Parma è nota come la città universitaria, la capitale dell’ottimo prosciutto crudo e del Parmigiano Reggiano, ma in questi giorni, non solo… C’è un amore che dura da ben 32 anni tra Parma e il Campionato Mondiale della Pizza, che vuole ancora, per il 2025, la rappresentante della Food Valley emiliana, trasformata in teatro per pizzaioli provenienti da ogni angolo del globo – proprio da tutti i continenti – per una tre giorni – da martedì 8 a giovedì 10 aprile – che porta con sé tradizioni, tecniche e sapori unici. Dunque anche quest’anno al Palaverdi si sono sfidati in competizione con acqua, farina, lievito e sale (e non tutte condite solo con pomodoro, mozzarella e basilico…) il tutto in forno per circa… Beh, per questo si deve tener conto di variabili che spaziano dal tipo di forno al grado di idratazione dell’impasto e anche dalla tipologia di pizza che si vuole realizzare, comunque – in pizzeria anche a 450° o a casa nel ventilato a 220°– per solo alcuni minuti… e il piatto universalmente più conosciuto, mangiato e gradito… la pizza, è pronto!
Quest’anno il titolo di campione mondiale della Pizza nella sua 32esima edizione, tra 700 pizzaioli di 48 Paesi concorrenti, è stato assegnato aGiuseppe Balsomini titolare della pizzeria “Vizi da re” di Mazara del Vallo, applaudito dagli oltre 6000 visitatori presenti!
Non stiamo a ripetere il solito racconto della pizza Margherita che Raffaele Esposito dedicò alla regina di Savoia (anche chiamata Saline di Barletta) di passaggio a Napoli dalla sua Pizzeria Brandi nel giugno 1889e che divenne un fondamento nella storia della gastronomia mondiale tra le pietanza più deliziose, anche se – è di dominio pubblico – la pizza, intesa come pane schiacciato e condito, ha origini risalenti addirittura al Neolitico, riveduta e corretta nel corso dei secoli, anche dagli Etruschi (VIII a.C.) e poi in epoca romana(VIII secolo a.C. / V secolo d.C.) periodo in cui prese il nome latino di “pinsa”, che significa “schiacciata”, in riferimento alla forma e da cui deriverebbe, secoli dopo – finalmente – l’attuale termine “pizza”. No, non stiamo a ripeterci…
Noi abbiamo avuto la fortuna che l’inviato del TG2 Rai, Antonio Farnè, “per caso”… si trovasse proprio a Parma per documentare chi e come ha sbaragliato la concorrenza, quando ha imparato a fare la pizza e perché ha vinto su tutti gli altri pizzaioli?
Lasciamo che sia Farnè a parlare: “Rotonda, a tranci, rotonda, a spicchi, in piedi, a casa o al ristorante e se per i puristi esiste solo la Margherita, oggi davanti al forno a legna, la fantasia qui è andata davvero al potere: pizza “dolce” alla zuppa inglese rivisitata con crema pasticcera, cacao e aceto balsamico di Modena… pizza “contemporanea all’identità del territorio” condita con crema di pisello, crudo di Parma e Parmigiano reggiano… Dunque prodotto universale che si fa e si mangia in tutti i modi e in tutto il mondo.
Pizzaiolo da Città del Messico: “Quali sono le pizze preferite nel tuo Paese?” – domanda Farnè – “La Margherita napoletana” – risponde convinto José – “Quindi andate sul classico? – ancora Farnè a José – “Sempre classico, piace a tutti!” Il segreto, dicono, sta nell’impasto, in mani abili e ingredienti di qualità.
La conferma arriva dall’organizzatore ufficiale della manifestazione, Massimo Puggina: “Occorre utilizzare una buona farina, acqua, sale, lievito e olio, poi attendere il tempo di lievitazione”
Dal 2017 la pizza – patrimonio universale dell’UNESCO – è il cibo dei desideri
“Siamo sui 150 miliardi di euro all’anno” – è ancora l’organizzatore Puggina a spiegare – “È una cifra da PIL di una nazione…”
E non solo prepararle, infornarle e gustarle, ma anche spettacolo, con la pasta agitata, girata e lanciata in aria in modo acrobatico… “Qual è il segreto? – chiede Farnè a una bella pizzaiola che rotea con grande abilità un disco di pasta di pizza – “Tanto allenamento e tanta passione!” – chiosa lei…–
Tra gli altri premi, quello della categoria “Pizza più veloce” è stato aggiudicato “ancora…” a Giuseppe Amendola, pizzaiolo originario della Costiera Amalfitana, ancora perché questa è la settima volta consecutiva che il campano, con la sua straordinaria abilità, conquista questo titolo, a conferma di essere davvero il campione mondiale assoluto della categoria. Complimenti!
Anche questa edizione 2025 ha saputo esaltare la tradizione gastronomica italiana di cui la pizza è testimone mondiale presentandosi in modo tradizionale ma anche gourmet, con impasti alternativi, ma possibilmente sempre composta con ingredienti a chilometro zero e con tecniche d’avanguardia, confermando la propriaidentità non solo in apparenza, ma evolvendosi e continuando a stupire e a fare godere i palati di tutto il mondo.
(Antonio Farnè inviato Tg2 Rai)
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