Treviso l'Altra, il Percorso di Borghi d'Europa per gli spiriti inquieti e liberi! A Refrontolo, l'Osteria Maresciallo

Correva l’anno del Signore 1976 e l’Arci-Uisp del Veneto pubblicava un libro destinato a ravvivare il dibattito civile e culturale del territorio: “Treviso l’Altra”.
I testi di Giorgio Dalla Barba e le fotografie di Antonio De Marco si accompagnavano agli interventi di Andrea Zanzotto, Franco Batacchi, Giangiacomo Cappellaro, Roberto Paronetto, per raccontare una Treviso ‘diversa’, ‘altra‘, per l’appunto.
Un esperimento: il libro visto come veicolo di cultura socializzante e quindi sottratto ai consueti circuiti di élite, per essere consegnato alla gente, come strumento di lavoro per una approfondita ricerca sulla realtà della Marca.
Testi ed immagini non indugiavano quindi nella sterile esaltazione degli aspetti paesisticamente più noti: cercano invece di scavare sotto la superficie dell’apparente per mettere a fuoco i problemi, le contraddizioni di un ambiente che – al contrario di quanto avviene nelle solite rievocazioni trionfalistiche, ove impera la ‘cartolina’- ha per protagonista l’uomo.
Così il libro diede origine a una fitta rete di incontri: basti ricordare quello di Oderzo, al Circolo dei Quattro Cantoni di Gina Roma, proprio la sera in cui si verificò il terremoto in Friuli (6 maggio). Ebbene, la rilettura dello straordinario intervento di Andrea Zanzotto (“Conoscere il passato e il presente per meglio preparare il futuro“) ha convinto i giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa, a riproporre un itinerario di conoscenza su ‘quei’ temi, visti oggi. 
Rinasce così il Percorso Treviso l’Altra:
“Conoscere il passato e il presente per meglio preparare il futuro
Ripubblicazione dell’intervento di Andrea Zanzotto
La Vera Geografia:
Oderzo, Punto perso nell’universo
C’era una volta il Montello
La città del Giorgione e…
Treviso e le Rotte del Cagnan
Rifugi Urbani: il dio ombra
Ad una rocca
Il Piave e i suoi miti
La storia di Nonno Agostin
“Così, ritrovare l’umano nelle sue radici, salvare le peculiarità delle piccole patrie regionali e locali, indagarne il passato, la “memoria” in relazione con la struttura ambientale lungo il decorso storico, servirà a conoscerne meglio i problemi dell’oggi per affrontarli con maggiore energia e chiarezza di idee…Conoscere il vero volto della madre terra, o della propria piccola terra, nel quale restano impressi i segni del lavoro, tanto spesso sanguinoso, delle moltitudini oppresse nel passato, e che insieme conserva l’autorità di una armonia creata dalla natura e anche dall’uomo, è di estrema importanza, perché costituisce una ben solida base per dar fiducia a una scommessa positiva sul futuro ” (Andrea Zanzotto)
Chissà quante volte ci siamo fermati sulla Crevada alla Osteria il Maresciallo, sempre a bordo della solita scassatissima Topolino, ai tempi dello studentato, impegnati come eravamo a cambiare il mondo…. O, forse, cercavamo una dimensione diversa, più a misura d’uomo. Erano gli anni delle
letture importanti (la Bibbia di quel periodo era Marcuse): l’osteria ci sembrava il tempio laico ove celebrare quella diversità.
Sandro e la moglie Giada non hanno mutato di molto l’aspetto dell’Osteria.
“Il rito dell’ombra, del calice di vino, sorbito con gli amici prima di cena, ogni giorno dell’anno, acquista il valore di una celebrazione della propria autonomia. Puntualmente tra le diciotto e trenta e le ventuno – con minore numero di adepti anche tra le dodici e le tredici le osterie si affollano di operai, di artigiani, di contadini, di intellettuali iniziati, e le discussioni fioriscono, mentre in giro si susseguono le mescite”. Perchè l’Osteria è proprio questo, il luogo della comunicazione, il foro del tribuno del popolo, l’agorà dei non sottomessi alla massificazione. Qui si discute, si beve, si cerca solidarietà e consiglio, ci si sente partecipi in una microsocietà priva di gerarchie e pregna di spirito comunitario. (Ulderico Bernardi – Una Cultura in estinzione).
Se poi il vino è buono, i panini semplicemente favolosi, i taglieri di formaggi e salumi
dal sapore d’altri tempi, l’Osteria diventa il tempio laico dell’autonomia della cultura popolare.
Sia che si parli di politica o di sport, l’importante è esserci, partecipare.
Questo, oltre alle buone cose, è quel che troviamo al Maresciallo.
“Nebbia in Valpadana, ombre in Osteria“. Sia ben chiaro, non le osterie rifatte, luccicanti di plastica e altre diavolerie, capaci di rifilarti tramezzini industriali e vini bolsi e dove si ripete il rito della comunicazione silente, che passa soltanto attraverso i telefonini…
Ciro Cristofoletti sintetizzava in una sestina:
Scende su faggi e roveri – la neve fina fina,
miseria per i poveri – pei ricchi cocaina:
catarro nei ricoveri – musiche a Cortina
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Golosaria Milano verso la ventesima edizione, dal 1° al 3 novembre 2025 a Fiera Milano Rho
Sarà il Gusto della Contemporaneità il tema della 20esima edizione di Golosaria Milano in programma a Fiera Milano Rho (padiglione 1) da sabato 1 a lunedì 3 novembre 2025. La crescita della manifestazione in un arco di tempo di quattro lustri vedrà dunque una celebrazione speciale quest’anno, con oltre 400 aziendeattese, sia nello spazio Wine dove spiccano nomi di assoluto rilievo nel panorama vitivinicolo nazionale sia nel grande spazio del Food che accoglierà salumi, formaggi e dolci, fra cui i migliori panettoni proposti da ben 15 pasticcerie dalla Valtellina alla Sicilia. E poi tante specialità scovate in ogni regione d’Italia.
“L’unicità di Golosaria è la scoperta di chi ha saputo innovare, partendo una intuizione, per cui quest’anno, da scoprire, saranno soprattutto i piccoli produttori che, puntando sulla tradizione, sono diventati contemporanei” - spiega il fondatore e organizzatore Paolo Massobrio.

Chicche da scoprire. Tanti i produttori di cibo fra i più curiosi che arrivano da tutta Italia: le mitiche alici di Fuscaldo (CS) si confronteranno con le ostriche italiane; dal Friuli ecco il Kombucha di Crave, antichissima bevanda fermentata riconosciuta come elisir di lunga vita e le specialità di Macino Fine Food, ottenute dagli scarti agricoli come vinacce, trebbie di birra e mele friulane. Durante la kermesse potrete trovare anche il carciofino “grosso come una moneta da 5 centesimi” di Menchi, tesoro violetto mignon delle colline marchigiane, ma anche provocazioni per i palati più curiosi come il gelato al gorgonzola di Sottozero Pennestrì. Arriva anche Serenella, la crema spalmabile dell’Acetaia Sereni, con nocciole dell’Alta Modena e aggiunta di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop. Infine, il debutto della Pasta metodo Massi e la prima volta di Fratelli Branca Distillerie. Tra le istituzioni saranno presenti la Regione Lombardia, con uno spazio dedicato all’anno olimpico, accanto alla Regione Piemonte e alla Liguria che metteranno in risalto le loro eccellenze in aree show cooking dedicate. E così gli ampi spazi di Regione Calabria con ARSAC e quelli al debutto della CCIAA del Molise. Mentre la CCIAA di Torino valorizzerà il riconoscimento “Maestri del Gusto di Torino e provincia” con tre laboratori dedicati alle loro eccellenze.
Le Guide. Già affollata l’area dedicata alle cucine di strada, alle prese con lo sviluppo del tema dedicato alla contemporaneità. Nello spazio Agorà, cuore della fiera che si estende su 17mila metri quadrati, già attesi mille ristoratori e cuochi per la presentazione della guida IlGolosario Ristoranti 2026, ma anche le migliori botteghe d’Italia recensite sul libro ammiraglio IlGolosario e i 10 Comuni d’Italia virtuosi scelti da Golosaria e Comieco nel segno del gusto e della sostenibilità. Paolo Massobrio, nel giorno di apertura, porterà sul palco anche i campioni de IlGolosario, ovvero le aziende che meglio hanno interpretato il tema di quest’anno, mentre col collega Marco Gatti si andrà alla proclamazione dei 100 vini migliori d’Italia, 24esima edizione, da assaggiare fra i produttori dell’area wine o nella grande Enoteca di Golosaria. La Lombardia sarà presente nello spazio Wine con cinque Consorzi di Tutela afferenti ad Ascovilo (Consorzio Garda Doc, Consorzio Tutela Valcalepio, Consorzio Montenetto, Consorzio Vino Doc San Colombano, Consorzio Vini Igt Terre Lariane) più lo spazio dedicato al Buttafuoco Storico, il Piemonte avrà un’enoteca dedicata alla Barbera e, nel proprio spazio farà conoscere altri vini e altri prodotti sotto il marchio Piemonte IS. Importante la presenza delle cantine calabresi, ben 15, ma anche di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Toscana. Come ogni anno, non mancheranno le quattro masterclass collettive che ospiteranno i Top Hundred 2025 per le categorie dei Rossi, dei Bianchi, degli Spumanti e i 5 vini proclamati Top dei Top.
Sponsor e Partner. A confermare l’alto profilo di Golosaria possiamo vantare le presenze di: Lauretana, l’acqua più leggera d’Europa che porterà nel proprio stand il trofeo originale del Giro d’Italia, ma anche Grana Padano che si annuncia come il formaggio delle Olimpiadi; quindi le farine di Petra di Molino Quaglia, artefici di una rivoluzione nel mondo della pizza contemporanea; Comieco partner storico di Golosaria che quest’anno premia i 10 comuni virtuosi nella pratica del riciclo sotto l’egida de IlGusto Circolare; quindi Banco BPM che ha adottato i vini Top Hundred 2025 e AGN Energia a cui è stato affidato il premio alle 12 più belle esperienze di enoturismo in Italia. La contemporaneità si manifesterà anche nei servizi con la presenza per la prima volta a Golosaria di Cortilia, che curerà uno showcooking ispirato alla sua filosofia di filiera corta.
Per i più piccoli. Fra le novità di questa edizione, lo spazio di educazione alimentare dedicato ai bambini, con due laboratori al giorno a cura de Le Bontà di Rudy e le storie di Mamma Oca. Ma ci sarà anche uno spazio per gli appassionati di barbecue, grazie all’iniziativa di Agribrianza, che pure allestirà Golosaria il clima natalizio, mentre gli arredi di tutta la fiera, dall’area agorà degli showcooking ai winetasting, saranno a cura di Themalibero. Ad appoggiare la kermesse ci sarà la diffusione mediatica grazie ai Media partner: Il Giorno, Mi-Tomorrow, Italia a Tavola, Discoradio, Telelombardia e Rushnet.

La mostra dei vent’anni. Una mostra fotografica racconterà vent’anni di Golosaria dentro al Gusto. L’innovazione che va a braccetto con la contemporaneità trae origine da una corretta interpretazione del concetto di tradizione, da sempre punto di forza di Golosaria in vent’anni di percorso. Da quel primo appuntamento del 2006 che vide la partecipazione di Bottura, Cracco e Scabin, a segnare un momento storico: la nascita della Nuova Cucina Italiana. Nel 2007 con la prima edizione all'Hotel Melià, si scatta la fotografia di un fenomeno: la birra artigianale, che di lì a poco avrebbe cambiato il panorama nazionale. Gli anni successivi sono stati un susseguirsi di attenzioni alle nuove tendenze. Nel 2008, si accendono le luci sulle De.Co. (Denominazioni Comunali) per il valore identitario che rappresentano, mentre nel 2009 si mettono in luce le "Professioni del futuro" con la “Latteria del futuro” e la “Panetteria da ascolto”, esempi di negozi ibridi che oggi popolano le piazze. Ma si è parlato anche di contaminazione e integrazione alimentare, portando come esempio piatti esteri realizzati con materie prime italiane (dal kebab al sushi). Nel 2010 viene lanciata “L’idea del cavolo” per incentivare l’iniziativa di adottare i negozi di montagna da parte dei negozi di città. Nel 2012 è l'anno della "pizza contemporanea", e Golosaria continua a crescere cambiando location per accogliere un pubblico sempre più vasto: dal Palazzo del Ghiaccio a Superstudio Più dove viene lanciato il movimento di appassionati del barbecue. Il 2015 segna l'arrivo di Golosaria al Mi.Co. - Milano Congressi col debutto della guida Gatti Massobrio - Taccuino dei Ristoranti d'Italia che diventerà IlGolosario Ristoranti, che nel 2023 sarà affiancato al Golosario Wine Tour creando un trittico di pubblicazioni, partite con IlGolosario Prodotti che di fatto ha ispirato il nome di Golosaria. L'attenzione ai temi sociali e all'innovazione continua, dacché nel 2018 si firma il "Manifesto della bottega italiana" e nel 2019 si esplora il tema "Il cibo che ci cambia". Il 2020, segnato dalla pandemia, vede l'evento milanese svolgersi in forma digitale per lanciare un messaggio di fiducia a un mondo, quello dell’enogastronomia e della ristorazione, messo a dura prova dal lockdown e dal distanziamento obbligatorio. Dopo il ritorno in presenza, le edizioni recenti hanno esplorato temi come la "la Colleganza" (2021) e "la Distinzione" (2022). Nel 2023, la rassegna si è concentrata sul binomio "Tradizione è Innovazione", mentre il 2024 segna un nuovo passaggio, con lo spostamento nella nuova e più grande sede di Fiera Milano Rho, per celebrare "Territori, identità e futuro". Un percorso di vent'anni, dal salotto iniziale alla grande fiera, sempre all'insegna del Gusto della Contemporaneità.
Mobilità. I principali mezzi di trasporto per raggiungere la manifestazione restano la linea M1 della metropolitana (fermata Rho Fiera) e le linee del passante ferroviario (Trenord) e l’Alta Velocità (Italo). La disponibilità totale di parcheggi auto nel quartiere di Fiera Milano Rho è di oltre 10.000 posti auto.

Ventesima edizione della manifestazione che racconta il meglio dell’agroalimentare italiano,
tra produttori storici e start up innovative.
Vivete questa esperienza, a Fiera Milano Rho!
FOOD. Il mercato della manifestazione: 200 produttori di altissima qualità
CUCINE DI STRADA. Lo street food di qualità
WINE. 150 cantine selezionate dai giornalisti Paolo Massobrio e Marco Gatti
ENOTECA DI GOLOSARIA. Banco d'assaggio con oltre 100 etichette selezionate
AREE EVENTO
AGORÀ. Il palco principale della rassegna, destinato a talk, approfondimenti e premiazioni
WINE TASTING. Degustazioni guidate per approfondire il mondo del vino italiano
SHOW COOKING. I migliori prodotti della manifestazione interpretati dagli chef
AREA BIMBI. Lab del gusto per i più piccoli a cura Le Bontà di Rudi e Mamma Oca

GOLOSARIA 2025
Fiera Milano Rho
strada statale Sempione, 28 - Rho (MI)
Sabato 1° novembre 2025, dalle 12.00 alle 21.00 (ultimo ingresso alle 20.00)
Domenica 2 novembre 2025, dalle 10.00 alle 20.00 (ultimo ingresso alle 19.00)
Lunedì 3 novembre 2025, dalle 10.00 alle 17.00 (ultimo ingresso alle 16.00)
Info - Tel. +39 0131 261670 - biglietti e programma in aggiornamento su www.golosaria.it
A proposito di panettone... PeachMary®: ecco la novità che sfida i sapori con pesca e rosmarino
PeachMary, quando la dolcezza della pesca incontra l’audacia del rosmarino
Certe degustazioni non sono semplici assaggi: sono viaggi.E quando ho aperto la confezione verde salvia del nuovo Panettone PeachMary firmato Loison, ho capito subito che stavo per partire per una destinazione diversa, dove la tradizione del Natale incontra la leggerezza dell’estate italiana.
La prima impressione: un profumo che spiazza e seduce
Appena sollevato il coperchio rigido – un piccolo scrigno ispirato alle tavole botaniche di un tempo – un profumo intenso mi ha avvolto.
Non il classico sentore di burro e vaniglia che accompagna ogni grande panettone, ma un accordo nuovo, spiazzante e seducente: la pesca matura e solare che abbraccia la nota balsamica del rosmarino. Un incontro inedito, che sorprende per equilibrio. Il dolce non invade, l’erbaceo non domina. È una danza, più che un contrasto.
Passiamo al taglio: la poesia della lievitazione lenta
La fetta rivela una trama fitta e ariosa, di un giallo dorato luminoso, segno di una lievitazione paziente e naturale.
Le pesche semicandite, tagliate in piccoli petali ambrati, si fondono con la mollica umida e profumata; la crema alla pesca, aggiunta dopo la cottura, è una carezza vellutata.
E poi arriva il rosmarino, discreto ma inconfondibile: una lama di freschezza che pulisce il palato, stimola la salivazione e invita a un secondo boccone.
La texture: una sinfonia tattile
Soffice, elastico, quasi setoso. Il Panettone PeachMary si scioglie lentamente, rilasciando aromi che si evolvono al contatto con il calore della bocca.
Le note burrose del latte e della panna freschi, la vaniglia Bourbon del Madagascar e il sale dolce di Cervia completano la struttura gustativa, rendendola tridimensionale.
È un panettone che si “ascolta” mentre si assaggia: inizia dolce, poi vira verso il fresco, infine chiude con un’eco balsamica che rimane impressa.
Un concept che racconta coraggio e cultura

Ci vuole audacia per mettere il rosmarino in un panettone eh? Ma Dario Loison ci ha abituati alle sfide, ve lo assicuro (avete mai provato il suo Blackhabana?) .
Con PeachMary non ha semplicemente voluto “aromatizzare” un lievitato, bensì portare l’estate dentro il Natale: la memoria di un frutteto maturo e il ricordo di un rametto aromatico appena colto nel giardino di casa.
È una provocazione gentile, un invito a uscire dai binari della consuetudine, ma senza perdere la grazia dell’equilibrio.
Un’esperienza multisensoriale
Mentre lo degustavo, ho percepito qualcosa che va oltre la dimensione dolciaria: un’idea di lusso gentile, fatta di materie prime etiche e tempo artigianale.
Le 72 ore di lavorazione, le uova da allevamento a terra, il burro e la panna freschissimi, la vaniglia presidio Slow Food: tutto parla di cura, di rispetto, di verità.
E il packaging – elegante, sobrio, botanico – è la cornice perfetta. Ogni dettaglio, dal nastro in doppio raso al logo dorato, racconta una storia di bellezza discreta.
Degustazione e abbinamenti
Il PeachMary è un panettone che si presta a diverse letture: da meditazione, da dessert, da scoperta.
L’ho trovato straordinario con un calice di Champagne Blanc de Blancs, in particolare un Ruinart o un Pierre Gimonnet, dove la mineralità e la spuma fine esaltano la freschezza del rosmarino. Per chi ama le suggestioni più calde, consiglio l’abbinamento con un Passito di Pantelleria DOC, oppure con un Recioto di Soave: la dolcezza del vino avvolge la pesca, mentre l’erbaceo del rosmarino trova equilibrio nella nota ammandorlata. E se volete osare, provatelo con un vino da meditazione come un Marsala Vergine o un Vin Santo toscano: in quel caso il PeachMary si trasforma in una piccola sinfonia di aromi, un dolce da fine pasto che diventa esperienza.

Ovviamente non è sufficiente questo mio scritto per capire di cosa stiamo parlando, ma spero che le mie osservazioni vi abbiano fatto venire la famosa acquolina in bocca. La riflessione finale è la seguente: In un mercato spesso saturo di repliche,Loison firma un panettone che osa e convince, restando fedele alla propria anima artigianale e al contempo aprendo una nuova stagione del gusto. Il PeachMary non è solo un dolce: è un messaggio. Un invito a ricordare che la tradizione non muore quando cambia, ma quando smette di emozionare.

Loison Pasticceri dal 1938
Strada Statale Del Pasubio 6
Costabissara – Italy
Tel: +39 0444 557844
www.loison.com
(a cura di Gianluigi Veronesi)
Cena a 4 mani con gli Chef Marc Bernardi e Leandro Luppi, domenica 2 novembre a Selva di Val Gardena

From Lake Garda to the Dolomites: questo il filo conduttore della cena a 4 mani che si terrà domenica 2 novembre al Selva di Val Gardena. Registi saranno gli Chef Marc Bernardi del Ristorante Granbaita Gourmet e Leandro Luppi del Ristorante Vecchia Malcesine.ristorante Granbaita Gourmet di Oltre che nel Ristorante fine dining dell’hotel aperto a chi non vi alloggia, il menu ideato dai due chef sarà servito anche per gli ospiti che soggiornano in albergo, senza costo aggiuntivo se nel soggiorno è inclusa la formula mezza pensione.

Marc Bernardi, gardenese doc, cresciuto tra la Val Gardena e Mantova, porta in cucina l’essenza di due mondi gastronomici distanti e complementari. Da un lato le Dolomiti, con i loro sapori intensi, i formaggi, la selvaggina e le erbe di montagna; dall’altro la Pianura Padana, con il riso, i tortelli e una tradizione agricola che parla di abbondanza e convivialità. Il suo stile si fonda su una filosofia semplice: partire dal prodotto, esaltarne l’identità senza mascherarla, raccontare in ogni piatto una storia che unisca stagioni e territori. Le verdure sono la nota fresca, i colori del paesaggio agricolo; le proteine, poi, diventano il fulcro narrativo, con cotture lente e tecniche raffinate. La sua cucina è identitaria e personale, rifiuta etichette rigide e si nutre di contaminazioni e di un’idea precisa: circolarità delle materie prime, meno piatti in carta ma di una qualità altissima, frutto di scelte consapevoli. Il 90% delle verdure proviene da contadini dell’Alto Adige in un rapporto diretto con chi coltiva e raccoglie, la pasta all’uovo viene fatta in casa, le carni sono cucinate con il forno Josper a carbone, che dona cotture autentiche e sapori antichi. Il risultato è una cucina sincera, essenziale e allo stesso tempo innovativa: un equilibrio perfetto tra la solidità delle radici locali e la curiosità di chi non smette mai di guardare oltre i confini.
Eclettico, vulcanico, istrionico e determinato, Leandro Luppi è lo Chef-Patron della Vecchia Malcesine, una stella Michelin. Di origine altoatesina, ha saputo da subito interpretare e fare proprie le materie prime del territorio lacustre. Mantenendo fede al suo personale approccio creativo, non gioca con le sfumature dei sapori, ma va deciso per la sua strada, senza mediazioni. Di sicuro Leandro non è uno chef convenzionale. Non è uomo da sfumature ma da tinte forti, non è da sapori leziosi e ruffiani ma dall’impatto deciso e coerente. Di lui dice: “Sono una persona che fa lo chef. Non voglio essere identificato per quello che faccio ma per quello che sono”. E non aggiunge altro. Non ce n'è bisogno. Non ne ha bisogno.
Non lavora con la singola materia, lui lavora con tutto il territorio, nel senso più profondo ed assoluto del termine. Calandosi nell’identità del luogo e del prodotto, lo destruttura; si approccia ad esso con la mente libera ed astraendosi dal consueto utilizzo, si ritrova, con la sua visione, nella tradizione. Questa direzione permette a Leandro di confrontarsi con il cibo in un passaggio ancora successivo, che va oltre il mestiere del cuoco. Superando la trasformazione della materia si concentra più sui concetti dai quali non prescinde: il processo, la pulizia, l’essenzialità ed il sapere che diventa sapore assoluto.
Atmosfera ovattata, mise en place ricercata, servizio ineccepibile, il Granbaita Gourmet ha soli 7 tavoli per offrire la possibilità di fare un’esperienza culinaria straordinaria nel massimo del comfort. I posti sono limitati e la cena va prenotata.

Granbaita Dolomites. Lusso, stile, calda accoglienza familiare 
Nato dalle idee e dai sogni della famiglia Puntscher-Perathoner, che l’aveva aperto in una posizione invidiabile nel centro di Selva di Val Gardena nel 1961 e ha deciso di rinnovarlo radicalmente negli ultimi 5anni con un’impegnativa e riuscitissima ristrutturazione di classe che ha portato alla creazione di 56 fra stanze e suites, il 5 stelle Granbaita Dolomites interpreta in modo contemporaneo l’ospitalità e lo stile altoatesini, accogliendo gli ospiti con i suoi ambienti ampi e luminosi, rifiniti con amore e cura dei dettagli. Linee eleganti di legno, vetro e pietra che rievoca le Dolomiti che si scorgono al di là delle ampie vetrate, focolari che invitano al calore familiare, tessuti caldi e naturali per un progetto firmato dall’arch. Rudolf Perathoner, che ha saputo interpretare al meglio l’idea di ospitalità dei proprietari, sintetizzando innovazione e tradizione, contemporaneità e storicità, grazie ad un attento studio delle forme e una ricercata selezione dei materiali. Il progetto è stato insignito del Premio In/Architettura GlWillis Towers Watson dall’Istituto Nazionale di Architettura. Fra i must dell'hotel il ristorante fine dining Granbaita Gourmet firmato dagli Chef Marc Bernardi(gardenese) e Sofia Parduzzi e la Savinela Spa, oltre 2000 m² di benessere alpino con piscina interna ed esterna. Uno sguardo sempre avanti senza dimenticare i valori della tradizione, la famiglia Puntscher-Perathoner da oltre 60 anni si dedica al genuino piacere dell’ospitalità. Fra le mura dell’hotel si familiarità, autenticità e un senso di benvenuto a casa. Carmen e Raphael con i figli Marco, Alexander e Anna curano personalmente ogni dettaglio per rendere la vacanza un’esperienza eccellente, convinti che anche un piccolo particolare la può trasformare in un ricordo carico di emozione

Hotel Granbaita Dolomites
Str. Nives 11, Selva di Val Gardena (BZ)
Dolomiti - Alto Adige – Italia
Tel. +39 0471 795210
Fax +39 0471 795 080ù
www.hotelgranbaita.com
“Taste”: dove il gusto è storia, cultura e futuro
Visito fiere legate al mondo food e turismo enogastronomico da più di trent'anni e la prima cosa che mi viene da dire, se devo fare un distinguo, è che ci sono fiere che si visitano e fiere che si vivono. “Taste” alla stazione Leopolda di Firenze, appartiene senza dubbio alla seconda categoria.
Ogni anno, da ormai due decenni, questo evento firmato Pitti Immagine è il punto di incontro più raffinato e intelligente della gastronomia italiana. Un luogo dove il cibo non è solo prodotto, ma racconto, stile, identità.
Lo posso dire con un pizzico d’orgoglio: io c’ero sin dalla prima edizione alla Leopolda, marzo 2005, e oltretutto non solo da visitatore: con la mia rivista DEGUSTA, fummo i primi — e unici — editori food presenti con un nostro stand.
Oggi, a ripensarci, sembra quasi un aneddoto inventato. Eppure fu così.
L’atmosfera era quella di un esperimento nuovo, audace, quasi visionario: un salone del gusto che rompeva gli schemi delle fiere tradizionali, con un’impostazione curata, quasi teatrale, e un pubblico fatto di veri appassionati, buyer, chef e curiosi colti... mi innamorai immediatamente di questo format così unico, differente, qualificato!
Il format vincente
Il segreto di Taste sta nella sua coerenza: eleganza, misura, selezione. Non la solita esposizione sterminata di stand, ma un percorso ragionato tra eccellenze artigianali, storie autentiche, packaging curati, assaggi misurati e dialoghi intelligenti. È un evento che parla al cervello e al palato allo stesso tempo. Camminare tra i banchi di Taste significa entrare in contatto con il meglio della cultura gastronomica italiana: piccole produzioni, nuove tendenze, recuperi di tradizione, contaminazioni creative.
Ogni produttore espone come un vero artigiano del gusto, e ogni visitatore esce con una consapevolezza nuova: quella di aver “toccato” l’anima (con mano e con palato) del Made in Italy alimentare più autentico.

Perché vale la pena andarci
Per chi lavora nel settore, Taste è un osservatorio privilegiato. È il luogo dove scoprire prima degli altri i nuovi linguaggi del food: naming, branding, packaging, storytelling.
È dove si capisce in che direzione si muovono i consumi e come evolve il modo di comunicare il gusto. Ma anche per chi non è del mestiere, vale il viaggio: è una fiera “bella”, nel senso estetico e culturale del termine. Curata, coinvolgente, piena di energia. E poi si svolge a Firenze, una delle città più belle e visitate del mondo
Il contorno perfetto: Firenze
Visitare Taste è anche l’occasione ideale per riscoprire il capoluogo toscano con occhi diversi. Dopo una giornata tra banchi di formaggi, salumi, dolci, delicatessen, conserve e vini, basta uscire dalla Leopolda per ritrovarsi immersi in una delle città più belle del mondo. Un aperitivo in Santo Spirito, una cena nelle osterie di San Frediano o una bottiglia condivisa in una delle tante enoteche storiche: è qui che il viaggio del gusto continua. Ai Georgofili c'è un ristorante che conosco bene: si chiama L'Ora d'Aria, lo chef è Marco Stabile, se volete vivere una vera dining experience, andate a cena in questo ristorante.

Chi ha tempo poi, non rinunci a una passeggiata tra le botteghe di via Tornabuoni o al tramonto visto dal Piazzale Michelangelo. Perché Taste, in fondo, non è solo una fiera: è un’esperienza che ti insegna a guardare il cibo — e la vita — con un pizzico di meraviglia in più.
Il biglietto è sempre con te, sul tuo telefono. Scarica gratis l'app PITTISMART, accedi con la tua email e password e procedi al pagamento con carta di credito: https://taste.pittimmagine.com/it/infovisitors

c/o Fortezza da Basso
V.le Filippo Strozzi, 1 Firenze FI
Telefono: 055 36931
Apre alle ore 09:30
taste.pittimmagine.com
(a cura di Gianluigi Veronesi)
“Barbera d’Asti Wine Festival II ed.” quattro giorni di degustazioni con produttori, masterclass, show cooking e altro ancora...
Aperte le prenotazioni per il banco d’assaggio con la presenza delle cantine nei giorni di domenica e lunedì, per le masterclass e per lo show-cooking di sabato 8.
Quattro giorni di degustazioni, incontri e sostenibilità nel cuore del Monferrato.
Ritorna ad Asti, dal 7 al 10 novembre 2025, la seconda edizione del Barbera d’Asti Wine Festival, l’evento che celebra l’anima vinicola del Monferrato attraverso un programma ricco di esperienze dedicate ad appassionati, operatori del settore e nuove generazioni di wine lovers.
La manifestazione, promossa dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato in collaborazione con Go Wine e con il sostegno del Comune di Asti, si svolgerà in Piazza Alfieri e nei principali spazi del centro storico, trasformando la città nella capitale della Barbera d’Asti e dei vini del Monferrato.
Un evento diffuso e coinvolgente, che unisce vino, territorio e comunità, con una forte attenzione ai temi della sostenibilità, della gioventù e dell’innovazione.
IL PROGRAMMA
Venerdì 7 novembre
Talk inaugurale Sorso di Futuro: sostenibilità, giovani e territorio
Ore 18:00, Piazza Alfieri
Un confronto sul tema “Sostenibilità e nuovi stili di consumo”, che esplorerà come il valore della sostenibilità influenzi le scelte dei consumatori e il futuro del vino italiano.
Ospiti inediti arricchiranno l’incontro che saranno annunciati nelle prossime newsletter.
Sabato 8 novembre
Show cooking, Wine experience & more
Ore 17:00 – Show cooking a cura dello chef Gianluca Renzi (ristorante stellato Le Cattedrali), con piatti ispirati alla cucina astigiana e reinterpretati in chiave contemporanea.
In abbinamento si degusteranno due vini.
Il costo per la partecipazione allo show cooking è di € 15,00 per il pubblico con riduzione ad € 10,00 per soci di associazioni di settore (Ais, Fisar, Go Wine, Onav, Slow Wine)
Dalle ore 18:30 – Aperitivo sensoriale, con degustazioni alla cieca di Barbera, Albarossa, Albugnano, Freisa, Grignolino e Ruchè.
In serata, banchi istituzionali, cocktail station con mixology a base vino e momenti musicali per un’atmosfera conviviale nel cuore della città.
Maggiori aggiornamenti nelle prossime newsletter.
Domenica 9 novembre
Ore 11:00-18:00
Il grande Banco d’Assaggio alla presenza delle cantine del Consorzio
Incontri diretti con i produttori e degustazioni delle 13 denominazioni tutelate dal Consorzio, in un percorso tra banchi aziendali e sommelier professionisti con oltre 25 cantine presenti direttamente.
La degustazione è in forma libera (con assaggi illimitati).
Sono previsti due turni: 11:00-14.30 e 14:30 - 18:00. Sarà possibile acquistare in loco (con pagamento a parte) proposte gastronomiche in abbinamento agli assaggi.
Il costo del banco d’assaggio è di € 15,00 per il pubblico con riduzione ad € 10,00 per soci di associazioni di settore (Ais, Fisar, Go Wine, Onav, Slow Wine)
Durante la giornata si terranno due masterclass dedicate alle grandi annate del vitigno Barbera e un momento di approfondimento dedicato al Ruchè di Castagnole Monferrato.
I relatori delle masterclass saranno comunicati nella prossima newsletter.
Lunedì 10 novembre
Ore 11:00-15:00
Le cantine del Consorzio incontrano operatori e stampa
Una giornata interamente riservata a operatori del settore, stampa, ristoratori, enotecari, buyer e sommelier, con focus su aziende sostenibili e gestite da giovani imprenditori.
Maggiori informazione: stampa.eventi@gowinet.it
LE MASTERCLASS DEL BARBERA WINE FESTIVAL
Sono previste num. 3 masterclass con il seguente calendario:
Domenica 9 novembre ore 12:00: le grandi annate del Barbera d’Asti
Domenica 9 novembre ore 15:30: Ruchè di Castagnole Monferrato
Il costo delle masterclass è di € 15,00 per il pubblico con riduzione ad € 10,00 per soci di associazioni di settore (Ais, Fisar, Go Wine, Onav, Slow Wine)
N.B. chi acquista la masterclass entro il 3/11 avrà l’ingresso omaggio al banco d’assaggio (nel turno desiderato)
Lunedì 10 novembre ore 10:00 masterclass riservata ad operatori del settore e stampa (per accredito e prenotazione stampa.eventi@gowinet.it)
Il Festival è parte della campagna europea “Born Sustainable”, cofinanziata dall’Unione Europea, che unisce i Consorzi Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Roccaverano DOP e Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, in un progetto condiviso di promozione e sostenibilità.
Attraverso degustazioni, talk e laboratori, il Barbera d’Asti Wine Festival 2025 invita il pubblico a scoprire il legame profondo tra vino, territorio e persone, celebrando una cultura del bere consapevole e autentica.
📍 Asti – Piazza Alfieri e centro storico
📅 7-10 novembre 2025
🌐 www.gowinet.it/evento/barbera-wine-festival-ii-ed-dal-7-al-10-novembre-ad-asti/
📸 Social: @consorziobarberaastimonferrato @go_wine_

Associazione Go Wine Impresa Sociale Ets
Via Vida, 6 - 12051 Alba (Cn)
Tel 0173 364631 – Mail: www.gowinet.it
Sibillini in Rosa 2025: a Montedinove nei primi due giorni di novembre, un fine settimana dedicato al prezioso frutto di montagna
Montedinove (AP)-Rosa, biologica e romantica, sempre più icona di un territorio sano ed affascinante qual è l’entroterra piceno! Stiamo parlando della Mela Rosa, che lì torna protagonista.
La quindicesima edizione di Sibillini in Rosa è l’indiscussa star del fine settimana di sabato 1 e domenica 2 novembre, un’ottima occasione per un’escursione golosa nel territorio dei Monti Sibillini. Montedinove, infatti, è parte del progetto Sibillini Romantici, un circuito che vede protagoniste anche Amandola e Rotellaattraverso percorsi, paesaggi e suggestioni che, tra belvederi, meleti, laghi e uliveti accompagnano l’ospite in un reame boscoso e magico, quello che un tempo era incontrastato dominio della misteriosa Sibilla Appenninica.
Sono tante le attività in programma nel piccolo ed accogliente centro storico dell’Ascolano. Nei due giorni, questo piccolo e suggestivo borgo si veste a festa per celebrare la regina dei Monti Sibillini: la Mela Rosa!
Sabato, in mattinata, spazio agli approfondimenti tecnici e scientifici intorno al prezioso frutto di montagna che, oltre ad essere annoverato tra i Presidi Slow Food, sta anche compiendo il processo di certificazione biologica, una caratteristica insita nella natura stessa della mela rosa.
Inoltre, fino alla sera di domenica, il centro storico sarà popolato da piccoli produttori custodi delle eccellenze locali e, in particolare, della montagna, mentre negli stand gastronomici si potranno assaggiare le pietanze tipiche del territorio, con un’attenzione speciale riservata proprio a lei, la regina… la Mela Rosa!

