La bellezza è ovunque basta scoprirla – dice Antonio Farnè inviato del Tg2 interloquendo con alcuni turisti in loco – “Per chi come noi arriva dalla città, dalla confusione, qui è veramente un altro mondo…” – “Tanta calma e tranquillità, qui è tutto splendido!” – dice un altro.

Delta del Po tra Emilia e Veneto, là dove il Grande Fiume dopo 652 chilometri sfocia nell’Adriatico. E’ la seconda zona umida più vasta d’Europa, dopo la Camargue francese. Natura a perdita d’occhio, che ospita un delicato e ricco ecosistema.

Farnè interpella Aida Morelli (presidente Parco Delta del Po Emilia Romagna) che illustra il territorio: “Ci sono circa 350 specie di uccelli diversi, tra questi spicca il fenicottero rosa. Ce ne sono circa 10 mila esemplari. Per la flora, abbiamo specie acquatiche di ogni genere”.

Fra terra e mare il Delta si può viverlo su piccole imbarcazioni lungo il dedalo di tanti corsi d’acqua: “Con la barca si può arrivare dappertutto e si vedono cose bellissime…” dice un barcaiolo che guida la sua “batana” (l’imbarcazione tipica del Delta). Ma si arriva ovunque anche a piedi, immersi nella natura, oppure a cavallo, in sella ai cavalli razza Delta, docili e resistenti, cugini diretti dei Camargue francesi: “Sono angeli bianchi che ci rimettono in sesto sia nel corpo che nell’anima” – dice una ragazza a cavallo –.

Il Parco del Delta del Po (52.000 ettari) si trova al confine orientale della Pianura Padana, dove il grande fiume Po apre il suo delta sul mare Adriatico. L’origine dell’attuale territorio deltizio può ricondursi orientativamente all’anno 30 mila a.C., quando la linea di costa cominciò a protendersi verso il mare. Oggi il comprensorio deltizio della Regione Emilia Romagna comprende il “delta fisico” nell’area nord e il “delta storico” nel territorio più a sud ed è suddiviso in Po di Pila, Po di Maistra, Po di Tolle, Po di Gnocca, Po di Goro, Po di Volano e Po di Levante. In area veneta, da Porto Tolle (Cà Tiepolo) navigando sul ramo principale del Delta, prima di  arrivare al mare, si dirama in tre foci: Busa di Tramontana, Busa Dritta e Busa di Scirocco.

Cosa vedere sul Delta del Po: Sacca di Scardovari, ponte di barche Santa Giulia, isola di Albarella, il faro di Punta Maistra, Porto Levante, il museo regionale della Bonifica, quello dell’Ocarina del Po e il campo di lavanda del Delta. Per vedere i fenicotteri da vicino, c’è un bellissimo itinerario naturalistico di circa 2 ore nel Parco del Delta, che si chiama “La Finestra dei Fenicotteri” attivo da luglio a settembre (per prenotazioni Servizio Informativo del Parco del Delta del Po – tel. 0533/314003). Da vedere anche la vegetazione: la più diffusa è quella palustre, contraddistinta da piante come salici e pioppi e dai tipici canneti. Sono presenti anche zone boschive, pinete e dune ricoperte da muschio e arbusti.
Il periodo migliore per visitare il Delta del Po è da ottobre a maggio. In estate le alte temperature e l’assenza di zone ombrose (e le zanzare) scoraggiano le camminate. La zona è vastissima e si potrebbe camminare per anni lungo gli argini dei vari rami del grande fiume.

Cosa mangiare nel Delta del Po? Riso alla “canarola” (perché chi andava a far canna nelle valli, era chiamato “cannarolo”) minestra di fagioli, risi e zucca, oltre a primi come: spaghetti alle vongole, tagliatelle al tartufo, crema di mais, tartufo e funghi piopparelli e zuppetta di cozze, per finire in dolcezza con la “smegiassa” o pinza di zucca (dolce della tradizione veneziana/chioggiotta).
Ma, la cucina e i prodotti del Delta del Po sono semplici ed essenziali: verdura, riso e pesce di fiume e di mare e soprattutto mitili, che sono caratterizzanti della zona. Proprio il Po negli anni, ha reso fertile il territorio innalzando la qualità di prodotti come il riso, coltivato da sempre, l’aglio e una produzione di nicchia come la patata americana, riscoperta ultimamente anche dalla cucina più raffinata. Non si può però venire nel Delta senza mangiare cozze e vongole, branzini, orate, anguille, sgombri, tutto alla griglia o in altre preparazioni più o meno elaborate, come sono serviti abitualmente nei ristoranti e nelle trattorie tipiche. Chi volesse  conoscere veramente il Delta, potrebbe affrontare una giornata di “pesca-turismo”, nei canali e nelle valli del Delta del Po e lì vedere il lavoro degli allevatori di mitili e dove potrà fare una bella battuta di pesca e pranzare con il pesce pescato nelle “cavane” i casoni tradizionali dei pescatori.

Mangiare nei dintorni: con la passione per la cucina e il legame con il territorio del Delta del Po, valorizzando i prodotti delle lagune dell’Alto Adriatico e degli orti sabbiosi, ogni giorno, a seconda della stagione, da In Marinetta (via Po di Levante, 2 Rosolina RO tel.: 345 031 8387 – info@inmarinetta.it -) si gusta la cucina che affonda le radici dove il grande fiume incontra il mare e dove si coltivano le famose e gustosissime vongole veraci, che con cozze, seppie appena pescate e il miglior pesce azzurro dell’Adriatico, diventano delizie trasformate dalle sapienti mani dello staff di Isi Coppola, splendida padrona di casa, che poi porge i vari piatti ai fortunati clienti. In Marinetta è anche “Bistrot del mare” (dal mese di maggio) dove apprezzare un aperitivo con un buon calice di vino o un venetissimo Spritz, anche una merenda non impegnativa, un pranzo o una cena ben curata.

Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità
Delta del Po
Corso Mazzini 200 Comacchio (FE)
Tel. +39 0533 314003
servizioinformativo@parcodeltapo.it
www.parcodeltapo.it

DELTA 2000 soc. cons. a r.l.
Strada Mezzano 10  Ostellato (FE)
Tel. +39 0533 57693 – 4
info@deltaduemila.net
www.deltaduemila.net

        (Antonio Farnè inviato Tg2 Rai)