorno). E per finire in bellezza, perchè non concedersi un’originale escursione con i lama sulla neve per fare la conoscenza di questi buffi animali e godersi il silenzio e la magia del paesaggio incantanto dell’altipiano?
https://www.residence-mirabell.com/it

 

Aqua Dome, in Tirolo: 14 febbraio nell’acqua termale

In Tirolo, alle scenografiche terme AQUA DOME, le coppie possono scegliere tra 12 piscine, 12 saune, tante stanze relax per sognare ad occhi aperti (e chiusi) e festeggiare San Valentino. Tra le vasche più amate ci sono le vasche all'aperto che sembrano fluttuare nell’aria, bacini futuristi che sono un capolavoro architettonico, armoniosamente progettato intorno alla natura. Un cono di vetro luminoso unisce attraverso una scala interna le tre piscine e offre una vista sul panorama montano. Di notte, questo complesso di vetro si illumina con colori vivaci e brilla con le stelle del firmamento. Ogni vasca contiene una speciale attrazione: nella vasca salina c’è un contenuto di sale del 5%, si ascolta una dolce musica subacquea e ci si sdraia su comodi lettini immersi nell’acqua. Il rilassamento profondo si può sperimentare nella vasca idromassaggio e nella vasca di zolfo con i benefici dell’acqua solforosa termale.
www.aqua-dome.at

Love & gourmet all’Hotel Elephant di Bressanone

All’Hote Elephant di Bressanone la festa degli innamorati ha un sapore davvero speciale. Ed è quello della cucina stellata dello Chef Mathias Bachmann che la sera del 14 febbraio invita a brindare all’amore con un’esclusiva cena a lume di candela nella bellissima e calda atmosfera delle stube del Ristorante Elephant con un menù speciale per gustare piatti raffinati accompagnati da calici di vino eccellenti scelti nella ricchissima cantina dell’hotel. Di notte si riposa in una delle magnifiche Suite appena ristrutturate all’ultimo piano con vista sulle montagne ancora imbiancate e sulle luci di Bressanone. Il pacchetto “San Valentino Special” offre 1 notte (in 14 – out 15 febbraio) con cena romantica (bevande escluse), una bottiglia di Franciacorta e una sorpresa in camera, e l’occasione di immergersi anche nell’eleganza discreta della nuovissima spa ricavata nelle ex scuderie dove è possibile regalarsi momenti di assoluto relax sui lettini a bordo dell’ampia piscina, concedersi una sauna finlandese o un rigenerante bagno di vapore in un ambiente intimo e raffinato, dal design caldo ed essenziale in cui i colori della terra fanno da contrasto al turchese dell’acqua. Per momenti wellness indimenticabili. Prezzo a coppia € 471 (in Junior Suite) o € 581 (in Suite).  https://www.hotelelephant.com/it

 

A Ortisei, Cupido scocca le frecce a tavola e alla spa

Per San Valentino l’hotel 5 stelle Gardena Grödnerhof propone un soggiorno nella nuova esclusiva Suite Chalet Seceda di 75 m², Tutte le suite, sono arredate in un raffinato stile alpino contemporaneo, impreziosite da materiali naturali e dettagli ricercati. Gli innamorati potranno immergersi in un’atmosfera intima e rilassante, arricchita da ogni comfort moderno: una camera da letto di lusso e una seducente stanza da bagno con sauna. La cena stellata al ristorante gourmet Anna Stuben è firmata dallo chef stellato Reimund Brunner e dal sommelier Egon Perathoner, affiancati dai loro rispettivi team, che operano con grande affiatamento e competenza. La spa svela tanti trattamenti rilassanti, da sperimentare in coppia, come il massaggio Gardena: un massaggio personalizzato, eseguito con varie tecniche che si adattano perfettamente alle necessità individuali. L’uso mirato di oli essenziali contribuisce a massimizzare i benefici.  www.gardena.it

 

