Il cibo rituale non è solo cibo: è simbolo, è coralità, è un orologio che riporta l’Uomo alla Terra e al suo tempo. Un tempo ch’è un ciclo eterno di vita, morte, rinascita, un tempo ch’è tempo dell’anima. Parafrasando Hegel, si potrebbe definire il cibo come “il tralucere” della Terra e del Tempo in forme eduli! Da Capodanno a Natale, questo libro, con tocco leggero, racconta le feste in Sicilia attraverso antiche usanze e piatti devozionali con un duplice intento: far sì che questo patrimonio culturale possa continuare a vivere in Sicilia e possa, al contempo, essere conosciuto fuori dalla Sicilia perché, come scrisse Goethe : “E’ in Sicilia che si trova la chiave di tutto”.

Il volume, corredato da un’ampia e curata appendice fotografica, è un itinerario antropologico-gastronomico attraverso i riti e le tradizioni delle feste in Sicilia e il modo in cui le stesse, nei diversi territori, vengono declinate sia nelle “costumanze” che a tavola, una tavola che, come Anna Martano aveva già evidenziato nel suo precedente lavoro “Il diamante nel piatto – Storia golosa della Sicilia in 100 ricette e cunti”, è frutto della mirabile combinazione della biodiversità siciliana e del mescolarsi delle diverse civiltà che in Sicilia si sono storicamente intrecciate.
Scrive l’autrice nel nuovo volume: “Ciascuno di noi è dunque portatore di millenni di civiltà diverse, ogni piatto racchiude in sé i sapori del tempo e della terra e ciascuna festa contiene in sé l’eterna celebrazione del Divino”. E ancora : “«L’uomo è ciò che mangia» scriveva Feuerbach, intendendo con ciò che il cibo è elemento culturale caratterizzante di ciascun popolo. Perdere questa identità significherebbe privare noi stessi e, soprattutto le future generazioni, di uno straordinario patrimonio immateriale. Un patrimonio che non appartiene esclusivamente ai siciliani, ma al mondo intero al pari di ogni altro patrimonio culturale e identitario. Ogni uso, ogni rituale, ogni lingua è parte di un tesoro comune in cui il cibo diventa un ponte”.
Concetti efficacemente ribaditi anche da Catena Fiorello che, nella prefazione, scrive “Il passato, a tavola, diventa futuro”.
Tra le pagine del libro, si riscoprono usi e sapori ormai quasi scomparsi: la Cona allestita per Natale, la Pupaccena dono dei Morticelli, u pastizzu ‘i scammaru (pasticcio di magro) preparato per San Giuseppe; ancora “i parti ‘i San Giuseppi”, componimenti poetici tramandati oralmente, tradizionalmente e storicamente, declamati durante le cene votive in onore del Santo e le “cassatelle di ceci”, dolce carnascialesco madonita. Ma c’è spazio anche per ricordare l’artista siracusano Gaetano Zummo, le cui opere in ceroplastica sono esposte al prestigioso Victoria&Albert Museum di Londra e le sacre rappresentazioni del Sacerdote Castagnola di Agrigento.
La tavola delle feste, compiutamente rappresentata in 90, ghiottissime, ricette, diventa, quindi, strumento per celebrare la ricchezza culturale della Sicilia raccontata nei testi accuratissimi dai quali traspare, in tutta evidenza, l’imponente lavoro di ricerca compiuto da Anna Martano e documentato anche dall’ampia e dotta bibliografia.
(Gianluigi Veronesi)
(fotografia di Emanuele Leonetti)
Anna Martano, chi è?
