…da sabato 22 a lunedì 24 febbraio, tre giorni di talk, lezioni e degustazioni imperdibili con 170 relatori, 89 masterclass, 12 approfondimenti tematici e tanto altro!
E così ecco Identità Golose – in ritardo di dodici mesi, causa pandemia – all’edizione numero 20, un traguardo importante perché il mondo oggi è completamente diverso da quello dell’anno del debutto. Basti pensare all’assenza dei social, allora. Una data per tutte: Facebook iniziò negli Stati Uniti il 4 febbraio 2004, in pratica la stessa data di nascita di Identità Golose, con la versione italiana che sarebbe arrivata quattro anni
dopo,
il 14 maggio 2008. Fatte le debite distinzioni e proporzioni, due ovetti, embrioni di realtà che presto avrebbero dato vita a certezze sempre più importanti.
Identità Golose arriva alla ventesima edizione perché è riuscita a cogliere la realtà e i cambiamenti, a modificare le traiettorie a seconda dei nuovi momenti, a guardare avanti e a non fossilizzarsi. I suoi fondatori – Paolo Marchi e Claudio Ceroni – non hanno mai creduto nell’immutabilità delle persone e delle loro azioni. Un congresso, lo ricordò Ferran Adrià (chef spagnolo, 3 stelle Michelin…) primissimo giorno, il 24 gennaio 2005: “Identità Golose non celebra, un congresso anticipa. Magari sbagliando divinazioni, previsioni, ma guai guardarsi indietro, per la storia ci sono i musei”…
“Il rischio è insito nei programmi pensati di stagione in stagione, sono pronostici e, come tali, destinati a essere confermati o smentiti dalla realtà – è Paolo Marchi che spiega – E adesso, prossimi alla ventesima edizione, il rischio era quello di celebrarci, scordandoci che in fondo si tratta di numeri e che bisogna andare oltre, insistere guardando alla sostanza. Il prossimo tema esalta proprio la natura di questo genere di avvenimenti. Con Identità Future, 20 anni di nuove idee in cucina ribadiamo il nostro credere nelle novità, il sapere che il nostro humus ha iniziato a depositarsi a metà Anni Zero e ora è il concime delle kermesse che sopraggiungeranno – e conclude – Quello che è stato, ci conforta e ci sprona a perseverare e ai relatori chiederemo di raccontarci quale futuro sarà il loro. Idee, fortissimamente nuove idee”.
Sono tantissime le novità della ventesima edizione di Identità Milano. Una delle più rilevanti è il pacchetto Identità Young, dedicato agli under 35 e che nasce da queste considerazioni: un congresso internazionale di cucina ha senso anche e soprattutto se riesce a trasmettere conoscenza, consapevolezza, sapienza tecnica e umana, e se riesce a plasmare modelli di riferimento per le giovani generazioni, veri protagonisti del futuro della ristorazione, in perfetta sintonia con il tema dell’edizione 2025.
Tra i momenti più attesi, il Main Stage, con le voci più autorevoli del settore e gli approfondimentitematici dedicati a Identità di Formaggio, Identità di Pizza, Identità di Pasta, Identità di Lievitati, Identità Inclusive, Golosi di Identità, Identità Vegetali, Identità di pesce e Identità di farina oltre alle novità come ilSalone del Vino e bollicine, la quarta edizione di Bollicine dal Mondo, la Bar Experience, lo Speciale Ospitalità e Cluster Ospitalità, con un focus sulle nuove dinamiche dell’accoglienza e della ristorazione negli hotel di lusso.
Da non perdere il panel dedicato ai 50 Best Restaurants 2025, con la partecipazione di William Drew (Director of Content Thew World’s 50 Best Restaurants) ed Eleonora Cozzella, direttore de Il Gusto. In Auditorium lo spazio del talk speciale “Mai sazi di successi” con Antonino Cannavacciuolo e Davide Oldani. Dopo di loro, tre protagonisti assoluti: dall’Italia, anzi dal Friuli, la grande Antonia Klugmann, dai Paesi Baschi Aitor Arregui e dalla Svizzera Andreas Caminada e Niko Romito (chef titolare dell’Accademia – foto a destra) compreso.
Poi dal Sud Isabella Potì e Floriano Pellegrino, e dal Nord, Carlo Cracco e Luca Sacchi. Grandissimo il finale con 30 anni di Osteria Francescana: passione, dedizione, duro lavoro e… una grande famiglia, vale a dire Massimo Bottura e Lara Gilmore con la loro family. Nelle altre sale, Identità di Pesce – lezioni con Moreno Cedroni e con Gianfranco Pascucci – e Identità di Farina – con Molino Casillo Altograno – nello Spazio Arena di scena le Nuove forme di ristorazione e il talk Hotel, ristoranti e spa: quando il design è sinonimo di ospitalità; e, ancora, Identità Inclusive… Oltre a tanto altro. Grande conclusione pure per la Bar Experiencededicata al mondo della mixology.
Per la ventesima edizione, Identità Milano celebra la Calabria come Regione Ospite del congresso. Un territorio dalla biodiversità straordinaria e dalla cultura gastronomica millenaria, dove mare e montagna si incontrano dando vita a una cucina autentica e ricca di sfumature. Chef e produttori calabresi protagonisti con uno stand dedicato ad una terra che sta riscrivendo la sua identità gastronomica con visione e innovazione.
Tra i “prodotti” di Identità Golose, non potevano mancare le Identità Olimpiche: sette grandi chef di montagna per Milano-Cortina 2026. Paolo Marchi ha avuto l’idea di un primo evento – altri ne seguiranno – che metta in luce i territori, le persone e le culture gastronomiche che s’annidano, spesso poco propagandate, nei luoghi che saranno sede delle Olimpiadi Milano-Cortina, questo per unire le forze e dimostrare che la cucina è un elemento chiave per valorizzare le Alpi e perché grandi chef hanno intrapreso una incredibile ricerca sui prodotti del bosco, del pascolo e della malga, sui pesci d’acqua dolce e sulle erbe spontanee, considerando che, oltre a Milano (con contorno di Rho e Assago) in Lombardia e Cortina in Veneto, le competizioni si svolgeranno pure a Bormio (Sondrio), Livigno (Sondrio), in Trentino a Predazzo e Tesero, in Sud Tirolo a Rasun-Anterselva. Forza Italia!
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