Ad animare vicoli e piazzette anche gli artisti di strada con la rassegna “Sibillini in arte” e tante iniziative speciali, tra le quali il tradizionale show cooking in programma domenica pomeriggio, nel corso del quale l’Accademia di Tipicità interpreterà in versione gourmet alcune delle molteplici potenzialità espressive di questo frutto della natura dalla versatilità ineguagliabile e con tante proprietà benefiche per l’organismo umano, grazie all’elevata concentrazione di polifenoli e antiossidanti.
Sibillini in Rosa è promossa dal Comune di Montedinove e fa parte del circuito di eventi selezionati dal Grand Tour delle Marche di Tipicità ed ANCI Marche. Il programma della manifestazione e le informazioni su esperienze ed occasioni uniche per scoprire l’anima delle Marche su www.tipicita.it.
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Tel. 3277586714
www.tipicita.it
Il migliore caffè al mondo è quello di Giulia Ruscelli che ha vinto la finale di Espresso Italiano Champion 2025
Giulia Ruscelli, ha vinto la finale di Espresso Italiano Champion 2025; Giulia - 30 anni, barista del Lovo Bar e Pasticceria di Forlì- da domenica 19 ottobre scorsa, è la migliore barista dell'espresso al mondo nel 2025. Giulia si è aggiudicata la finale della competizione che si è tenuta nello stand de “La San Marco” (produttore di macchine per il caffè professionale, noto a livello internazionale) nel contesto di Host Milano - l’hub globale per l’ospitalità, il fuoricasa e il food retail in corso di svolgimento a Fiera Milano fino al 21ottobre -.

Espresso Italiano Champion è il campionato dedicato ai baristi dell’Istituto Espresso Italiano (IEI). Le regole di gara sono chiare: tarare la propria attrezzatura e preparare in soli 11 minuti quattro espressi e quattro cappuccini perfetti, il tutto sotto gli occhi dei giudici tecnici e valutati poi da una giuria sensoriale che opera in “modo blind” (cioè in una situazione in cui una o più parti non hanno accesso a informazioni cruciali che potrebbero influenzare le loro azioni o i risultati) secondo gli standard dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè (Iiac).
Giulia Ruscelli ha battuto Akiko Uchida, vincitrice delle eliminatorie giapponesi, Yun Yong Seok, vincitore di quelle coreane e John Benjie De Galicia, vincitore della selezione interna di Essse Caffè, fino all’ultima tazzina, utilizzando miscela Mokador prodotta dall'omonima azienda italiana (fondata da Domenico Castellari nel 1967 a Faenza RA) specializzata nella produzione per la ristorazione e la distribuzione automatica e che promuove la cultura del caffè con la sua Academy, con corsi di formazione per professionisti su temi come l'erogazione dell'espresso (e la “latte art”) per la corretta preparazione dell'espresso nelle diverse caratteristiche delle varie tipologie - Gran Miscela, Miscela Più Crema, Aroma Top - con miscele che combinano diverse varietà di caffè, come l'Arabica e la Robusta, per ottenere aromi differenti e gustosi.

Brand leader di mercato
Lavazza: È considerata il leader indiscusso del mercato italiano, grazie a una vasta offerta che include caffè macinato, in grani, capsule e cialde, per adattarsi a diverse preferenze e macchine da caffè.
Segafredo: (Massimo Zanetti Beverage Group): sebbene Lavazza sia leader, questo gruppo è anch'esso tra i principali produttori italiani per fatturato
Illy: Si distingue per la qualità del prodotto e il suo marchio è molto forte, posizionandosi come un punto di riferimento per chi cerca un caffè di alta gamma.
Altri marchi molto popolari.
Borbone: È un marchio molto popolare, soprattutto per il segmento delle capsule compatibili, come dimostrano le classifiche di vendita sui principali e-commerce.
: Un altro brand molto apprezzato, particolarmente conosciuto per l'intensità del suo caffè.
Nespresso: Il marchio di Nestle' è presente con un'offerta di capsule di successo.
Lollo Caffè: del sig. Lollo che importa e vende caffè crudo dal 1990 e questo lo ha reso un esperto conoscitore delle migliori varietà.
Mentre Lavazza è il brand più venduto in generale, la popolarità di altri marchi come Illy e Borbone è molto forte, specialmente in nicchie di mercato specifiche come quella delle capsule compatibili. Resta insindacabile il giudizio di migliore caffè, che dipende in ultima analisi dal gusto personale…
Chi beve caffè?
In Italia il caffè è un grande business con sette italiani su dieci che si descrivono come accaniti bevitori o bevitori abituali di caffè (71%) poi ci sono i bevitori occasionali (15%), mentre solo il 14% ne beve raramente o addirittura non lo beve affatto. Nel mondo, attualmente, in alcuni Paesi, la richiesta e relativo consumo di caffè, mostrano segni di flessione. Esaminando i dati per età, si nota una notevole coerenza tra le diverse fasce, benché con alcune piccole differenze. Ad esempio, i più giovani (18-34 anni) sono bevitori occasionali (20%) rispetto alle altre fasce d’età, mentre i 35-49enni sono i più accaniti (26%).
Giulia è dunque la miglior barista dell'espresso italiano al mondo. Complimenti vivissimi!
Istituto Nazionale Espresso Italiano S.r.l.
Benefit © 2019
Galleria Vittorio Veneto, 9 Brescia ITALIA
Tel. +39 (0)30 397308 Fax +39 (0)30 300328
www.espressoitaliano.org
Pane nostro: viaggio tra grani, farine, lieviti e forni alla scoperta del pane di ogni zona d'Italia e non
Il reportage dell'inviato di Rai2, Antonio Farnè, ci accompagna in un viaggio tra farine, forni e lieviti, alla scoperta del pane – sostentamento, sussistenza, alimento, cibo che si ottiene dopo il processo di lavorazione di farina, acqua, lievito, sale e che si conclude con la cottura di detti ingredienti sapientemente amalgamati – simbolo universale di nutrimento, convivialità e cultura. Dalle antiche ricette regionali del Nord e del Sud Italia alle innovazioni che rispettano la tradizione, ogni buon “pezzo di pane” – quelli tondi: pagnotta e panino e quelli di forma allungata: che (a secondo del tipo e della regione) si chiamano: sfilatino, filoncino,frusta, filone – ognuno racconta storie di mani, saperi e sapori che attraversano il tempo e le generazioni. In Italia chi si occupa di impastare, far lievitare e cuocere detto sacrosanto elemento, rispettando le norme igieniche e valorizzando le tecniche tradizionali o moderne, sono i fornai (chi ha il forno a legna) i panificatori(chi ha il forno meccanico) e i panettieri (chi lo vende) che insieme ne producono per i clienti italiani fino a 250 varianti, da un euro a 5 e più al Kg. (ma per i più, il prezzo non conta…).
Tra i più noti tradizionali, il pane di Altamura, quello di Matera, la focaccia genovese, il pane Carasau e come non menzionare il “pane soffiato” di Milano, la michetta di austro ungarica origine, così come la rosetta (solo austriaca questa…). La diversità riflette le memorie e le materie prime locali di ciascuna regione. Tipi di pani italiani noti per regione: in Lombardia, proprio la michetta, in Puglia e in Basilicata, i già citati di Altamura DOP e di Matera IGP, in Toscana, appunto, il Toscano DOP (o lo "sciocco", cioè senza sale) nel Lazio, il Casereccio di Genzano IGP, in Emilia Romagna, la Coppia Ferrarese IGP e la tigella, in Sardegna, il Carasau, in Sicilia, la Pagnotta del Dittaino DOP e la pitta, in Campania, il Pane Cafone e in Liguria, la focaccia genovese… Poi ci sono tante altre realtà…

Per esempio Antonio Farnè è andato a trovare il Pane di Niella Tànaro (CN) - famoso per i “grissini Rubatà”- : in quel paese nel 2019 ha chiuso l’ultimo forno perché per i giovani è un’attività troppo scomoda (di notte, tutti i giorni, festivi compresi e con guadagni non certo allettanti) ma la voglia di pane ha fatto sì che si rimettesse in funzione un “forno comunitario” (il forno di tutti) gestito dall’amministrazione locale, un forno che ha 138 anni, che, riaperto da 32, sta lavorando con grandi soddisfazioni…

Il Pane di Motecarotto (AN): non è un tipo specifico di pane, ma si riferisce genericamente al pane casalingo, con una lunga storia nella regione Marche, caratterizzato da una mollica morbida e alveolata e una crosta croccante e dorata. Questo pane viene preparato con una miscela di farine che include la semola di grano duro che conferisce un sapore più intenso e una consistenza corposa, ma anche farina bianca, per una lievitazione più semplice. Questo è il vero esempio di alimento tradizionale che si trova nelle zone rurali - come Montecarotto - e che evoca i sapori semplici e genuini della cucina italiana. La sua preparazione, che risale ai tempi antichi, è legata alle tradizioni contadine e rappresenta una versione locale di pane fatto in casa, spesso legato alla produzione locale di grano duro.


Il Pane Pretzel (o Brezel) dell’Alto Adige (BZ) nato per caso dall’errore di un garzone – tale Anton Nepomuk Pfannenbrenner, bavarese, che per sbaglio utilizzò “soda caustica” al posto della soluzione zuccherata destinata a fare il Pretzel dolce, scuro e lucido e che infornandolo comunque, ottenne un ottimo pane croccante che soddisfece tutti quelli che lo mangiarono e che da allora lo vollero sempre così (come si fa ancora ai nostri giorni… sempre con la soda caustica che, ovviamente, scaldata in forno, tutte le proprietà deleterie). E comunque c’è anche un’altra leggenda relativa al Pretzel, che vuole protagonisti i monacidell'Alto Adige e del sud della Francia del VII secolo, quando i religiosi lo preparavano con le rimanenze del pane per premiare i bambini che avevano imparato a memoria le preghiere. La sua forma, con i tre fori, doveva rappresentare le braccia incrociate (o le mani giunte) dei monaci in preghiera e i tre buchi la Santissima Trinità…

In tempi più recenti divenne un pane popolare, soprattutto in Baviera e dal XX secolo, anche in America dove erano giunti molti immigrati, proprio, fornai tedeschi…. Il Pane nero di Castel Vetrano: è un pane rotondo e scuro, anche chiamato "vastedda", dal sapore unico, ottenuto con una miscela di semole di antichi grani siciliani, una di grano biondo e una di un particolare di tumminia (grano duro autoctono siciliano con cariossidi scure) dalla cui farina di colore quasi nero, prende infatti la denominazione di "nero". Ha una crosta croccante e scura e una mollica morbida e di colore giallo intenso, profuma intensamente di cereali e spezie e ha un gusto leggermente dolce.

Tradizionalmente cotto in forni a legna con fronde di ulivo, è un prodotto presidio Slow Food amato per le sue proprietà nutrizionali e il legame con la tradizione siciliana. Ha una fragranza intensa e un sapore caratteristico che ricorda le terre arse siciliane, con note dolci e aromatiche. La crosta può avere un sentore di mandorla tostata. La mollica è morbida e compatta, mentre la crosta è croccante e scura. È pane che richiede una lunga lievitazione, utilizzando lievito madre naturale, poi, dopo cotto, si gusta semplicemente da solo, magari ancora tiepido o abbinato a olio extra vergine d'oliva, sale, origano, pomodoro secco, acciughe, formaggio pecorino primo sale o ricotta (tutti prodotti rigorosamente del territorio a “centimetri zero”…) e con un buon vino rosso come il Nero d'Avola.

Tra gli altri pani caratteristici, c’è l’“U'puciatiello” termine dialettale del Pane di Altamura che è così nominato per descriverne la forma "a cappello di prete (più bassa e larga rispetto ad altre forme, ma con una buona massa). L’Altamura DOP si caratterizza per una crosta spessa (almeno 3 mm) e croccante, profumata e di colore nocciola e la mollica è soffice, gialla paglierina e ben , fine e omogenea, grazie all'uso della semola rimacinata di grano duro. È un pane a lievitazione molto lenta, con lievito madre preparato con semola di grano duro e cotto in forno a legna; è ottimo per essere inzuppato e per accompagnare pietanze visto il suo gusto intenso e aromatico che lo rende ideale per essere mangiato da solo, con olio, o per accompagnare zuppe e altre preparazioni. Si mantiene a lungo grazie al giusto tasso di umidità e per finire in gloria, è indicato come uno dei pani “più buoni del mondo”… Poi c’è ancora il Pane di Noale (VE): non ha una tipicità specifica, ma la tradizione del territorio veneto include il "pan biscotto", secco e croccante, anche duraturo, molto gustoso e facile da digerire che si conserva a lungo (anche sei mesi) e viene cotto due volte (prima a una temperatura più alta, poi a una più bassa per disidratarlo); e ancora, c’è la rotonda, "Cioppa" (può essere anche a forma di "banana" (due panini ) tipica in tutto il Veneto, diffusa specie nell'area vicentina: è una pagnotta ottenuta da un impasto duro e senza grassi, caratterizzata da una croce incisa in cima, con mollica compatta e crosta friabile. Può essere consumata anche dura nel latte o più friabile per accompagnare salumi e formaggi. Ha la mollica compatta e la crosta friabile, ottima per essere mangiata con vari accompagnamenti. E c’è anche il pane Pema: pane di segale integrale, il Pema è una scelta eccellente per chi cerca un'alimentazione sana e naturale. Composto al 100% da segale integrale macinata fresca, con pasta madre, acqua, sale e lievito, questo pane è privo di conservanti e adatto a diete vegane e vegetariane. La confezione contiene 8 fette e pesa 500 g.
Ma qual è il pane più buono al mondo? 
Ovviamente non esiste una risposta univoca, ma secondo diverse classifiche e fonti, il pane più buono del mondo è considerato il Roti Canai malese per il suo gusto e la sua semplicità (pane naturale cotto su piastra, simile ai pancake, che può essere accompagnato sia da condimenti dolci che salati); oppure il Naan all'aglio e burro indiano, buono per il suo sapore ricco (vincitore di una classifica di Taste Atlas) ha un impasto a base di farina, yogurt e lievito e viene spennellato con burro e aglio tritato dopo la cottura, solitamente nel “forno tandoor”- forno tradizionale di argilla a forma di campana rovesciata o cilindrica (una sorta di unione tra un forno interrato e uno piano in muratura, originario dell'Asia Centrale e ampiamente utilizzato in India e nel Medio Oriente e nelle cucine mediorientali) ed è riscaldato da carbone o legna alla base, raggiungendo alte temperature (fino a 480°C) che permettono di cuocere cibi come carne e pane. Il calore uniforme e il fumo conferiscono ai cibi un gusto e una consistenza unici, con carni morbide all'interno e croccanti all'esterno. Tra i pani considerati "i migliori", c’è anche il pane italiano di Altamura, citato da Orazio che durante un viaggio, lo definì "il pane più buono del mondo" con ammirazione, evidenziando la sua eccellenza e la sua durevolezza, caratteristiche che lo rendevano ideale per i lunghi viaggi di contadini e pastori e aggiunse che "…il viaggiatore diligente se ne porta una provvista per il prosieguo del viaggio". Queste citazioni si leggono nelle sue "Satire", scritte nel 37 a.C.
Forse non abbiamo detto proprio tutto sul pane, ma… molto sì!

Per chi volesse vedere l’intero reportage dell'inviato di Rai2 Antonio Farnè:
Pranzo degustazione al Gastarea Bistrot di Castel San Pietro Terme (…da non mancare!)
Tra i tanti “rumors” che gravitano nel mondo della ristorazione, ne abbiamo captato uno che tirava in ballo il Gastarea Bistrot di Castel San Pietro Terme, sulle colline bolognesi, che pareva offrisse un menù tradizionale, ma sempre innovativo, di qualità, rispettando le stagionalità e bla bla bla… e che tutto fosse sempre di tanto tanto gusto, così tanto che, per crederci, siamo voluti andare a verificare personalmente….
“Gastarea”, la decima musa
Jean Anthelme Brillat Savarin, il grande gentiluomo illuminista, magistrato e letterato francese, nonché riconosciuto gastronomo di chiara fama, nella sua “Fisiologia del Gusto”, ha individuato la decima Musa, in “Gastarea”, ritenendo a ragione, la gastronomia una vera e propria arte. Ed è proprio a Gastarea che il Bistrot castellano (di Castel San Pietro Terme) dedica la ricerca della tradizione e dell’innovazione gastronomica, sin dall’apertura e si conferma ancora oggi con il suo menù tipo… con una cucina che può essere definita rivoluzionaria e tradizionale allo stesso tempo.

Il Bistrot
La struttura è piacevolmente moderna (sita proprio di fronte all’entrata delle Terme castellane) immersa nel verde del giardino degli ulivi (dell'Anusca Palace Hotel) dotata di grande parcheggio, è attuale anche l’arredamento scelto all’interno, dove si sviluppa su un paio di piani con notevole disponibilità di spazi, ma quello che è più interessante è la cucina, con la brigata guidata dal giovane chef campano Raffaele De Martino, che si è votato ad ottimizzare le già tante esperienze assimilate in Europa e che, correttamente “contaminate” con quelle nostrane, propone originali preparazioni enogastronomiche di gran qualità.
Così si presenta lo chef De Martino: “Volevo essere un duro! Sì ma dal cuore♥️tenero. Uovo, asparagi, fave e tartufo...” – e continua – “Ma io come ve lo spiego, come ve lo spiego cos’è la cucina, cosa significa un servizio, cosa significa questa passione... Come ve lo spiego la pesantezza delle gambe a metà servizio, quell’immensa felicità quando vedi uscire un tuo piatto. Come ve lo spiego l’emozione prima di ogni servizio, una linea sottile tra adrenalina e paura. Come ve lo spiego, sudore, disciplina e dedizione! Ma se c’è una cosa che ho imparato dalla cucina è che la cucina è meritocratica, non regala niente, ma restituisce tutto a chi ci prova, a chi ambisce, a chi malgrado tutto continua a perseverare senza se e senza ma. Come ve lo spiego, forse l’unico modo per capirlo davvero è iniziare a cucinare per davvero. Più cuochi e meno “ricuttari”! – poi conclude – “Se dovessi rinascere una terza volta, giuro: faccio il cuoco.”
Il menu del Gastarea è incentrato su una proposta di piatti creati con prodotti del territorio - da Parma(prosciutto) passando per Reggio (Parmigiano) Modena e Bologna (primi piatti) e fino a Cesenatico (pesce) - senza contare il “nettare degli dei” (Lambrusco, Pignoletto e Sangiovese) nel qual caso… ogni calice racconta una storia e al Bistrot la carta dei vini nasce da una selezione accurata, frutto di ricerca e assaggi, per offrire ai clienti gourmand (oltre ai più scafati "gourmet") etichette che valorizzano al meglio il territorio: bianco, rosso o bollicine: ogni proposta è scelta per accompagnare con equilibrio i piatti della cucina e rendere speciale anche il momento dell’aperitivo. Un brindisi che non è mai casuale, ma non manca il risultato di passione e attenzione: col calice in mano: osservare, valutare, analizzare, riconoscere, esaminare e percepirne l'aspetto… all’assaggio: avvertire, distinguere, percepire, sentire e gustare… Prosit!
La proposta più interessante
Al Gastarea le parole d’ordine sono: semplicità, gusto e attenzione. Con la regia di Stefano Iseppi - direttore del Bistrot - anche se il suo ruolo ufficiale è l’AD, l’amministratore delegato delle Terme di Castel San Pietro - si occupa comunque della gestione del ristorante sin dal principio e adesso, che può contare sulle capaci mani di Raffaele De Martino, riesce a conciliare le sue doti professionali con la passione - mai doma - per l’enogastronomia. Dal connubio vincente, un progetto altrettanto valido è il "Pranzetto", l’offerta quotidiana a prezzo fisso di due portate preparate ogni giorno dalla cucina con gli ingredienti di stagione e le ottime materie prime del territorio. Un momento veloce, per chi lavora e non può tenere le gambe sotto al tavolo come ad un banchetto nuziale, ma pur sempre un momento curato, leggero e genuino: l’occasione perfetta per concedersi una pausa che sa di buono, anche nelle giornate frenetiche. Tutti i giorni a pranzo.
Con la Carta in mano
Antipasti
Assoluto di Parmigiano, tartufo di stagione e mosto cotto
Baccalà mantecato, Cipolla dell’Acqua di Santarcangelo in agrodolce e pan brioche
Tataki di cinghiale affumicato, radicchio, uva e pinoli (Tataki è la preparazione in cui il lombo o il filetto di cinghiale è scottato brevemente lasciando l'interno crudo e l'esterno caramellato e cotto, poi la carne viene affettata finemente, marinata e servita)
Primi piatti
Risotto al cacio cerato del "Brancaleoni" e pere al “balsamela” (tipo balsamico di mele)
Tortelli di castagne alla zucca, funghi porcini e noci tostate
Spaghetto (o tubettini) “Cacciapuoti” al nero di seppia, moscardini, salsa al pane cotto alla brace e olive nereCarbonara inversa: tortelli della casa ripieni di mousse di carbonara e guanciale croccante
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Secondi piatti
Mare in zuppetta, pak-choi (cavolo cinese) e lemon grass (erba aromatica – anche citronella – dal sapore agrumato)
Cotoletta di vitello in osso “alla Bolognese” con Prosciutto di Parma e Parmigiano
Pollo Romagnolo alla cacciatora e cavolo nero piccante
Degustazione di formaggi selezionati da Renato Brancaleoni, affinatore a Roncofreddo.
In abbinamento mieli vergini integrali del territorio, la confettura di Pesca dal Buco Incavato e pane di segale
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Dolci d'autunno
Cremoso di Squacquerone croccante al miele di castagno e mandorle, polline e limone al sale Dolce di Cervia
Sempre più su (tiramisù con savoiardo artigianale di Castel San Pietro)
Carote, arance e fava tonka (seme essiccato proveniente dall’albero sudamericano “Dipteryx odorata” che si grattugia sui dolci, ma anche per insaporire liquori, salse e piatti esotici)
Crema catalana, mele cotogne alla cannella e pinoli
Degustazione di cioccolato al taglio “Gardini” e Rum (marchio di grandi tavolette di fondente con alta percentuale di cacao o di gianduiotto spesso con l'aggiunta di pasta di nocciole - blend 62% cacao e sale Dolce di Cervia – blend Criollo 72% cacao di Perù e Venezuela)
Degustazione di formaggi selezionati da Renato Brancaleoni, affinatore a Roncofreddo.
In abbinamento mieli vergini integrali del territorio, la confettura di Pesca dal Buco Incavato e pane di segale
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Golosità
Zuppetta di fagioli cannellini, carote e tartufo di stagione
Tagliatelle alle ortiche stese al mattarello con Ragù alla Bolognese
Polpette con stracotto di pomodoro uvetta, pinoli e pecorino
Crescentine fritte incontrano una selezione di pregiati salumi del territorio (una delicata spalla stagionata 18 mesi di Langhirano, la profumata Mortadella di Bologna, la salsiccia passita e la pancetta stagionata di Mora Romagnola e Brisighella) accompagnati da formaggio squacquerone da una giardiniera artigianale e Scalogno di Romagna
Bruschette alla brace, funghi di stagione e lardo di Mora Romagnola
Crocchette di patate, hummus di ceci e cipollotti in agrodolce
"Frétt ed pès" (fritto di pesce): mare e orto in fritto croccante con maionese al prezzemolo
Hamburger di castrato
Friggione, prosciutto croccante, maionese al balsamela e caciotta di Castel San Pietro
Tagliata di diaframma di manzo alla brace con contorno di stagione
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Orto d'autunno
Indivia, pere e noci
Patate al forno
Friggione di Cipolle di Medicina
Bietole ripassate con aglio, olio e peperoncin
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Esempio Pesce:
Merluzzo, uvetta, pinoli e salsa ai funghi galletti
Raviolo di mazzancolle e cipollotti, cremino al pecorino e guanciale croccante
Spiedino di calamari, lattughino e limone e sale Dolce di Cervia
Plateau di gratinati: cozze, vongole, canestrelli, cannelli
Albicocca gratinata alla fava di Tonka (il seme della pianta sudamericana “Dipteryx odorata”, simile al dattero, che ha un profumo intenso e aromatico, simile alla vaniglia, miele, mandorla e fieno) e gelato alla crema
… e se vi piace farvi coccolare…
(un bel “pacchetto che include):
1 pernottamento in Suite con prima colazione a buffet
1 massaggio per due persone al centro benessere (30 minuti) con tisana biologica e snack
1 cena romantica al Bistrot Gastarea (4 portate a scelta dal menù escluse bevande)
Accesso libero alla piscina
Kit piscina
Accesso libero alla palestra
Wi-Fi fibra
Parcheggio privato
Non incluso:
Bevande ai pasti
Eventuali extra
Tassa di soggiorno
SPA+palestra+massaggio e… mi rilasso
L'offerta include:
Ingresso in Spa (max 4 ore);
Accappatoio, asciugamano
Kit di benvenuto con snack
Ingresso in palestra
Massaggio parziale (20 min) al centro benessere
Tutto questo in collina a pochi minuti da Bologna, un’oretta da Rimini, come da Parma, un’esperienza percettiva a tutto tondo – a parere nostro – senz’altro da vivere… con gusto!

Gastarea Bistrot&Territorio
Viale Terme n. 1058
Castel San Pietro Terme
40024 – Bologna
Tel. 051 6943051
www.gastareasrl.it
Favignana ritrova il suo Festival: successo per l’edizione autunnale 2025 tra letteratura, giornalismo e musica
Roberto Ippolito, Mariangela Pira, Giovanni Baglioni e le degustazioni alle Cantine Florio hanno animato le due giornate della rassegna culturale.
Dopo quattro anni di pausa, FestivalFlorio è tornato a Favignana in una speciale edizione autunnale che, pur nella sua formula ridotta, ha raccolto grande entusiasmo, partecipazione e consenso. Due giornate intense – il 10 e l’11 ottobre – che hanno segnato un nuovo inizio, confermando la centralità del Festival come spazio di dialogo culturale, identità territoriale e promozione del patrimonio artistico e umano delle Egadi.
L’apertura, venerdì 10 ottobre, si è svolta nei Giardini dell’Hotel Aegusa con l'incontro letterario “Aspettando il Premio Favignana”, che ha visto protagonista lo scrittore Roberto Ippolito, autore del libro Wilde come se (Sem Feltrinelli). Un momento intimo e partecipato, capace di trasformare la presentazione in un vero e proprio viaggio nella letteratura e nella figura di Oscar Wilde, accompagnato da riflessioni sul valore della cultura e sull'importanza dell’ascolto in un tempo che spesso privilegia la velocità alla profondità.
Il cuore della manifestazione, sabato 11 ottobre, è stato ospitato nella magnifica cornice dell’ex Stabilimento Florio. La serata ha preso il via con una degustazione di vini e Marsala a cura delle Cantine Florio e dei prodotti de I Veri Sapori Favignanesi, che ha richiamato oltre 200 persone, trasformando la sala conferenze in un luogo d’incontro tra storia enologica, sapori autentici e condivisione.
A seguire, l’incontro con la giornalista Mariangela Pira, assegnataria del Premio Favignana 2025 per il Giornalismo, ha attraversato molti temi, dalla sua formazione personale – segnata da origini umili e da grandi sacrifici familiari – alle sue esperienze con l’ANSA, con Terres des Hommes, fino all’attualità economica e all’impatto dei social media nel mondo dell’informazione. Un dialogo profondo e coinvolgente, che ha suscitato commozione tra i presenti, in particolare nel momento in cui la giornalista ha ricordato l’impegno della propria famiglia per garantirle un’istruzione di qualità.
Il Premio le è stato poi ufficialmente conferito dal Presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Montoleone, che ha sottolineato il valore delle parole dedicate dalla giornalista all’isola di Favignana e ha ringraziato la direzione artistica per aver creduto nella rinascita del Festival.
La serata si è conclusa con un applauditissimo concerto del chitarrista Giovanni Baglioni. Il pubblico, in rispettoso silenzio, ha ascoltato una performance intensa e toccante, culminata nell’esecuzione di un brano dedicato al figlio appena nato, che ha saputo trasmettere un’emozione autentica attraverso armonie delicate e virtuosismi raffinati.
L’edizione 2025 si chiude con la promessa di un prossimo appuntamento in grande stile nell’estate 2026, quando FestivalFlorio tornerà nella sua formula completa con una settimana di eventi culturali, musicali, gastronomici e letterari. «Abbiamo vissuto due giorni intensi, ricchi di emozione e partecipazione, che ci hanno restituito il senso profondo di questo progetto - ha dichiarato il direttore artistico Giuseppe Scorzelli - Questo è stato solo un nuovo inizio: stiamo già lavorando alla prossima edizione estiva, che sarà lunga, articolata e ancora più aperta al dialogo con il territorio e con il mondo».