San Valentino a cavallo nei pressi di Brunico, in Alto Adige

Per gli amanti dell’equitazione, trascorrere San Valentino a cavallo sulla neve è un sogno realizzabile al maneggio privato del Luxury Chalet Purmontes del gruppo Winklerhotels. Insieme a Judith Faller, responsabile del maneggio, si sceglie quale coppia di cavalli è quella più adatta alle proprie capacità per una romantica lezione (se si è principianti) o  un’uscita nei boschi del pittoresco paese altoatesino di Mantana (per chi ha già dimestichezza con i cavalli). Il soggiorno al Purmontes promette un lussuoso San Valentino: tutti i 5 chalet hanno una piscina privata, vasca idromassaggio e doccia emozionale, un grande salotto open space arredato con eleganza. I servizi sono al top: il ristorante os

 

pita massimo 5 tavoli, la spa offre sauna, bagno turco, idromassaggio e una sala relax davvero speciale, con dettagli particolari come il muschio autentico per sottolineare il legame con la natura.  www.winklerhotels.com/it/sporthotel/hotel-con-maneggio

 

Al Tyrol di Selva di Valgardena per una day spa di coppia       

Regalarsi un percorso spa di coppia per festeggiare in totale relax il giorno degli innamorati è senza dubbio un’ottima idea. Se poi è una spa di montagna, intima, silenziosa, dovelasciarsi coccolare dai vapori termali mentre fuori i fiocchi di neve imbiancano il paesaggio, allora il gioco è fatto. L’Hotel Tyrol di Selva di Val Gardena, elegante “casa” di montagna dove l’atmosfera calda e famigliare è già una coccola appena varcata la soglia, ha pensato agli innamorati con un pacchetto “Day Spa” davvero interessante: un’intera giornata di benessere e relax tra la piscina coperta, riscaldata sempre a 30° con pavimento in lastre di dolomia e soffitti di stucco e roccia, il mondo delle saune (la sauna aromatica, la sauna stube, il bagno turco, la vasca salina e la nuova sala relax al sale himalayano) l’idromassaggio esterno e la romantica sauna in baita circondati dal silenzio e dall’incanto delle montagne innevate. Il pacchetto di € 200 euro a persona comprende l’accesso alla spa, il pranzo al TyBistrot con menù healthy preparato dallo chef stellato Alessandro Martellini, un massaggio rilassante del valore di € 110 nell’elegante area beauty, borsa con accappatoio e slippers. E la certezza di essersi fatti un regalo che rimane nel cuore.
www.tyrolhotel.it


BIT 2025: per addetti ai lavori e per interessati… davvero inevitabile!

Per conoscere le novità e i trend di mercato, per incontrare i fornitori, trovarne di nuovi e fare business, per aggiornarsi partecipando al ricco programma di eventi/convegni… bisogna partecipare alla Bit 2025 -  nei padiglioni 9 e 11 di Fiera Milano Rho - e quindi incontrare l’offerta turistica mondiale e lasciarsi ispirare dalle proposte di viaggio degli oltre mille espositori da 64 Paesi. Nel cuore dell’Europa, in una delle città più innovative al mondo, al centro del business, dell’innovazione e del futuro, Bit è la fiera internazionale del turismo in Italia. Un marketplace a supporto dell’industria turistica in Italia e nel mondo. L’unica che connette il mondo dei professionisti del settore in un contesto totalmente b2b, ma che contemporaneamente offre agli appassionati di viaggi l’opportunità di incontrare direttamente professionisti del settore provenienti da tutto il mondo.

Chi espone?

Associazioni del settore turistico, Attrazioni turistiche, Compagnie di crociera e di navigazione,

DMC (Destination Management Company), Enti del turismo/Destinazioni internazionali, Enti di promozione italiani, Formazione per il turismo/Università per il turismo, Location per eventi, Network Agenzie Viaggi, Servizi per il turismo, Strutture ricettive, Tecnologia e servizi tecnologici per il turismo, Tour operator e Trasporti.