Siciliana, 57 anni, è giornalista e scrittrice, gastronoma e gastrosofa. E’ docente di “storia della gastronomia siciliana”, “prodotti tipici siciliani – dop, igp, pat”, “food&beverage management”, “composizione menù turistico”, “progettazione e gestione eventi culturali”, è componente del Comitato Tecnico Scientifico dell’IIS Fermi-Eredia di Catania (che prevede l’indirizzo alberghiero), è componente del pool di esperti del “Primo Parco mondiale, policentrico e diffuso, dello Stile di Vita Mediterraneo”, fa parte della “Rete del Festival del Giornalismo Alimentare” ed è Fiduciaria per la provincia di Siracusa della Fijet (FIJET - Fédération Internationale des Journalistes et Ecrivains du Tourisme); inoltre è Prefetto per la Sicilia dell’Accademia Italiana Gastronomia e Gastrosofia.Svolge, da anni, un’intensa attività quale conferenziera (vedi elenco allegato); nell’ambito di Cerealia 2018 ha tenuto una Lectio Magistralis intitolata “Dalla Gastronomia alla Gastrosofia: mangiare per conoscere” alla Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo; è intervenuta, inoltre, all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum ed è stata relatrice al Congresso medico “GIFT Sud: infiammazione, epigenetica e Food Sensitivity”. Il suo nome appare in diverse tesi di laurea perché sovente viene contattata da laureandi in Scienze dell'alimentazione e gastronomia (UniSanRaffaele- Roma). Il suo primo libro “Il diamante nel piatto – Storia golosa della Sicilia in 100 ricette e cunti”, entusiasticamente accolto tanto dai lettori quanto dalla stampa (cfr. allegato), è stato finalista nell’edizione 2019 del Premo Iolanda, unico concorso letterario nazionale riservato ai libri gastronomici ideato e presieduto da Vera Slepoj e Davide Paolini, ed è stato presente alle principali rassegne librarie quali: Più libri, più liberi, Salone del Libro, A tutto volume, Liolà, Umbria Libri etc. Ha inoltre pubblicato, come co-autrice, “Lessico per ricominciare”, i cui proventi sono stati devoluti a Banco Alimentare, e “#Cucinoin40ena” i cui proventi sono stati devoluti all’Ospedale Cannizzaro di Catania per l’acquisto di apparecchi medici per il Covid-19.Per il suo impegno nella riscoperta, nella divulgazione e nella valorizzazione della gastronomia storica siciliana e per l’impegno sociale che accompagna l’attività culturale, è stata insignita di numerosi premi e riconoscimenti tra i quali:
Premio VitArte 2017, Premio Ofelia 2018, “Custode dell’Identità Territoriale” dall’European Rural Parliament, Attestato di Merito e Medaglia della F.I.P. (Federazione Italiana Pasticcieri), Benemerenza d’Onore della World MasterChefs Society; inoltre è socia onoraria di diversi sodalizi enogastronomici.Per la testata “Cammino” ha curato e cura le rubriche “Saperi e sapori di Sicilia”, “Il gusto di leggere”, “Verso l’Expo2015”, “Riflessioni gastrosofiche”, “Non di solo pane” e “Gusto senza spreco”; collabora, occasionalmente, con altre testate di settore ed ha al suo attivo diverse partecipazioni atrasmissioni radiotelevisive.
Racconta la Sicilia attraverso il cibo perché considera la gastronomia una disciplina globale che incorpora storia e antropologia, arte e letteratura,fisica e chimica, psicologia e medicina sino alle più moderne neuroscienze. Il suo motto è “nulla è più politico del cibo”, intendendo con ciò che il cibo è strettamente connesso ai diritti umani e alrispetto del pianeta e che, attraverso le scelte alimentari quotidiane, ciascuno possa essere “il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.
Coniuga il cibo con l’impegno sociale; di seguito alcune delle attività svolte:
sostegno al progetto #ParoleOstili (contro l’hate speech)
volontariato con AUSER: docenza per UniAuser Università della LiberEtà
sostegno alla campagna #iocomprosiciliano in favore dei produttori siciliani colpiti dal lockdown
sostegno alla campagna "Carrello Sospeso" in favore delle famiglie colpite dalla crisi economica derivante dal lockdown
sostegno alla campagna del Rotary #EndPolioNow tramite cessione del ricavato della vendita de Il diamante nel piatto in occasione della iniziativa organizzata da Rotary Siracusa Ortigia (ottobre 2019)
sostegno all'Associazione trapanese Noi ci siamo che si occupa di disagio sociale tramite devoluzione del ricavato della vendita de Il diamante nel piatto in occasione del lancio dell'associazione stessa (aprile 2019)
Iniziative (concorsi gastronomici, educational cooking show, etc) a sostegno di AIC Sicilia nello spirito "la celiachia oltre la celiachia" per contrastare il disagio socio-relazionale derivante dallamalattia celiaca
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