FestivalFlorio è promosso e organizzato dall’Associazione Kymbala con il Comune di Favignana e si avvale della collaborazione dei partner Cantine Florio, Liberty Lines, Hotel Aegusa, , CSTM – Centro Studi Turistici e Manageriali, Brezza Marina, I Veri Sapori Favignanesi, Quello che c’è c’è, Ebiten, Ristorante Raìs, Sistema Impresa, Sicana e del media partner Tele Sud.
Sito ufficiale: www.festivalflorio.it
Auto e Moto d’Epoca 2025 a BolognaFiere si accende la passione
Dal primo motore a scoppio all’ultima Ferrari campione del mondo: un viaggio nella storia dell’automobilismo e del motociclismo, tra mito, cultura e innovazione. Manca poco... La passione torna a rombare nei padiglioni di BolognaFiere, dal 23 al 26 ottobre, con la 42ª edizione di Auto e Moto d’Epoca, il più grande salone europeo dedicato al motorismo storico. Con 235.000 metri quadrati, 14 padiglioni e oltre 4 percorsi tematici, la manifestazione celebra la storia, la tecnica e il design di automobili e moto che hanno segnato generazioni. L’edizione 2025 si apre con la mostra-evento “75:1 – 75 Years, One Seat”, un percorso che racconta l’evoluzione della Formula 1 attraverso le monoposto che ne hanno scritto la leggenda: dalla Ferrari 500 F2 di Ascari alla Mercedes W196R di Fangio, fino alla Ferrari F2007 di Räikkönen, l’ultima rossa campione del mondo. Un tributo al coraggio, alla meccanica e al genio italiano. A proposito di moto straordinarie: Honda Classic: 60 anni di emozioni su due ruote Tra le novità più attese, Honda Motor Europe Italia presenta Honda Classic, un’esposizione di 38 moto iconiche su 600 mq, che ripercorre la storia dell’Ala Dorata: dalle NSR da Gran Premio alle CR da Motocross, fino alla rivoluzionaria CB750 Four e alla mitica VFR750R RC30. Un racconto di velocità, tecnica e passione senza tempo. Non mancheranno collezioni d’eccellenza e anteprime mondiali Dalla Germania arriva la prestigiosa Loh Collection, con la rarissima Mercedes CLK-GTR e la BMW M1 Procar guidata da Niki Lauda. Lo spazio ASI Village ospita il primo motore a scoppio della storia, quello di Barsanti e Matteucci (1853), mentre lo Stand ACI Storico celebra i 75 anni della Formula 1 con modelli e talk internazionali. L’Heritage HUB Stellantis porta a Bologna tre gioielli italiani: Fiat-Abarth 750 Record, Alfa Romeo Scarabeo 1600 e Lancia D25, icone di stile e ingegneria. Tra le anteprime, Toyota svela la nuova generazione del RAV4, simbolo di affidabilità e innovazione tecnologica. La Motor Valley quindi sarà uan grande protagonista: autentico cuore pulsante della passione italiana e non solo, la Motor Valley sarà presente in forze con Ferrari, Lamborghini, Maserati, Pagani, Dallara, e i principali musei e circuiti emiliano-romagnoli. Un distretto unico al mondo dove le emozioni corrono da Modena a Imola, da Maranello a Misano. Inoltre ricambi, collezionismo e orologi d’autore.
Due padiglioni saranno dedicati ai ricambi d’epoca, ai memorabilia e al raffinato salone “Time on Show”, rassegna internazionale di orologi vintage e da collezione, in un affascinante incontro tra meccanica, arte e tempo. Sul sito ufficiale della manifestazione, potrete trovare altri approfondimenti (autoemotodepoca.com) nel frattempo noi volgiamo darvi alcuni preziosi consigli.
Fiera e dopo fiera? i nostri consigli per esperienze stimolanti anche nel "fuori salone"
Dopo aver respirato benzina e passione, è tempo di gustare l’altra anima di Bologna: la cucina. Ecco 10 indirizzi imperdibili dove celebrare la tradizione con un buon piatto e un bicchiere di Sangiovese. Inoltre 6 e più suggerimenti per visite di musei e collezioni con un finale strepitoso: la possibilità di un giro in supercar nel circuito di Modena o nelle colline di Maranello.
Trattoria Meloncello – Ai piedi del portico di San Luca, simbolo della cucina bolognese classica.
Anna Maria – Via Belle Arti: regno della sfoglia fatta a mano.
Osteria Bottega – Eleganza rustica e vini eccellenti in via Santa Caterina.
Da Cesari – In centro, un’istituzione dal 1955.
Trattoria di Via Serra – Tradizione contemporanea, qualità stellare.
Al Sangiovese – Intimo, autentico, perfetto per una serata tipica.
Ristorante Diana – Stile liberty e servizio d’altri tempi in via Indipendenza.
Osteria dell’Orsa – Informale, popolare, sempre viva.
Da Bertino e Figli – Sapori casalinghi e porzioni generose.
Sfoglia Rina – Pasta fresca spettacolare, da mangiare sul posto o portare via.
Serghei, in centro storico a Bologna
Vicolo Colombina, nel centro del centro storico
I Musei dei Motori da Non Perdere a Bologna e nella Motor Valley
Visitare Auto e Moto d’Epoca significa entrare nel cuore pulsante della Motor Valley italiana, e Bologna ne è l’epicentro. Dalla Ferrari alla Ducati, da Lamborghini a Pagani, ogni museo racconta una parte dell’anima meccanica di questa terra straordinaria. Ecco una selezione dei luoghi imperdibili per chi vuole continuare il viaggio anche dopo la fiera.
Museo Ferruccio Lamborghini – Il genio e la sfida
A pochi chilometri dal centro, questo museo racconta la vita e la visione di Ferruccio Lamborghini, dal primo trattore ai bolidi più celebri. In mostra anche un elicottero sperimentale e la ricostruzione del suo primo ufficio, per un ritratto intimo e autentico del fondatore.
Indirizzo: Strada Provinciale 4 Galliera, n.319 – Funo di Argelato (BO)
Museo Ferrari – La leggenda del Cavallino Rampante
A Maranello, patria della Rossa, il museo offre un viaggio emozionante tra Formula 1, supercar e prototipi futuristici. Simulazioni di guida, tour in fabbrica e il pass combinato con il Museo Enzo Ferrari di Modena completano un’esperienza unica.
Indirizzo: Via Dino Ferrari 43 – Maranello (MO)
MUDETEC Lamborghini – Il Museo della Tecnologia e del Design
Nel quartier generale di Sant’Agata Bolognese, il MUDETEC (Museum of Technology) racconta l’evoluzione del marchio attraverso modelli iconici come la Miura, l’Aventador e la Urus. Un museo interattivo con simulatori di guida e percorsi dentro la fabbrica.
Indirizzo: Via Modena 12 – Sant’Agata Bolognese (BO)
Museo Ducati – La passione su due ruote
Dentro lo storico stabilimento di Borgo Panigale, il museo Ducati celebra la storia della moto italiana più amata. Tra i pezzi simbolo: la Siluro 100 (46 record di velocità a Monza), la 750 GT e la Desmosedici con cui Casey Stoner vinse il Mondiale MotoGP 2007.
Indirizzo: Via Cavalieri Ducati 3 – Bologna
Pagani Automobili – Arte e ingegneria in movimento
Il museo dedicato a Horacio Pagani, a San Cesario sul Panaro, è un capolavoro di estetica e tecnologia. Le Zonda, Huayra e Codalunga sono opere d’arte più che automobili. Possibile visitare anche la fabbrica e assistere alle fasi di lavorazione artigianale.
Indirizzo: Via dell’Industria 26 – San Cesario sul Panaro (MO)
Maserati Factory & Collezione Panini – Il tridente emiliano
La casa del Tridente nacque proprio a Bologna: la visita alla fabbrica Maserati di Modena consente di scoprire linee produttive e laboratori, mentre la Collezione Umberto Panini conserva i modelli storici del marchio. Indirizzo: Via Divisione Acqui 17 – Modena
Altre gemme da scoprire
- Collezione Nigelli (San Lazzaro di Savena): una delle più ampie raccolte di moto d’epoca italiane.
- Collezione Vespa Mauro Pascoli (Ravenna): per chi ama lo stile e la storia della Vespa.
- Museo Nazionale del Motociclismo (Rimini): 250 modelli di moto dal 1900 a oggi.

- Ferrari F1 2007 012 Nationales Auto Museum.JPG

- Alfa Romeo 184T Formula 1 1984 ASI Village.jpg

- CRAGI Renault Alpine A310.jpg

- Moto Ducati.jpg
- Autodromo di Modena: possibilità di guidare una supercar in pista con pacchetti combinati museo + test drive. Al riguardo si consiglia di vistare questo sito internet:
https://www.motorsportitalia.it/shop/pack/pack-test-drive-musei-simulatore/
Bologna, cuore della passione motoristica. Fra musei, collezioni private e circuiti, Bologna e la Motor Valley offrono un itinerario unico per chi ama il rombo dei . Un territorio dove arte, meccanica e cultura industriale si fondono in un’unica esperienza, perfetta da abbinare alla visita di Auto e Moto d’Epoca 2025.

BolognaFiere
dal 23 al 26 ottobre p.v.

(a cura di Gianluigi Veronesi)
Palazzo di Varignana conquista i "Due Bicchieri" del Gambero Rosso con la sua Albana Romagna DOCG


Il riconoscimento nella Guida Vini d’Italia conferma la crescita del progetto vitivinicolo di Agrivar, l’azienda agricola di Palazzo di Varignana, e il valore di un vino che racconta l’Emilia Romagna più autentica.
Palazzo di Varignana | Albana Romagna DOCG
Nuovo importante riconoscimento per Palazzo di Varignana che - con la sua Albana Romagna DOCG - conquista per la prima volta i Due Bicchieri nella Guida Vini d’Italia 2026 del Gambero Rosso, uno dei premi più autorevoli del panorama enologico nazionale.
Il risultato conferma la crescita costante del progetto vitivinicolo di Agrivar, l’azienda agricola di Palazzo di Varignana, nata nel 2015 e oggi punto di riferimento per l’agricoltura sostenibile e la valorizzazione del territorio emiliano-romagnolo.
L’espressione più autentica dell’Emilia Romagna
Un vino che racchiude tutte le sfumature del territorio, autentico e intenso, capace di riflettere tutta la solarità dell’Emilia-Romagna: l’Albana Romagna DOCG di Palazzo di Varignana nasce dalle pendici di ponente dei colli bolognesi, dove i grappoli sottili godono della piena esposizione solare. I terreni, composti da sabbie gialle con presenza di scheletro - piccole frazioni di roccia che migliorano il drenaggio e la concentrazione aromatica - donano eleganza e complessità al vino. La vendemmia avviene a piena maturazione, nelle ore più fresche della giornata, con estrazione soffice dei mosti e fermentazione in cemento a temperatura controllata. L’affinamento sui lieviti durante l’inverno regala al vino struttura e profondità, mantenendo un profilo fresco e luminoso. Il risultato è un bianco che rivela armonia e ricchezza di profumi, capace di esaltare le sfumature minerali dei suoli locali. L’intensità aromatica lo rende perfetto in abbinamento a piatti di pesce, tortelli di zucca, carni bianche e ricette vegetariane come vellutate e flan di verdure.
«Questo riconoscimento ci riempie di orgoglio - racconta Carlo Gherardi, fondatore di Palazzo di Varignana - perché premia non solo un vino, ma il lavoro di una squadra che in pochi anni ha creduto nella possibilità di produrre eccellenza anche in queste colline. L’Albana rappresenta la nostra idea di Emilia-Romagna: luminosa, autentica e capace di unire tradizione e innovazione».
Un progetto di territorio e visione
Il riconoscimento del Gambero Rosso coincide con le celebrazioni per i dieci anni di Agrivar, azienda agricola nata con l’obiettivo di ripensare il rapporto tra agricoltura e paesaggio. Oggi Agrivar rappresenta una case history di biodiversità e sostenibilità: oltre 700 ettari di colline trasformati in un laboratorio di innovazione, con 265 ettari di uliveto (il più esteso dell’Emilia-Romagna) e 57 ettari di vigneti che danno vita a una collezione di vini di qualità crescente. Tra le etichette, oltre all’Albana premiata, spiccano: Villa Amagioia Blanc de Noirs Metodo Classico Brut, Villa Amagioia Blanc de Blancs Metodo Classico Brut, Chardonnay Colli di Imola DOC, Sangiovese Superiore Romagna DOC e Pinot Nero Rubicone IGT, tutti degustabili nella cantina semi-ipogea dell’azienda agricola, annessa all’omonimo resort.
Il riconoscimento all’Albana Romagna DOCG segna un traguardo importante nel percorso di Palazzo di Varignana verso una viticoltura sempre più identitaria, sostenibile e di eccellenza.

Via Ca' Masino, 611A
Castel San Pietro Terme (BO)
Telefono 051 1993 8300
www.palazzodivarignana.com
Konsum srl partecipa al progetto europeo "Il Cammino delle Identità"
Da fine agosto 2025 Borghi d'Europa promuove la seconda edizione de “Il Cammino delle Identità” e “I Percorsi Internazionali”- commenta Valentino De Faveri, ceo di Konsum srl - riparte dallo straordinario intervento del poeta Andrea Zanzotto, che nel 1976, donava ai giornalisti fondatori della rete europea di informazione, un testo profetico, destinato al libro “Treviso, l'Altra”.
“Conoscere il passato e il presente per meglio preparare il futuro”: da qui si snoda l'itinerario di conoscenza che Borghi d'Europa allarga alla riflessione di oltre cento delegati, per approfondire le 'parole chiave' di tante storie raccolte in questi anni.

Il 2025 celebra anche il 25° Anniversario della nascita della IAI (Iniziativ adriatico ionica, Forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica) che patrocina il progetto “L'Europa delle scienze e della cultura”.
Konsum srl è partner d'informazione dei progetti europei da diversi anni.
Il suo intervento si esplica sia nel sostegno alle campagne di informazione sui temi della sostenibilità, sia nel delicato progetto di conoscenza e valorizzazione delle comunità locali.
A fine agosto ha preso il via il Percorso di riflessione sulle parole chiave dei progetti europei. Abbiamo chiesto a Konsum s.r.l. di partecipare ai quattro appuntamenti del programma, con il peso delle proprie esperienze

La scheda
Konsum s.r.l. opera su tutto il territorio del Centro-Nord nei settori della segnaletica stradale e della commercializzazione di prodotti di antinfortunistica e pulizia industriale.
La sede legale e operativa si trova a Cornuda in provincia di Treviso. Konsum s.r.l. si sviluppa su una superficie utile di 3500 mq dove tutto trova la propria specifica collocazione: gli uffici organizzati su due piani, un vasto e assortito magazzino affiancato da una zona espositiva di tutti i prodotti destinati alla vendita all’ingrosso e un’area interamente dedicata alla segnaletica stradale: produzione della cartellonistica, officina, deposito macchinari e parcheggio automezzi.
Konsum s.r.l. svolge in modo costante la sua attività nell’ambito del miglioramento continuo, garantito e attestato da due importanti certificazioni:
CERTIFICATO DI COSTANZA DELLA PRESTAZIONE / CERTIFICATE OF CONSTANCY OF PERFORMANCE N./No. 0474-CPR-0704
ATTESTAZIONE DI QUALIFICAZIONE ALLA ESECUZIONE DI LAVORI PUBBLICI (ai sensi del D.P.R. 207/2010)
Azienda consolidata e affermata nel mercato del Centro-Nord Italia, Konsum s.r.l. si presenta come una seria realtà imprenditoriale proiettata alla soddisfazione del cliente attraverso un’organizzazione tecnica e commerciale di comprovata esperienza, prodotti all’avanguardia di alta qualità offerti da un servizio puntuale ed efficiente.
L’apertura verso la conoscenza e l’utilizzo di nuove tecnologie nel rispetto dell’ambiente e delle normative vigenti costituisce il punto di forza di Konsum s.r.l. che, motivata e determinata a fornire risposte adeguate e al passo con i tempi, si propone di essere sempre pronta ad affrontare le sfide del futuro.

Konsum s.r.l.
Via dei Commercio 6,
31041 Cornuda (TV) - Italia
TEL: 0423 839034
www. konsumsrl.com
CONTATTI
Via Lussemburgo n.42, Padova
Piazzale Martesana, Milano
email : borghideuropa@yahoo.com
redazione : info@italiadelgusto.com
Vent’anni di “Volterragusto” e XXVII mostra mercato del tartufo bianco: per due fine settimana Volterra (PI) è capitale del tartufo e dei sapori di Toscana
Nuovo imperdibile appuntamento con l'evento che dal 2005 celebra sapori, artigianato e culture del territorio all’interno della Mostra Mercato del Tartufo Bianco e dei prodotti tipici della Valdicecina 25-26 ottobre | 1 e 2 novembre 2025.
Torna la nuova attesissima edizione di VOLTERRAGUSTO, contenitore gastronomico che dal 2005 ha accompagnato la storica MOSTRA MERCATO DEL TARTUFO BIANCO E DEI PRODOTTI TIPICI DELL’ALTA VALDICECINA sapendo conquistare un pubblico sempre più ampio e variegato fino ad affermarsi quale punto di riferimento nel panorama enogastronomico toscano e nazionale.
SABATO 25 e DOMENICA 26 OTTOBRE e ancora SABATO 1 e DOMENICA 2 NOVEMBRE Volterra (PI), splendida roccaforte etrusca, ospiterà appassionati del buon cibo e delle tradizioni territoriali. A fare gli onori di casa sarà come sempre il tartufo bianco volterrano, protagonista della 27a edizione della Mostra Mercato, affiancato da una selezione di produttori con salumi, formaggi, vini, dolci, confetture, cioccolato e molte altre eccellenze.

Laboratori, show cooking e degustazioni guidate completeranno l’esperienza, per un gustoso viaggio nei sapori e nella cultura gastronomica del paniere locale.
Come sempre tantissime le iniziative collaterali per tutta la famiglia, che abbracceranno la città dentro e fuori mura: TREKKING URBANI a svelare una Volterra quanto mai inedita e misteriosa; VISITE GUIDATE alla scoperta di prodotti e giacimenti gastronomici del comprensorio; momenti di puro folklore con il GRUPPO STORICO, SBANDIERATORI E MUSICI CITTÀ DI VOLTERRA ed il pittoresco PALIO DEI CACI VOLTERRANI in collaborazione con il Consiglio dei Priori; le immancabili battute di CACCIA AL TARTUFO in compagnia dei tartufai e dei loro inseparabili segugi.
Fra i momenti più attesi della rassegna la consegna del PREMIO JARRO, destinato ogni anno a chi in ambito professionale si sia distinto nell'opera di divulgazione della cultura della buona tavola: la cerimonia di premiazione avverrà come da tradizione alla presenza del Sindaco e degli organizzatori della rassegna nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo dei Priori.
VOLTERRAGUSTO è anche artigianato, mostre, iniziative con i musei cittadini e collaborazioni con le realtà locali: un programma ampio, da vivere passeggiando tra le vie e le piazze di una delle città più suggestive della Toscana.

VOLTERRAGUSTO è un evento organizzato da Associazione Tartufai dell’Alta Valdicecina, Comune di Volterra, Regione Toscana (contributo LR 50/95) e Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest. Con la collaborazione di: Fisar – Delegazione storica di Volterra, Club Unesco Volterra, CNA, Ufficio Turistico Comunale, Pro-Volterra, Slow Food, Consiglio dei Priori, Associazione Vignaioli Volterra, GF GIAN, Centro Commerciale Naturale, Confcommercio, Confesercenti, Distretto Rurale e Biologico della Val di Cecina e altre associazioni cittadine. Grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra.

Ufficio Turistico “Volterra, Valdicecina”
Tel. 0588 86099
ORARI:
TUTTI I GIORNI dalle 10 alle 20
www.volterragusto.com
@volterratur.it
L’11 e il 12 ottobre termina ‘Monasteri Aperti’: percorsi tra arte e spiritualità, musica sacra e ricette monastiche nei luoghi sacri dell’Emilia Romagna


Con il secondo weekend di ottobre (sabato 11 e domenica 12 ottobre) si conclude la 7a edizione di Monasteri Aperti – Ricco il calendario di esperienze all’insegna del raccoglimento e del turismo slow inEmilia-Romagna, tra arte e spiritualità, lungo i 22 Cammini del Circuito regionale dell’Emilia-Romagna – Si va dalle visite guidate a monasteri, abbazie e conventi, all’ingresso in musei di arte sacra fino ai concerti di musica sacra e alla raccolta di erbe officinali con degustazione di ricette a base di erbe e piatti "dei pellegrini" - Il progetto, che raggruppa circa 60 iniziative, è promosso da Apt Servizi Emilia-Romagna in collaborazione con la Conferenza Episcopale della Regione Emilia-Romagna e il circuito dei Cammini dell’Emilia-Romagna (Monasteri Aperti 2025)
Sabato 11 e domenica 12 ottobre secondo e ultimo appuntamento con Monasteri Aperti (7a edizione), evento che ha raggruppato circa 60 esperienze esclusive lontane dal turismo di massa (di cui una quarantina previste questo fine settimana), alla scoperta di luoghi sacri di grande bellezza, per vivere momenti intimi e autentici tra arte e spiritualità, lungo i 22 Cammini del Circuito regionale dell’Emilia-Romagna (www.monasteriemiliaromagna.it).
Anche in queste giornate si potrà andare alla scoperta di preziosi e antichi luoghi di fede, tra monasteri, abbazie e conventi nei luoghi di culto regionali, grazie a passeggiate e visite guidate, incontri con le comunità religiose, concerti di canti gregoriani e degustazioni dei “piatti” dei pellegrini. Ecco una selezione delle proposte principali.
Sabato 11 ottobre appuntamento a Bagno di Romagna (FC), piccolo borgo sull'Appennino nel cuore della Romagna-Toscana, con “I piatti dei pellegrini. Erbe spontanee”, evento a cura dell’Associazione Alto Savio. Dalla mattina si andrà alla scoperta dell’affascinante mondo delle erbe officinali, utilizzate in passato dai pellegrini come rimedi naturali per alleviare ferite e dolori durante il lungo percorso per Roma, o per allentare i morsi della fame. Lungo un tratto di percorso della Via Romea Germanica, un esperto guiderà il gruppo nella raccolta di erbe e prodotti autunnali. Al ritorno a Bagno di Romagna si prepareranno e degusteranno ricette a base di erbe e piatti "dei pellegrini". In serata, possibilità di partecipare a una visita guidata al Museo d'Arte Sacra ed alla Basilica di Santa Maria Assunta, con la collaborazione della Fondazione Abbatia Nullius Balneensis (visita gratuita). Info: I piatti dei pellegrini
Domenica 12 la proposta “In cammino dal Monastero all'Arte-Visita alla Comunità dei Servi del Paraclito” si addentra nei paesaggi collinari del Montefeltro, per la visita (dalle 10:30) alla Comunità dei Servi del Paraclito e del Convento della Madonna dell’Olivo di Maciano. Immersa fra i cipressi lungo la strada che porta al Borgo di Pennabilli (RN) è una delle più belle chiese rinascimentali della zona, ricca di architetture tipiche del Rinascimento urbinate. Dopo il pranzo libero, nel pomeriggio, ci sarà la visita guidata al Museo del Montefeltro di Pennabilli, che racconta la fede degli abitanti di questo territorio attraverso opere d'arte e oggetti di uso liturgico dal '400 ad oggi, tra pale d'altare e quadri devozionali, reliquiari, statue processionali, vasi e piatti in ceramica. Prenotazione obbligatoria. Info: In Cammino dal Monastero all’Arte
Domenica 12 ci si sposta a Fidenza (PR) in Emilia per la “Visita all’Abbazia di Castione Marchesi con apertura straordinaria del locale dell’antica cucina monastica”. La chiesa medievale in stile romanico, ex abbazia cattolica benedettina fortificata, con annessa chiesa oggi parrocchiale, sarà aperta già dalle 8:00, e potrà essere visitata con una guida dalle 14:00 alle 17:00. Inoltre, al suo interno ospiterà alcuni pannelli di approfondimento sul modello alimentare legato alla Regola Monastica, curati da Francesca Zancarini, studiosa di storia locale. Ingresso a offerta libera, prenotazione consigliata. Info: Visita all’Abbazia di Castione Marchesi 
Sempre domenica, l’Abbazia di San Silvestro di Nonantola (Mo) - basilica romanica fondata nell'VIII secolo, oggi chiesa concattedrale dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola – regala un evento particolarmente emozionante, dal titolo “Melodie dell'anima. Sette secoli di canto gregoriano nell'Abbazia di Nonantola”. Alle 15:30 nella “Sala Verde” del Museo Benedettino e Diocesano dell’Abbazia ci sarà l’inaugurazione della mostra di antiche pergamene e materiali musicali provenienti dall’Archivio Storico Abbaziale e dalla Biblioteca Abbaziale. La presentazione sarà curata da don Riccardo Fangarezzi, direttore del Palazzo Abbaziale, cui seguirà la visita al Museo. Alle 16:45 la Basilica ospiterà un concerto di canto gregoriano e organo “Alternatim” della Schola Gregoriana di Reggio Emilia. È richiesto un piccolo contributo per l’intero evento. Info: Melodie dell’anima
Nella stessa giornata, alle 11:00, nella Sala Verde del Palazzo Abbaziale, lo scrittore e medievista Franco Cardini presenterà il suo nuovo libro: “La Croce, il Sangue, le Rose - Un’idea della cavalleria medievale”. Modera e dialoga con l’autore don Riccardo Fangarezzi. Ingresso gratuito. Info: Presentazione libro
Infine, sabato e domenica si può accedere alla Chiesa di San Carlo a Guastalla, nella Bassa Reggiana, lungo la Via Matildica del Volto Santo. La chiesa, oggi sconsacrata, un tempo dedicata a Carlo Borromeo, zio di Ferrante II Gonzaga e Principe di Guastalla, fa parte delle quattro che formano la "Croce del Volterra", elemento chiave del disegno urbano della città. L’edificio, oggetto di un complesso intervento di restauro dopo il terremoto del 2012 e trasformato in archivio comunale, apre straordinariamente le porte al pubblico per una visita guidata che include anche i chiostri e i corridoi dell’adiacente Convento delle di San Carlo. La visita si estende anche al seicentesco Monastero di Clausura. Per orari e info: I restauri della chiesa di San Carlo e del Convento delle Agostiniane di Guastalla
Monasteri Aperti è promosso da Apt Servizi Emilia-Romagna in collaborazione con la Conferenza Episcopale della Regione Emilia-Romagna e il circuito dei Cammini dell’Emilia-Romagna. A questo link tutte le iniziative: Monasteri Aperti 2025


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Tra le vette e il gusto: cronaca dalla fiera Dolomiti HoReCa 2025
Quando si parla di manifestazioni professionali sul mondo dell’ospitalità in territorio montano, poche sono così emblematiche come Dolomiti HoReCa. La quinta edizione dell’evento, svoltasi dal 6 all’8 ottobre 2025 presso Longarone Fiere, ha confermato il suo ruolo di crocevia strategico per operatori, produttori, distributori, chef e tecnologie dedicate al settore Ho.Re.Ca. nelle regioni dolomitiche e limitrofe.
Guardarci dentro significa leggere non solo l’oggi, ma preparare il domani: quello delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, quello di nuovi modelli turistici e di una sfida di competenze e logistica tra valli, montagne e mercato globale.

Dati, numeri e “peso” dell’evento
Prima di immergerci nelle impressioni, vale la pena dare un’occhiata ai numeri che mostrano lo spessore della manifestazione: In questa edizione, Dolomiti HoReCa ha registrato una crescita del 20 % nel numero di operatori coinvolti rispetto all’anno precedente. (fonte: Belluno Press). Il programma fieristico comprendeva attrezzature e tecnologie, forniture per ristorazione e hotel, soluzioni energetiche, arredamento e design, e naturalmente food
& beverage, con un focus sui prodotti DOP/IGP e innovazione gastronomica. L’evento si è aperto con un forte richiamo alle Olimpiadi: nella serata inaugurale si è parlato espressamente del ruolo che la fiera e il territorio dovranno svolgere in vista del 2026. Dal punto di vista geografico e di mercato, la zona di maggiore riferimento per la manifestazione abbraccia le aree montane e collinari delle regioni Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. Questi numeri, pur parziali, mostrano che la manifestazione non è più un evento nicchia: è un punto di aggregazione e crescita, pensato per dare strumenti concreti agli operatori del territorio montano.
Che cosa intendiamo per “territorio dolomitico”?
Quando si parla del “territorio dolomitico”, spesso si pensa alle cime, ai rifugi, ai panorami, alla neve, alle malghe. Ma chi sono i “dolomitici”, qual è la geografia amministrativa, quanti siamo, che dimensione ha questo mercato?
Territorio italiano e oltre confine
Le Dolomiti sono una catena montuosa situata nelle Alpi orientali, e comprendono una vasta area che si irradia tra le regioni Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. Queste montagne fanno parte del Patrimonio UNESCO dal 2009, riconoscimento che unisce elementi paesaggistici, geologici e culturali.
Ma non è tutto “solo italiano”: le Dolomiti si estendono anche in parte in territorio austriaco (nella zona del Tirolo), sebbene la fetta più conosciuta e “abitata” appartenga al contesto italiano. In altre parole, le Dolomiti fanno da ponte fra territori, culture e mercati confinanti.
Quanti abitanti, quante attività?
Determinare con precisione il numero di abitanti “dolomitici” non è banale, perché si tratta di territori sparsi, vallate, comuni montani spesso piccoli. Tuttavia, possiamo dare qualche riferimento:
Le valli dolomitiche includono decine di comuni montani (Belluno, Trentino, Alto Adige, parte del Veneto orientale). Le attività alberghiere e della ristorazione sono numerose: ogni valle ha decine (in alcuni casi centinaia) di strutture fra hotel, rifugi, agriturismi, B&B e ristoranti. Un dato indicativo: nella regione Veneto – di cui fanno parte molte Dolomiti – le presenze turistiche in montagna mostrano una crescita costante. (Fonte: Regione Veneto ).
In alcune valli dolomitiche, ad esempio nei dintorni delle Tre Cime di Lavaredo, si registrano centinaia di migliaia di presenze annuali nel turismo escursionistico e montano. (fonte: Linkiesta.it )

La visita: impressioni, incontri, stimoli
Arrivare a Longarone e navigare i corridoi di Dolomiti HoReCa significa immergersi in un ecosistema di idee e tecnologie. Ecco alcuni momenti salienti:
Show cooking e dimostrazioni: chef locali e ospiti da fuori regione hanno mostrato come integrare i prodotti tipici dolomitici con tecniche moderne, aprendo spunti su “identità e sperimentazione”. Masterclass tecniche: il dialogo tra tecnologi, produttori di attrezzature e responsabili alberghieri è stato fluido. Si discuteva di automazione, efficienza energetica, isolamento termico, packaging intelligente per prodotti freschi.
Contest Pizza & Gourmet (Dolomiti Cup): importante momento dove pizzaioli professionisti e under hanno sperimentato impasti, farine alternative e contaminazioni territoriali, mettendo in scena una “pizza che parla della montagna”.
L’associazione Dolomiti Cup Show ha un ruolo strutturale: organizza eventi, workshop, concorsi, occasioni di visibilità per il mondo pizza professionale nei territori alpini. Confronto con fornitori e distributori: ho colto quanto sia essenziale per i produttori avere interlocutori capillari che “scendano in valle”, che sappiano organizzare consegne anche in località impervie, garantire tempistiche di consegna, rispetto della catena del freddo, rotazione di stock.
Un punto che mi ha molto colpito è l’importanza strategica dei grossisti di montagna: spesso “eroi silenziosi” che mantengono viva la rete logistica fino all’ultimo ristorante. La distanza con le vallate, le condizioni climatiche, le stagioni, i prezzi della logistica: tutto rende la consegna in montagna un’impresa quotidiana. Chi ci riesce bene, guadagna credibilità e fidelizzazione.

Olimpiadi Milano-Cortina 2026: opportunità e sfide
Le Olimpiadi invernali 2026, in programma dal 6 al 22 febbraio 2026 (con Paralimpiadi dal 6 al 15 marzo) avranno un impatto diretto sul territorio dolomitico, in particolare in zone come Cortina d’Ampezzo che ospiteranno eventi sportivi.
Quante presenze attese?
Si prevedono oltre 2 milioni di presenze tra Olimpiadi e Paralimpiadi, grazie al richiamo internazionale e al flusso turistico extra atteso.
Il dossier olimpico sottolinea l’obiettivo di rafforzare l’attrattività alpina, le infrastrutture, la sostenibilità e l’eredità che i Giochi possono lasciare al territorio.
Le Dolomiti saranno protagoniste non solo per le località olimpiche, ma come scenario paesaggistico, polo d’ospitalità, infrastrutture ricettive, percorsi e turismo di contorno.
Questa ondata turistica può portare valore straordinario se il tessuto locale è in grado di rispondere con coerenza, qualità, identità e servizio all’altezza.
Sfide che non vanno sottovalutate
La stagionalità estrema: le località di montagna vivono di stagione bianca e stagione estiva; dover reggere un afflusso alto in un breve arco temporale è complesso.
Le infrastrutture logistiche e di trasporto, spesso limitate da accessi di montagna, strade strette, condizioni meteo avverse.
La capacità di servizio: ristoranti, hotel, trasporti, alloggi, vendita al dettaglio devono reggere il salto qualitativo richiesto da un pubblico internazionale.
Il rischio “effetto vetrina”: molti imprenditori potranno investire per un momento (il 2026), ma serve progettualità perché il ritorno resti nel tempo, e non che tutto rientri dopo i giochi.

Il ruolo delle associazioni e del “fare sistema”
Due soggetti associativi emergono nei contesti di Dolomiti HoReCa e del territorio:
Associazione Cuochi Bellunesi: raccoglie chef e professionisti della cucina bellunese, con l’obiettivo di promuovere formazione, eventi culinari, showcooking, scambi tra territori. La presenza attiva in fiera è un segno di legame col territorio e attenzione alla crescita culturale del comparto.
Dolomiti Cup Show: come detto, agisce nel mondo pizza/gourmet alpino, promuovendo eventi, contest e momenti formativi. Ha un ruolo di “federatore creativo”, aprendo porte a sperimentazioni che altrimenti resterebbero locali.
Il valore di queste associazioni sta nel costruire comunità, nel diffondere competenze, nel creare reti tra operatori che, spesso isolati in valli remote, possono riconoscersi parte di un progetto più ampio.
Strategie e consigli: che cosa serve per vincere la sfida dolomitica
Identità territoriale forte
Una linea di prodotti, una carta del menu, un allestimento devono “parlare montagna”, con coerenza, colori, storie che evocano il luogo.

Logistica intelligente
Pianificazione delle consegne, mezzi adatti, “last mile” efficiente: non basta avere un ottimo prodotto se non arriva bene al ristorante.
Partnership strategiche
Produttori + distributori + ristoratori + istituzioni locali devono dialogare e collaborare per creare rete, promuovere pacchetti esperienziali e spingere la filiera.
Infrastrutture e servizio al top
Durante eventi ad alto flusso (come le Olimpiadi), sarà richiesto il massimo del servizio: accoglienza, puntualità, qualità costante.
Sostenibilità ed eredità Olimpica
Non pensare solo all’evento, ma a ciò che rimarrà dopo: formato turistico più alto, strutture efficienti, marketing territoriale ben supportato.
Conclusione: tra vette e opportunità, costruire la montagna che verrà
Dolomiti HoReCa 2025 non è stata solo una fiera. È stata un laboratorio di idee per chi crede nella montagna come motore di sviluppo. Visitandola ho visto con chiarezza che chi saprà far dialogare tradizione e innovazione, identità e sistema, qualità e logistica, potrà cavalcare l’onda che arriverà con le Olimpiadi e lasciare un’eredità duratura. Al territorio dolomitico – fatto di valli, comunità, culture alpine, ristori, rifugi e paesaggi – serve che chi vi propone prodotti e servizi parli la sua lingua: comprenda le difficoltà, si muova con metodo, crei legami duraturi. Sarà bello, e importante, raccontare nei prossimi mesi le storie di chi ce l’ha fatta — e perché no, anche le sfide che hanno dovuto affrontare.

