MISSION
Nel 2016 Vittorio Veneto era inserita nella rete dei Borghi Europei del Gusto.
Nell’aprile del 2019 Borghi d’Europa presentava presso la sede del Parlamento Europeo a Milano il progetto dei “10 Percorsi Internazionali” nel quadro del progetto “L’Europa delle scienze e della cultura – patrocinato da ESOF2020 e dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica”, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica) -.
Ogni Percorso prevede la partecipazione di almeno cinque Paesi Europei e di cinque Regioni Italiane.

I PERCORSI
La Via della Letteratura e della Poesia: La Via dei Norcini
Le Vie del Formaggio: Le Vie del Caffè: I Mulini del Gusto, le Vie del Pane e le Vie della Pizza ; La Via della Birra: Eurovinum, Il Paesaggio della Vite e del Vino
Aquositas, Le Vie d’Acqua: I Borghi della Storia: Terre di Roma;
Le Ferrovie (non) dimenticate e la Mobilità Dolce: Le Montagna dell’Informazione
Collinando, Le Terre di Collina

Nel corso del 2021 e del 2022 i giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno visitato e visiteranno tutte le località inserite nei percorsi, costruendo così un viaggio del buon e bello vivere fondato sugli scambi culturali ed i principi dell’interculturalismo.

A fine agosto 2022 si è incontrato a Vittorio Veneto il gruppo di lavoro dei Percorsi Internazionali, per fare il punto sullo sviluppo dell’esperienza e tracciare il programma per il 2023.
Nel contesto di un reale “turismo sostenibile”, una capatina, non a caso in orario pranzo/cena, in un paio di “osterie” (leggi bar, cicchetterie, ristoranti) vittoriesi, dove ottimi vini si abbinano alle eccellenze della tradizione locale (sia originali che con lievi contaminazioni) tutto ciò, era dovuto… per la serie “I racconti del buon evento”:

Osteria Dante da Buba (via Dante Alighieri 14, 31029 Vittorio Veneto TV) titolare Roberto Buba Saccon: dal ristorante all’osteria per proporre a un target più ampio, informale e giovane, aperitivi con cicchetti preparati al momento, stuzzichini da “sbecottare”, oltre a ottime insalate con freschi ingredienti di stagione oltre al famoso tortino di verdure con salsina allo yogurt e alle squisite polpette di carne ai vari gusti. Ottima anche la scelta dei vini, sia italiani che stranieri, in particolare dei francesi. Dietro al banco, con l’istrionico Buba – che spesso elargisce massime riprese da Tiziano Terziari (giornalista e scrittore italiano dello scorso secolo, noto per la sua saggezza) – non mancano i cordiali sorrisi delle splendide collaboratrici. Infine, ma non meno importate, il perfetto rapporto qualità-prezzo!

Apertura con aringa dal gusto delicato, accompagnato da un’affumicatura naturale (top segret la composizione dei legni dolci per l’affumicatura). A seguire, una pancetta arrotolata molto soffice e poco speziata, una bresaola deliziosa con pane fresco e fragrante, ma vera protagonista della degustazione, è la trota salmonata di Alessio Tonini, presentata a fettine sottili accompagnata da una julienne di porro, che con i crostini “Buba”, è stato un vero piacere della tavola!

Peculiarità della trota in questione: elevata digeribilità, poche calorie e tutte derivanti da proteine (di cui è ricca) è povera di grassi (soprattutto insaturi e comprendenti Omega3); ha una buona carica di sali minerali (ferro e potassio) e vitamine (D, B1 e PP) si tratta dunque di prodotto sinonimo di salute e di equilibrio organolettico. In genere raggiunge il peso di 5 kg, è alimentata con mangimi scelti, contenenti tra l’altro piccoli crostacei, insetti e alghe ricche di “carotineide”, la sostanza che dà la colorazione rosa alle sue carni.