Suddivisa per aree tematiche, Bit riunisce sotto lo stesso tetto tutta la filiera del turismo leisure, business e congressuale:

LEISURE

È la sezione in cui si incontrano domanda e offerta del turismo internazionale, secondo un sistema di appuntamenti prefissati, ma anche dove il pubblico può scoprire le destinazioni, nuove mete di vacanza e attrazioni meno note.

DIGITAL

Digital raggruppa le aziende che offrono servizi di business & networking: contenuti esclusivi digitali e social, sia fisici che virtuali.

HOSPITALIT

Un’area interamente dedicata al mondo dell’ospitalità e dei meeting e congressi riservata agli operatori del MICE e ai top buyer.

Abit 2025, il buyer giusto per il tuo prodotto

Il programma di Incoming buyer è curato dal team Buyer di BIT che lavora tutto l’anno per individuare i buyer internazionali più interessanti per l’offerta turistica presente in fiera.

My Matching

Trasforma le tue relazioni in concrete opportunità di business, costruisci e consolida i contatti con la piattaforma digitale My Matching, prima, durante e dopo la fiera.  Grazie a un motore di ricerca altamente evoluto My Matching è in grado di suggerirti i partner ideali. Con My Matching potrai, inoltre, gestire la tua agenda in fiera, ottimizzando il tuo tempo e valorizzando al meglio la tua partecipazione.

Come accedere alla piattaforma My Matching? Completa l’iscrizione alla manifestazione per ricevere dalla nostra segreteria organizzativa il link di accesso.

 Allora…

Da un lato oggi la parola d’ordine è viaggio emozionale all’insegna della consapevolezza green e della ricerca di spazi e tempi per il benessere, dall’altra emerge l’interesse a combinare vacanze e lavoro nello stesso viaggio: workation, bleisure, team bonding e digital nomadism sono forme di turismo sempre più diffuse. Il 12% degli italiani intende praticarne almeno una nel 2024, una percentuale che è doppia rispetto al 2023, mentre il 50% si dice genericamente interessato a farlo in futuro, tra questi ultimi soprattutto i Millennials e la Gen Z (fonte: EY).

 Questi saranno i principali argomenti al centro del dibattito dei BIT TALKS “Bringing innovation into travel”  2025

 

 

 
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Fiera Milano S.p.A.
SEDE OPERATIVA
Strada Statale del Sempione 28, 20017
Rho (Milano)


Arte Fiera - a Bologna - si conclude con un gran successo l'edizione 2025

 

 

Il Direttore artistico Simone Menegoi, al compimento di un percorso di grande rilancio della fiera, passa il testimone a Davide Ferri. A poche ore dalla conclusione di un’edizione di successo, Arte Fiera trae i primi bilanci e annuncia le prime novità per il 2026. I segnali positivi si sono manifestati chiaramente fin dal giorno della preview, quando la proposta delle 176 gallerie espositrici è stata apprezzata da un pubblico qualificato, composto da collezionisti VIP, di cui circa 400 ospiti della fiera, rappresentanti di istituzioni, operatori, giornalisti, arrivati da tutta Italia e non solo, per incontrarsi nei padiglioni 25 e 26.

Significativa anche l’affluenza nei giorni di apertura al pubblico: a poche ore dalla chiusura sono state toccate le 50.000 presenze, mentre la stampa generalista e di settore, insieme alle radio e tv, ha dedicato ampi approfondimenti alla manifestazione e ai suoi progetti speciali, accompagnando l’attesa di Arte Fiera e raccontandola giorno per giorno. In forte crescita anche l’attenzione sui social, sia in termini di follower che dell’engagement suscitato, in un’ulteriore amplificazione della grande comunità di Arte Fiera. Grande successo per gli appuntamenti di Book Talk, dedicati al rapporto tra arte ed editoria, e per i progetti speciali del public program: la performance di Adelaide Cioni al Padiglione de l’Esprit Nouveau, frutto della collaborazione fra Arte Fiera e Fondazione Furla per il programma di azioni dal vivo e il progetto di Maurizio Nannucci per la serie di commissioni Opus Novum, che ha offerto a molti visitatori la possibilità di tornare a casa con un’opera d’arte: la shopper della fiera, concepita appositamente dall’artista come un multiplo inedito.