Longarone Fiere Dolomiti S.r.l.
Viale Soccorritori del Vajont, 3
32013 Longarone (BL) Italia
www.longaronefiere.it
www.visitdolomitibellunesi.it


(a cura di Gianluigi Veronesi)
Auto e moto d’epoca accende la passione: dal primo motore a scoppio all’ultima Ferrari campione del mondo e alle leggendarie due ruote, sono tante le novità di questa edizione 2025
A BolognaFiere, dal 23 al 26 ottobre, la 42ª edizione del più grande salone europeo del motorismo storico. Formula 1, Honda Classic, Heritage HUB Stellantis, monoposto Ferrari e Fiat, Club storici, rarità mai viste e 235mila mq di passione suddivisi in 14 padiglioni e 4 percorsi tematici: Auto e Moto d’Epoca torna a Bologna con un’edizione memorabile.
“75:1 – 75 years, one seat”: una mostra-evento per i 75 anni della Formula 1


Tra le novità più attese, un viaggio che ripercorre l’evoluzione tecnica, sportiva e culturale della massima competizione automobilistica mondiale con monoposto autentiche dagli anni ’50 agli anni 2000. Tra le protagoniste, tre capolavori custoditi dal MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile: la Ferrari 500 F2 (1952), una vettura che ha segnato la storia grazie a una meccanica semplice ma efficace, con telaio tubolare, assale posteriore De Dion e motore a doppia accensione alimentato da due carburatori a doppio corpo. È considerata una delle Ferrari più vincenti di sempre, simbolo della scelta strategica di Enzo Ferrari di puntare sulla Formula 2. Con questa vettura Alberto Ascari vinse il titolo mondiale piloti nel 1952 e 1953. L’esemplare esposto è un dono di Enzo Ferrari, proveniente da Maranello (MO). La Mercedes-Benz W196R (1954) che fu vincitrice al debutto nel Gran Premio di Francia e protagonista di due titoli mondiali consecutivi. Prodotta in soli 15 esemplari, è stata donata al MAUTO nel 1957 dalla stessa Daimler-Benz, con lettere firmate da Nallinger e Neubauer. Al volante della W196 R Fangio si aggiudicò il titolo mondiale negli anni 1954 e 1955. La Ferrari 156 F1 (1963) progettata secondo il regolamento introdotto nel 1961 (cilindrata massima di 1,5 litri e peso minimo di 450 kg). La vettura adottò definitivamente il motore posteriore, con un V6 a 120° da 1477 cc, più compatto, leggero e capace di oltre 190 CV. Dal prestigioso Nationales Automuseum – Loh Collection in Germania, la Ferrari F2007 di Kimi Räikkönen. Questa vettura, telaio numero 262, rappresenta la prima Ferrari dell’era post-Schumacher e, allo stesso tempo, l’ultima monoposto a riportare il titolo mondiale piloti a Maranello. L’auto in esposizione è proprio quella con cui Kimi ha vinto l’ultima gara della stagione in Brasile, conquistando il Campionato. In mostra anche le monoposto e i modelli guidati da leggende intramontabili come Phil Hill, Riccardo Patrese, Clay Ragazzoni, Gilles Villeneuve, e molti altri. Honda Classic: la storia della Casa dell’Ala Dorata Honda Motor Europe Ltd. Italia sceglie Auto e Moto d’Epoca per celebrare la sua leggendaria storia sportiva con Honda Classic, una straordinaria esposizione di 600 mq e 38 moto iconiche dedicata alla passione per le due ruote e all’evoluzione tecnologica che ha reso la Casa dell’Ala Dorata un’icona globale. Un’esposizione che rende omaggio ai modelli che hanno segnato non solo la storia del brand, ma anche quella del motociclismo e della tecnica, offrendo ai visitatori un vero e proprio viaggio nel tempo articolato in quattro aree tematiche: Due tempi made in Atessa: una selezione di modelli storici prodotti nello stabilimento Honda abruzzese culminante con la NS 125 R Adriatico, la prima moto realizzata in Italia ed esportata sul mercato giapponese. Moto da Gran Premio: dalla RS 125 GP di Lucio Cecchinello alla moderna RC213V di Johann Zarco, passando per modelli che hanno fatto la storia delle competizioni mondiali come le NSR 250 e 500 di Biaggi e Gardner e l’iconica RC211V con cui Hayden vinse il Mondiale nel 2006. Area off-road: spazio alle regine del fuoristrada con la leggendaria Elsinore CR250M fino alle più recenti CR125, 250 e la mitica CR500, che hanno segnato epoche indimenticabili nel Mondiale Motocross. Produzione di serie: un excursus tra i modelli più rappresentativi della gamma Honda, con la possibilità di ammirare da vicino autentici capolavori come la CB750 Four che è stata capace di riscrivere i canoni delle moto di serie, la VFR750R (RC30) che ha conquistato titoli piloti e costruttori nel nascente campionato SBK e la visionaria NR750 con pistoni ovali.
Dalla Germania a Bologna: la Loh Collection ad Auto e Moto d’Epoca 2025
Il Nationales Auto Museum – The Loh Collection arriva a Bologna. Tra le auto esposte la Mercedes-Benz CLK-GTR, originariamente costruita come versione da competizione e successivamente convertita in vettura stradale grazie a un permesso speciale. Omologata per la categoria GT1, ne furono prodotti 25 esemplari tra il 1998 e il 1999, dopo la fine del campionato: 20 coupé e 5 roadster. Questo esemplare è il prototipo pre-produzione, utilizzato come vettura ufficiale per la stampa e per lo sviluppo. E la BMW M1 Procar, protagonista di una delle serie più spettacolari della storia del motorsport, con auto identiche che permettevano a piloti di Formula 1 e del turismo di gareggiare ad armi pari. Niki Lauda vinse il campionato inaugurale del 1979 con questa M1, telaio
4301028, conquistando tre vittorie. Nel 1980, l’auto passò a Hans-Joachim Stuck, che vinse a Monaco e concluse terzo in classifica generale. In seguito, corse con il team “EMKA Racing” di Steve O’Rourke, partecipando anche alla 24 Ore di Le Mans con il batterista dei Pink Floyd e appassionato di auto, Nick Mason. Il grande ASI Village al Pad.25: il primo motore a scoppio della storia.La presenza dell'Automotoclub Storico Italiano torna con oltre venti club federati di tutta Italia e un’imperdibile anteprima, il primo motore a scoppio della storia: il Motore Barsanti e Matteucci progettato e realizzato in Toscana nel 1853. Un primato tutto italiano riscoperto grazie ai documenti originali conservati a Firenze presso il Museo Galileo, l’Accademia dei Georgofili e l’Osservatorio Ximeniano. In anche L’Alfa Romeo 184T Formula 1, una monoposto dalla livrea inconfondibile, che prese parte al Mondiale 1984 con i colori della Benetton. Con il telaio numero 3, era stata affidata al pilota americano Eddie Cheever - affiancato in squadra da Riccardo Patrese sotto la gestione della Scuderia Euroracing. La 184T ha il telaio in fibra di carbonio e monta un motore otto cilindri a V di 90° sovralimentato che sviluppa 670 cavalli.

Stand ACI - ACI Storico: Formula 1, heritage e nuove generazioni
Anche per l’edizione 2025, lo stand ACI – ACI Storico sarà uno dei fulcri dell’evento, con una ricca serie di esposizioni tematiche e un programma di talk di rilievo internazionale. In qualità di federazione sportiva dell’automobilismo italiano, celebrerà i 75 anni della Formula 1, ripercorrendo la storia della massima competizione motoristica attraverso le monoposto che hanno fatto sognare generazioni di appassionati e acceso la passione italiana per la velocità.

Heritage HUB Stellantis: i capolavori italiani in esposizione a Bologna
Il progetto museale nato a Torino per valorizzare il patrimonio storico di marchi leggendari porta a Bologna la storia del design e dell’innovazione automobilistica italiana: la Fiat-Abarth 750 Record (1956), presentata al pubblico durante il Salone di Torino del 1956 e riconoscibile per la caratteristica carrozzeria realizzata da Bertone su disegno di Franco Scaglione, è un manifesto dell’aerodinamica applicata al design. Con questa vettura, nel giugno del 1956, Abarth stabilisce sul circuito di Monza ben sei record nella Classe H. La Alfa Romeo Scarabeo 1600, un progetto visionario, sviluppato dall’Ingegneria Alfa Romeo. Con motore posteriore e telaio inedito, rappresentava una rivoluzione concettuale nella costruzione delle sportive compatte. Mai entrata in produzione, è diventata simbolo dell’audacia progettuale della Casa Milanese. La Lancia D25 (1955), barchetta da corsa erede diretta della mitica D24, rappresentava il meglio della scuola tecnica Lancia. Caratterizzata da soluzioni raffinate e prestazioni di vertice, fu costruita per correre e vincere in un’epoca d’oro per il motorsport italiano.
Toyota svela in anteprima nazionale il Nuovo RAV4 ad Auto e Moto d’Epoca 2025
Toyota presenta la nuova e imponente sesta generazione del RAV4, che raccoglie l’eredità dei suoi iconici e innovativi predecessori introducendo tecnologie avanzate che ridefiniscono le prestazioni e l’efficienza all’avanguardia anche per quanto riguarda la sicurezza e l'esperienza d'uso digitale. Con oltre 15 milioni di unità vendute in tutto il mondo (2,5 milioni in Europa) il RAV4 continua ad evolversi per rispondere alle esigenze dei tempi, mantenendo la sua fama di versatilità, affidabilità e sicurezza.
Motor Valley: il distretto dei motori in mostra
La Motor Valley sarà protagonista anche ad Auto e Moto d’Epoca 2025, portando in mostra l’anima più autentica della terra dei motori. Cuore pulsante dell’Emilia-Romagna, la Motor Valley ospita nomi che hanno fatto la storia dell’automobilismo e del motociclismo. Ma non è solo un luogo di produzione: è un ecosistema culturale e sportivo senza eguali. Presenti a Bologna, fra gli altri, Dallara, Pagani, I Musei Ferrari, il Polo Storico Lamborghini, Maserati, il Museo Ferruccio Lamborghini, Canossa Events, Concours d’Elégance Trofeo Salvarola Terme, Misano World Circuit, Autodromo di Modena, Autodromo di Imola Enzo e Dino Ferrari.
Club e Registri Storici: la memoria viva della cultura motoristica
Come ogni anno, Club e Registri Storici saranno protagonisti di un grande spazio espositivo. Tra i protagonisti: CRAGI – Club Renault Alpine Gordini Italia, con Alpine A310 V6 e Renault 5 Turbo; Registro Italiano Triumph Spitfire, con due eleganti MK3 disegnate da Michelotti; Club Storico Peugeot Citroën Italia, che celebra i 70 anni della Citroën DS e i 60 della Peugeot 204; Lancia Club, che festeggia i 30 anni della Y Elefantino Rosso; Jaguar Enthusiasts’Club che festeggia i 50 anni della Jaguar XJS, presentata al Salone di Ginevra nel 1975, con un raro esemplare in versione Convertible, nel classico British Racing Green, omaggio all’ultimo progetto firmato
da Malcolm Sayer; infine il Registro Fiat Italiano che porta a Bologna un tributo alla storia racing con cinque monoposto storiche, tra cui: Cisitalia D-46 del 1946; Formula Junior Stanguellini “Delfino”; Formula Italia (1970) e Formula Abarth (1980).

Ricambi, collezionismo, orologi: tutto il mondo del Classic in un’unica fiera
Due padiglioni interamente dedicati ai ricambi d’epoca ospiteranno espositori specializzati in componenti originali, repliche fedeli e accessori introvabili, suddivisi per epoca, marchio e modello. Spazio anche alla sezione Automobilia, con oggetti da collezione, manifesti, insegne, trofei e memorabilia che raccontano l’epopea delle quattro e due ruote. In contemporanea, nella raffinata cornice della Gallery Hall di BolognaFiere torna “Time on Show”, l’evento esclusivo dedicato agli orologi vintage e da collezione. Organizzato da BolognaFiere, questo appuntamento imperdibile ogni anno i più autorevoli nomi del collezionismo internazionale in un’esposizione che celebra la precisione meccanica, la bellezza del design e il valore storico di pezzi unici. “Time on Show” non è solo un’esposizione, ma un vero e proprio punto d’incontro per appassionati, collezionisti, esperti del settore e personalità del mondo del design. Un’occasione unica per lasciarsi affascinare dall’arte di misurare il tempo.
Tutti a BolognaFiere dal 23 al 26 ottobre. Perché Auto e Moto d’Epoca è molto più di un salone: è un viaggio nella storia, una celebrazione dell’eccellenza, un punto d’incontro per tutti coloro che vivono la passione per le auto e le moto come parte della propria identità. Auto e Moto d’Epoca, membro FIVA e Motor Valley, ha il patrocinio di: Fondazione Bologna Welcome, Confcommercio Ascom Città Metropolitana di Bologna, CNA Bologna, Alma Mater Studiorum Università di Bologna.

Tutte le informazioni su orari, biglietti, convenzioni su: https://autoemotodepoca.com/
Canali social: facebook - instagram - youtubechannel -
Noti ristoranti in Bologna
I Portici via Indipendenza, 69
All’Osteria Bottega via Santa Caterina, 51
Scaccomatto via Broccaindosso, 63
I Carracci via Manzoni, 2
Sette Tavoli via Cartoleria, 15/2b
Antica Osteria Romagnola via Rialto, 13
Quanto Basta via del Pratello, 103/a
Berberè via Petroni, 9/c
L’Arcimboldo via Galliera, 34/e
Al Sangiovese vicolo del Falcone, 2b
Osteria dell'Orsa via Mentana, 1f
Mamima via Lodovico Berti, 15b
Sfoglia Rina via Castiglione, 5/b
Trattoria del Tempo Buono piazza S. Martino, 4a

(a cura di Gianluigi Veronesi)
Peschi bene anche tu: tornano le “Settimane della Pesca Sostenibile”
Dal 13 al 26 ottobre la quinta edizione delle Settimane della Pesca Sostenibile promossa da MSC Marine Stewardship Council si conferma un importante appuntamento per sensibilizzare i consumatori sulla protezione delle risorse marine.
Prende il via la “Settimane della Pesca Sostenibile 2025”, iniziativa promossa dall’organizzazione non profit MSC – Marine Stewardship Council per sensibilizzare sull’importanza della pesca sostenibile e del ruolo che ognuno di noi può avere nella salvaguardia dell’oceano attraverso scelte di acquisto più responsabili. Sono 23 i partner del settore ittico – tra brand e retailer – che hanno scelto di partecipare attivamente promuovendo il messaggio della campagna con iniziative nei punti vendita e attività di comunicazione dedicate.
L’edizione 2025 della campagna assume un significato speciale perché ha luogo nell’anno del decimo anniversario di MSC in Italia.
10 anni di progressi della pesca sostenibile in Italia
In questi dieci anni, MSC ha contribuito a trasformare il mercato ittico italiano, promuovendo scelte più sostenibili lungo tutta la filiera e offrendo ai consumatori sempre più occasioni per orientarsi verso acquisti responsabili. Le referenze con il marchio blu sono passate da 73 a oltre 1.300, mentre il volume di prodotto certificato venduto è cresciuto da 2.800 a 68.000 tonnellate annue. Un segnale chiaro che mostra come il cambiamento sia possibile, se tutti gli attori della filiera ittica continuano a muoversi nella stessa direzione.
Questi numeri testimoniano un cambiamento profondo: oggi i consumatori italiani hanno molte più opportunità di fare scelte consapevoli, che a loro volta incentivano le attività di pesca ad adottare pratiche responsabili, con un impatto concreto sulla salute degli ecosistemi marini. A oggi sono 716 le attività di pesca coinvolte nel programma MSC nel mondo, responsabili della cattura del 19% del pescato globale. Negli ultimi 3 anni, queste attività di pesca hanno implementato oltre 400 miglioramenti concreti alla propria operatività, con benefici per l’ambiente marino, la salute degli stock oggetto di pesca o per le specie protette, in pericolo o minacciate.
Dieci anni di lavoro dimostrano che solo unendo le forze – pesca, distribuzione, aziende e cittadini – possiamo garantire un futuro più blu per il nostro oceano. Ed è proprio in questo contesto che si inseriscono le Settimane della Pesca Sostenibile: un momento corale di sensibilizzazione e collaborazione per promuovere scelte di consumo sempre più responsabili.
Le Settimane della pesca sostenibile 2025
Il claim della nuova edizione delle Settimane della Pesca Sostenibile – “Scegliendo prodotti con il marchio blu, peschi bene anche tu” – racchiude un doppio significato: da un lato, richiama l’impegno dei pescatori certificati MSC che praticano una pesca sostenibile; dall’altro, invita i consumatori a fare scelte consapevoli acquistando prodotti ittici provenienti da fonti rispettose degli oceani, riconoscibili dal marchio blu MSC sulla confezione.
Prendono parte all’edizione 2025: ALDI, Consorcio, Bennet, Delicius, Bofrost, Findus, Carrefour, FRoSTA, Conad, Coraya, Consilia, Mareblu, Eismann, Rio Mare, Eurospin, Ocean47, IKEA Italia Retail, , Ipermercati Tosano, Sapore di Mare, Lidl Italia, Sheba® (Gruppo Mars) e Talatta.
Le Settimane della Pesca Sostenibile rappresentano un momento di collaborazione tra i principali attori del settore – brand, retailer e aziende distributive – che, in un contesto precompetitivo, si uniscono per promuovere la cultura della sostenibilità attraverso:
- campagne di comunicazione digitale
- attività dedicate nei punti vendita
- materiali informativi e promozionali
I nuovi dati sulla pesca sostenibile globale nell’Annual Report di MSC
I nuovi dati contenuti nell’Annual Report di MSC evidenziano come il 20,6% del pescato marino mondiale, pari a oltre 16 milioni di tonnellate, sia oggi coinvolto nel programma MSC. Di questo, il 18,9% proviene da attività di pesca certificate, lo 0,7% è in fase di valutazione e lo 0,6% da realtà certificate, ma temporaneamente sospese.
I progressi più incoraggianti arrivano da aree storicamente meno rappresentate: in America Latina, con la certificazione della pesca argentina di gambero rosso, e in Africa occidentale, dove la pesca senegalese di tonno atlantico è stata la prima della regione a ottenere la certificazione MSC. Una notizia rilevante per il mercato italiano dove queste specie sono molto presenti.
Oggi le attività di pesca coinvolte nel programma MSC catturano oltre 200 specie ittiche diverse, in alcune delle quali, la percentuale pescata sostenibilmente, è molto significativa:
ne è un esempio il tonno, con il 59% proveniente da pesca certificata MSC, o il pesce bianco (un termine generalista che raggruppa diverse specie, dal nasello, al merluzzo, al luccio all’eglefino, e così via) dove la percentuale sale al 78%.

(a cura di Gianluigi Veronesi)
Sfida tra titani alla Latteria Perenzin: "pecorini italiani vs pecorini francesi"

San Pietro di Feletto, 3 ottobre 2025_Mercoledì 8 ottobre, alle ore 19.30, al PER Bottega & Cheese Bar della Latteria Perenzin, va in scena una degustazione unica: una sfida all’ultimo assaggio tra pecorini italiani e pecorini francesi in un viaggio sensoriale tra aromi, territori e tradizioni casearie.
A guidare questa esperienza sarà Laurent Mons, affinatore di fama internazionale e profondo conoscitore del mondo dei formaggi, che per l’occasione tornerà a San Pietro di Feletto (TV) per raccontare storie, stagionature e caratteristiche degli 8 pecorini protagonisti della serata.
I formaggi in degustazione
Italia:
- Pecorino di Farindola PAT Presidio Slow Food
- Piacentinu Ennese DOP Presidio Slow Food
- Fiore Sardo DOP Presidio Slow Food

Francia:
- Pyrénées Brebis
- Roquefort AOP
- Tommette Elutcha (in 3 diverse stagionature)
Al termine della degustazione la sfida continuerà con una proposta calda e creativa: i pansalati farciti con ingredienti ispirati alle due culture gastronomiche, per un finale all’altezza di questo confronto internazionale. E alla fine si decreterà insieme il vincitore della serata.
Costo: 40 euro a persona.
Posti limitati.
Per prenotazioni: https://perperenzin.it/prenota-esperienze
Fondata nel 1898 da Domenico Perenzin, oggi la Latteria Perenzin è guidata dalla quarta generazione con Emanuela Perenzin, affiancata dai figli Matteo ed Erika che rappresentano la quinta generazione. Da sempre l’azienda lavora latte di vacca, a cui si sono aggiunti, a partire dal 1999, latte di capra e dal 2010 anche latte di bufala. Produce formaggi tradizionali e biologici, premiati in numerosi concorsi italiani e , continuando a coniugare artigianalità, sostenibilità e innovazione.


Latteria Perenzin S.r.l.
Via Cervano, 85
San Pietro di Feletto TV
Tel. 0438 21355
www.perenzin.com
“Pizzeria Amabile” di Portego di Sovizzo e le farine di grani antichi siciliani del Molino Angelica di Modica (RG)

Nell'aprile del 2019 la rete Borghi d'Europa presentava nella sede del Parlamento Europeo a Milano, il progetto per la creazione di dodici Percorsi Internazionali, iniziative di informazione del progetto 'L'Europa delle Scienze e della Cultura' (patrocinato dalla IAI, Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica) e da ESOF2020 Trieste Città europea della Scienza).
Fra questi il percorso: “I Mulini del Gusto” e “Le Vie della Pizza”.

La sosta alla Pizzeria Amabile il Portego a Sovizzo ha riaperto il dibattito sulla qualità degli impasti.
"Tutto il processo per fare la pizza dall’impasto, alla stesura, alla farcitura, alla cottura sono a vista dando modo alle persone di vedere la realizzazione del nostro pizzaiolo Filippo.
Se da una parte è possibile scegliere l'impasto 'storico' di Anacleto Amabile, dall'altra è possibile degustare un impasto speciale, ricercando grani delle regioni italiane pregiati e non lavorati.
Per quanto riguarda l'impasto tradizionale Anita utilizza le farine speciali della Linea Origini di Grandi Mulini Italiani 1886.
L’ultimo nato è l’impasto Timilia, dove ricerca e studio hanno incontrato l’approvazione di palati esigenti e raffinati. L’impasto tradizionale è fatto con farina di tipo 0, una miscela di 7 grani macinati a pietra con una molinatura lenta, di molini italiani, ha una lievitazione naturale, lunga e attenta.
L’impasto Timilia è fatto con il grano Timilia, un’antica e nobile varietà di grano duro autoctona dell’entroterra della Sicilia (Molino Angelica di Modica).
È una farina integrale che contiene oligoelementi, germe di grano e della crusca, presenta un alto valore proteico e un basso indice di glutine e glicemico che lo contraddistingue dagli altri grani per essere altamente digeribile.
La farina è ottenuta da molinatura a pietra naturale che consente di mantenere il germe di grano, grazie alle base temperatura di lavorazione, non surriscalda il prodotto, preservando le caratteristiche sensoriali e nutrizionali.
L’impasto Timilia viene fatto riposare con una lunga maturazione naturale.
Le farine di Mulino Angelica sono prodotte da grani antichi siciliani coltivati nel pieno rispetto della terra e in assoluta sinergia con il nobile lavoro dei contadini che, nel corso della storia, sono stati preziosi custodi delle biodiversità.
"La nostra - ci raccontano - è una famiglia di Maestri Mugnai da tre generazioni. Selezioniamo solo i migliori grani da agricoltura biologica e certificata. Abbracciamo l’artigianalità e la tradizione amalgamandole sapientemente all’innovazione e alla tecnologia: utilizziamo un metodo di macinazione a pietra molto lenta per non danneggiare gli amidi, ottenendo farine dal sapore e dalle qualità organolettiche superiori."
All’inizio del Novecento in Sicilia si contavano 52 varietà di grani autoctoni, quelli che oggi comunemente chiamiamo grani antichi. La diffusione dei grani a uso industriale a partire dagli anni Settanta ha sovrastato queste varietà, tornate in auge solo in questi ultimi anni grazie allo sviluppo di una nuova consapevolezza da parte dei consumatori.
Un campo di grani antichi è facilmente riconoscibile per le spighe alte, caratteristica che li rende resistenti ad alcuni parassiti e alle specie infestanti. Di conseguenza, questo permette la coltivazione senza concimi e senza antiparassitari. Oltre che all’altezza, anche la grandezza dei semi dei grani antichi mal si adatta alla raccolta meccanizzata e questo spinge all’utilizzo di metodi di raccolta più artigianali e al tempo stesso sostenibili.
Tra i grani antichi siciliani ci sono il Russello, la Timilia, il Perciasacchi, la Maiorca e il Senatore Cappelli. Caratteristiche comuni sono la bassa qualità del glutine e il ridotto indice glicemico che li rende altamente digeribili e indicati anche in casi di intolleranze.
Mulino Angelica s.r.l.
Via Michelica Malvagia 10/B1
97015 Modica – Sicilia - Italia
Tel. +39 09321846739
Cell. +39 3409894305
e-mail: www. mulinoangelica.it
Orari di apertura
LUN-VEN: orario continuato 8.30 - 18.00
SAB: 8.30 - 13.00 - Chiuso la domenica
www.mulinoangelica.it
CONTATTI
Via Lussemburgo n.42, Padova
Piazzale Martesana, Milano
email : borghideuropa@yahoo.com
redazione : info@italiadelgusto.com
Auto e Moto d’Epoca: tra evoluzione del mercato, nuove generazioni e il Salone di Bologna 2025

Dalla stabilità post-boom alle sfide del futuro: opportunità di investimento, trend emergenti e il ruolo della Motor Valley tra motori e sapori.
A pochi giorni dall’attesissimo Salone Auto e Moto d’Epoca che si terrà a BolognaFiere dal 23 al 26 ottobre 2025, il comparto storico si prepara a mettersi in mostra non solo come esposizione, ma come termometro reale del mercato. È un evento che riesce a calamitare collezionisti, operatori, restauratori e semplici appassionati, anche stranieri, offrendo un’occasione unica per osservare le dinamiche del settore, confrontare valutazioni e stringere relazioni. Questo è il momento ideale per interrogarsi su tendenze, opportunità e investimenti concreti: quali modelli puntare? Quali rischi valutare? Quali sinergie con il territorio motoristico-emiliano possono generare valore aggiunto?
Andamento del mercato: segnali contrastanti e prospettive
Negli ultimi dieci anni il mercato delle auto d’epoca ha vissuto fasi alterne.
Dopo la crisi del 2008 e la successiva ripresa, il vero boom si è registrato tra il 2016 e il 2022, complice l’interesse degli investitori internazionali e l’effetto post-pandemia. Aste record, rivalutazioni anche del 30‑40% su alcuni modelli iconici e un afflusso di nuovi collezionisti hanno spinto il comparto a livelli mai raggiunti prima.
Oggi, però, il quadro appare più equilibrato: i valori medi si sono assestati, la domanda resta solida ma selettiva, e l’attenzione si è spostata verso segmenti meno scontati. Le previsioni a medio termine parlano di una crescita sostenibile, con incrementi stimati tra il 5 e l’8% annuo in Europa, sostenuta dalla domanda internazionale e dalla progressiva scarsità di modelli in condizioni originali.
In Italia il mercato è più frammentato: poche grandi aste, molte transazioni private e una forte influenza delle dinamiche economiche locali. Bologna rappresenta dunque l’occasione perfetta per fare il punto della situazione, con espositori italiani e stranieri che consentono un confronto diretto.
Youngtimer: le nuove protagoniste
Un trend in forte crescita è quello delle youngtimer, ovvero le vetture prodotte negli anni ’80 e ’90 che oggi stanno conquistando il riconoscimento storico. Non si tratta più di “auto usate di ieri”, ma di modelli capaci di evocare un’epoca e una cultura.

Tra le più ricercate troviamo:
BMW M3 E30: icona del motorsport, con quotazioni in costante crescita.
Lancia Delta Integrale: simbolo dei rally, amatissima dai collezionisti internazionali.
Porsche 964 e 993: prime generazioni con soluzioni moderne ma ancora analogiche.
Alfa Romeo 75 e 90 V6: in rapida riscoperta, soprattutto nelle versioni Quadrifoglio.
Giappone anni ’90: Mazda RX-7, Nissan Silvia e Skyline, Toyota Supra MK4: un tempo relegate al tuning, oggi considerate auto storiche a pieno titolo.
Queste vetture uniscono ancora valori di acquisto relativamente accessibili a una potenzialità di rivalutazione significativa, soprattutto se in condizioni originali e con bassa percorrenza.
Restomod e reinterpretazioni moderne
Parallelamente cresce il fenomeno dei restomod, ovvero il restauro che integra componenti moderni: freni potenziati, elettronica aggiornata, sospensioni più performanti e interni resi confortevoli. Questa formula piace molto ai collezionisti under 40, che spesso cercano un’auto storica ma utilizzabile quotidianamente. Non è raro che un restomod ben fatto raggiunga quotazioni superiori a quelle di un modello originale ma meno fruibile. È un mercato parallelo, ma sempre più riconosciuto come segmento di valore.

Opportunità di investimento: criteri e modelli
Criteri di selezione
Provenienza documentata: libretti, fatture di restauro, certificazioni ufficiali.
Equilibrio costi/benefici: evitare progetti di restauro con budget sproporzionati.
Liquidità internazionale: preferire modelli ricercati anche all’estero.
Usabilità: auto con buona affidabilità e circolabilità anche in scenari restrittivi.
Compatibilità normativa: attenzione alle politiche ambientali, carbranti sintetici e deroghe per veicoli storici.

Modelli da osservare oggi
Ferrari 308/328 e versioni meno inflazionate rispetto a F40/F50.
Alfa Romeo Spider Duetto e serie V6 anni ’80.
Maserati Biturbo speciali e limited edition.
Audi Quattro Turbo e versioni Sport.
Ford Escort RS Cosworth e Sierra Cosworth.
Volkswagen Golf GTI 16V e Rallye.
BMW serie M (M3, M5 E34).
Una passione a rischio o in evoluzione?
Sui social e in alcuni ambienti specialistici c’è chi ipotizza che, con il progressivo calo della generazione dei nati negli anni ’50, ’60 e ’70, il mercato delle auto d’epoca finirà inevitabilmente per spegnersi. La tesi si basa sull’idea che i Millennials e la Gen Z siano disinteressati o incapaci di sostenere i costi e le complessità di questo mondo. La realtà è più sfumata. Ricerche internazionali, come quelle di Hagerty, mostrano che oltre il 50% dei Millennials dichiara interesse verso le auto storiche e che anche la Gen Z, pur con priorità diverse, guarda al settore con curiosità crescente. Certo, cambiano i modelli di riferimento: meno auto anteguerra o anni ’50, più anni ’80-’90 e perfino inizio 2000. Cambia anche l’approccio: non più soltanto collezione museale, ma guida, restomod, fruizione. È quindi probabile che il mercato non scompaia, ma si trasformi. Alcuni segmenti diventeranno di nicchia estrema (ad esempio le pre-war), mentre altri vivranno una seconda giovinezza. La passione resta, ma assume nuove forme, più vicine al linguaggio e ai valori delle generazioni digitali.

Il Salone bolognese: palcoscenico e laboratorio
Il Salone Auto e Moto d’Epoca non è solo un’esposizione: è un luogo dove mercato e passione si incontrano. L’edizione 2024 ha visto 235.000 m² occupati da 14 padiglioni e oltre 5.000 veicoli, confermandosi come l’evento più importante d’Europa. Durante i quattro giorni, Bologna diventa il punto di riferimento per collezionisti, dealer, case d’asta, restauratori e club. È qui che si definiscono i trend, si testano i valori reali e si capisce quali modelli attrarranno l’interesse nei mesi successivi. Non mancano esposizioni tematiche, aste live e talk con esperti del settore. La città, situata al centro della Motor Valley, amplifica l’esperienza: qui hanno sede Ferrari, Lamborghini, Ducati, Pagani, Maserati, Dallara e altre, ovvero brand che da soli raccontano la storia e il mito del Made in Italy motoristico.

Motori & sapori: il binomio vincente
Partecipare al Salone di Bologna significa anche immergersi in una delle cucine più celebri del mondo. Dopo una giornata tra aste e trattative, è quasi un rito concedersi un piatto di tortellini al mignolo in brodo, di tagliatelle al ragù o una porzione di lasagne alla bolognese. Non mancano le cotolette petroniane, lo gnocco fritto con salumi, la mortadella IGP e i vini del territorio: Lambrusco, Pignoletto, Sangiovese, Albana. La forza del Salone sta proprio nell’unire business e piacere: incontri professionali di giorno, esperienze conviviali di sera, in un equilibrio perfetto tra motori e lifestyle.
Idee goderecce per un fuori salone
- Tour Food & Motor nei Colli modenesi
Visita a un caseificio di Parmigiano Reggiano, pranzo con tigelle e salumi tipici, tappa in un’acetaia di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, e pomeriggio tra le auto del Museo Panini o del MEF – Museo Enzo Ferrari.
- Heritage & Trattoria emiliana
Esplorazione di musei e collezioni private, seguita da un pranzo in trattoria storica con cappelletti in brodo, erbazzone, prosciutto di Parma e Lambrusco frizzante. Un mix di tradizione e accoglienza che racconta l’anima della regione.
- Giro serale sotto i portici UNESCO
Passeggiata nel centro storico di Bologna, aperitivo a base di mortadella e crescentine, cena con lasagne o tortellini, chiusura con dolci tipici come la torta di riso o la pinza bolognese. Il tutto accompagnato da un calice di Albana di Romagna.
A questo link potete vagliare 10 Tour enogastronomici nei pressi di Bologna https://www.tripadvisor.it/Attractions-g187801-Activities-c36-oa30-Bologna_Province_of_Bologna_Emilia_Romagna.html
Conclusione
Il Salone di Bologna rappresenta oggi il barometro del mercato delle auto d’epoca: qui si osserva, si tocca e si vive un settore in continua evoluzione. È il luogo in cui passato e futuro si incontrano, dove heritage e innovazione si intrecciano, e dove la passione trova nuova linfa. Ma è anche l’occasione per scoprire la cultura gastronomica dell’Emilia, terra che coniuga motori ruggenti e sapori inimitabili in un’esperienza senza eguali.

(a cura di Gianluigi Veronesi)
Il primo ottobre 2025 è il capodanno per il tartufo bianco di Alba
Ad Alba (CN) proprio come si fa a per san Silvestro, dopo il canonico countdown, si sono stappate le bottiglie (rigorosamente Franciacorta!) e festeggiato il capodanno del tartufo bianco 2025 (il più pregiato al mondo) quest’anno posticipato dal 21 settembre ad oggi (primo ottobre) per via dei noti cambiamenti climatici. Normalmente la “cerca” inizia verso la fine dell’estate (21 settembre) e va fino all’inverno, anche se la stagione più ricca è da ottobre a dicembre. Lo scorso anno con le piogge primaverili abbondanti e il molto caldo anticipato, lasciavano presagire un’annata fortunata per i “trifolai” (o trifulau o cavatori) e il loro cane da ricerca (il taboj o tabui) invece così non è stato, anzi… Quest’anno le cose sembrano ripetersi alla stessa maniera e, allora, anche per scaramanzia, nessuno si sbilancia in previsioni. Intanto ad Alba inizia la fiera dedicata - che non è solo gastronomia, ma anche turismo, cultura, identità -; uno dei momenti clou è il Mercato Mondiale del tartufo, dove i tuberi vengono valutati da commissioni sensoriali prima di essere venduti, garantendo qualità e autenticità. L’evento richiama moltissimi visitatori da tutto il mondo, interessati non solo al cibo, ma ad una “touching experience” (mercato, degustazioni, eventi collaterali).
“Dall’11 ottobre qui ad Alba, si aprono le porte del mercato della “Fiera Internazionale del Tartufo bianco d’Alba” e restano attive fino all’8 dicembre… ”- è Alex Iberti a parlare, dall’anno scorso nuovo presidente disegnato dell’Ente Fiera del Tartufo, manager di un gruppo di aziende di design che esporta nel mondo la creatività italiana, prestato al mondo dei tartufi per la grande passione che ne nutre (insieme a quelle per la Juventus e… il vitel tonné…) – “Ricordo - conclude - che la stagione quest’anno durerà fino a fine gennaio 2026”.