Alessio Tonini è il titolare dell’Itticoltura Tonini di Saletto di Piave (nel comune di Breda di Piave in provincia di Treviso) azienda agricola specializzata che si è presto affermata nel suo settore: “Il nostro obiettivo è riuscire ad implementare la nostra attività produttiva utilizzando ciò che l’ambiente circostante ci autorizza a fare” – dice -. La trota in questione, è pesce di acqua dolce che appartiene alla famiglia dei salmonidi ed è  “pesce sentinella” poiché vive e si riproduce soltanto in ambienti salubri con acqua pulitissima, fresca e ossigenata. E là, ove è sita l’azienda Tonini, lo spazio è punteggiato di fiumiciattoli e ruscelli, con acque limpide e pure, un vero contesto naturale d’eccezione! E’ un prodotto perfettamente rintracciabile in ogni momento del suo ciclo, dunque con origine garantita, cosa molto importante vista l’invasione di mercato di pesci di provenienze lontane, spesso incerte,  talune volte privi delle certificazioni necessarie a livello sanitario e di qualità. E’ da cucinare come si preferisce, meglio se con semplicità di cottura – al forno o in padella, o sotto sale (come per il branzino) – senza abusare di aromi e spezie che rischiano di coprire parzialmente il gusto delicato, ma deciso della trota. Così si ottiene l’esaltazione delle carni per assaporarne al meglio il gusto fino in fondo.  L’Itticoltura Tonini, con mirati interventi online e sulla stampa, produce servizi di comunicazione multimediale e dona materiale didattico – sull’acquacoltura e annessi – ai ragazzinii delle scuole elementari.

Abbinato alla trota, lievemente affumicata, per sua natura un po’ grassa, le “bollicine” sono di rigore: ci ha pensato Erik della cantina Moro (via Crede, 10 a Farra di Soligo TV) con il Menuz – giallo paglierino chiaro, profumi di lievito e crosta di pane, perlage fine ed elegante, aroma delicato, floreale e fruttato, gusto fine, sapido, persistente e armonioso – con il Ladin – giallo paglierino chiaro, perlage elegante, aroma floreale, molto fruttato, fine, sapido e armonioso e con il “colfond” Creda, giallo paglierino, torbido, con piacevole e persistente effervescenza, al naso, delicato, note floreali e fruttate, soprattutto di pera e di mela, ed una mineralità decisa e continua.

Questi vini – spiega Erik – vengono dai circa 3,5 ettari di vigne a bacca bianca, con piante di Glera – vitigno storicamente presente nel territorio trevigiano – poste su terreni calcareo argillosi con marne e arenarie. In vigna la coltivazione segue le regole dell’agricoltura convenzionale con particolare attenzione per l’ambiente e alcuni vecchi ceppi, risalenti agli anni ’70 e ‘ 80, sono allevati a “cappuccina modificato” (la potatura manuale e la piegatura dei tralci vengono effettuate in funzione delle fasi lunari): meno grappoli, ma uva più concentrata. In cantina le uve sono lavorate in purezza, trattate nel rispetto della materia prima per garantire al consumatore la massima espressione della qualità e per ottenere, ogni anno, circa 20.000 bottiglie tra Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG nelle versioni Prosecco Spumante Extra Dry DOCG, Spumante Brut “Prà Alt”, Prosecco Tranquillo “Beato”, Prosecco Frizzante “Bel Veder” e non manca il “colfondo”: il prosecco frizzante, secco e longevo della tradizione rurale delle colline di Valdobbiadene, Conegliano ed Asolo. Una fascetta di colore diverso per ogni annata differenzia le bottiglie rigorosamente chiuse con tappo a corona. E’ un vino “lento, rispettoso del tempo e dei tempi”, che mantiene una tipica fragranza e freschezza. L’Azienda Agricola Moro Sergio aderisce alla FIVI – Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti. L’organizzazione rappresenta e promuove i vignaioli che seguono direttamente tutta la filiera produttiva, dalla coltivazione della vigna, alla trasformazione dell’uva in vino, fino all’imbottigliamento e alla vendita.