Dal punto di vista del mercato Arte Fiera ha mostrato la sua capacità di rappresentare la varietà dell’offerta artistica, dalle sue forme più accessibili, rappresentate dall’arte moltiplicata, agli artisti emergenti, alle opere di grandi maestri, sia nel moderno che nel contemporaneo. Incoraggianti le vendite fin dal primo giorno, nonostante una fase generale difficile e la notizia, arrivata proprio nei giorni della fiera, della mancata opportunità dell’abbassamento dell’IVA per le opere d’arte nel nostro Paese.

Arte Fiera 48 segna la conclusione della direzione artistica di Simone Menegoi - a cui si è affiancato negli ultimi tre anni, in una inedita sinergia, Enea Righi come direttore operativo - e il compimento del percorso da lui avviato nel 2019, il cui obiettivo era ridare centralità alla manifestazione bolognese come punto di riferimento delle gallerie italiane e dell’arte italiana del XX e XXI secolo; obiettivo che può dirsi ormai pienamente raggiunto.

Nel dare appuntamento al 2026, Arte Fiera annuncia il suo nuovo Direttore artistico, il critico d’arte e curatore indipendente Davide Ferri, già curatore nel 2019 del progetto speciale di Arte Fiera Solo figura e sfondo, e dal 2020 della sezione Pittura XXI.

Sono stati 7 i premi assegnati nel corso di Arte Fiera, riconoscimenti rappresentativi di diverse forme di sostegno all’arte italiana: dai premi promossi da collezioni private e partner alle acquisizioni, fino alla collaborazione con il più importante riconoscimento nazionale dedicato alla pittura.

  • Il Premio BPER è stato assegnato a Sabrina Mezzaqui, rappresentata dalla Galleria Massimo Minini, con l’opera Lettere, 2010. Una menzione speciale anche per Arianna Zama, rappresentata da Fuocherello, con le opere Rosa, come le gengive dei leopardi, 2025 e Pastorello non ti scordar di me, olio su tela, 2023.
  • Il Premio Marval Collection è stato assegnato a Sang Woo Kim, rappresentato da Herald St, con l’opera The corner 015, 2024 e Wenhui Hao, rappresentato da L.U.P.O.Lorenzelli Projects, con l’opera Blue Butterfly Passage, 2025.
  • Il Premio Collezione Righi è stato assegnato ad Andrea Romano, rappresentato da Federica Schiavo Gallery con le opere Anteo, The Art of Self-Denial, 2024 e Te Rerioa, Fake Flock Two, 2024.
  • Il Premio Officina Arte Ducati è stato conferito a Marinella Senatore, rappresentata dalla Galleria Mazzoleni, con l’opera There is so much we can learn from the sun, 2024.
  • Il Premio Osvaldo Licini by Fainplast individua uno dei suoi cinque finalisti Sebastiano Impellizzeri, rappresentato da Société Interludio.
  • Il Premio Rotary è stato assegnato alla Galleria Studio G7. Il Premio Rotaract e Premio Andrea Sapone sono stati assegnati a Juri Bizzotto, rappresentato dalla Galleria Astuni Public Studio.
  • The Collectors.Chain Prize by Art Defender è stato assegnato a Leila Erdman – Tabakashvili, rappresentata da A Pick Gallery, con le opere Stability.jpg, 2024,… and I run from you to you.jpg, 2024, The wind, the wind, dry their tears, let them sleep, bring tomorrow closer.jpg, 2024.

Davide Ferri (Forlì, 1974) vive a Roma. È critico d’arte e curatore indipendente. È docente di Museografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 2020 è curatore della sezione “Pittura XXI” all’interno di Arte Fiera, Bologna. Collabora stabilmente come curatore con Palazzo De’ Toschi - Banca di Bologna e con la Fondazione Coppola di Vicenza. Dal 2012 è curatore della Sezione Arte del Festival teatrale Ipercorpo.