La “cerca e cavatura” del Tuber magnatum Pico di Alba (o trifola che dir si voglia in gergale) - corpo fruttifero di un fungo del genere Tuber (ipogeo) che cresce spontaneamente, interamente sotto terra in un terreno calcareo o misto calcare-argilloso, ben drenante, con buona umidità (non esiste una coltivazione affidabile e sistematica). È caratterizzato da un profumo intenso e unico, con forma globosa e irregolare, un peridio (scorza) di colore giallo-ocra e una gleba (polpa interna) bianca e con venature marmorizzate, che si scuriscono in certe condizioni.



Com’è?
L'aroma è complesso e molto intenso: note sulfuree, di miele e formaggio stagionato, terra umida, un po’ “aglio” e “terroso”, ma elegante e con la sua rarità, si rende più prezioso rispetto ad altri tartufi commestibili, ma si tratta sempre di un prodotto di lusso gastronomico - è uno dei prodotti gastronomici più costosi al mondo - apprezzato per il suo aroma intenso e le sue caratteristiche uniche. I prezzi dipendono molto da aroma, freschezza, dimensione, origine (zona “giusta”).
La sua crescita - come detto - è legata a specifiche condizioni climatiche e al tipo di suolo nelle zone dove è presente: in tutto il Monferrato e in parte della collina torinese, Langhe e Roero, dove si trova in simbiosi con salici, tigli e faggi, ma anche querce e noccioli; la cerca - dicevamo - durerà fino al 31 gennaio ’26 come stabilito dal calendario della Regione Piemonte.
Il prezzo cambia di molto a seconda della pezzatura che indica la grandezza del tartufo intero, così com’è stato raccolto. La “trifola” più è grande e più costa, perché così è più rara e pregiata. Con una grande pezzatura nel piatto ci sarà anche più gleba (parte interna saporita) e meno peridio (scorza esterna). Per porzioni per 2 persone basta un esemplare di pezzatura piccola, che si aggira attorno ai 10/15 g. All’atto dell’acquisto non esiste una regola universale, bisogna usare il buonsenso ed eventualmente affidarsi un tartufaio esperto. Purtroppo, si sa, la fregatura è sempre dietro l’angolo! Diffidate di chi vende a basso prezzo “pezzi di tartufo grandi rotti dal cane durante la raccolta”.
Appetibilità, uso in cucina e conservazione
Va consumato sempre crudo, meglio tagliato a lamelle sottili sopra piatti caldi. Il calore distruggerebbe l’aroma caratteristico. Ottimo con uova, pasta burro, risotti, e anche su formaggi delicati. Qualche suggerimento?
Da sempre anelato dai bongustai che se lo godono anche così: con i tagliolini (far bollire i tagliolini in abbondante acqua salata mentre a parte si fonde del burro in una padella. Una volta sciolto, si toglie dal fuoco e si aggiungono le scaglie di tartufo consumato solo a crudo, quindi assolutamente niente cottura. Quando i tagliolini saranno cotti, si scolano e si passano in padella, si cospargono col Parmigiano grattugiato e si girano per farli amalgamare bene); con il risotto (occorre brodo di carne, riso carnaroli, burro olio EVO, Parmigiano reggiano, sale e pepe qb… e ovviamente del tartufo bianco di Alba. Si parte facendo tostare il riso qualche minuto in una casseruola con l’olio di oliva. Quindi si cuocerà, un mestolo alla volta, con il brodo di carne. A fine cottura, si toglie tutto dal fuoco, si manteca con burro e Parmigiano, si impiatta e ricopre ogni porzione con le scagliette di tartufo appena tagliate); con la battuta di fassona (con battuta di Madama Bianca, tuorlo di uovo a porzione, capperi sotto sale, filetti di acciuga, prezzemolo, scalogno, olio evo, sale e pepe. Si tritano insieme capperi, prezzemolo, filetti di acciuga e scalogno fino a renderli una pasta cremosa e si ricopre con olio EVO. Si condisce la battuta con questo condimento e si impiatta servendosi di un coppapasta. A questo punto si separa il tuorlo dall’albume e con molta attenzione si posiziona il tuorlo sopra ogni porzione di tartare. Si spolvera con pepe e ovviamente un’abbondante grattugiata di tartufo); col plin al burro e parmigiano: versare in una padella un mestolo di acqua di cottura, del burro e qualche scaglia di tartufo e lasciare cuocere i ravioli del plin in acqua bollente salata. Una volta cotti, spadellare il tutto insieme alla salsa al burro, aggiungere il parmigiano e mantecare bene. Impiattare grattugiando il tartufo bianco a scaglie sottili sopra ogni porzione) e con le uova (una volta pronto l’uovo in camicia, lo si adagia delicatamente sulla fonduta calda di formaggio Valliera 120 giorni e lo si guarnisce con il tartufo bianco tagliato a scaglie sottilissime: è la sublimazione della semplicità in un’esplosione di gusto!).

Il relativo quantitativo necessario è ovviamente correlato al prezzo al grammo: circa 5,46 € in questo periodo) - dosi consigliate: 5-10 grammi per persona e per piatto - . I prezzi variano: circa 3-4.000 €/kg di media per il “bianco pregiato”. Il prezzo può subire numerose oscillazioni durante la stagione di raccolta di ciascuna varietà e raggiungere dei prezzi record per gli esemplari più grandi e pregiati. Il prezzo medio è, appunto, una media tra diverse quotazioni disponibili online, da siti nazionali e internazionali e facendo una media dei prezzi al consumatore presenti nei vari borsini (online, negli e-commerce ufficiali) e negli annunci privati; sono da ritenersi, quindi, degli indicatori di prezzo generali che non sono influenzati dai prezzi del tartufo al “cavatore” dei singoli centri di raccolta.
Infine, quale vino abbinare al tartufo bianco pregiato?
Un Barbaresco è ideale su una tartara al tartufo bianco – al palato è caratterizzato da una struttura elegante con una buona acidità che lo rende fresco e vibrante. Il finale è lungo e , con un retrogusto che ricorda le note aromatiche percepite all'olfatto – e un Barolo su una tagliata di Fassona profumata con scaglie di tartufo bianco pregiato – vino rosso potente, elegante e complesso, prodotto al 100% con uve Nebbiolo, noto per il suo colore granato con sfumature aranciate, il profumo intenso e le note di frutti rossi, spezie e sentori terrosi e di catrame e per il gusto strutturato con tannini e acidità importanti che gli conferiscono grande longevità. Richiede un lungo invecchiamento e si abbina magnificamente a piatti di carne, selvaggina e formaggi stagionati, meglio se spolverati da tartufo bianco... –. Ma un po’ tutti i vini delle Langhe sono ideali col tartufo di Alba!
Come conservare il tartufo?
Fresco non dura molto: circa una settimana (riposto in frigorifero, avvolto in carta assorbente, pulito - spazzolato - con delicatezza). Falsa la credenza di chiuderlo in un vasetto e ricoperto di riso. Sconsigliato congelarlo se si vuole mantenere aroma e intensità, se no, li perde sensibilmente.
Curiosità:
- nel 1951, Arturo Gallerini trovò un esemplare di 2.250 g., che venne donato al Presidente USA, Harry Truman.
- Un altro tartufo da record: trovato un pezzo da 900 g. nei pressi del Castello di Grinzane Cavour, nel cuore delle Langhe, in provincia di Cuneo e venduto per 000 €.
- La tradizione della ricerca del tartufo è stata ufficialmente riconosciuta nel 2021 dall’UNESCO come parte del patrimonio culturale immateriale e in Italia: “conoscenze e pratiche tradizionali” riconoscimento che non riguarda il tartufo in sé, ma l'insieme di saperi e pratiche trasmesse oralmente tra le generazioni di tartufai per la ricerca e l'estrazione dei tartufi, includendone la conoscenza dei cani addestrati e il rispetto dell'equilibrio ecologico.
Come riconoscere il vero buon tartufo bianco d’Alba
- Aspetto esterno (peridio)
Colore: varia dal bianco crema al giallo ocra.
Superficie: leggermente irregolare e vellutata, non liscia come certi tartufi neri.
Forma: può essere tondeggiante o bitorzoluta, spesso irregolare (segno della crescita naturale vicino alle radici).
- Interno (gleba)
Deve essere chiaro, con tonalità che vanno dal nocciola al grigio, sempre attraversato da venature bianche ben visibili. Se è troppo scuro o uniforme, potrebbe non essere Tuber magnatum Pico.
- Profumo inconfondibile
Aroma intenso e complesso: note di aglio, formaggio stagionato, miele, terra bagnata.
Se non ha un odore marcato o, peggio, odora di gas/metano o muffa → non è fresco o non è un vero buon tartufo bianco d’Alba.
- Peso e consistenza
Nonostante il prezzo, non deve sembrare “leggerissimo”: un tartufo fresco ha una certa compattezza. Se al tatto sembra “spugnoso” o troppo secco → non è fresco.
- Periodo di raccolta
Vero tartufo bianco d’Alba: solo da fine settembre a dicembre (regolato ufficialmente).
Se lo trovi fresco fuori stagione → diffida.
- Origine garantita

Il top viene da Langhe, Roero e Monferrato, ma cresce anche in altre zone del Piemonte e in Italia centrale.
I venditori seri rilasciano certificati di origine e autenticità.
- Prezzo “troppo bello per essere vero”
È uno dei cibi più costosi al mondo. Se ti offrono un “bianco di Alba” a prezzi stracciati, quasi sicuramente non lo è.
⚠️ Attenzione a questi “falsi”:
Tartufo bianchetto (Tuber borchii o Tuber albidum): molto simile fuori, ma più piccolo, con profumo più agliaceo, pungente e meno fine.
Tartufi cinesi (Tuber indicum): spesso spacciati per pregiati, ma con aroma quasi assente.

ENTE FIERA DI ALBA
Piazza Medford 3 Alba (CN)
Tel. +39.0173.361051
www.fieradeltartufo.org
“Magici Intrecci Autunnali” al Castello di Strassoldo di Sopra (UD). Mostra mercato di alto artigianato e vivaismo a tema autunnale

C’è un luogo nascosto nella campagna friulana, a pochi passi dal mare e dai siti UNESCO di Aquileia e Palmanova, dove la vita ha il passo delle stagioni e il profumo della storia. Qui, i ruscelli scorrono limpidi e due castelli gemelli si riflettono nell’acqua come in un sogno antico. È Strassoldo, un paesino annoverato tra i Borghi più Belli d’Italia, dove pietre, alberi e silenzi custodiscono storie millenarie.
Dal 10 al 12 ottobre 2025, il Castello di Strassoldo di Sopra - solitamente non accessibile al pubblico - aprirà eccezionalmente i suoi battenti per la 54ª edizione di “Magici Intrecci”: una rassegna che da 27 anni, ogni primavera e ogni autunno, accoglie i visitatori in atmosfere sempre diverse, ispirate ai colori, ai profumie alle suggestioni delle stagioni, per emozionare chi è in cerca di autenticità, creatività e bellezza senza tempo.
Circa 120 artigiani, vivaisti e piccoli produttori agricoli d’eccellenza, provenienti da tutta Italia, daranno vita a un percorso coinvolgente tra saloni storici, giardini segreti e angoli suggestivi del complesso castellano, dove ogni dettaglio è curato con amore. I visitatori potranno scoprire una straordinaria varietà di creazioni autenticamente artigianali: abiti unici, gioielli d’autore, arredi originali, piante rare e sapori genuini, tutti frutto di passione e maestria. Il tutto sarà decorato a tema autunnale, con le raffinate e ogni volta diverse creazioni che sono una delle attrattive dell'evento. La manifestazione è l’occasione perfetta per trovare regali di Natale originali.
“Magici Intrecci” non è solo un viaggio tra le meraviglie del fatto a mano. È un invito a rallentare il passo, immergersi nella bellezza e lasciarsi ispirare, in un equilibrio delicato tra storia, natura e creatività. A rendere il tutto ancora più interessante, ci sarà anche un calendario di iniziative collaterali, che spazieranno dalle visite guidate nel parco del Castello di Sotto e nel borgo storico, alle conversazioni botaniche, dalle presentazioni editoriali alle attività dedicate ai più piccoli. Per chi desidera una pausa golosa, lungo il percorso saranno presenti tre punti ristoro selezionati, con proposte genuine da gustare tra scorci affascinanti e atmosfere rilassate. L’elenco di tutte le attività si trova sul sito https://castellodistrassoldo.it/magici-intrecci-autunnali-al-castello-di-strassoldo-di-sopra-ud/.
Un mondo di rinascita. Dietro le quinte di “Magici Intrecci”
“Magici Intrecci” non è solo una manifestazione: è il cuore visibile di un lungo cammino di rinascita, iniziato quasi trent’anni fa da Gabriella Williams di Strassoldo.
Prima di dedicarsi completamente al recupero del proprio castello, oltre ad aiutare la madre nella gestione, Gabriella ha seguito il proprio percorso professionale e, al tempo stesso, avviato numerose iniziative culturali, contribuendo a far scoprire un patrimonio spesso nascosto. Con eventi come *Visite Esclusive ai Castelli del FVG* e *Castelli Aperti FVG*, ha portato alla luce la bellezza di tanti manieri friulani, rivolgendosi a un pubblico curioso, colto e rispettoso.

Ma è stato il Castello di Strassoldo di Sopra – la sua casa – a richiedere, con crescente urgenza, un gesto d’amore concreto. Molte parti versavano in condizioni critiche: tetti crollati, giardini invasi dai rovi, case del borgo castrense ridotte a ruderi, ambienti trascurati, debiti importanti da saldare. Una situazione difficile, affrontata con tenacia e visione, anche quando tutto sembrava remare contro.
La responsabilità concreta e morale di salvare un luogo tanto prezioso è diventata una missione quotidiana. Sono stati anni solitari, con pochi mezzi, ma con una straordinaria dedizione e – più tardi – con il sostegno di una squadra di amici e collaboratori gentili e appassionati. In questo percorso, Gabriella non è sempre stata compresa. Ma ha scelto comunque di restare fedele alla propria visione: offrire al pubblico eventi raffinati, autentici, rispettosi del luogo e in armonia con lo spirito del castello.
Oggi il castello e il borgo risplendono di nuova vita. Sono tornati ad accogliere ospiti nelle case del borgo, visitatori, artigiani e artisti, in un progetto culturale indipendente che punta alla qualità e al rispetto.
“Magici Intrecci”, che si svolge due volte l’anno - in primavera e in autunno - riflette il ritmo delle stagioni e racconta una storia fatta di resilienza, bellezza e amore per le cose fatte bene. Quando un castello rinasce e torna a vivere in armonia con la sua storia, tutto il territorio circostante ne beneficia: si attiva un effetto positivo su turismo, economia, artigianato e cultura locale. Il castello diventa uno “specchio per le allodole”, capace di attrarre energie buone, stimolare sinergie e accendere opportunità.

“Magici Intrecci” ha anche uno scopo più profondo: valorizzare i beni culturali immobili – come gli edifici storici e i giardini restaurati – insieme ai beni culturali mobili, rappresentati dalle antiche arti e mestieri degli espositori selezionati. È un intreccio vivo tra memoria e futuro.
“Magici Intrecci” nel corso di questi 27 anni, è stato attraversato da una moltitudine di volti, mani, sorrisi e storie. Espositori straordinari, collaboratori appassionati, amici preziosi hanno lasciato un segno nel cuore del progetto. Molti sono rimasti, altri hanno seguito nuovi cammini, e qualcuno purtroppo ci ha lasciato per sempre.
Ma i loro gesti, i sorrisi, le parole e il tempo condiviso vivono ancora tra le pietre del borgo, nei giardini, nelle stanze e nei cuori di chi continua il cammino. Li ricordiamo con gratitudine profonda e una dolce nostalgia, come parte essenziale della memoria viva di “Magici Intrecci”.
Perché “Magici Intrecci” è anche questo: una grande storia collettiva, fatta di intrecci umani e creativi che si rinnovano a ogni edizione, lasciando sempre una traccia luminosa.
Tutte le entrate dell’evento vengono reinvestite nella conservazione e nel restauro del complesso, senza contributi pubblici.
Scegliere di partecipare significa sostenere un patrimonio culturale vivo, condividendo una visione di bellezza consapevole e autentica.
L’evento si terrà anche in caso di pioggia.
Dress code: country chic e scarpe comode.
I cappelli sono molto graditi.
I cani educati sono i benvenuti, muniti di guinzaglio e sacchettini.
Date e orari
Venerdì 10 ottobre - dalle 10:00 alle 19:00: Adulti €12 / Gruppi (min. 20 pax) €10 / Bambini 6–12 anni €6 / Bambini 0–5 anni: gratuito
Sabato 11 e Domenica 12 ottobre - dalle 9:00 alle 19:00 Adulti €15 / Gruppi (min. 20 pax) €12 / Bambini 6–12 anni €8 / Bambini 0–5 anni: gratuito

Per informazioni:
Cell.: 351 8465560
www.castellodistrassoldo.it
FB castellidistrassoldo
IG castelli_di_strassoldo
Bologna capitale delle bollicine francesi nel più grande evento italiano dedicato esclusivamente allo Champagne!

Dopo sette spumeggianti edizioni modenesi, quest’anno Champagne Experience™ approda a Bologna! Domenica 5 e lunedì 6 ottobre, all’interno del padiglione numero 15 di BolognaFiere, avrà luogo l’ottava edizione dell’evento diventato ormai il punto di riferimento per tutti gli amanti professionali e amatoriali delle bollicine più famose del mondo.
Promosso e organizzato da Excellence srl Società Italiana Distributori e Importatori, Champagne Experience™ riunisce importatori, grandi maison, piccoli vigneron e sommelier dando vita a un’occasione unica per degustare centinaia di champagne e partecipare a Master Class con vini e relatori di altissimo livello.
Il più vasto assortimento di Champagne in un unico evento
Champagne Experience™ non è una fiera, è un’esperienza unica nel suo genere, pensata per esaltare passione e tecnica, in un contesto di alto livello professionale.
Maison
A Champagne Experience™ le Maison vengono raggruppate in base alla loro appartenenza geografica, corrispondente alle diverse zone di produzione della Champagne (Montagne de Reims, Vallée de la Marne, Côte des Blancs, Côte des Bar, oltre alle Maison classiche riunite in una specifica area) per offrire al visitatore un’esperienza sensoriale coinvolgente e un supporto culturale di alto livello.
Disposta perpendicolarmente alla Vallée de La Marne, la Côte Des Blancs è la zona in cui lo Chardonnay non solo è di casa, ma si esprime al meglio. Il profondo strato di gesso dei vigneti è uno dei segreti di questa zona, che conta ben 6 villaggi classificati Grand Cru e 7 classificati Premier Cru.
Vallée de La Marne: area molto ampia che segue il corso della Marna. Geologicamente è la parte più giovane di tutta la regione della Champagne. Il vitigno più coltivato in questo territorio è il Pinot Meunier.
Maison classiche: questa categoria raccoglie quelle Maison che, al di là della collocazione geografica all’interno della regione e persino al di là delle rispettive dimensioni, ricoprono un ruolo essenziale, anche dal punto di vista storico, nel mondo dello champagne.
Côte des bar: situata a 150 chilometri dalla Montagne de Reims, quest’area è stata troppo spesso sottovalutata, nonostante fosse in grado di dar vita a grandi Pinot Nero, in virtù della particolare conformazione dei terreni, molto simili a quelli che si trovano a Chablis.
Montagne de Reims: su questo territorio il Pinot Nero è il protagonista indiscusso, in grado di esprimersi in declinazioni che vanno dalla grande potenza alla finezza più assoluta. All’interno della Montagne de Reimstroviamo la maggior parte dei comuni classificati Grand Cru.
Bologna è la nuova capitale italiana dello Champagne
Il 5 e il 6 ottobre 2025 sarà la Città delle Due Torri ad ospitare la VIII edizione di Champagne Experience, la più importante manifestazione italiana dedicata alle nobili bollicine francesi organizzata da Excellence SIDI.
Una nuova location, un’immagine rinnovata, un sito web ancora più efficiente, ma gli stessi contenuti di grande livello che l’hanno resa la manifestazione di riferimento per tutti gli operatori del settore e gli appassionati di champagne presenti in Italia. È BolognaFiere a ospitare l’evento organizzato da Excellence Srl SIDI Società Italiana Distributori e Importatori, realtà che riunisce ventuno tra i maggiori importatori e distributori italiani di vini e distillati d’eccellenza.

“Siamo entusiasti di annunciare questo importante cambiamento di sede. Champagne Experience - dichiara Luca Cuzziol, presidente di Excellence SIDI - è cresciuta costantemente nel corso degli anni, diventando un evento imprescindibile per il settore Ho.Re.Ca. e per tutti gli appassionati in Italia. Se Modena è stata una sede accogliente per le prime sette edizioni, la crescente affluenza di operatori, provenienti non solo da tutta Italia ma anche dall’estero, ci ha spinto a cercare un luogo ancora più strutturato e facilmente raggiungibile. Bologna ci consente tutto questo grazie alla sua posizione strategica per i trasporti e al suo sistema integrato di autostrade, aeroporto, ferrovie che facilitano il transito delle persone. In aggiunta, il quartiere fieristico di BolognaFiere rappresenta un valore aggiunto per lo sviluppo del nostro evento rendendolo ancora più accessibile e ospitale.” 
“Siamo orgogliosi di ospitare Champagne Experience a Bologna, manifestazione di grande prestigio e in grande crescita, che a Bologna può trovare gli spazi necessari per un’ulteriore espansione”. commenta Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere “BolognaFiere rappresenta un punto di riferimento per gli eventi di respiro nazionale e internazionale, grazie alla sua posizione strategica e all’ottima rete di collegamenti che la rendono facilmente accessibile. Con l’ingresso di Champagne Experience nel nostro calendario Bologna rafforza il suo posizionamento negli eventi dedicati al vino di grandissima qualità”.
Per due giorni, il padiglione 15 di BolognaFiere, diventa il palcoscenico per poter approfondire la conoscenza del mondo dello champagne grazie alla ormai consueta presenza di centinaia di etichette in degustazione di storiche Maison e piccoli Vigneron. Anche la suddivisione espositiva dei vini, in base alla loro appartenenza geografica, corrispondente alle diverse zone di produzione della Champagne – Montagne de Reims, Vallée de la Marne, Côte des Blancs, Aube – oltre alle “Maison classiche” riunite in una specifica area, è confermata e troverà a Bologna uno spazio ancora più accogliente e ideale per consentire una perfetta visita della manifestazione.

“Le oltre 6000 presenze dell’ultima edizione modenese certificano la presenza di una platea sempre più numerosa e qualificata pronta a dedicare attenzione e tempo alla conoscenza e all’approfondimento dello champagne” aggiunge Pietro Pellegrini, vicepresidente di Excellence SIDI. “La decisione di spostare la manifestazione a Bologna rappresenta un passo importante nel piano di sviluppo non solo di Champagne Experience, ma anche delle attività di Excellence SIDI, presenti e future”.
Infine, anche quest’anno la manifestazione sarà arricchita da un programma di masterclass di alto livello, condotte da giornalisti e divulgatori esperti, che offriranno un’opportunità unica di approfondire la conoscenza dello champagne.

I numeri di Excellence SIDI
Il 2024 è stato un anno di significative sfide economiche, ma Società Excellence Srl SIDI ha dimostrato una notevole resilienza, mantenendo una posizione solida nel mercato e di leadership a livello nazionale nella distribuzione di vini premium, focalizzandosi sul segmento alto dell'HoReCa. Il modello di governance di Excellence SIDI e una strategia che risponde alle esigenze del mercato hanno permesso alle aziende associate di conservare le posizioni, continuare a preservare e distribuire valore in un contesto di crescente pressione economica.
Il giro d'affari è rimasto stabile, registrando un valore di oltre 327 milioni di euro per oltre 23 milioni di bottiglie. Oggi Excellence rappresenta una realtà di oltre 370 dipendenti e oltre 2.000 agenti che operano su tutto il territorio nazionale, rappresentando e distribuendo 2.185 aziende, di cui due terzi estere e un terzo italiane.
N.B.: lo champagne reperibile durante l’evento c/o BolognaFiere, è a disposizione dei visitatori esclusivamente per la degustazione, non sono previsti punti vendita.
Il prezzo del biglietto include la possibilità: di degustare i vini presso tutti i tavoli delle Maison presenti all’evento;
un calice per la degustazione e la tasca porta calice;
il catalogo generale con le schede di tutti i vini presentati;
il poster dell’evento con tutti i loghi delle maison presenti.
L’evento è riservato al pubblico maggiorenne. Non è consentito l’ingresso ai minori anni 18, anche se accompagnati.

Domenica 5 e lunedì 6 ottobre 2025
ore 10.00 – 18.00 (Pad.15 BolognaFiere)
www.champagneexperience.it
© 2025 BolognaFiere S.p.A.
Viale della Fiera, 20 Bologna I
Tel. +39 051282111
Fax. +39 0516374004
www.bolognafiere.it
"Auto e Moto d’Epoca 2025": il mercato tra stabilità, nuove generazioni e sfide ambientali
Il mondo delle auto e moto d’epoca sta vivendo una fase di profonda trasformazione. Dopo l’euforia post-pandemia, che aveva gonfiato quotazioni e aspettative, il 2024 ha segnato l’inizio di un assestamento: i valori medi nelle aste hanno registrato un lieve calo, senza però intaccare la solidità del comparto. È una fase di transizione che spinge gli operatori a riflettere e gli appassionati a riposizionarsi su nuove logiche di acquisto.
Dalla crescita alla stabilità
Gli anni immediatamente successivi al lockdown avevano visto un boom senza precedenti: record d’asta, collezionisti alle prime armi spinti dall’entusiasmo e investitori pronti a scommettere sul fascino del vintage. Oggi il quadro è diverso: i prezzi si muovono in maniera più razionale, segno di un mercato che si sta consolidando. Questa normalizzazione apre due scenari: da un lato, meno speculazione e maggiore sostenibilità; dall’altro, l’opportunità per nuovi acquirenti di entrare con valori più accessibili.
Youngtimer e nuove generazioni
Il cuore del collezionismo resta ancora ancorato agli anni ’60 e ’70, ma l’attenzione si sta spostando con decisione verso le cosiddette modern classics. Vetture e moto degli anni ’80 e ’90, un tempo considerate troppo recenti, stanno ora assumendo un’aura storica. La nostalgia gioca un ruolo chiave: chi oggi ha tra i 40 e i 50 anni cerca le icone della propria giovinezza — dalla BMW M3 E30 alla Lancia Delta Integrale, passando
le prime Porsche raffreddate ad acqua. È un trend che amplia il perimetro del collezionismo e ridisegna i valori del futuro.
Restomod: il classico che si aggiorna
Accanto ai puristi, che difendono l’originalità come unico valore, avanza il fenomeno dei restomod: auto e moto storiche rivisitate con tecnologie moderne. Freni potenziati, elettronica di gestione motore, interni climatizzati e sistemi infotainment integrati trasformano il classico in un mezzo attuale e fruibile. Una filosofia che attrae soprattutto i collezionisti più giovani, meno legati al dogma dell’originale e più attenti alla guidabilità quotidiana.
La sfida ambientale: i carburanti sintetici
Il futuro del settore è inevitabilmente intrecciato con le politiche ambientali. Restrizioni alla circolazione, zone a traffico limitato e obiettivi di neutralità climatica mettono in discussione la sopravvivenza dell’heritage motoristico, cioè l'insieme di modelli storici, marchi e tradizioni che rappresentano l'evoluzione e la storia della mobilità motorizzata, che include moto e auto classiche, con particolare attenzione alla loro originalità, al design iconico e alla loro capacità di essere riportate al loro splendore originale, come nel caso, appunto, del progetto Stellantis Heritage -
In questo contesto, i carburanti sintetici e i biocarburanti rappresentano una possibile soluzione: riducono drasticamente le emissioni senza snaturare la meccanica originale. Diversi costruttori e federazioni storiche li considerano già oggi la chiave per garantire la continuità del collezionismo anche in un mondo a emissioni zero.
Supply chain
Supply chain (trasformare le materie prime in prodotto finito per il cliente finale) e digitalizzazione e digitalizzazione
Fondamentale resta l’ecosistema di servizi: ricambi, restauri, certificazioni. In Germania, la stampa 3D di componenti fuori produzione è ormai realtà, mentre la digitalizzazione ha ampliato la platea dei collezionisti attraverso aste online e piattaforme dedicate. È un aspetto che inciderà sempre di più anche in Italia, dove eventi e club dovranno adattarsi per mantenere viva la passione.
Europa, Germania e Italia: mercati a confronto
Il panorama europeo si conferma dinamico, con Germania, Regno Unito, Francia e Italia tra i principali hub. Ma le differenze interne sono notevoli.
Germania: mercato solido e strutturato, dominato dai marchi nazionali — Porsche, Mercedes, BMW, Audi. La cultura collezionistica tedesca è rigorosa, attenta alla documentazione e all’originalità. Valore complessivo stimato del parco storico: circa 31 miliardi di euro, con oltre un milione di veicoli di oltre i 30 anni di età. La Germania è anche leader per fiere e aste specializzate, con un pubblico collezionistico molto ampio e liquido.
Italia: meno organizzata ma unica nel fascino. Ferrari, Maserati, Alfa Romeo, Lancia e Ducati restano icone mondiali. Il mercato domestico, però, è più frammentato e meno liquido: la fascia media (€12.000–30.000) rappresenta la maggioranza delle transazioni. La forza del nostro Paese sta nell’appeal internazionale: collezionisti esteri continuano a guardare all’Italia come al luogo dove acquistare auto di prestigio, ma il mercato interno resta meno stabile e più sensibile alle oscillazioni economiche.
Futuro: la Germania continuerà a guidare sul segmento premium e sulle pre-war, mentre l’Italia avrà l’opportunità di rafforzarsi grazie al mito del Made in Italy e all’appeal turistico-culturale. La chiave sarà attrarre collezionisti globali e consolidare infrastrutture di aste e servizi.
CONFRONTO FRA ITALIA E GERMANIA
Bologna 2025: “Auto e Moto d’Epoca”, il termometro del mercato
Dal 23 al 26 ottobre 2025 Bologna ospiterà il Salone Auto e Moto d’Epoca, una delle manifestazioni più importanti a livello europeo per collezionisti, operatori e appassionati. Un appuntamento che non è solo esposizione, ma vero e proprio osservatorio privilegiato per “palpare il polso del mercato”: qui si incontrano dealer, case d’asta, restauratori, federazioni e collezionisti, creando un ecosistema unico per confronti, valutazioni e relazioni d’affari.
Bologna, cuore pulsante della Motor Valley, diventa così il palcoscenico perfetto per unire business e passione: tra Ferrari, Lamborghini, Ducati e Maserati, la città emiliana è già di per sé un museo a cielo aperto. Ma c’è di più: la forza di questo evento risiede anche nella sua capacità di fondere motori e lifestyle.


Chi giunge da ogni parte del mondo non si limita a vivere la fiera, ma si concede anche il piacere della tavola. Dopo una giornata tra aste, trattative e incontri con esperti, la sera si apre con un viaggio nel gusto: dai tortellini al mignolo in brodo alle lasagne alla bolognese o le famose lasagne "Goccia d'Oro", dalle tagliatelle al ragù fino alla cotoletta petroniana, senza dimenticare lo gnocco fritto con i salumi, le crescentine (la classica cena di "Crescentine e tigelle" accompagnata da vari intingoli, formaggi salumi, marmellatine, ecc) e l’immancabile mortadella IGP o il Parmigiano reggiano dop cosiddetto "scagliato a roccia". Il tutto accompagnato da un calice di Lambrusco o di Sangiovese, magari di ottimo Pignoletto DOCG dei Colli Bolognesi, in un’esperienza che unisce eccellenze motoristiche e quindi anche enogastronomiche.
In questo intreccio di passione, cultura e gusto, il salone specializzato "Auto e Moto d’Epoca 2026" conferma Bologna come capitale europea dell’heritage automobilistico, dove il passato continua a dialogare con il presente e il futuro e dove, tra un motore che ruggisce e un piatto fumante, si rinnova il rito collettivo di un amore senza tempo.

Auto e Moto d’Epoca 2025
dal 23 al 26 ottobre 2025
Segreteria Organizzativa:
Intermeeting S.r.l..
Via Fornaci 239/A
35129 Padova – Italy
Tel. +39 049 7386856
www.autoemotodepoca.com

(articolo a cura di Gianluigi Veronesi)
Per Spirits & Color un trionfo da dieci medaglie allo "ShowRUM-Italian Rum Festival" al Binario Centrale dello Spazio Dumbo a Bologna

A Bologna il 21-22 settembre scorsi, nel decennale della manifestazione, Spirits & Colori, ha trionfato con altrettanti podi con una ineguagliabile selezione di etichette molto ricercate.
Così dopo i prestigiosi riconoscimenti ottenuti lo scorso anno, Spirits & Colori – azienda emiliana specializzata nella distribuzione di distillati di alta qualità – festeggia una storica vittoria con ben 10 premi alla decima edizione di ShowRUM – Italian Rum Festival 2025 presso loSpazio DUMBO di Bologna.

