In genere la tradizione cattolica lo vuole “pronto l’8 dicembre di ogni anno” (ma senza il protagonista ufficiale che entra in scena la notte del 25 dicembre) e rimane lì, dove lo mettono, fino al 2 febbraio (giorno della Festa della Candelora) con una digressione il 6 gennaio, quando sono inseriti nel contesto, tre ulteriori elementi (i re Magi) che vi restano fino alla fine. Per i cristiani è il racconto del mistero della Natività di nostro Signore che porta alla salvezza eterna dell’uomo e della sua anima. Il nome “presepe” (o presepio) deriva dal latino «praeseps», che significa “mangiatoia” posto dove Gesù è adagiato. Da notare che questa tradizione è seguita anche tra i non credenti, spesso definita “la nostra storia”, appunto, non solo religiosa.
Tutti sanno che la vicenda del presepe nasce nel 1223 quando San Francesco d’Assisi, di ritorno dalla Terra Santa, volle rievocare la nascita di Gesù in una località che tanto gli ricordava Betlemme: Greccio, un paesino ad alcune decine di chilometri da Assisi. Così, nella notte di Natale del 1223, San Francesco portò l’esperienza della nascita di Gesù più vicino alle persone comuni e da quel momento, l’usanza si diffuse in tutto il mondo cristiano.

Da allora il presepe è diventato un rito che si perpetua ogni anno, in tutte le chiese per la rappresentazione religiosa e in tutte le case, dove, i genitori o i nonni, lo allestiscono assieme ai figli piccoli e nipoti, con annesse spiegazioni che motivano presenze e posizioni, poi saranno loro – i piccoli – che crescendo non mancheranno all’appuntamento di fine anno e così via…

Di presepi ce ne sono di tutti i tipi, tradizionali, moderni, avveniristici, simbolici, artistici; certo quelli “viventi” sono i più attraenti. Tra questi, in Italia, i maggiori sono poco più di una decina: a Dogliani, in Piemonte, a San Biagio, in Lombardia, a Morcone, in Campania, a Matera (nei Sassi) in Basilicata e a Tricase, in Puglia (in provincia di Lecce) c’è forse il più grande: una intera collina – il monte Orco – si trasforma nella Betlemme di 2000 anni fa; un altro è a Custonaci, in Sicilia e poi, appunto, c’è quello di Greccio, nel Lazio.

Il presepe vivente, di tradizione cristiana, consiste in una breve rappresentazione teatrale che avviene con l’impiego di figuranti umani, per far rivivere la nascita di Gesù in una scenografia che viene ricostruita per ambientare nel modo più realistico e con grande cura dei dettagli, la vicenda della Natività.

 

Tra i viventi più pittoreschi spicca quello di Matera, dove i visitatori sono accompagnati in un percorso programmato che conduce alle 5 stazioni dove “quadri viventi” (oltre 200 figuranti, tra attori professionisti e rievocatori storici, provenienti da diverse compagnie)  mettono in scena gli episodi principali legati alla nascita di Gesù: Annunciazione, Visitazione, Sinedrio, Strage degli Innocenti e Natività, il tutto nella suggestiva cornice dei Sassi di Matera, su un percorso di 1,5 km lungo antichi rioni, tra grotte e stradine del Sasso Caveoso, a partire da piazza San Pietro Caveoso, in cui si sviluppano le diverse scene. Il biglietto per l’ingresso con visita costa 13€ (da 10 anni in su) e 9€ (fino a 9 anni) rimborsabile se l’evento fosse annullato o spostato.

Il presepe più grande invece “statico”, risulta essere quello di Manarola, Cinque Terre, in provincia di La Spezia, che è adagiato sulla collina e viene acceso, come da tradizione, l’8 dicembre. Quest’anno per la 61sima volta.

 

E se esiste il più grande, naturalmente c’è anche il più piccolo? Certo: a Vilnius: un presepe in miniatura – anzi, oggi ne sono presenti cinque copie in tutto – è il risultato di tre mesi di lavoro di trenta esperti dell’Università della capitale lituana. Invisibile a occhio nudo, è il risultato eccezionale di una stampa in 3D: per avere un termine di paragone, una cellula del corpo umano è più grande del volto di Gesù Cristo…

Affascinante anche quello di più antica tradizione, si rinnova a Civita di Bagnoregio (VT) uno dei borghi più unici che rari d’Italia. Lo spettacolo – che spettacolo in quella scenografia! –  è in scena da Natale in poi fino all’Epifania.