L’Altropeo
(piazza Foro Boario, 13, 31029 Vittorio Veneto TV) di  Paola Fiorentelli (vera “craftwoman”) è la “dea ex machina” dell’Altropeo: con il physique du rôle della “PR”, sempre elegante, modo di fare affabile e convincente e l’evidente capacità di creare consenso per quanto propone agli avventori che – non pochi – frequentano l’osteria (anche caffè, pub, wine bar) del Foro Boario vittoriese. Un onere impegnativo, ma non troppo, se c’è lo chef Renato Marchionni che garantisce una cucina attenta alla tradizione regionale, con prodotti ricercati e di accertata provenienza, anche da cucina povera e contadina.
Location tranquilla a fianco al vecchio ospedale di Vittorio Veneto diventato ormai un monumento, con arredamento caldo e accogliente, con divani in vimini, poltrone in pelle, tavoli in legno e arredo esterno contemporaneo, il tutto dà una spiccata personalità che mette a proprio agio chiunque e le proposte del giorno segnalate su una bella lavagna menù…  già fanno aumentare la salivazione. Per aprire le ostilità, via di noccioline, pistacchi, rusticini, patatine e olive, anche ascolane e polpette varie, anche di pesce, tartine alici e baccalà con sugo rosso, mozzarelle in carrozza e altri stuzzichini ancora.

Poi quando il gioco si fa duro… Barchette (vassoi lunghi e stretti da disporre al centro della tavola) colme di finger food da mangiare a scotta dito: sarde in saor, crostini con baccalà mantecato alla vicentina con polenta, spezzatino di tenero vitello, radicchio e fagioli, formaggio e funghi, verdure grigliate (volendo, possibilità di primi e secondi) ma poi il clou: non a tutti piacciono le frattaglie, ma se la Paola porta una barchetta carica di… bicchierini pieni di trippa alla veneta in umido: mmmm… i mugolii diventano la colonna sonora della tavolata! E alla domenica, spiedo per tutti!

Per deglutire gustosamente il tutto, ovviamente ottima scelta di birre e vini, italiani e non… Provati un Traminac  D.O. (vino di qualità della Croazia orientale: colore giallo paglierino con venature verdognole, ricco e intenso al naso, con sentori di frutta a polpa bianca e fiori esotici. Al palato è fresco, sapido, morbido ed equilibrato. Aromi puliti e tipici di spezie, piacevole freschezza e bevibilità al palato. Ottimo abbinato a piatti speziati e molto profumati, speciale con zuppa di cipolle o con risotti, poi con  formaggi leggermente affumicati e carni bianche speziate);  poi un Verdiso di Collalto, con la sua fine nota acidula lo rende fra i vini più caratteristici e rappresentativi della terra trevigiana: giallo paglierino con leggeri riflessi verdognoli, al naso  note di frutta a polpa bianca, insieme a erba appena tagliata; freschissimo, sapido davvero beverino, ideale da aperitivo e in abbinamento ai pesci d’acqua dolce, alle torte salate estive e ai formaggi freschi); poi ottimo il Las Cuadras, uno spagnolo della Catalogna dal colore rosso rubino, limpido, impenetrabile, intenso e denso. Al naso schietto, fine, con sentori di prugna matura, ribes, liquirizia, spezie, pepe nero. Al gusto, di corpo, caldo, morbido, secco, fresco, leggermente sapido, giustamente tannico. Vino armonico, coerente, persistente, da abbinare a formaggi e salumi, anche alla porchetta); e ultimo, Le Monde, un ottimo Cabernet Sauvignon (note fruttate e speziate, al palato è piacevole, austero, mantiene un gradevole frutto sostenuto da una vellutata corposità. Abbinamento: a tutto pasto, è ideale con arrosti di carni rosse, brasati e selvaggina in generale).

Infine, dopo tutto, due grappe particolari: una, la De Negri plurivitigno (bianca tradizionale, da lungo invecchiamento in fusti di rovere, dall’eccezionale gusto, rotondo e pieno); l’altra, sempre De Negri, ma alla prugna (solo da aromi naturali, inconfondibile, ricorda nettamente il frutto, del cui succo contiene ben il 15%).

Davvero una cena piacevolissima e tutti felici contenti! Dunque… “Piacere di conoscerti, Paola!”

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