Un palmares davvero invidiabile, quello ottenuto per ShowRUM 2025 da Spirits & Colori che si è vista assegnare 10 medaglie per altrettante eccellenze in gara:
- PÈRE LABAT Canne Jaune, il rum blanc agricole della distilleria più antica di Marie Galante, nei territori d’Oltremare Francesi, Guadalupe.
- MONTEBELLO Rhum Bianco agricole Zenga Gold Edition, Guadalupa, simbolo di artigianalità
- ZAFRA Ron Master Reserve 21, il super premium rum di Panama, emblema di eleganza e lunga maturazione.
- WORTHY PARK, la tenuta più storica al mondo, con 4 etichette prestigiose: SINGLE ESTATE COLLECTION 12 anni Rum, SINGLE ESTATE RESERVE, WHITE OVERPROOF Rum, 109 PROOF Rum.
- SMITH & CROSS Jamaican Pot Still Rum da soli solo distillatiWedderburn e Plummer pot still.
- LABOURDONNAIS Amelia Rum, dalle Mauritius, invecchiato per 2 anni in botti di Ruby Port, con aggiunta poi di vaniglia Tahitensis macerata per 2 mesi.
- MONTEBELLO Zenga Canne Noire, Rhum Bianco Agricole come premio della giuria di esperti alla cieca.
Tutte le referenze sono presenti sul catalogo di Spirits & Colori consultabile a questo link: https://spiritsecolori.it/catalogo/

Quest’anno Spirits & Colori ha ampliato ulteriormente la propria selezione, portando a ShowRUM 2025 marchi iconici e realtà emergenti, ognuna con una storia da raccontare:
Bush Rum – Un rum speziato, vibrante e tropicale, imbottigliato in vetro riciclato e confezione 100% riciclabile. Una scelta che unisce gusto e sostenibilità, ispirata alla tradizione caraibica.
Kōloa Rum Company – L’eccellenza delle Hawaii, prodotta con canna da zucchero locale e l’acqua incontaminata del Monte Wai’ale’ale, emblema dello “Spirito di Aloha”.
Merser & Co – La prima Rum Blending House di Londra, che con il processo “Double Barrel” porta una raffinata arte di miscelazione caraibica nella capitale britannica.
Copalli Black Cane – Rum biologico dal cuore del Belize, testimonianza di un approccio etico e sostenibile.
Papa’s Pilar – Un tributo all’avventuriero Ernest Hemingway e alle sue esplorazioni, con espressioni innovative come il Blonde Rum, ispirato agli anni d’oro di Cuba e Key West.
Se nel 2024 il trionfo era arrivato con tre medaglie, nel 2025 Spirits & Colori, con 10 medaglie, si consacra un punto di riferimento assoluto con i suoi distillati d’eccellenza, frutto della tradizione e della maestria dei più rinomati produttori internazionali, quest’anno con la partecipazione di Filippo Sisti, nome di spicco nel panorama internazionale e nuovo Corporate Mixology Specialist dell’azienda che dal 1 settembre sviluppa progetti dedicati a formazione, cultura del bere e valorizzazione del portfolio aziendale.
“ShowRUM non è solo un festival – dichiara Gabriele Rondani, Direttore Marketing e Vendite di Spirits & Colori, nonché fautore di tanti nuovi ingressi prodotto di successo a catalogo – è il luogo dove il rum racconta le sue radici, la sua evoluzione e il suo futuro. La nostra missione è portare in Italia distillati autentici, capaci di emozionare e di trasmettere l’anima dei territori da cui provengono”.
Spirits & Colori è un’azienda italiana con sede a Reggio Emilia specializzata dal 2016 nella selezione, importazione e distribuzione sul territorio nazionale di distillati destinati a cocktail bar, enoteche, hotel e ristoranti. Il suo catalogo comprende un assortimento di elevata ricercatezza, caratterizzato da piccoli produttori di acclarata qualità a livello mondiale, capaci di stupire i palati più esigenti con i propri distillati.

SPIRITS&COLORI Srl
Via del Chionso 14
42122 Reggio Emilia (RE)
Tel. 0522.506284
Fax 0522.513578
www.spiritsecolori.it
"C+C" sta per Cash and Carry… quello di via Zanardi - per la ristorazione professionale a Bologna - ha la sua storia!
Negli anni ’80 e ’90 gran parte dei bolognesi faceva carte false per andare a fare la spesa al “Cash & Carry”di via Zanardi… (riservato ai soli operatori commerciali). Quello era un po’ la Disneyland del cibo con scaffalature ricolme di ogni bendidio, gondole con grandi assortimenti per ogni tipologia di prodotto: dai salumi e i formaggi, allo scatolame, dai vini e liquori alle merendine e succhi di frutta, dalla macelleria con carni tutte scelte, alla pescheria, con prodotti freschi e surgelati, fino agli accessori “no food” come piatti e bicchieri di ogni stile e foggia, con parannanze, grembiuli e strofinacci (tutto per ristoratori e affini). E il più bello veniva alla fine: per quei “fortunati” che con il carrello stracarico, quando arrivavano alla cassa per pagare, trovavano quasi tutti i prezzi all'incirca la metà se rapportati a quelli dei “normali” supermercati dove si recavano i comuni mortali… (anche se poi l’aggiunta dell’IVA in fattura, faceva un po’ tornare con i piedi per terra…).
Bene, tutto questo per dire? Beh, la “notizia” è che detto Cash & Carry – grazie agli sforzi di Arca Commerciale S.r.l., Società facente parte del Gruppo Unicomm Selex (famiglia Cestaro) realtà importante della Grande Distribuzione Organizzata che opera sul territorio romagnolo-marchigiano, che attraverso un'articolata rete vendita soddisfa le esigenze di acquisto della clientela di bar, ristoranti, hotel e negozianti di alimentari (beverage e Ho.Re.Ca. compresi) – in questi giorni è tornato in pista con tutti i crismi del caso e un layout totalmente ripensato, con una proposta che unisce efficienza, eccellenza e servizio personalizzato (con ritiro e consegna a domicilio) e attività digitali comprese: è sempre lì, in via Zanardi 54, si presenta con la sua solita insegna “C+C” tutta bella lucidata, con il grande parcheggio interno e con la struttura abbellita e valorizzata, frutto del bel restyling, a prima vista davvero ben riuscito. L’occasione per tornarci (dopo anni per il sottoscritto NDR) è stata appunto la conferenza stampa indetta per annunciare il “nuovo C+C” alla stampa e ai vari mass media locali e di settore. Il personale del C+C (25 addetti altamente qualificati) disponibile e sorridente, ha ricevuto i giornalisti (con colleghi arrivati anche da Roma e da Treviso…) riunendoli all’interno di uno spazio dedicato all’uopo, proprio per presentare prodotti e servizi e dove, quando previsti, saranno proposti corsi merceologici dedicati a tutti i clienti del Punto Vendita.
Il discorso di benvenuto/presentazione è stato fatto dal direttore marketing Marcello Amaduzzi che in pochi tratti ha delineato la filosofia di Arca Commerciale S.r.l. presentato i programmi a breve che coinvolgono i vari C+C del Gruppo (22 da Bologna fino ad Ancona e con in vista un nuovo store in zona Zola Predosa BO) e ha anticipato le tematiche dei corsi destinati alla clientela per approfondire le realtà merceologiche dei vari settori (anche via web); uno di questi, sarà già con l’Associazione Cuochi il 6 ottobre p.v. sul tema la "carne di bovino" e, la volta dopo, è previsto l'incontro con il noto bartender Giorgio Fadda, sui cocktail internazionali (in tutti i casi è richiesta l'iscrizione al sito dedicato - https://thecook ingbox.cc-shop.it/incontri/ - e la presenza è consigliata, se no, manca l’assaggio… fondamentale!) comunque sempre sul sito, poi sarà disponibile un riassunto di detti corsi.
Alla conferenza erano presenti il presidente Arca, Giovanni Baldacci, il consigliere Riccardo Amaduzzi e il responsabile “canale C+C”, Gabriele Giannuli che ha accompagnato i giornalisti a visitare tutto il complesso, reparto per reparto, in un percorso chiaro, razionale e intuitivo, descrivendo aspetti e peculiarità dell’area (superficie di 4.200 mq.) con più di 11 mila referenze in totale (!) di cui un migliaio solo per le etichette dei vini della zona e limitrofi, oltre ad una selezione di un centinaio di birre.
Il giro è proseguito tra i reparti “ortofrutta” con frutta e verdura fresca anche già tagliata e confezionata in packaging - dalla mono porzione a quella per comunità - fino al comparto dei formaggi, con caci di ogni tipo, tomini e cubetti di Parmigiano in bella vista; poi spazio a minestre e altri primi piatti pronti in vaschette. Grande l’area dedicata ai surgelati con ben 5/600 referenze per questi! Davvero pittoresco lo spazio destinato ai prodotti stagionati: una nicchia tipo grotta, isolata dal resto dell’ambiente e a temperatura controllata, con vari tipi di prosciutto crudo, salumi e formaggi invecchiati come il Parmigiano. A completare il giro, il banco macelleria, con l'offerta che comprende carni (sia italiane che straniere - molta dalla Francia -) pollame e altro, provenienti da tutto il mondo. In detta sezione è attivo il servizio di prenotazione di tagli particolari e la disponibilità di carne ben frollata. A proposito di servizi, per la clientela è possibile anche utilizzare quello di “ordini on line” (servizioclienti.arca@gruppounicomm.it) utile, comodo e veloce!


L’evento si è concluso con – vista l’ora, l’auspicato da tutti i presenti – un gustoso show cooking e degustazione orchestrato dallo chef Riccardo Vecchi: finger food di vari gusti, involtini, polpettine, mini hamburger, tartare di salmone, piccoli spiedini, anche bruschette e cestini di verdura, senza contare gli stuzzichini dolci, davvero un'esperienza gastronomica completa, annaffiata con un ottimo Pignoletto Tizzano DOCG, fresco, secco, strutturato, abbastanza morbido, con tenue e gratificante retrogusto amarognolo, ottimo per l’occasione!
Dunque, prendiamone atto, la “ripartenza” del "C+C Zanardi" è una gran bella novità, in un momento contingente, con scarsità di personale specializzato e la crescita esponenziale del turismo sotto alle Due Torri: un Punto Vendita con importanti assortimenti e servizi qualificati - con consegna e ritiro a domicilio in un momento in cui la città si presenta segnata dalla presenza di numerosi cantieri stradali e con le arci note conseguenti difficoltà logistiche... - le eccellenze del territorio sempre a disposizione e con un’offerta commerciale in grado di soddisfare le esigenze specifiche di operatori professionali e dettaglianti alimentari di ogni ordine e grado… Comunque sempre con la mission di lavorare fianco a fianco alla clientela, proponendosi con un rapporto di reciproca soddisfazione e fiducia.

C+C Cash and Carry - Arca
Via Francesco Zanardi, 54
40131 Bologna BO
Tel. 051 6351112
fax +39.051.6344554
N° verde 800992992
Orario: 07:30 - 19:00
www.cc-cash.it
Salone nautico di Genova: è il charter di lusso a dominare il mercato in Italia. Boom di turisti americani

Alla vigilia della 65ª edizione della fiera dedicata al mare, Spartivento Group presenta i dati della stagione 2025, che confermano il momento d’oro del turismo nautico di alta gamma. La proposta Sailuxe dedicata al charter di lusso ha registrato un + 44% di prenotazioni e +75% di fatturato rispetto al 2024.
Chef Gambero Rosso, hostess, marinai e servizi a cinque stelle: il charter di lusso si conferma la nuova frontiera delle vacanze in barca. Un segmento che, a differenza del charter tradizionale, sta vivendo un periodo d’oro sia in termini di prenotazioni che di fatturato.
A pochi giorni dall’inizio della 65ª edizione del Salone Nautico di Genova, Spartivento Group – azienda leader in Italia per il settore charter con oltre 130 imbarcazioni distribuite in sei basi operative sul Tirreno e concessionaria del Gruppo Beneteau – presenta i risultati di una stagione estiva ancora una volta esaltante. A trainare il successo è Sailuxe, il brand dedicato al charter di alta gamma, che tra il 2024 e il 2025 ha registrato un +44% di prenotazioni e un +75% di fatturato. Per il charter tradizionale, invece, i dati confermano la stabilità della stagione precedente. 
La clientela italiana resta predominante, con il 27% delle presenze. La vera sorpresa, però, viene da Oltreoceano, in particolare dagli americani: nonostante l’incertezza dettata dalla politica dei dazi, le prenotazioni provenienti dai clienti statunitensi sono cresciute dal 17% del 2024 al 21% di quest’anno. Seguono gli argentini con l’8%.
«Quella che si avvia alla conclusione è stata una stagione di svolta per Sailuxe – commenta Stefano Pizzi, Fondatore e Presidente del Gruppo – con una flotta che da un anno all’altro è quasi raddoppiata, passando da 6 a 11 catamarani. Non solo in numero, ma anche in dimensioni e qualità: imbarcazioni più grandi, accoglienti e con servizi pensati per garantire un comfort superiore. Il debutto della nuova ammiraglia “Gloria”, catamarano Lagoon Sixty 5 di oltre 20 metri, ne è l’esempio più evidente: con 13 settimane prenotate da sola rappresenta oltre il 10% dei booking Sailuxe 2025, segno di una domanda sempre più orientata al lusso e all’esperienza esclusiva».
Per la stagione 2026 Spartivento innalzerà ulteriormente gli standard: la flotta Sailuxe raggiungerà le 16 unità, con l’ingresso di cinque nuovi catamarani (due Lagoon 55, un Lagoon 60 e due Lagoon Sixty 5) che andranno ad affiancare l’offerta attuale tra Sardegna, Sicilia e Costiera Amalfitana. La gamma Sailuxe sarà composta esclusivamente da modelli Lagoon tra i 55 e i 65 piedi (18-21 metri), con i più “piccoli” Lagoon 52 e Lagoon 51 che confluiranno nella categoria “premium charter”, ponte tra il charter tradizionale e la proposta luxury.
Il successo della proposta Sailuxe si fonda sul connubio di due elementi chiave: la bellezza delle coste italiane e un’offerta gastronomica di alto livello. Grazie a una formazione professionale d’eccellenza garantita dalla collaborazione con la Gambero Rosso Academy e alla possibilità di lavorare in cucine sempre più spaziose e attrezzate, gli chef Sailuxe sono capaci di offrire un servizio sempre meno “da barca” e sempre più vicino a quello di un ristorante stellato. «Su Gloria ad esempio – aggiunge Pizzi – un forno per la pizza permette al nostro Executive Chef Andrea Mennini di sfornare pizze napoletane contemporanee, coinvolgendo gli ospiti in uno spettacolare show cooking”.
Ma il forno per la pizza è solo una delle tante novità pensate per arricchire l’esperienza Sailuxe: cinema sotto le stelle, trampolini galleggianti, macchine per fare il gelato, la granita e la pasta fresca, fino a piscine e scivoli gonfiabili. Dettagli esclusivi che trasformano ogni crociera in un viaggio indimenticabile, fatto di relax, comfort e piccoli lussi capaci di trasformare una "semplice" vacanza in barca in un'esperienza straordinaria.
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Via Calabria 11 Roma
Tel. +39 06 400 60 490
info@sailuxe.it

65°SALONE NAUTICO
INTERNAZIONALE
GENOA BOAT SHOW
https://salonenautico.com
Per informazioni generali:
Tel. +39 010 5769811
Cell. +39 375 537097
Dal Mare di Barents a Roma: il viaggio di Stoccafisso e Baccalà Norvegese che unisce due culture

La sesta edizione di Roma Baccalà si è conclusa con grande successo, confermando ancora una volta la sua capacità di unire culture e sapori e consolidando il legame tra la tradizione culinaria italiana e quella norvegese.
L’evento, svoltosi dal 18 al 21 settembre nel cuore della capitale, ha visto la partecipazione degli esperti di Seafood from Norway che, in collaborazione con la Reale Ambasciata di Norvegia a Roma, hanno animato la serata di sabato 20 settembre con due momenti dedicati alla scoperta del Baccalà e dello Stoccafisso Norvegese.
Il programma ha preso il via con “Incontri Inaspettati – Il baccalà alla vicentina”, un format in cui la storia e la cucina si sono intrecciati per raccontare al pubblico la cultura secolare dello stoccafisso norvegese e il suo arrivo in Italia, con particolare attenzione al ruolo che ha avuto nell’arricchire le tradizioni gastronomiche regionali.
A seguire, lo show-cooking Baccalà: viaggio nei sapori della Norvegia”, dove lo chef dell’Ambasciata Norvegese a Roma, Gabriel Hjertø, ha proposto agli ospiti una sua esclusiva ricetta: Baccalà norvegese con salsa cremosa alla pancetta e purea di patate.
Un entusiasmante momento, moderato dalla giornalista Francesca Romana Barberini – volto noto della divulgazione enogastronomica italiana – che ha condotto gli ospiti in un viaggio tra i sapori dei mari norvegesi e le tradizioni culinarie italiane, attraverso la preparazione dal vivo di una ricetta originale che celebra il Baccalà Norvegese come simbolo di incontro tra culture e territori. Il piatto presentato inoltre ha permesso di mettere in luce non solo le qualità organolettiche del prodotto, ma anche la sua versatilità e appunto il suo ruolo simbolo del legame tra Italia e Norvegia.
“Siamo felici di aver rinnovato la nostra partecipazione a Roma Baccalà 2025, un appuntamento che onora una delle più belle storie di amicizia tra due culture, quella norvegese e quella italiana. Da secoli, il baccalà e lo stoccafisso non sono stati solo una merce di scambio, ma veri e propri ambasciatori culturali. Il loro viaggio dal Mare di Barents fino alle tavole romane e italiane ha creato un ponte culinario che ha arricchito il patrimonio gastronomico di entrambe le nazioni” ha dichiarato Tom-Jørgen Gangsø, Direttore Italia del Norwegian Seafood Council.
“Per noi del Norwegian Seafood Council, essere parte di questo evento ha significato celebrare questo legame profondo, mettendo in luce l'impegno, la sostenibilità e la passione che mettiamo nella produzione di due prodotti unici. Roma Baccalà ci ha offerto l'opportunità perfetta per condividere la nostra storia e la nostra cultura attraverso il gusto, rafforzando un’amicizia che continuerà a crescere nel tempo.” conclude Gangsø.
Merluzzo norvegese: un prodotto storico e attuale, molto amato dagli italiani
Il Baccalà e lo Stoccafisso Norvegese continuano a occupare un posto centrale nella cucina italiana, rappresentando due volti di una stessa tradizione: il primo ottenuto attraverso il processo di salatura o salatura ed essiccazione, il secondo attraverso la sola essiccazione naturale all’aria dei mari norvegesi. Entrambi protagonisti di ricette iconiche e di piatti tipici che accompagnano momenti di festa e convivialità in molte regioni italiane.
Non sorprende quindi che l’Italia sia oggi il principale mercato mondiale per baccalà e stoccafisso norvegese: nel 2024 le importazioni di prodotti lavorati a base di merluzzo hanno raggiunto un valore di 275 milioni di euro, con una crescita dell’11% in volume rispetto all’anno precedente.
A conferma della vitalità di questo legame, accanto alle preparazioni tipiche stanno crescendo anche i consumi di formati ready to cook e ready to eat, che avvicinano un pubblico sempre più giovane e attento alla praticità senza rinunciare alla qualità.
L’Italia si conferma così non solo custode di una tradizione secolare, ma anche mercato dinamico e innovativo, capace di trainare il successo del Baccalà e dello Stoccafisso Norvegese.

Ricetta Baccalà Norvegese con salsa cremosa alla pancetta e purea di patate
Ingredienti (4 porzioni)
- 600 g filetto di Baccalà Norvegese ammollato, senza pelle né lische
- 150 g pancetta a cubetti
- 1 scalogno, tritato finemente
- 2 spicchi d'aglio, tritati finemente
- 2 dl panna da cucina
- 1 dl brodo di pesce (o di pollo)
- 1 cucchiaio di burro
- 1 cucchiaio di succo di limone
- sale e pepe
Per il purè di patate:
- 800 g patate
- 2 cucchiai di burro
- 1 dl panna fresca
- sale e pepe bianco
Procedimento per il baccalà
Tagliare il baccalà in porzioni, e salare a piacere. Rosolare velocemente i filetti a fuoco medio-alto per 2-3 minuti per lato, finché non risultino dorati ma ancora succosi all'interno.
Poco prima di servire, potete aggiungere una noce di burro in padella e versarla sul baccalà per esaltarne il gusto e dare un tocco di lucentezza extra.
Procedimento per il purè di patate
Lessare le patate finché non risultino tenere, schiacciarle incorporando il burro e la panna, fino a ottenere una purea soffice. Condire con sale e pepe bianco.
Procedimento per la salsa
Rosolare la pancetta fino a renderla croccante, quindi tenerla da parte.
Rosolare lo scalogno e l'aglio nel grasso della pancetta, con un po' di burro.
Aggiungere il brodo e la panna, e cuocere fino a ottenere una crema.
Condire con succo di limone, sale e pepe.
Ultimare aggiungendo la pancetta precedentemente rosolata.
Impiattare il baccalà con il purè di patate e la salsa alla pancetta.
Il Norwegian Seafood Council è un ente fondato nel 1991 avente il compito di collaborare e supportare il settore della pesca e dell'acquacoltura in Norvegia, per sviluppare mercati per i prodotti ittici norvegesi e divulgarne la cultura attraverso attività di marketing e di informazione. Il Norwegian Seafood Council ha sede centrale a Tromsø e uffici locali presenti nei mercati internazionali più importanti per la Norvegia. Le attività del Norwegian Seafood Council sono finanziate dall’industria ittica norvegese tramite una tariffa su tutte le esportazioni di prodotti ittici norvegesi. Il Norwegian Seafood Council è una società pubblica di proprietà del Ministero norvegese del Commercio, dell’Industria e della Pesca.
Parco Schuster
Di fronte la Basilica Papale San Paolo
– Giovedì dalle 18:00 alle 24:00
– Venerdì / Sabato / Domenica
dalle 12:00 alle 24:00
Ingresso Gratuito
(articolo a cura di Gianluigi Veronesi)
L’ultima fatica di Samantha Biale, fa proprio “Dimagrire pranzando”!
Samantha Biale è nutrizionista, giornalista professionista e prima “diet-coach” italiana… - e non siamo che all’inizio -. Samy si è affermata professionalmente grazie alla preparazione, all’impegno profuso, oltre che alla forte determinazione e anche all'ambizione che la caratterizzano, doti che le hanno consentito di posizionarsi via via nel mondo scientifico e della comunicazione, approfondendo argomenti relativi all’alimentazione, al benessere e alla salute, umana e… non solo.
Nel suo percorso, per abilità, dedizione, apertura anche all'imprevedibile e grazie al suo intuito, ha incontrato le persone giuste al momento giusto ed è riuscita a crearsi opportunità che le hanno permesso oggi di essere esperta e consulente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati e consigliere scientifico di “www.consumerismo.it” per la nutrizione. È diventata pure figura di riferimento per l’alimentazione per i più noti magazine italiani e riviste settimanali, firmando le rubriche “Buono a sapersi” «TV Sorrisi e Canzoni» e “A spizzichi e bocconi” su «Intimità». Partecipa, sempre in qualità di esperta di alimentazione, a varie trasmissioni televisive e radiofoniche (di Rai, Mediaset e locali). Ha affiancato Emanuela Folliero nella conduzione di “Sai cosa mangi?” su Rete4, ha ideato e condotto “SOS pausa pranzo” su La5 e “RMC Doc” su Radio Monte Carlo.
Relatrice e moderatrice per congressi scientifici nazionali del settore alimentazione e benessere, svolge attività di consulenza per aziende alimentari e farmaceutiche. Appassionata di animali e di tematiche green, si è dedicata alla «cucina quattrozampe» di “Cronache animali” su Rai2, diventando anche un’esperta di nutrizione per cani e gatti.
Dunque, l’affascinante dottoressa Biale, si presenta davvero bene…

Samantha Biale ha dato alle stampe “Dimagrire pranzando” perché è il libro che mancava per dare una soluzione pratica: a chi ha provato tutte le diete, senza mai raggiungere l’obiettivo, a chi non riesce a dimagrire perché mangia spesso fuori casa, a chi dichiara di mangiare poco, ma ingrassa comunque e a chi non ha ancora imparato a prendersi cura di sé.
Perché?
Sorpresa! È il pranzo a fare la differenza tra una vita sempre a dieta e un fisico scattante. La chiave per sbloccare il baule polveroso in cui nicchia, da anni, il tuo metabolismo dormiente è nascosta nella prima parte della giornata, quando gli ormoni catabolici – che ti rendono dinamico, lucido e reattivo – sono al massimo. Un pranzo ben equilibrato è il detonatore che innesca la combustione perfetta, trasformando il pasto in pura energia e mai in grasso, senza sacrifici. Se hai sempre detto «Non posso nutrirmi come vorrei, perché mangio sempre fuori», da domani non avrai più scuse. In “Dimagrire pranzando” troverai cosa scegliere (e cosa evitare) in ogni occasione, dalla mensa alla tavola calda, dall’Autogrill al lunch box, con consigli e golose ricette per preparare quello perfetto. Sarà come avere una nutrizionista sempre al tuo fianco che ti toglie ogni dubbio, liberandoti dal peso delle false credenze e dalle parole depotenzianti. Conseguirai la patente per guidare, senza difficoltà, su ogni strada, anche sui percorsi insidiosi della tua mente che, finora, ti hanno sabotato.
L’ultima chicca è la presenza di uno spazio speciale (nel libro) in cui potrai annotare - come in un diario - ogni tua nuova abitudine e trasformazione.
Allora, che la rivoluzione – fuori e dentro di te – abbia finalmente inizio!

“Dimagrire pranzando”
Baldini+Castoldi
20.00€
Foto di copertina: Matteo Sergo
Make up: Diana Martinelli
Progetto grafico: cccppp.studio
L’enogastronomo musicista lancia la "food music"
Editore, scrittore e critico enogastronomico, oltre che musicista e performer, Maurizio Potocnik – Reeds vanta una carriera poliedrica: dai successi musicali internazionali come In Your Eyes e Imagination, che hanno segnato la dance anni ’80, a oltre 30 pubblicazioni musicali e altrettanti libri dedicati al mondo della cucina e del vino, serie televisive come regista e conduttore, cortometraggi come “Spy Story in Venice” tuttora in lista nei migliori concorsi cinematografici mondiali.
E ora è il tempo della “Food Music” da lui fondata, un nuovo genere musicale ricco di suggestioni ed emozioni tra cibo e musica.
“La mia nuova esperienza artistica attraversa vari stili musicali e tendenze culinarie, dando un’altra dimensione ai cinque sensi, vista, gusto, olfatto, udito e tatto” afferma Reeds, che ama sperimentare tanto in sala di registrazione quanto ai fornelli e nella ricerca del meglio in cucina, scoprendo territori, chef, ricette, vini e prodotti artigianali della migliore Italia.
The Food Music è una collezione di 8 brani dedicata a questo mix che evoca l’estate, le stagioni e i piatti gourmet. Momenti di passione per il cibo che si fondono in un sound unico e accattivante, dalle esplicite tonalità anni ’80 tanto amate dall’artista. Dopo l’uscita di Scintille, brano dedicato alla libertà ad al cocktail Alice Spring, è uscito in questi giorni il suo brano “Lamponi e Caffè” – la prima canzone-ricetta in Italia e forse nel mondo!
Un ritorno che sa di buono e gourmet, il brano che arricchisce il suo nuovo progetto discografico The Food Music, pubblicato dalla casa discografica italiana Soulgem Records. La canzone, interamente scritta, arrangiata e interpretata da Reeds, nasce come emozione del cibo e trova in cucina la collaborazione del famoso chef friulano Stefano Basello.
Questi gli ingredienti della ricetta- piatto, una golosa insalata estiva composta misticanza, lamponi, caffè in polvere, more, mandorle, crema di avocado, petali di rose, finger lime, gamberi sgusciati e olio EVO italiano. Con Lamponi e Caffè, Reeds invita il pubblico a un viaggio sonoro- gastronomico innovativo e alternativo. The Food Music è un inno all’amore, al buon gusto e alle sensazioni che questo trasmette in tutte le sue sfaccettature. “Stiamo perdendo la nostra cultura musicale e gastronomica, stiamo perdendo le sonorità italiane melodiche, le canzoni d’amore” ribadisce l’artista che vuole far rivivere emozionando in tutti i sensi l’ascoltatore.
“In questa esperienza musicale fondo le mie due grandi passioni: la musica e il mondo del food & wine” conclude Reeds. Gli 8 singoli della “collezione” comprendono canzoni e ballate dedicate al cibo, al caffè, al vino, alla cucina fusion e verranno pubblicati con la label italiana Soulgem Records. A ottobre 2025 è prevista l’uscita di un EP con 4 brani, mentre si prepara una produzione per le selezioni di Sanremo. Entro dicembre 2025 sarà disponibile la compilation completa The Food Music. Viva la musica e il cibo italiano
Dall’estate all’autunno: i piatti freschi e leggeri che ci hanno accompagnato e che possiamo riscoprire
Con la bella stagione ormai alle spalle, anche il nostro modo di mangiare cambia e si arricchisce di ricordi legati a piatti semplici, leggeri e rinfrescanti, capaci di dare energia senza appesantire. Frutta, verdura, latticini freschi e pesce sono stati i protagonisti della tavola estiva, accompagnati da preparazioni veloci che hanno esaltato la stagionalità e la convivialità tipiche di quel periodo. Ricette che, pur lasciandoci alle spalle l’estate, possiamo ricordare e riproporre anche nei prossimi mesi come spunto di leggerezza.
La freschezza dei latticini estivi
Tra gli alimenti più apprezzati durante l’estate, i latticini freschi hanno avuto un ruolo centrale. Yogurt, ricotta e formaggi freschi spalmabili, sono ideali per insalate, primi piatti freddi o semplici snack. Questi prodotti offrono nutrienti essenziali, come proteine e calcio, e possono essere combinati con verdure, cereali o frutta per creare pietanze equilibrate e rinfrescanti. La loro leggerezza e facilità di utilizzo li rendono adatti a preparazioni veloci, senza sacrificare il gusto o la qualità nutrizionale. Tra i latticini freschi, la mozzarella rappresenta un elemento cardine della cucina estiva. La sua versatilità permette di portare in tavola pietanze gustose senza dover ricorrere a lunghe preparazioni ai fornelli. Non sorprende che sia uno degli alimenti più ricercati anche nella spesa quotidiana. È possibile reperire la mozzarella fresca in supermercati come Bennet, dove è possibile scegliere tra diverse varietà, confermando il suo ruolo centrale nella cucina mediterranea e nelle ricette più leggere della stagione.
La ricchezza delle verdure di stagione
Accanto ai latticini, le verdure estive ci hanno offerto un’ampia varietà di possibilità, facili da reperire e ricche di vitamine e sali minerali. Zucchine, pomodori, melanzane e peperoni si prestano a ricette veloci e nutrienti, dalle insalate alle grigliate, fino a primi piatti freddi. La varietà dei colori nei piatti non rappresenta solo un elemento estetico, ma indica anche la ricchezza di sostanze benefiche. Il ruolo della frutta per rinfrescarsi Angurie, pesche, albicocche e meloni sono alimenti che permettono di reidratarsi e apportano zuccheri naturali facilmente assimilabili. Molti dessert estivi si basano su questi ingredienti, che possono essere gustati da soli o utilizzati per arricchire yogurt e creme leggere. Anche i frullati e i centrifugati rappresentano un’ottima soluzione per garantire freschezza e varietà a colazione o come spuntino pomeridiano.
Cereali e legumi per piatti nutrienti
Per chi desidera un pasto più sostanzioso senza rinunciare alla leggerezza, i cereali e i legumi sono fondamentali. Insalate di riso, orzo o farro arricchite con legumi come ceci o fagioli garantiscono energia e sazietà. Queste preparazioni possono essere servite fredde, diventando un’alternativa equilibrata ai piatti caldi, che spesso risultano poco graditi durante le giornate più afose.
L’importanza delle erbe aromatiche e dei condimenti leggeri
Per esaltare i sapori senza appesantire, le erbe aromatiche sono state protagoniste indiscusse delle ricette estive. Basilico, menta, prezzemolo e rosmarino arricchiscono insalate, piatti di carne bianca e pesce alla griglia. Anche l’olio extravergine di oliva, utilizzato a crudo, consente di mantenere inalterate le proprietà nutritive degli ingredienti, rendendo ogni piatto più ricco e profumato. Accorgimenti semplici che, oltre a caratterizzare la cucina estiva, possono continuare ad arricchire anche le preparazioni delle stagioni più fresche.
Il pesce come alternativa proteica
Piatti a base di pesce, dalle insalate di mare ai carpacci, fino alle grigliate, ci hanno permesso di unire leggerezza e gusto. Grazie alla sua digeribilità, il pesce è stato protagonista di pranzi e cene estive, adattandosi perfettamente a preparazioni veloci e conviviali.
Un’eredità di gusto e leggerezza
La cucina dell’estate appena conclusa ci lascia un insegnamento prezioso: la leggerezza può andare di pari passo con il gusto. Mozzarella, verdure di stagione, frutta fresca e pesce hanno reso i pasti non solo un’occasione per affrontare il caldo, ma anche per scoprire nuove combinazioni da riproporre durante l’anno o tenere a mente per la prossima estate. Anche se le temperature si abbassano, lo spirito della cucina estiva può continuare ad accompagnarci. Le insalate fredde possono trasformarsi in insalate tiepide a base di cereali e verdure di stagione, i frullati possono lasciare spazio a vellutate leggere con zucca o carote, mentre il pesce grigliato può essere sostituito da versioni al forno con erbe aromatiche. In questo modo, l’equilibrio e la freschezza che hanno caratterizzato la tavola estiva diventano un’eredità preziosa per affrontare l’autunno con gusto e benessere.
(Cesare Grandi)
Aquositas - La Via del Baccalà alla Trattoria da Nicola a Lisiera
I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno scelto in questi giorni i ristoranti che conosceranno le 'soste' per degustare il baccalà.
Il Percorso Internazionale Aquositas ha infatti dedicato nel 2025 al baccalà una riflessione particolare, andando letteralmente a scovare i luoghi del 'suo' desiderio.
Ebbene una delle tappe del progetto L'Europa delle scienze e della cultura, si terrà a Lisiera, presso il Bar Trattoria da Nicola.
Trattoria da Nicola è un ristorante rinomato per la sua specialità, il baccalà alla vicentina, un piatto tradizionale della cucina veneta. Ambiente accogliente e familiare, dove ogni piatto è un invito a scoprire le tradizioni culinarie del Veneto. Non perdete l'occasione di gustare questa specialità in un'atmosfera autentica e calorosa!
"Trattoria da Nicola - conferma Renzo Luèpatin, giornalista e presidente di Borghi d'Europa - è un ristorante rinomato per la sua specialità, il baccalà alla vicentina, un piatto tradizionale della cucina veneta. Ambiente accogliente e familiare, dove ogni piatto è un invito a scoprire le tradizioni culinarie del Veneto. Non perdere l'occasione di gustare questa specialità in un'atmosfera autentica e calorosa!"

"Il baccalà alla vicentina - osserva Nicola - è un piatto tradizionale della cucina veneta. Realizzato con baccalà, ovvero merluzzo essiccato e salato, e talvolta arricchito con latte, creando una salsa cremosa e avvolgente. La ricetta prevede una cottura lenta e paziente, che consente al pesce di assorbire tutti i sapori degli ingredienti. Servito con polenta, il baccalà alla vicentina è un piatto che evoca la tradizione, rendendosi perfetto per le occasioni speciali e le festività. Con il suo profumo avvolgente e il gusto inconfondibile, rappresenta un vero e proprio simbolo della gastronomia regionale, celebrato anche in numerosi eventi e sagre locali."

