Il profumo del mare si mescola a quello della storia: non solo spiaggia, echi di vacanze balneari, ma anche cultura, tanta cultura! Un po’ marchigiana un po’ romagnola, città di frontiera, circa cento mila abitanti… Le origini di Pesaro risalgono all’età del ferro, il suo sviluppo come centro urbano al tempo in cui diventa colonia romana, ma la sua vera età dell’oro è quella del rinascimento che le ha lasciato in eredità tracce preziose come il Palazzo ducale fatto erigere da Alessandro Sforza e la Villa imperiale che dal colle di san Bartolo domina la città. Degli edifici religiosi, il più significativo è la cattedrale di santa Maria Assunta, esempio pregiato di architettura romanico gotica; di grande interesse sono anche i musei civici che ospitano la pinacoteca: scrigni di tesori d’arte dove spicca la così detta “Pala di Pesaro” di Giovanni Bellini. L’arte contemporanea è invece sublimata dalla “Sfera grande” di Pomodoro: imponente sfera di bronzo realizzata dall’artista Arnaldo Pomodoro. Tante facce di un unico prisma: “Città della musica Unesco”, nel nome del suo figlio illustre Gioacchino Rossini, ma anche “Città dei giovani 2022”, “Città dello sport 2017” e “Città delle biciclette” grazie ad una ciclabilità urbana di fama internazionale. Ritmi “slow”, qualità della vita, Pesaro non si ferma e oggi il suo palmares si arricchisce di un altro importante riconoscimento: “Capitale italiana della cultura”, un lungo viaggio che durerà per tutto il 2024!

Antonio Farnè – inviato del Tg2 Rai – ha intervistato Matteo Ricci, sindaco di Pesaro:

“Un grande investimento, uno sforzo notevole, avete investito 5 milioni di euro, dunque obiettivo centrato per Pesaro, ma anche una grande opportunità…”

Sì, una grande opportunità per Pesaro e per le città medie come noi che vogliono costruire il loro sviluppo sulla cultura e sulla bellezza per rendere l’Italia più competitiva. E’ una grande opportunità per tutto il territorio, perché ogni settimana ogni comune della provincia sarà “Capitale italiana della cultura”, è una grande sfida culturale perché terremo insieme ambiente, cultura e pace, il titolo del nostro dossier “La natura della cultura” e quindi sarà anche una grande occasione per toccare i temi più sensibili della nostra era.”

“Protagonisti per tutto il 2024, l’ha appena ricordato, sarà un impegno diffuso, non solo Pesaro città…”

“Sì, per tutti i comuni della provincia… E’ una grande opportunità per la regione Marche, perchè è la prima volta che capita a una città marchigiana, ma è anche un’opportunità per questa rete di città medie – con Matera, con Parma, con Mantova – che abbiamo cominciato a costruire per rendere l’Italia più competitiva per i prossimi anni!”

Pesaro capitale della cultura è un successo che viene da lontano, frutto di un grande impegno sostenuto e coordinato dalla “Fondazione Pesaro 2024”. Farnè ha colto l’occasione per una breve intervista anche a Silvano Straccini, il direttore della Fondazione:

“Direttore, la cultura ha mille sfaccettature, voi in particolare su cosa puntate, qual è il vostro target?”

“Il target naturalmente è quello più ampio possibile, con un programma che conta più di mille eventi, ce n’è per tutti i gusti, soprattutto 330 nuovi eventi che Pesaro ospiterà e in più i 250 eventi che ciascun comune, in questo lunghissimo 2024, accompagnerà questo palinsesto. La produzione è stata condivisa con tantissimi cittadini – più di 1400 – ragazzi coinvolti in questa progettazione, ragazzi che naturalmente affrontano i temi della sostenibilità, dell’inclusione, quindi una cultura contemporanea e adatta a tutti.”

“Come abbiamo sentito, è un ricco calendario di eventi che abbraccerà tutto il 2024… Dottor Straccini, quali sono gli appuntamenti da cerchiare in rosso?” 

“Naturalmente sono tantissimi: per categoria sono i festival che fanno grande Pesaro: il “Rossini opera festival”, il “Festival internazionale del cinema” e un nuovo festival a Pesaro che è il “Kum festival” di Massimo Recalcati, che da Ancona, quest’anno farà tappa proprio da noi a Pesaro… E soprattutto gli eventi internazionali, naturalmente Marina Abramović e alcune prime internazionali che vedranno artisti come Dana Rosengård dello Studio omonimo e Kagàmi che proporrà Riūichi Sakamoto, come concerto digitale.”

 

 

Da non dimenticare sapori e ricette: in fondo anche la gastronomia è un’arte che appartiene a pieno titolo al patrimonio culturale di un territorio.

I piatti tipici della tradizione pesarese sono i Passatelli, che nascono in brodo ma che negli ultimi anni vengono fatti anche asciutti – è il ristoratore William Petroccione che spiega – “Noi li proponiamo con i funghi porcini freschi, salsiccia, formaggio di fossa, qua della zona e olio extravergine, sempre della zona.” – e ancora lui – “Esclusiva pesarese la pizza Rossini: è una pizza Margherita, dunque pomodoro e mozzarella, con uovo sodo e maionese. Il tutto accompagnato da un buon Sangiovese dei colli pesaresi (da vitigni che rientrano nella composizione del vino Colli Pesaresi DOC rosso sono: Sangiovese min. 70% e altri; alla vista è  rosso rubino tendente al granato, al naso ampio di frutta rossa matura, in sfumature anche cotta, marasca, mora, ciliegia, fiori rosa sotto spirito, speziato vaniglia, tabacco, cuoio e cannella, note ematiche e terrose.”

Concluse le interviste, Antonio Farnè chiosa: “Dunque un programma davvero interessante come abbiamo sentito: la città di Pesaro è pronta ad affrontare quello che qui, su questo territorio, tutti considerano una grande opportunità di crescita e di sviluppo. Si stima infatti, un incremento delle presenze turistiche fino all’80%… Insomma, numeri e prospettive davvero importanti!

(Antonio Farnè inviato Tg2 Rai)