 

 


Lo storico marchio di rum Callwood premiato da USA TODAY quarto miglior rum dei Caraibi e il Soggy Dollar è il miglior beach bar, sempre dei Caraibi

                                       

Le Isole Vergini Britanniche (BVI) continuano a distinguersi come una delle destinazioni turistiche più apprezzate, ricevendo importanti riconoscimenti dagli USA TODAY 10Best Readers' Choice Awards 2025. Il celebre Soggy Dollar Bar è stato premiato come il miglior Beach Bar dei Caraibi, mentre Hendo’s Hideoute Poor Man’s Bar si sono piazzati rispettivamente al e posto.  A questi traguardi si aggiunge anche il riconoscimento per la storica Callwood Rum Distillery e il suo Arundel Cane Rum, in classifica come il 4° miglior rum dei Caraibi nel 2025. Questi riconoscimenti sottolineano l'eccezionale ospitalità delle BVI, le sue strutture di livello mondiale e il ricco patrimonio culturale, a breve distanza dall’inserimento nella prestigiosa

lista del New York Times "52 Places to Go in 2025". Commentando i premi, Clive McCoy, il Director of Tourism delle Isole Vergini Britanniche, ha condiviso la sua soddisfazione: “Siamo entusiasti di avere tre dei nostri iconici beach bar riconosciuti tra i migliori dei Caraibi, una regione celebrata per la sua vivace cultura dei bar. Questi locali, insieme ai loro team, hanno giocato un ruolo significativo nel migliorare la reputazione delle BVI offrendo esperienze eccezionali ai nostri visitatori. Estendiamo la nostra sincera gratitudine anche ai lettori che hanno votato e continuano a supportare le nostre amate isole."

Gli USA TODAY 10Best Awards celebrano l'eccellenza nelle destinazioni, attrazioni, hotel, ristoranti e categorie legate ai viaggi. Un panel di esperti nomina i migliori contendenti e i lettori determinano i vincitori attraverso il voto online. La piattaforma attira una media di 5 milioni di visitatori al mese, evidenziando l'importanza di questo riconoscimento. Con questi nuovi premi, le Isole Vergini Britanniche riaffermano il loro status di destinazione imperdibile per i viaggiatori in cerca di esperienze uniche sulla spiaggia e del vero fascino caraibico.

 

 

A proposito delle Isole Vergini Britanniche

Conosciute come una destinazione preziosa e ricca di esperienze da scoprire, le Isole Vergini Britanniche (BVI) sono un arcipelago affascinante composto da 60 isole e baie situate nella regione nord-orientale del Mar dei Caraibi. Grazie alle numerose ville private e ai lussuosi resort, boutique, non mancano le strutture dove alloggiare tra cui scegliere, sia per viaggi di piacere che per viaggi MICE (meeting, eventi e incentivi). Le BVI sono state a lungo acclamate come la capitale mondiale della vela per la loro navigazione in linea d'aria, per la miriade di opzioni di noleggio d’imbarcazioni (a scafo nudo, con equipaggio, a motore, a vela tradizionale issata) e per l'ampia gamma di esperienze che si rivolgono in particolare ai diportisti. Le BVI sono continuamente premiate con riconoscimenti, tra cui "Top Islands in the Caribbean, Bermuda and the Bahamas" nei World's Best Awards 2020 di Travel + Leisure, il piazzamento al secondo posto nell'ambita lista "52 Places to Go in 2020" del New York Times e la posizione "#1 Best Place to Visit in the Caribbean" di U.S. News & World Report nel 2017, 2018 e 2019 e al secondo posto per il 2021-2022. Per ulteriori informazioni su come vivere BVILOVE, visitare il sito web dell'Ente del Turismo e della Film Commission delle Isole Vergini Britanniche all'indirizzo: bvitourism.com o contattare il numero:
1-800-835-8530.


The British Virgin Islands Tourist Board & Film Commission
Email: bvi.italy@aviareps.com | www.bvitourism.it