CONTATTI
Via Lussemburgo n.42, Padova
Piazzale Martesana, Milano
email : borghideuropa@yahoo.com
redazione : info@italiadelgusto.com
“Gebele” sapori che incontrano, arte che incanta. Il festival dove il gusto si fa voce e l’arte diventa esperienza

Nel cuore delle Dolomiti friulane, tra i profumi del bosco e le note di una lingua antica, nasce “Gebele”, l’evento che celebra l’incontro tra gusto, arte e scienza sensoriale. Il 4 e 5 ottobre 2025, il borgo autentico di Sauris-Zahre, già riconosciuto dall’UNWTO tra i “Best Tourism Villages”, si trasformerà in un palcoscenico diffuso dove il cibo non si limita ad essere assaporato, ma viene narrato, vissuto, ascoltato. “Gebele” – parola che nella lingua locale saurana significa forchetta – è simbolo e pretesto per un’esperienza che supera la semplice degustazione, e si fa viaggio immersivo tra tradizione e innovazione, tra memoria e percezione. A Sauris, infatti, ogni piatto racconta una storia, ogni ingrediente parla di terra, mani, stagioni. E a dare voce a questi racconti non sono solo i cuochi, ma anche i suoni, le vibrazioni, le armonie che accompagnano ogni assaggio, in un gioco sensoriale che coinvolge corpo, mente ed emozioni. Il cuore pulsante del festival sarà il Mercato Sensoriale, un’installazione coperta e accogliente allestita come una piazza viva, dove i produttori locali – veri custodi del territorio – apriranno le porte delle loro “case immersive”. Non semplici stand, ma spazi avvolgenti, animati da suoni, luci e parole, pensati per coinvolgere il visitatore in un dialogo diretto con il territorio. Qui non si compra: si incontra. Non si assaggia: si ascolta, si tocca, si sente. Il cibo diventa mezzo per avvicinarsi all’identità di un luogo che ha fatto dell’artigianalità, dell’accoglienza e della lentezza i suoi valori fondanti.
Accanto alla componente gastronomica, Gebele esplora anche la dimensione più scientifica del gusto, attraverso una serie di Laboratori Interattivi che indagano il rapporto tra percezione sensoriale, neuroscienze e cucina. Perché lo stesso piatto, gustato in silenzio o in un contesto rumoroso, può sembrare completamente diverso? Come mai certe musiche esaltano la dolcezza o l’amaro di un alimento? E ancora: che effetto hanno le vibrazioni sonore sulla croccantezza o sulla freschezza percepita? A queste e ad altre domande risponderanno esperti e ricercatori, guidando i partecipanti in esperimenti e degustazioni guidate che stimolano curiosità, consapevolezza e meraviglia. Una vera e propria esplorazione tra scienza e piacere. In programma anche esperienze all’aria aperta, tra i sentieri e i boschi di Sauris, con le Immersioni Vibrazionali, attività in natura dedicate all’ascolto del corpo e dell’ambiente attraverso il suono. I partecipanti saranno guidati in percorsi sensoriali dove il ritmo del respiro si accorda con quello della foresta, e le vibrazioni degli elementi diventano alleate per risvegliare percezioni, emozioni, memoria. A coronare la prima giornata del festival, sabato 4 ottobre, una cena esperienziale unica nel suo genere: la Cena in Armonia, ispirata al format del “silent party”. 
Ogni commensale riceverà cuffie wireless attraverso le quali ascoltare le tracce musicali abbinate ad ogni portata. Ogni piatto sarà associato a una composizione sonora creata ad hoc, coerente con ingredienti, stagionalità, territorio e suggestioni emotive. Il risultato sarà un racconto in musica e sapori, dove ogni dettaglio contribuisce a creare un’esperienza intima,coinvolgente e multisensoriale.
“Gebele” è un evento pensato per chi ama il cibo autentico, per chi cerca emozioni nuove attraverso la cucina, per chi è curioso di scoprire come la musica può influenzare il sapore, e per chi desidera perdersi – e ritrovarsi – in un luogo che parla con voce propria. È un appuntamento imperdibile per appassionati di gastronomia creativa, sound designer, chef, musicisti, studiosi della percezione, viaggiatori slow, amanti della natura e della bellezza. L’iniziativa è promossa dalla Rete di Imprese Sauris-Zahre, con il supporto del Comune di Sauris del Ministero del Turismo, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Comune di Sauris, con la collaborazione di UNWTO – Best Tourism Villages.
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Comune di Sauris
Sauris di Sotto, 10
33020 Sauris (UD)
Tel.: +39 0433 86245
www.sauris.org
@sauris_zahre (Instagram | Facebook)
A fine settembre nei Laghi, sui Monti e nelle Valli dell’Ossola, è il momento di esperienze da vivere all’aria aperta, tra sport e natura
Il Distretto Turistico dei Laghi, Monti e Valli dell’Ossola continua a regalare Con l’approssimarsi del cambio stagione, a fine settembre, il Distretto Turistico dei Laghi, Monti e Valli dell’Ossola continua a regalare esperienze da vivere all’aria aperta, tra sport e natura, ma anche appuntamenti culturali di spicco. In particolare, il Lago Maggiore e le sue montagne diventano teatro di importanti eventi: da una parte, l’adrenalina e i panorami dell’Ultra Trail Lago Maggiore, una gara che porta i runner a misurarsi tra sentieri alpini e scorci spettacolari; dall’altra, incontri e riflessioni al Festival Lago Maggiore LetterAltura, che, per cinque giornate, animerà Verbania con incontri, spettacoli e mostre. Un settembre ricco di emozioni, dove il territorio diventa protagonista insieme alle passioni di chi lo vive.

FESTIVAL LAGO MAGGIORE LETTERALTURA (Verbania, 24 - 28 settembre)
Appuntamento radicato sul territorio, ma con un respiro ben più ampio, torna a Verbania il Festival Lago Maggiore LetterAltura, rassegna letteraria dedicata alla montagna, al viaggio e all’avventura. L’edizione di quest’anno, la diciannovesima, si presenta come un caleidoscopio di voci e storie attorno a un tema tanto universale quanto urgente: "Mutamenti. Le sfide del cambiamento". Il Festival diventa così un osservatorio privilegiato sui grandi rivolgimenti del nostro tempo, ospitando ventisei autori (tra cui i Premi Campiello Marco Balzano e Laura Pariani, lo scrittore e alpinista Stefano Ardito e il vincitore del Premio Strega 2025, Andrea Bajani) che, con i loro libri e le loro testimonianze, disegnano la mappa di un'epoca in trasformazione. Oltre agli incontri con gli autori, il programma include spettacoli teatrali, mostre, eventi culturali diffusi sul territorio e attività dedicate alle scuole superiori.
Per maggiori info: Festival LetterAltura

ULTRA TRAIL LAGO MAGGIORE (Verbania, sabato 27 settembre)
Per i runner appassionati di grandi sfide, l’ultimo sabato di settembre è in programma la quinta edizione dell’UTLM – Ultra Trail Lago Maggiore, spettacolare evento di trail running che si snoda tra lago e montagna. Con arrivo sulle sponde del lago, il percorso si sviluppa lungo sentieri, mulattiere e strade militari attraverso la natura selvaggia del Parco Nazionale della Val Grande, ammirando le imponenti catene alpine dove svetta il massiccio del Monte Rosa, villaggi montani ed emozionanti panorami lacustri. Sono quattro le gare a disposizione, su diverse distanze e difficoltà: la WILD 57K, con dislivello positivo di circa 3.300 m, la BRAVE 38K, con +2.200 m, la SCENIC 24K, con +1.400 m, e la più agile SUNSET 13K con +400 m. Le partenze sono distribuite nel corso della giornata, a partire dall’alba con il via della 57K e arrivo comune sul lungolago di Verbania Pallanza.

Per maggiori info: Ultra Trail Lago Maggiore
65° Salone Nautico Internazionale di Genova, la più bella rassegna con le novità 2025

Per gli appassionati – come noi… – si terrà dal 18 al 23 settembre prossimi (in Piazzale Kennedy dalle 110:00 alle 18:30) e lì non mancheranno le novità e le premiére mondiali in tutti e cinque gli spazi espositivi del Waterfront di Levante - Techtrade, Sailing World, Boating Discovery, Living the Sea e Yacht & - che assicurano il coinvolgimento, in presenza e online, di un pubblico internazionale orientato e fortemente interessato a prodotti e servizi di alta gamma. Sì perché il Salone Nautico Internazionale è sinonimo di eccellenza e prestigio, un palcoscenico unico che si conferma l'appuntamento principale per la nautica nel Mediterraneo.
Sappiamo già per certo che si vedranno le eccellenze della cantieristica – yacht&superyacht, barche a vela, gommoni e multiscafi – alle tecnologie più innovative, accessori, componentistica ed elettronica: si potranno esplorare le schede tecniche, le immagini e i dettagli visibili durante la visita. Preparatevi a vivere un’esperienza unica nel mondo nautico.
Super Yacht su cui si articola la rassegna. Superyacht con l’Amer 120 (35,50 metri) di Amer Yachts con la novità di un terzo (33,50 metri) del cantiere Sanlorenzo, varato lo scorso luglio, con la sua organizzazione Azimut Yachts presenta il Grande 30M (28,93 metri) con il suo nuovo Da Ferretti Yacht arriva il Ferretti Yachts 800 (24,47 metri) che porta a Cantiere del Pardo, il Van Dutch 75 (22,18 metri) con il pozzetto di 45 metri quadrati di Sempre del Cantiere del Pardo, ma dal brand Pardo Yachts, l’Endurance 72 (22 metri) con murate abbattibili che portano a 61 metri quadrati la superficie della zona di Pershing GTX70 (21,88 metri), terzo modello della gamma di Sport Utility Yachts firmato Appena sotto i 20 metri di lunghezza il Sirena 60 (19,45 metri) del cantiere turco Sirena Yachts con la zona notte che nella configurazione a tre cabine ha l`armatoriale a tutto Sempre Made in Italy, il Riva 58` Capri (17,27 metri) che inaugura una nuova famiglia di sport open yacht con l`inconfondibile DNA sportivo ed elegante della gamma Lungo 16,87 metri il TT550 è la nuova ammiraglia di Una “prima” anche per l`Absolute 52 Fly (16,56 metri) di Mans 50 (14,90 metri) di Rio Yachts alla nuova veste abbina la trasmissione a linea metri), catamarano che raggiunge i 44 nodi grazie ai foil nella parte centrale del tunnel. Nuova versione per IY 43 Veloce (14,00 metri), il walkaround di Italia Yachts che, Nuova ammiraglia della gamma l’Antares 12 (12,97 metri) di Beneteau agli spazi esterni aggiunge, tra le due cabine e la dinette in salone, un totale di 12,57 metri, grazie alle murate abbattibili la larghezza del pozzetto passa da 4,41 metri a ben 5,84 metri realizzando una superficie di 25 mq. Nuova ammiraglia della gamma Jeanneau il Merry Fisher 1295 (12,41 metri) con la cucina. Tutti da scoprire poi i nuovi Saxdor 400 GTS (12,40 metri) e Saxdor 460 del Cantiere un’altra new entry dalla Turchia: il Wayfinder 38, walkaround di 11,60 metri del cantiere Aiata che può passare dalla versione Cabin con sovrastruttura chiusa alla versione Sun Prima novità di Nassima Yacht, cantiere creato da Sebastiano Caldarella, è N40 (11,40 Flybridge (11,29 metri) di Beneteau è un cruiser per famiglie e offre due cabine mentre L`A32 Luxury Tender (10,21 metri) di Cranchi Yachts ha le murate abbattibili. Nella fascia sotto i 10 metri, Lilybaeum Yacht amplia la sua flotta con il Lipari 31 (9,60 metri) che segue filosofia e linee del precedente Levanzo 25 con una lunghezza di poco superiore a 7,50 metri. Per i Gozzi, simbolo della nautica italiana, le novità vengono da Aprea con il suo Gozzo 48 Cabin (14,70 metri) nato dalla collaborazione tra l’Ufficio Tecnico del Cantiere, Cataldo 13. 5 Cabin (13,50 metri), nuova ammiraglia all’insegna della vivibilità all’aperto. lunghezza nuova ammiraglia del Cantiere, presenta il Tempest 700 Luxe (7,35 metri), il Cayman 50. Hard Top (14,40 metri) dotato di carena con doppio redan. Lungo 13,50 metri, grazie alle murate abbattibili a funzionamento elettroidraulico la larghezza del pozzetto passa da 4,55 a 5,60 metri. Arriva il New Strider 13 (13,14 metri) con grande abitabilità in coperta, due cabine e un modello, il Naxos 23 e il Naxos 19, al nuovo ZAR Imagine 115 (11,50 metri) che riproporrà Cantieri Magazzù presenta l`MX-11 Coupé (11 metri), uno dei best seller della gamma.
Per “deformazione professionale” non possiamo tralasciare l’aspetto che coinvolge la “cambusa”… anche considerando la necessità di rifocillarsi di coloro che camminano senza tregua tra gli stand per tutto il giorno… e per i più esigenti ci sono ristoranti e locali sia all'interno dell'area espositiva del Piazzale Kennedy, dove saranno diverse le opzioni di food court e bar (appetizer, paste, crudi di pesce e una vasta selezione di vini e cocktail) sia nei dintorni del porto e del centro storico di Genova, dove ci sono le trattorie tipiche (dalla farinata, al pesto e al pesce fresco) e i ristoranti (che propongono la pasta tradizionale ligure al sugo fresco e selezioni di bollicine Italiane) oltre alle altre ricette dell’ottima cucina genovese tradizionale, che fanno godere un’esperienza gastronomica di altissima qualità, con ogni piatto che esalta sapori autentici con un tocco di innovazione
Blue Restaurant by Razzo
Razzo, ristorante contemporaneo attivo dal 2019, in occasione del Salone Nautico propone con il suo primo pop-up restaurant menu composto da appetizer, paste, crudi di pesce e una vasta selezione di vini e cocktail e promette di regalare un’esperienza gastronomica di altissima qualità, dove ogni piatto esalta sapori autentici con un tocco di innovazione. Presso il Blue Restaurant by Razzo, è possibile prenotare un tavolo per aperitivi, pranzi, cene o privatizzazioni esclusive del locale e del suo garden. Per info e prenotazioni: 346 3761473.

Ristorante Ermana
La cucina di pesce a km 0 arriva al Salone Nautico in banchina “E”. Il pescato del giorno, cucinato direttamente sulla barca dallo chef e pescatore Emanuele Frecceri, comprende dalla tradizionale frittura, ai crudi di pesci (ostrica spezzina) passando per la pasta tradizionale ligure con il sugo fresco (pansoti, trenette, trofie) oltre alla vellutata di zucchine ricotta e acciughe e alla burrata crema acciughe sotto sale. Nei calici, una raffinata selezione di bollicine Italiane. Tutto ciò con la bellissima visuale a 360° sul salone nautico, tra i più belli del mondo.
Ermana Cucina di Pesce è aperto tutti i giorni dalle 12. Consigliata la prenotazione 346 5177661.

Ristoranti nei pressi di Fiera Mare
Pasticceria Dria – Drago D’oro – Kaiseki Sushi Restaurant – Pizzeria Pinseria 23 Febbraio –
Mon Bistrot – Becco Fin – Poldo’s pub – Il Mondo – Arvigo, Bruxaboschi – The Cook Restaurant – Hostaria Ducale – Ladidà – Il Marin a Eataly Genova – Antica Sciamadda gastronomia street food – Al Pisacane Pizzeria –
Le informazioni su programma ed eventi sono disponibili sul sito ufficiale dell'evento: www.salonenautico.com

San Daniele Day a Roma: quattro giorni di eventi, una vera e propria full-immersion nel mondo del San Daniele Dop
Ripartirà dalla Capitale, il 21 settembre, la seconda parte dell’edizione 2025 di Aria di San Daniele, il tour che porta il Prosciutto di San Daniele lungo la penisola. 
Dopo il successo delle prime tappe di Torino, Verona e Milano, il tour Aria di San Daniele torna a settembre con la sua seconda parte. A inaugurare la ripartenza sarà Roma, dal 21 al 24 settembre 2025, dove il Prosciutto di San Daniele DOP sarà protagonista di un’esperienza culturale e gastronomica itinerante. Ideato dal Consorzio nel 2017, il progetto ha già coinvolto decine di migliaia di appassionati nelle tappe del nord Italia in primavera. L’obiettivo è avvicinare il pubblico al prodotto, farne conoscere la storia, le caratteristiche e le qualità attraverso un format flessibile che combina degustazioni, convivialità e momenti formativi, secondo un linguaggio contemporaneo.
In apertura della tappa romana, domenica 21 settembre a Casa Fluviale (Via delle Conce, 3) una giornatainteramente dedicata ai consumatori e agli appassionati con il San Daniele Day, una full-immersion nel mondo del San Daniele con show cooking, masterclass, abbinamenti enogastronomici, aperitivi e momenti di approfondimento. Al mattino si partirà con il brunch domenicale e lo show cooking dello chef Marco Meschini, oltre alle degustazioni del San Daniele Dop, sia al taglio al coltello che a macchina. Nel pomeriggio tre masterclass: una degustazione sensoriale, un abbinamento con i vini dei Consorzio del Vino del Lazio e un abbinamento con birre del birrificio agricolo Mosto Italiano. La giornata si concluderà con un momento conviviale di aperitivo animato da un dj set.
Lunedì 22 settembre, alle ore 18:00, Aria di San Daniele giungerà, per aperitivo e cena con piatti dedicati al prosciutto, all’Osteria Conviviale in Via della Giuliana 59 – Prati.
Martedì 23 il San Daniele farà tappa, alle 19:00, nella Pizzeria Romì in via Portuense 45, al centro di abbinamenti e proposte con la pizza, oltre all’aperitivo.
Mercoledì 24 sarà il turno di Osteria Sampietrino in via Domenico Fontana 16, dalle ore 19:00, con degustazione e menù dedicato.
Come in ogni tappa, all’interno dei locali aderenti sarà allestito un corner dedicato, con un oste che si occuperà del taglio a coltello e a macchina, offrendo ai partecipanti l’occasione di degustare il San Daniele DOP.
Dopo Roma, Aria di San Daniele 2025 proseguirà il suo viaggio toccando Bari (13 – 16 ottobre 2025) e Napoli (16 – 19 novembre 2025).
«Aria di San Daniele è il modo più diretto e coinvolgente per portare il nostro prosciutto nelle principali città italiane, coinvolgendo sia gli appassionati di enogastronomia sia i turisti in cerca di esperienze originali» - afferma Mario Emilio Cichetti, Direttore Generale del Consorzio del Prosciutto di San Daniele - «Ripartire da Roma e continuare verso il Sud rappresenta un’occasione per consolidare il legame con i consumatori e diffondere la cultura del San Daniele DOP in contesti sempre nuovi».
Il tour, giunto all’ottava edizione, ha raggiunto oltre 50 mila persone e si conferma un appuntamento imperdibile tra gusto, convivialità e tradizione.
Tutti gli appuntamenti sono aperti al pubblico e per maggiori informazioni è possibile prenotare e consultare il programma completo sul portale eventi.prosciuttosandaniele.it


Consorzio del Prosciutto di San Daniele
Via Ippolito Nievo 19
San Daniele del Friuli (UD) Italy
www.consorzioprosciuttosandaniele.it
A Roma, Vinòforum, evento dedicato al vino e alla gastronomia, per amanti del vino e professionisti del settore
Vinòforum è un importante evento dedicato al vino e alla gastronomia che si svolgerà fino al 14 settembre a Roma, nella splendida cornice di Villa Borghese. La manifestazione è perfetta per gli amanti del vino e del buon cibo, offrendo l'opportunità di degustare prodotti e conoscere il mondo del vino durante il periodo della vendemmia.
Ogni anno, questo festival enogastronomico riunisce produttori, chef, sommelier e amanti del vino in un’unica location - in Piazza di Siena - offrendo un’esperienza unica di degustazione e scoperta dei migliori vini italiani e internazionali. La ventiduesima edizione si rinnova con un programma biennale ricco di opportunità.
l nuovo programma si espande con date ed eventi dal 2025 al 2026. Ecco dove e quando partecipare a tutti gli appuntamenti: 

fino al 14 settembre 2025: XXII edizione di Vinòforum a Piazza di Siena.
Febbraio 2026: Seconda edizione di Vinòforum Class, dedicato ai professionisti del settore.
Settembre 2026: Vinòforum torna al Circo Massimo, con un evento ancora più ampio e internazionale.
Nuove opportunità per aziende e operatori del settore.
Il nuovo format del Vinòforum permette alle aziende di beneficiare di due anni di visibilità, con eventi strategici dedicati sia al pubblico che agli operatori.
Viene promossa una maggiore connessione tra il mondo del vino, la ristorazione e il mercato del lusso, grazie alla location esclusiva ed a partnership strategiche.

Come Funziona il Vinòforum 2025 
Partecipare a Vinòforum è semplice ed è per tutti. basta acquistare un biglietto d’ingresso, che include un calice da degustazione e la possibilità di assaggiare una selezione di vini presenti all’evento. Oltre all’ingresso standard, sono disponibili formule premium che includono masterclass, degustazioni esclusive e cene gourmet con abbinamenti di vini e cocktail.
Se partecipate a Vinòforum come un semplici amanti del vino potrete: degustare oltre 2500 etichette di vino: dai classici intramontabili alle nuove tendenze;.partecipare a Masterclass e Degustazioni Guidate: Con esperti del settore e sommelier d’eccezione. Scoprire la miglior cucina gourmet: Oltre 28 ristoranti di Roma e del Lazio sono presenti con piatti abbinati ai vini in degustazione. Vivere un’esperienza unica in una location storica: Il fascino di Piazza di Siena e Villa Borghese renderà ogni sorso ancora più speciale.
Se Sei un’Azienda Vinicola o un Espositore Vinòforum-servizi-per-aziende
Se invece partecipi a Vinòforum come un espositore o azienda vinicola potrai: presentare i tuoi vini in un contesto esclusivo, con la possibilità di raggiungere sia il pubblico consumer che operatori di settore. Partecipare a Vinòforum Class: un’occasione per incontrare buyer, ristoratori e professionisti in un evento dedicato al business. Avere visibilità su un arco di due anni, grazie nuovo format biennale. Entrare in contatto con il mondo della ristorazione e del lusso, con eventi su misura per creare collaborazioni di valore.
Perché Partecipare a Vinòforum 2025
Quindi perchè dovresti partecipare al Vinòforum? Perché è un’esperienza in una location unica nel cuore di Roma. Un evento che evolve e si espande nel tempo, ampliando la sua offerta con un programma biennale. Un’opportunità di networking per amanti del vino e professionisti del settore.
Segna le date e preparati a un’esperienza indimenticabile!

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Liquorificio 1864 al prestigioso Vinòforum 2025 di Roma
L’azienda ambasciatrice della Calabria nel mondo torna protagonista delle grandi manifestazioni del settore con la partecipazione alla Premium Edition di Vinòforum, in programma fino al 14 settembre 2025 nella straordinaria cornice di Piazza di Siena a Villa Borghese (Roma).
Se la manifestazione promette di dare il via a una nuova era del gusto, la partecipazione di Liquorificio 1864 a Vinòforum 2025, a Roma, fino al 14 settembre, nella straordinaria cornice di Piazza di Siena a Villa Borghese è sicuramente l’occasione per incontrare una delle eccellenze nazionali più rinomate e ambasciatrice della Calabria nel mondo. Allo Stand 8C, Liquorificio 1864 porterà in primo piano i suoi brand più iconici, in linea con l’obiettivo di Vinòforum 2025 di non essere soltanto una celebrazione del vino e del cibo, ma un evento che ridefinisce l’esperienza enogastronomica attraverso cene d’autore con grandi chef e maestri pizzaioli, degustazioni guidate, temporary restaurant, challenge & blind tasting, masterclass e top tasting.
In questo contesto esclusivo l’azienda offrirà al pubblico alcune delle sue più prestigiose etichette. Tra queste, Amaro Silano, il grande classico della tradizione calabrese, premiato con la medaglia d’oro al Concours Mondial de Bruxelles 2024, a testimonianza di una qualità riconosciuta a livello internazionale. (www.amarosilano1864.it).
Di recente presentazione, ma già di grande successo, anche Capobranco – Amaro Supremo, un amaro premium dal carattere forte e deciso, realizzato con oltre 20 botanicals selezionate: intenso, persistente e inconfondibile. (www.amarocapobranco.it)

Così come ITÀLI – Cronache fra Terra e di Mare, un gin che celebra la Calabria e le sue radici millenarie, attraverso sentori di ginepro, bergamotto, lavanda e peperoncino, evocando il legame tra mare e montagna. (www.italigin.it).
Questa partecipazione rappresenta un’occasione non solo per consolidare la presenza del marchio Amaro Silano nel retail e nella ristorazione di qualità, ma anche per valorizzarne il ruolo nella mixology, ampliandone l’utilizzo oltre il tradizionale digestivo e introducendo una linea premium caratterizzata da prodotti esclusivi e di alta qualità. Il Vinòforum è anche l’occasione per celebrare i 161 anni di storia, riconosciuta con l’ingresso ufficiale nell’Unione Imprese Centenarie Italiane (UICITALIA): un traguardo prestigioso che sancisce la capacità dell’azienda di innovare restando fedele alla tradizione.
Liquorificio 1864 nasce a pochi anni dopo l'Unità d'Italia, in Calabria. Nel 2005, un gruppo di imprenditori, guidato da Elvira, Antonella e Gianni Regina con Orlando Marcelletti, rifonda l’azienda per rilanciare le ricette originali e diffondere i sapori calabresi nel mondo. Oggi, Liquorificio 1864 propone prodotti tradizionali e innovativi, premiati a livello internazionale, mantenendo fede alle ricette storiche.

Sede amministrativa
Via Beato Francesco Marino,
snc Zumpano
Cosenza 87040
telefono & fax: +39 0984837697
www.liquorificio1864.it
Stabilimento e produzione
C.da Felicetti, 41 – Int. 1
Zona Industriale Figline Vegliaturo
Cosenza 87050
telefono: +39 0984969582
FINI amplia la prima linea di pasta fresca ripiena senza lattosio
... e arrivano i nuovi Girasoli Robiola e Speck
La storica azienda di Modena, simbolo di tradizione e qualità, conferma la sua capacità di innovare e sorprendere con una nuova ricetta golosa e inclusiva, pronta a conquistare un mercato in forte crescita.

Dopo il successo del lancio a febbraio della prima linea di pasta fresca ripiena senza lattosio, FINI torna con una novità pensata per i palati più curiosi e attenti: i nuovi Girasoli Robiola e Speck senza lattosio. Questa nuova referenza nasce dalla selezione di un formaggio delattosato molto richiesto dal mercato e dal suo incontro con lo speck, salume in forte trend positivo nel segmento della pasta ripiena. Il risultato è il formato Girasoli dal gusto ricco e differenziante che arricchisce la gamma senza lattosio già in distribuzione.
Come per tutte le referenze della linea, la qualità è garantita da farine e uova 100% italiane da galline allevate a terra. Disponibili da ottobre 2025, in confezione da 250 g, i nuovi Girasoli Robiola e Speck senza lattosio rappresentano un ulteriore passo avanti nella missione FINI di offrire pasta fresca di qualità, adatta a tutti, senza rinunciare al piacere del gusto. Con un’intolleranza al lattosio che interessa circa il 50% della popolazione italiana, FINI continua infatti a offrire una risposta concreta a un’esigenza sempre più diffusa. Grazie a un processo produttivo dedicato, ogni referenza è sicura, certificata e studiata per soddisfare non solo gli intolleranti ma anche chi semplicemente ha difficoltà nella digestione di questo zucchero naturalmente presente nel latte e nei suoi derivati, senza rinunciare al gusto.
Con l’introduzione di questa novità, la linea FINI Senza Lattosio si arricchisce di una quarta referenza che affianca i tre grandi classici già apprezzati dai consumatori:
Tortellini al prosciutto crudo senza lattosio (250 g) – ricchi di parmigiano reggiano e prosciutto crudo, dal gusto autentico e intenso.
Ravioli ricotta e spinaci senza lattosio (250 g) – cremosi e delicati, con ricotta delattosata e spinaci selezionati.
Ravioli mozzarella e pomodoro senza lattosio (250 g) – un connubio fresco e saporito della tradizione italiana.
Il Gruppo Fini SpA, società 100% italiana di proprietà di Holding Carisma, è una storica realtà produttiva dell’alimentare. FINI è un marchio di pasta fresca che rappresenta in Italia e nel mondo tutto il gusto della tradizione emiliana in cucina. Dal 1912 ad oggi l’originaria salumeria-gastronomia di Modena si è trasformata in un moderno pastificio che conta oltre 100 dipendenti ed esporta i suoi prodotti in 30 Paesi nel mondo, sempre all’insegna di tradizione, territorio e qualità. Le Conserve della Nonna, nell’ampia gamma di referenze tipiche di tutte le regioni italiane, offre passate, sughi, condimenti e confetture preparate secondo metodi tradizionali, con la sicurezza di un grande gruppo industriale.
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Gruppo Fini SpA
Strada Albareto, 211
41122 Modena (MO)
Tel. +39 059 25 91 11
www.gruppofini.it
Il Cammino delle Identità a Padova
Dal 1989, quando nacque sotto il Patrocinio della rivista l'Etichetta diretta da Luigi Veronelli, l'Altratavola rappresenta un punto di riferimento per le battaglie sulla qualità agroalimentare.
Luigi Veronelli aveva creato nel 1983 L’Etichetta, il periodico più lussuoso e graficamente impegnato d’Italia, e che si era proposto come “vera e propria guida alla vita materiale”, attraverso l’incontro estetico con le “cose” – non solo gastronomiche – della vita di ogni giorno. L’ha diretto sino al 1994.
Renzo Lupatin, giornalista padovano, aveva organizzato una visita di Veronelli a Padova che era stata raccontata da un ricco inserto ne l'Etichetta: Padova in cucina, nel lontano 1991.

Per quanto riguarda i temi di Padova in cucina, Lupatin aveva continuato le iniziative di informazione : Valdobbiadene, Milano e, a fine giugno 2025, a Rossano Veneto , per l'incontro multimediale in occasione del 25° Anniversario della nascita della IAI (Iniziativa adriatico ionica.Forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica). A Padova vengono riproposti i Percorsi del progetto 'Borghi d'Europa e la collaborazione con il Parlamento Europeo' – Padova in cucina, Vigonza Città di Fondazione e i temi delle Ferrovie Dimenticate. Il primo (Padova in Cucina), ricorda la nascita dell'associazione l'Altratavola nel 1989, sotto il Patrocinio e con la partecipazione diretta di Luigi Veronelli, direttore della rivista L'Etichetta. Il secondo itinerario è dedicato alle Ferrovie dimenticate e alla storia della rivista La Vaca Mora. “Vaca mora” era il termine popolare con cui veniva chiamato il trenino a vapore che si arrampicava sbuffando dalla pianura vicentina fin sull’Altopiano di Asiago; più in generale il termine andò ad identificare i treni a vapore di montagna, alcuni dotati di cremagliera. Era stata dedicata alle Ferrovie Dimenticate la VII edizione del Festival Europeo del Gusto, organizzato dall’Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto, che si era svolta a Grantorto (Padova) nel 2014. Il tema delle Ferrovie Dimenticate costituisce un filo conduttore importante per offrire visibilità a località ricche di risorse artistiche, culturali, paesaggistiche, ambientali ed enogastronomiche, ma poco conosciute. Il terzo itinerario consiste nel riproporre Vigonza nel Comitato Borghi e Città di Fondazione,che ha come scopo "indagare e gestire il patrimonio architettonico, archivistico ed immateriale dei regimi del Novecento, per la costruzione di un itinerario culturale transazionale.”
Vigonza ha il borgo rurale progettato dall’architetto Quirino De Giorgio, uno dei massimi esponenti del movimento futurista.
I tre progetti sono stati presentati a Milano, nel corso della conferenza stampa nazionale che si è tenuta a Palazzo delle Stelline, sede dell'EuroParlamento ( 'Borghi d'Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo' ) e a
Padova, presso l'Azienda Agricola 
Antonio Rossetto, per raccontare i collegamenti con i Percorsi Internazionali, inseriti nel progetto. L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per ka cooperazione regionale nella regione adriatico ionica). Il Comitato Città e Borghi di Fondazione sostiene il progetto culturale di Vigonza : una città di fondazione è un insediamento urbano nato non spontaneamente, ma sulla base di una precisa volontà politica e di un progetto urbanistico. In genere, le città di fondazione sono costruite nella parte fondamentale, detta "nucleo di fondazione", tramite un intervento unitario realizzato in tempi brevi e con una precisa conformazione geometrica, spesso caricata di significati simbolici e modelli ideali “. All'incontro ha partecipato anche Damiano Gottardello, vice sindaco di Vigonza, sempre attento e sensibile alle iniziative di valorizzazione della propria comunità.
Per quanto riguarda i temi di Padova in cucina, Lupatin ha dato notizia dell'inserimento dell'Azienda Agricola Rossetto nel Percorso Internazionale La Via dei Norcini. Mentre Tiziana ricordava la figura di nonno Antonio, il salame di casa faceva capolino, accompagnato dalle ottime birre del Birrificio Monterosso di Montegrotto Terme e dal pane del Panificio Pasticceria Bertin di via Forcellini.
"I salumi genuini della nostra famiglia continuano ad interpretare la lezione che ci è stata consegnata da nonno Antonio"
"Le nostre birre - racconta Marco-, prendono ispirazione dagli stili birrai tradizionali per essere poi rielaborate attraverso la ricerca, la scelta delle materie prime e dei prodotti tipici; uniamo alle nuove tendenze le peculiarità, i gusti e le tradizioni del nostro territorio.Per noi artigianalità significa trasformare il semplice consumo di birra in un ‘esperienza di gusto con l’obbiettivo di lasciare un ricordo. Proponiamo un prodotto non scontato, con un alto livellodi qualità e creatività che nasce dall’utilizzo di materie prime integre, mai da surrogati, mai dall’aggiunta di additivi chimici o conservanti; tutte le nostre birre sono quindi non pastorizzate e non filtrate per preservarne gusto e caratteristiche.La ricerca delle materie prime presenti nel territorio dei colli Euganei ci ha portato a selezionare dei prodotti rappresentativi e che potessero dare un’identità esclusiva alle birre."
Hanno completato la tavola la frutta selezionata dai Fratelli Nicolè F.lli Nicolè Simone e Paola : i fiori di Regalati un Fiore di Laura Fecchia (a Camin, in via Vigonovese 132) e , non ultime, le poesie di Vittorino Tosato sull'Isola di Terranegra.
Il Cammino delle Identità nei Colli Euganei
Così dopo la visita all'Abbazia di Praglia a Vulcanico Serprino, Borghi d'Europa ha avviato il percorso di informazione che porterà fino a dicembre 2026 a 'coprire' i Colli Euganei, con le visite di giornalisti e comunicatori, che racconteranno, tramite interviste, la storia e le storie del Territorio.
Lo scopo del progetto è dunque quello di 'informare chi informa'.
- Presentazione del progetto Il Cammino delle Identità nei Colli Euganei
Le interviste della redazione multimediale di Borghi d'Europa :
- L'Altratavola e L'Etichetta di Luigi Veronelli : Padova in cucina
- I Percorsi Internazionali di Borghi d'Europa : Città e Borghi di
Fondazione : Vigonza e Candiana
- I Percorsi del Buon e Bello Vivere nei Colli Euganei :
Eurovinum, I Mulini del Gusto e le Vie del Pane, Le Vie della birra, La Via dei Norcini, Collinando, Ferrovie (non) dimenticate, la Strada dei Formaggi, I Percorsi della Fede, la Via delle Buone Cose.

CONTATTI
Via Lussemburgo n.42, Padova
Piazzale Martesana, Milano
email: borghideuropa@yahoo.com
redazione: info@italiadelgusto.co
Autunno in Trentino: un dipinto di silenzi, colori e sapori, da non perdere!
Il silenzio che avvolge la montagna, i colori accesi del foliage, il piacere di trascorrere giornate a ritmo lento, tra laghi, borghi, cantine, assaporando ogni attimo, ogni sfumatura, ogni nuovo profumo, ogni nuova emozione.
Un altro cielo, un altro colore, un altro profumo nell’aria più fresca, un’altra atmosfera…un'altra “bella stagione” da scoprire. È questo l’autunno in Trentino. Il momento migliore per apprezzare il silenzio e i colori della natura, che ci accompagnano mentre percorriamo i sentieri in quota, verso i numerosi rifugiche prolungano l’apertura, circondati da una policromia di colori che accendono i boschi.
Pennellate di colori che trasmettono emozioni anche mentre si passeggia in riva ai laghi, dai più grandi, ancora balneabili, a quelli in quota, o pedalando lungo la rete dei percorsi ciclabili, le “green road” trentine più volte premiate per la loro bellezza, o sui più recenti tracciati dedicati al “gravel”. Nei Parchi naturali, invece, allo spettacolo del foliage si aggiunge quello particolare dei “bramiti”, i versi quasi ancestrali dei rituali d’amore del cervo, signore delle foreste.
In Trentino l’autunno è soprattutto periodo di raccolti, dalle mele alle olive, alle castagne e di vendemmie e, nelle vallate alpine, delle feste per il ritorno dal soggiorno estivo sugli alpeggi di mucche, pecore e capre. Atmosfere speciali che animano le località di montagna, o i borghi del vino, da vivere nell’allegria vivace delle manifestazioni che celebrano l’eccellenza dell’agroalimentare di questa terra, come il Trentodoc Festival dedicato alle bollicine di montagna, Autumnus, il Mese del Gusto nelle località del Garda trentino e le altre decine di appuntamenti che scandiscono i weekend tra settembre e novembre.
La "bella stagione" delle Terre Alte
Le Dolomiti trentine trasformate in un palcoscenico di colori caldi, silenzi profondi e esperienze autentiche. Dai rifugi alpini ancora aperti ai trekking panoramici tra foliage dorati, passando per weekend benesseree sapori locali da gustare sopra le nuvole. Un invito a rallentare, respirare e riscoprire la montagna nella sua stagione più intima e suggestiva.

Tempo di "desmontegade" (la transumanza celebrata alla fine dell'estate)
Scendono dai pascoli in quota dove hanno trascorso l’estate brucando le erbe migliori: mucche, pecore, capre, cavalli, con al seguito i cani che hanno vegliato su di loro. E con loro i malgari, spesso giovani, eppure custodi di gesti e saperi antichi, che per secoli hanno scandito la vita sulle Alpi. Saliti in quota all’inizio dell’estate con le mandrie, ora le riportano a “casa” e la festa ha inizio.
Nei borghi si festeggiano vendemmie e raccolti 

I borghi si animano con feste e sagre dedicate ai prodotti della stagione: zucche, patate, funghi, castagne, ortaggi bio, insieme alle antiche ricette contadine tornano protagonisti: tra mercatini e piatti da gustare all’aperto o negli avvolti. Per scoprire, tra un morso e l’altro, il legame profondo tra cibo, cultura, territorio e tradizione.

www.visittrentino.info
Il centro storico di Alba diventa per due domeniche una via del vino con la "Festa del Vino" di Go Wine!

Si tratta della 27ima edizione della manifestazione che porta in scena, nel centro storico della città, le espressioni vinicole più rappresentative del territorio di Langa e Roero.
Confermato il doppio appuntamento previsto per domenica 21 e domenica 28 settembre 2025.
L’iniziativa, promossa da Go Wine, è un appuntamento molto amato dal pubblico degli appassionati enoici, italiani ed esteri; un format che, anche quest’anno, consentirà di percorrere l’itinerario di Piazza Risorgimento (Piazza Duomo), Via Vittorio Emanuele e Via Cavour, trasformando per un giorno il centro storico in una ideale ‘via del vino’.
La manifestazione coinvolge le realtà vinicole dei Comuni di Langa e Roero, mantenendo la sua connotazione di evento festoso, che richiama il tempo e il carattere gioioso della vendemmia, con la presenza delle realtà di promozione locale, delle cantine, delle botteghe del vino e delle associazioni di produttori. Da alcuni anni la partecipazione è estesa anche a cantine provenienti da comuni del Monferrato.

Confermate le degustazioni aperte già dalla tarda mattinata!
In entrambe le giornate, dalle ore 11.00 alle ore 19.00 i produttori, organizzati attraverso i Comuni partecipanti, presenteranno in degustazione le loro produzioni e promuoveranno la loro realtà territoriale e le loro manifestazioni. La manifestazione che inizierà dalle ore 11!
Dai celebri Barolo e Barbaresco, fiori all’occhiello del territorio, agli altri nobili vini delle Langhe e del Roero: il Nebbiolo d’Alba, il Roero, il Roero Arneis, la Barbera d’Alba, il Dolcetto d’Alba, di Diano e di Dogliani, e molti altri vini ancora.
Si annuncia un banco d’assaggio straordinario con molte etichette rappresentate: un’occasione straordinaria per conoscere nuovi e diversi prodotti, per assaporare il fascino di un percorso nel centro storico della città, conoscendo le tipicità che firmano le colline attorno ad Alba.
Alcuni eventi collaterali arricchiscono il programma generale e saranno presentati nel corso delle prossime settimane.
A cominciare dalla Go Wine Lounge, dedicata esclusivamente a produttori di Barolo e Barbaresco, che si potranno incontrare con una piccola integrazione in più sul biglietto di degustazione e soltanto in alcuni orari dedicati (3 turni) in ciascuna domenica:
11:00 - 12:30
13:00 - 14:30
15:00 - 16:30
Ogni visitatore potrà effettuare (sia lungo la via del Vino, sia nella Go Wine Lounge) le degustazioni acquistando il calice e la taschina, con la possibilità poi di scegliere e confrontare i vini proposti in degustazione. Vi sarà anche la possibilità di acquistare direttamente i vini dai produttori presenti.

IL PROGRAMMA e LA VENDITA ONLINE DEI BIGLIETTI
Dove
Alba: Piazza Risorgimento (Piazza Duomo), Via Vittorio Emanuele e Via Cavour
In caso di maltempo la manifestazione verrà spostata presso una struttura coperta nelle vicinanze di Piazza Risorgimento
Quando e orari
Domenica 21 settembre 2025 (11:00-19:00)
Domenica 28 settembre 2025 (11:00-19:00)
Come degustare e acquistare i biglietti (2 formule)
1) La degustazione dei vini presso i banchi d’assaggio nella Via del Vino è illimitata: € 18,00 (calice e taschina in omaggio)
2) Pacchetto degustazione Via del Vino + Go Wine Lounge (selezionando il turno): € 30,00
È aperta la vendita online con riduzione sull’acquisto
sul sito www.gowinet.it:
1) Degustazione banchi d’assaggio nella Via del Vino €15,00 (riduzione di € 3,00 e con la possibilità di saltare la coda alla cassa)
2) Pacchetto degustazione Via del Vino + Go Wine Lounge (selezionando il turno) € 25,00 (riduzione di € 5,00e con la possibilità di saltare la coda.
Riduzione Soci Go Wine
1) Degustazione banchi d’assaggio nella Via del Vino € 12,00
2) Pacchetto degustazione Via del Vino + Go Wine Lounge (selezionando il turno) € 20,00

Associazione Go Wine
Via Vida, 6
12051 Alba (Cn)
tel. +39 0173 364631
www.gowinet.it
Apre “Ancora Cortina”: lo storico hotel rinasce con la visione di Renzo Rosso!
Dopo un attento lavoro di restauro e reinterpretazione, l’"Ancora" ha ufficialmente riaperto le sue porte nel giugno 2025. Nato nel 1826 e considerato un simbolo dell’ospitalità cortinese, l’Ancora torna oggi a nuova vita grazie alla visione di Renzo Rosso, fondatore del gruppo di moda OTB, che lo riporta al suo ruolo centrale nella vita di Cortina: un luogo di relazione, cultura ed estetica nel cuore di Corso Italia.
Lontano dai codici convenzionali dell’hôtellerie, Ancora Cortina è pensato per chi cerca carattere, identità e un dialogo costante con il paesaggio e la storia che lo circondano.
UN RITORNO CHE PARLA ALLA CITTÀ E AL SUO TEMPO
Da quasi due secoli, l’Ancora è più di un semplice luogo di soggiorno, è una presenza centrale nella vita di Cortina che ha sempre rappresentato un crocevia di stagioni e incontri. Con la riapertura del 2025, l’Ancora si rinnova profondamente, riaffermando il suo ruolo nella scena cittadina e diventando parte attiva di un momento di evoluzione di tutta la destinazione. Alla base del progetto c’è la visione di Renzo Rosso che ha immaginato l’Ancora come qualcosa di più di un hotel: un luogo che esprime, in ogni dettaglio, l’equilibrio tra energia creativa e cura del design, con un’inconfondibile impronta stilistica. Un progetto pensato per riportare al centro uno spazio storico e farne oggi un punto di riferimento vivo, trasversale e contemporaneo. Cortina si appresta ad affrontare una nuova fase della sua storia, più dinamica e più internazionale, che culminerà con i Giochi Olimpici Invernali del 2026. In questo contesto, l’hotel vuole dare il suo contributo alla ridefinizione dell’identità della località, restituendo centralità a un luogo che ha fatto da sfondo, e al tempo stesso da protagonista, alla sua storia.

“Ho sempre desiderato creare un luogo che sorprendesse al primo sguardo, ma che facesse anche sentire chiunque davvero a casa” - spiega Renzo Rosso - “Per me, casa è dove incontri gli amici più cari, dove ogni dettaglio riflette il tuo modo di essere. "Ancora Cortina" è il risultato di tutto ciò che ho visto e vissuto nei miei viaggi: un progetto pensato per accogliere con calore e reso possibile anche grazie allo spirito creativo di Vicky Charles, che ha saputo tradurre questa visione in ogni ambiente” - aggiunge Rosso - .
SPAZI, STILE E DESIGN COMPLETAMENTE RINNOVATI 
Il progetto di interior è stato affidato allo Studio Charles & Co, guidato da Vicky Charles, già design director di Soho House. L’hotel è stato completamente ripensato: materiali naturali, legno e pietra, colori caldi e scelte di arredo che riflettono uno stile personale. Le 35 camere, suddivise in sette categorie, sono tutte diverse tra loro. Ognuna ha un’identità precisa, fatta di dettagli curati, oggetti ricercati, colori e materiali che richiamano l’ambiente circostante. Tutte si affacciano sulle Dolomiti e in tutte si respira un’atmosfera calda ed intima.
“Per me, quello che ha reso affascinante l’intero percorso è che Renzo ha voluto trattarlo proprio come un progetto di restauro” - racconta Vicky Charles, entusiasta del progetto - “L’hotel aveva tanto su cui lavorare: le lavorazioni in legno, i soffitti dipinti, i motivi decorativi alpini, i colori. Ha un linguaggio estetico forte e tanta originalità” - continua Charles - “Ogni stanza doveva essere un rifugio, come desiderava Renzo. Audace, senza essere rumoroso”.

UN LUOGO DA VIVERE
L’Ancora è stato pensato come uno spazio aperto e dinamico, dove ogni ambiente ha una funzione, ma anche un’anima. La proposta gastronomica parte dalla materia prima e dalla stagionalità, valorizzando fornitori locali e piccoli produttori del territorio. I piatti rileggono i sapori delle Dolomiti con equilibrio e creatività. Il bar, aperto tutto il giorno, racconta la montagna con botaniche alpine e distillati selezionati. La terrazza su Corso Italia, da sempre parte dell’identità dell’hotel, è oggi un vero salotto open-air: luogo di convivialità, incontro e pausa, dalla colazione all’aperitivo.
Nel cuore dell’hotel si trova anche la spa: oltre 200 mq con hammām, sauna, bagno turco, crioterapia, i trattamenti estetici più all’avanguardia, e aree relax. A completare l’offerta, una palestra Technogym e uno spazio dedicato a yoga e respirazione.
Sotto il livello della strada la magia prende forma con il Brave Club, la dimensione notturna di Ancora Cortina. Il Club è l’anima ribelle dell’hotel, fatta di connessioni ed energie che si incontrano; un ambiente aperto e al tempo stesso riservato dove la notte si risveglia e la musica definisce il mood. Un ambiente esclusivo che non ama selfie o telefonini, proprio come una volta. 
L’ANCORA TORNA AL CENTRO DI CORTINA
Con il suo ritorno, l’Ancora contribuisce a ridisegnare l’idea stessa di ospitalità in alta quota.
Dalle passeggiate nelle Dolomiti alle degustazioni, dalla mixology botanica (trasformazione di semplici bevande in esperienze complesse e multisensoriali) alle pratiche di mindfulness alpina (la consapevolezza del momento presente nell’ambiente immersivo delle Dolomiti) l’hotel invita a scoprire Cortina in modo più attento, personale e connesso al paesaggio che la circonda.
“Ho scelto Cortina perché, per me, è la località di montagna più bella al mondo”- dichiara Renzo Rosso - “Qui si è circondati da una bellezza mozzafiato, una natura a 360 gradi: è la catena montuosa più straordinaria che esista” - e conclude - “ Puoi uscire a piedi o in bici in qualsiasi stagione, e ogni chilometro regala una vista più incantevole della precedente.”

Proud Member of
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"Ancora Cortina"
Corso Italia, 62
Cortina D’Ampezzo (BL) Italy
info: +39 04363261
reservations: 800120959
www.ancoracortina.com
La mixology d’autore di Filippo Sisti entra in Spirits&Colori: competenza e visione al servizio del canale Ho.Re.Ca.
Dal 1° settembre il mixologist internazionale sarà Corporate Mixology Specialist per far vivere cocktail capaci di sorprendere, unendo creatività, tecnica e innovazione con le ricercate referenze proposte dalla nota azienda di distribuzione di Reggio Emilia.
Spirits&Colori alza l’asticella dell’innovazione nella mixology, non solo con il continuo inserimento di referenze pregiate provenienti da tutto il mondo, ma anche con l’accrescimento della propria squadra e una punta di diamante di grande valore.
Dal 1° settembre entra a far parte del team Filippo Sisti, nome di spicco nel panorama internazionale e nuovo Corporate Mixology Specialist dell’azienda.
Mixologist di fama internazionale e consulente per cocktail bar e chef stellati, con
oltre 25 anni di esperienza maturata tra New York, Londra, Parigi e altre capitali del gusto, Sisti è celebre per il suo approccio “out of the box” e per la filosofia della “cucina liquida”, un’interpretazione rivoluzionaria della mixology che prende in prestito strumenti e tecniche dell’alta cucina per creare cocktail che si possono… anche mangiare. Un percorso di ricerca
totale su materie prime, lavorazioni e consistenze che trasforma ogni drink in un’esperienza multisensoriale.
Dopo una lunga carriera all’estero, Sisti ha conquistato la scena italiana collaborando con Carlo Cracco al progetto di successo “Carlo e Camilla in Segheria”, imponendosi come punto di riferimento per una miscelazione innovativa e di alta qualità. Con questo nuovo incarico in Spirits&Colori, Filippo Sisti metterà a disposizione la sua creatività e il suo know-how
internazionale per sviluppare progetti dedicati a formazione, cultura del bere e valorizzazione del portfolio aziendale.
“La mia missione è far vivere cocktail capaci di sorprendere, unendo creatività, tecnica e innovazione. Spirits&Colori è da sempre una scopritrice di perle rare. Saper offrire un qualcosa che non c’era è un modo per stupire e regalare esperienze uniche che è anche il mio obiettivo di promuovere una mixology contemporanea, sperimentale ed emozionale” afferma Sisti.
Filippo Sisti riporterà a Gabriele Rondani, Direttore Commerciale e Marketing. Una scelta dettata dalla risposta riscontrata con le novità inserite a catalogo dal 2024 e che rappresentano il 30% dell’attuale fatturato.
“Abbiamo riscontrato un forte interesse per l’innovazione, non solo di nuove referenze, ma anche di nuovi brand e della loro declinazione in una mixology sempre più evoluta e capace di solleticare la curiosità del pubblico finale ma anche di quello professionale. La collaborazione con Filippo è quindi un’ulteriore evoluzione di un progetto di rinnovamento a cui teniamo molto e che darà sostegno ai “nostri” 140 agenti in tutta Italia. Siamo convinti che con il suo arrivo, da vero pioniere e trend setter dalla visione decisamente internazionale, darà un contributo prezioso e un’accelerazione a quanto realizzato finora, grazie a professionisti come Douglas Cristofoli che continuerà a rappresentare la figura di Area Manager e di Brand Ambassador, realizzando le consuete masterclass tecniche e serate per i nostri distillati come pure Pietro Zacchini, Massimo Melis e Simona Cacopardo area manager da molti anni in società. Tutti noi avremo beneficio dal sapere di Filippo Sisti e lui anche si divertirà molto con noi, la chiave per lavorare bene.” – spiega Rondani ricordando anche gli altri colleghi che hanno potuto apportare novità in catalogo come l’area manager Giulia Salmaso, oltre che Stefano Spano (Marketing Controller).

Spirits&Colori è un’azienda italiana con sede a Reggio Emilia specializzata dal 2016 nella selezione, importazione e distribuzione sul territorio nazionale di distillati destinati a cocktail bar, enoteche, hotel e ristoranti. Il suo catalogo comprende un assortimento di elevata ricercatezza, caratterizzato da piccoli produttori di acclarata qualità a livello mondiale, capaci di stupire i palati più esigenti con i propri distillati.

SPIRITS&COLORI Srl
Via del Chionso 14 Reggio Emilia (RE)
Tel. 0522.506284 Fax 0522.513578
www.spiritsecolori.it
Settembre sul Lago Maggiore: tra natura, sport, tradizioni e cultura, l’Ultra Trail accende la fine dell’estate

Emozioni col fiato sospeso: dal trail nella wilderness più vasta d’Europa al jazz tra i borghi, fino alla gastronomia. Un caleidoscopio di esperienze da vivere.
Il Lago Maggiore e l’intero Alto Piemonte si confermano palcoscenico naturale d’eccellenza per eventi di respiro internazionale. Tra musica, cultura, enogastronomia e sport outdoor, il territorio offre un ricco calendario di appuntamenti nel segno della sostenibilità, filo conduttore di SUSTAINEVENTS, progetto sostenuto dal Programma Interreg VI-A Italia-Svizzera 2021–2027, con capofila italiano la Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte.
Protagonista di fine estate sarà l’Ultra Trail Lago Maggiore, in calendario sabato 27 settembre: una sfida sportiva immersa nella natura selvaggia del Parco Nazionale della Val Grande, l’area wilderness più vasta d’Europa. Una cornice unica che esalta le vette alpine, offre scorci su cinque laghi e conduce i runner fino al traguardo sulle rive del Lago Maggiore. Non solo trail, un viaggio attraverso crinali, boschi e borghi antichi, pensato per atleti esperti e appassionati. L’evento interpreta l’anima del turismo attivo e sostenibile, promuovendo il forte legame con un territorio pronto a raccontarsi: dall’ospitalità familiare alla cucina tradizionale, fino alle bellezze culturali che fanno del Lago Maggiore una destinazione d’eccellenza. Per tutti gli amanti dell’outdoor e della montagna a ritmo lento, imperdibile l’appuntamento di sabato 13 settembre con la Panoramica Zegna: un’intera giornata da vivere tra natura, sport e paesaggi mozzafiato immersi nella natura incontaminata dell’Oasi Zegna con attività per tutti, dalle escursioni guidate alle pedalate su strada e in mountain bike, con tanti momenti pensati per le famiglie e per i più piccoli.
Unire l’amore per l’ambiente, la passione per lo sport e la valorizzazione delle tradizioni locali è il principio guida di questo calendario di eventi che, fino a ottobre, celebra il territorio con esperienze autentiche e sostenibili. A settembre torna la transumanza, rito secolare e simbolo dell’equilibrio tra uomo e natura, arricchendo il goloso calendario delle sagre dell’Ossola. Tra queste, imperdibile BiancoLatte in programma a Crodosabato 4 e domenica 5 ottobre, la manifestazione dedicata all’arte casearia alpina, con la suggestiva marchiatura del Bettelmatt, la raclettata di montagna e un ricco mercato di formaggi e prodotti locali. Le eccellenze del territorio saranno al centro anche di Risò – Festival Internazionale del Riso, da venerdì 12 a domenica 14 settembre, nella pianura vercellese: tre giorni per celebrare il riso come patrimonio storico e risorsa per il futuro, attraverso degustazioni, workshop e incontri dedicati a innovazione e sostenibilità. Insieme al riso, anche il Gorgonzola sarà protagonista di Exporice 2025 per raccontare l’anima gastronomica del Novarese. L’edizione di quest’anno, intitolata “Riso & Gorgonzola”, dal 26 al 28 settembre propone un viaggio nei sapori del territorio, unendo due eccellenze, il riso novarese e il Gorgonzola DOP, per celebrare tradizione, gusto e identità locale. In territorio svizzero, fino al 31 ottobre, si potranno inoltre scoprire le Agriesperienze in Ticino - iniziativa vincitrice del Global Best of Wine Tourism 2025 - che permette di esplorare il patrimonio culturale del territorio ticinese, promuovendo lo sviluppo di attività sostenibili e immergendosi nella cultura rurale, alla scoperta di fattorie, cantine e caseifici, degustando prodotti locali e partecipando attivamente alla vita agricola del luogo. 
Spazio anche a musica e cultura nei luoghi più suggestivi del territorio: a partire da Stresa Festival fino a sabato 6 settembre, con concerti che trasformano le isole del Lago Maggiore – Isola Bella, Isola Madre, Isola dei Pescatori – e la Rocca di Angera in un “arcipelago musicale” di respiro internazionale. Nel week-end di sabato 6 e domenica 7 settembre Tones Teatro Natura a Oira di Crevoladossola ospita Ossola in Jazz: dodici tra i più apprezzati artisti italiani si alterneranno in letture ispirate alle Lezioni americane di Italo Calvino e sonorità jazz nello scenario incantato del borgo medievale di Ghesc a Montecrestese. Con un’offerta sempre più destagionalizzata, esperienziale e sostenibile, il Lago Maggiore e tutto l’Alto Piemonte si confermano destinazioni ideali tutto l’anno, dove natura, cultura e sport si intrecciano in perfetta armonia, regalando emozioni autentiche in ogni stagione. Questo è il contesto ideale per le azioni di SUSTAINEVENTS, il progetto che mira a consolidare il territorio quale destinazione leader nel turismo sostenibile e inclusivo. L’impegno congiunto di enti istituzionali, associazioni e operatori del settore, attraverso iniziative culturali e sportive in chiave ecosostenibile, sta rendendo infatti l’Alto Piemonte (che comprende le province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli), il Varesotto e il Canton Ticino un modello di riferimento per lo sviluppo di un turismo consapevole, capace di generare valore a lungo termine per le comunità e per l’ambiente. Il progetto, che valorizza anche le “perle nascoste” del territorio, mira a sviluppare un modello replicabile e certificabile secondo rigorosi criteri ESG (Environmental (ambiente), Social e Governance).
SUSTAINEVENTS è un progetto finanziato nell’ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Interreg VI-A Italia Svizzera 2021-2027. Il progetto ha l’obiettivo di costruire un modello replicabile di progettazione e realizzazione eventi in ottica di sostenibilità ambientale (risultato di precedenti progetti di certificazione di eventi culturali/sportivi), di inclusione e di governance, per attivare processi innovativi e di potenziamento competitivo del tessuto socioeconomico dell’area transfrontaliera di progetto. CCIAA Monte Rosa Laghi Alto Piemonte è capofila di parte italiana. Capofila elvetico è IAS Register AG. Sono partner del progetto: Istud srl, CCIAA Varese, Distretto Turistico dei Laghi e ATL Terre dell’Alto Piemonte, Fondazione Tones on the Stones, Aiep - Avventure in Elicottero Prodotti.

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Il Grand Tour delle Marche celebra i sapori dell’Appennino con la "Festa del ciauscolo e del salame spalmabile"
Il 6 e 7 settembre, a Sarnano (MC) uno stimolante percorso esperienziale con il ciauscolo che è un’autentica icona della cultura gastronomica marchigiana, un esclusivo salume caratterizzato da morbida consistenza e gusto inconfondibile, unico persino nel nome che racconta un intero territorio, che sarà il grande protagonista della sesta edizione della Festa del ciauscolo e del salame spalmabile, prima tappa settembrina del Grand Tour delle Marche 2025.

Sabato 6 e domenica 7 settembre il borgo di Sarnano, pittoresco gioiello medioevale adagiato ai piedi dei Monti Sibillini, si trasformerà in un palcoscenico del gusto e della convivialità. Qui, tra le vie acciottolate del centro storico ed i suggestivi scorci di pittoresche cascate, tra boschi e vette appenniniche, i visitatori saranno accolti in un fine settimana da vivere intensamente, all’insegna della genuinità e della scoperta.
La festa offrirà un percorso esperienziale che propone degustazioni, incontri, show cooking e musica, con la possibilità di assaporare le eccellenze dei produttori locali ed esplorare le infinite declinazioni del ciauscolo, anche in abbinamento ai vini del territorio, a birre artigianali ed a creativi, quanto gustosi, cocktail. Street food, piatti tipici e ricette gourmet arricchiranno la proposta, rendendo omaggio alle tradizioni ed alla creatività della cucina marchigiana.


Non mancheranno poi le occasioni per vivere Sarnano a 360 gradi: dalle passeggiate guidate alla scoperta del centro storico con la sua originale struttura urbanistica a cerchi concentrici raccordati da stretti vicoli e ripide salite, ai sentieri naturalistici, fino alla Via delle Cascate Perdute, simbolo della bellezza paesaggistica che circonda il borgo. Momenti musicali, intrattenimento per tutte le età e iniziative speciali, come lo “Speciale Aperigusto” che coinvolgerà oltre trenta locali della zona, completeranno un programma che unisce territorio, gusto e comunità. La domenica di Sarnano propone anche la tappa della “Mazda roadster experience”, un raduno delle iconiche MX5 che s’inerpicheranno sui tornanti dello storico tracciato della celeberrima corsa automobilistica in salita “Sarnano-Sassotetto”.
La Festa del ciauscolo e del salame spalmabile è organizzata da La Ricreazione con il patrocinio del Comune di Sarnano, il sostegno di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo e dell’Unione Montana dei Monti Azzurri. L’iniziativa è sede di tappa ufficiale del Grand Tour delle Marche, il circuito di eventi ideato da “Tipicità” e realizzato in collaborazione con ANCI Marche.
Sul portale www.tipicitaexperience.it tutte le informazioni per accedere alle proposte ed organizzare la propria esperienza personalizzata.
Il Prosciutto di San Daniele torna protagonista alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele sarà partner ufficiale de La Terrazza by Atlas Concorde durante la 82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia in programma dal 27 agosto al 6 settembre 2025.

Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele conferma anche quest’anno la sua presenza alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in programma dal 27 agosto al 6 settembre 2025, come partner ufficiale de La Terrazza by Atlas Concorde all’Hotel Excelsior.

Per il secondo anno consecutivo, la DOP friulana sarà parte integrante di uno degli spazi più iconici del Lido, punto d’incontro tra cinema, cultura e impresa. Un luogo che negli anni si è trasformato in vetrina privilegiata per il made in Italy, capace di unire mondi diversi – dal cinema al design, dalla moda all’enogastronomia – in un racconto comune e dal forte impatto emozionale.
Durante i giorni della Mostra, il Prosciutto di San Daniele accoglierà gli ospiti con degustazioni accompagnate da abbinamenti studiati ad hoc. Non mancheranno momenti speciali ispirati al format Aria di San Daniele, che da anni porta in tutta Italia il racconto della cultura gastronomica friulana.
Il Prosciutto di San Daniele rappresenta un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo e la sua presenza a Venezia, sulla terrazza del rinomato Hotel Excelsior, non è casuale: è un’occasione unica per raccontare la tradizione in un contesto internazionale, dove il gusto incontra il cinema e la cultura. Essere partner de La Terrazza by Atlas Concorde significa rafforzare il legame tra il Prosciutto di San Daniele e il pubblico di attori, registi, operatori e ospiti che anno animano il Lido. Un incontro che trasforma la degustazione in esperienza e il prodotto in narrazione.
Con questa presenza, il Consorzio rinnova la sua missione: valorizzare il Prosciutto di San Daniele come ambasciatore del saper fare italiano, in un dialogo che unisce tradizione gastronomica ed eventi culturali di risonanza mondiale.

Via Ippolito Nievo 19 San Daniele del Friuli
Udine – Italy - Tel: +39 0432 957515
Eurosostenibilità - l'eccellenza dei prodotti del Salumificio Spader sta nella qualità della filiera -
I giornalisti e i comunicatori della rete internazionale Borghi d'Europa hanno potuto degustare i prodotti del Salumificio Spader di Mosnigo di Moriago della Battaglia, nel viaggio del gusto in dodici tappe che il Percorso Internazionale La Via dei Norcini ha proposto.
“In un recente passato - osserva Renzo Lupatin, presidente di Borghi d'Europa - si è sprecata la parola qualità,facendola divenire uno slogan da appiccicare a prodotti o processi per lo meno discutibili. Oggi lo stesso problema si stà ripresentando con la parola sostenibilità”.
Emanuele Spader, nume tutelare dell'omonimo Salumificio del Quartier del Piave, ci dice:
“L'eccellenza dei nostri prodotti si può raccontare soltanto raccontando la filiera. Si parte dalla scelta dei suini nazionali, dai sistemi di allevamento (alimentazione, benessere animale, ecc.), per giungere ai sistemi di lavorazione delle carni. Nel 2025 e nel 2026 il Salumificio Spader continuerà la collaborazione con il progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica), per approfondire tali tematiche”.

La progettazione di diete a basso contenuto proteico; la gestione dei liquami come risorse preziose per ridurre le emissioni; la copertura delle lagune per raccogliere il metano come fonte di energia; l'applicazione di una limitata quantità di liquame, necessaria al raccolto sul terreno agricolo; piantare alberi o erbe autoctone intorno all'area di produzione per creare frangivento e aree ombreggiate, che assorbiranno anche la CO2.
“Questi alcuni dei temi che affronteremo nel capitolo di ricerca sulla sostenibilità negli allevamenti dei suini. Ci sembra del tutto coerente con il cammino che il Salumificio Spader ha intrapreso fin dal 2020 con ESOF, Trieste Città Europea della Scienza“.
Ma in questo 2025 una importante novità si aggiunge alle esperienze imprenditoriali di Emanuele Spader. Mettendo insieme il Patrimonio dei vigneti di famiglia, Spader ha realizzato una azienda agricola che esordisce con due vini : il Prosecco D.O.C.G Brut e il Prosecco D.O.C.G Extra Dry. Il nome, Valmelina, è già un manifesto chiaro degli intenti, per produzioni limitate e di assolutopregio.
“Quando stappi una bottiglia - commenta Spader - devi sentire un aroma fresco, fruttato, equilibrato. Non deve farti venire una "faccia strana" data dall'eccesso di alcol. Se il profumo ti aggrada è un ottimo inizio. Ora o
sserva le bollicine presenti nel calice: non deve esserci necessariamente una catenella che sale dal fondo verso la superficie perché il metodo Martinotti con cui si fa questo vino non porta sempre a questo risultato. Non è un problema, però il perlage deve essere formato da bollicine piccole e persistenti che devono salire delicatamente verso la spuma (che deve essere persistente). All'assaggio il prodotto deve tendere all'acidità ma deve essere equilibrato, con diverse note dolci. Se tutte queste regole sono esaudite dal vino che ti ritrovi tra le mani allora puoi star certo di aver acquistato una bottiglia di grande qualità”.
La Bottega dei ricordi
A fine agosto del 2020 Borghi d'Europa, nella cornice del progetto L'Europa delle scienze e della Cultura (Patrocinio IA-Iniziativa Adriatico Jonica - Forum Intergovernativo per la Cooperazione regionale nella regione Adriatico-Jonica; ESOF2020, Euroscience Open Forum-Trieste, Città Europea della Scienza), aveva realizzato, alla Sottostazione Elettrica in Porto Vecchio, due Giornali Orali sui seguenti temi:
Sostenibilità e ricerca scientifica nelle attività produttive.
Sostenibilità e ricerca scientifica nella filiera agroalimentare.
In seguito a tale iniziativa, è nato il progetto internazionale “Eurosostenibilità”, coordinato dal prof. Gianluigi Pagano, giornalista e scrittore, direttore della Rivista ND (Natura Docet) di Milano.
Dopo il 5 agosto 2021 (quando si è tenuta a Trieste la Riunione dei Ministri del digitale nell’ambito della Presidenza Italiana del G20), Borghi d'Europa ha deciso di continuare lo sviluppo dei progetti sui seguenti temi:
Sostenibilità e ricerca scientifica nelle attività produttive
La sostenibilità in ambito finanziario: la finanza etica
La sostenibilità energetica
La sostenibilità e il turismo responsabile
La sostenibilità nel mondo dell'Abbigliamento e della Moda
La sostenibilità nel mondo dell'edilizia e dell'abitare
La sostenibilità nel mondo della salvaguardia ambientale
Sostenibilità e ricerca scientifica nella filiera agroalimentare
La sostenibilità nella filiera enoica
La sostenibilità nella filiera dei salumi e della carne
La sostenibilità nella filiera della farina e della pasta
La sostenibilità nella filiera del pane e della pizza

Via Lussemburgo n.42, Padova
Piazzale Martesana, Milano
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redazione: info@italiadelgusto.com






















































