Dalla stabilità post-boom alle sfide del futuro: opportunità di investimento, trend emergenti e il ruolo della Motor Valley tra motori e sapori.
A pochi giorni dall’attesissimo Salone Auto e Moto d’Epoca che si terrà a BolognaFiere dal 23 al 26 ottobre 2025, il comparto storico si prepara a mettersi in mostra non solo come esposizione, ma come termometro reale del mercato. È un evento che riesce a calamitare collezionisti, operatori, restauratori e semplici appassionati, anche stranieri, offrendo un’occasione unica per osservare le dinamiche del settore, confrontare valutazioni e stringere relazioni. Questo è il momento ideale per interrogarsi su tendenze, opportunità e investimenti concreti: quali modelli puntare? Quali rischi valutare? Quali sinergie con il territorio motoristico-emiliano possono generare valore aggiunto?

 

Andamento del mercato: segnali contrastanti e prospettive
Negli ultimi dieci anni il mercato delle auto d’epoca ha vissuto fasi alterne. Dopo la crisi del 2008 e la successiva ripresa, il vero boom si è registrato tra il 2016 e il 2022, complice l’interesse degli investitori internazionali e l’effetto post-pandemia. Aste record, rivalutazioni anche del 30‑40% su alcuni modelli iconici e un afflusso di nuovi collezionisti hanno spinto il comparto a livelli mai raggiunti prima.
Oggi, però, il quadro appare più equilibrato: i valori medi si sono assestati, la domanda resta solida ma selettiva, e l’attenzione si è spostata verso segmenti meno scontati. Le previsioni a medio termine parlano di una crescita sostenibile, con incrementi stimati tra il 5 e l’8% annuo in Europa, sostenuta dalla domanda internazionale e dalla progressiva scarsità di modelli in condizioni originali.
In Italia il mercato è più frammentato: poche grandi aste, molte transazioni private e una forte influenza delle dinamiche economiche locali. Bologna rappresenta dunque l’occasione perfetta per fare il punto della situazione, con espositori italiani e stranieri che consentono un confronto diretto.

 

Youngtimer: le nuove protagoniste
Un trend in forte crescita è quello delle youngtimer, ovvero le vetture prodotte negli anni ’80 e ’90 che oggi stanno conquistando il riconoscimento storico. Non si tratta più di “auto usate di ieri”, ma di modelli capaci di evocare un’epoca e una cultura.


Tra le più ricercate troviamo:
BMW M3 E30: icona del motorsport, con quotazioni in costante crescita.
Lancia Delta Integrale: simbolo dei rally, amatissima dai collezionisti internazionali.
Porsche 964 e 993: prime generazioni con soluzioni moderne ma ancora analogiche.
Alfa Romeo 75 e 90 V6: in rapida riscoperta, soprattutto nelle versioni Quadrifoglio.
Giappone anni ’90: Mazda RX-7, Nissan Silvia e Skyline, Toyota Supra MK4: un tempo relegate al tuning, oggi considerate auto storiche a pieno titolo.
Queste vetture uniscono ancora valori di acquisto relativamente accessibili a una potenzialità di rivalutazione significativa, soprattutto se in condizioni originali e con bassa percorrenza.

Restomod e reinterpretazioni moderne
Parallelamente cresce il fenomeno dei restomod, ovvero il restauro che integra componenti moderni: freni potenziati, elettronica aggiornata, sospensioni più performanti e interni resi confortevoli. Questa formula piace molto ai collezionisti under 40, che spesso cercano un’auto storica ma utilizzabile quotidianamente. Non è raro che un restomod ben fatto raggiunga quotazioni superiori a quelle di un modello originale ma meno fruibile. È un mercato parallelo, ma sempre più riconosciuto come segmento di valore.

Opportunità di investimento: criteri e modelli
Criteri di selezione
Provenienza documentata: libretti, fatture di restauro, certificazioni ufficiali.
Equilibrio costi/benefici: evitare progetti di restauro con budget sproporzionati.
Liquidità internazionale: preferire modelli ricercati anche all’estero.
Usabilità: auto con buona affidabilità e circolabilità anche in scenari restrittivi.
Compatibilità normativa: attenzione alle politiche ambientali, carbranti sintetici e deroghe per veicoli storici.

Modelli da osservare oggi
Ferrari 308/328 e versioni meno inflazionate rispetto a F40/F50.
Alfa Romeo Spider Duetto e serie V6 anni ’80.
Maserati Biturbo speciali e limited edition.
Audi Quattro Turbo e versioni Sport.
Ford Escort RS Cosworth e Sierra Cosworth.
Volkswagen Golf GTI 16V e Rallye.
BMW serie M (M3, M5 E34).

Una passione a rischio o in evoluzione?
Sui social e in alcuni ambienti specialistici c’è chi ipotizza che, con il progressivo calo della generazione dei nati negli anni ’50, ’60 e ’70, il mercato delle auto d’epoca finirà inevitabilmente per spegnersi. La tesi si basa sull’idea che i Millennials e la Gen Z siano disinteressati o incapaci di sostenere i costi e le complessità di questo mondo. La realtà è più sfumata. Ricerche internazionali, come quelle di Hagerty, mostrano che oltre il 50% dei Millennials dichiara interesse verso le auto storiche e che anche la Gen Z, pur con priorità diverse, guarda al settore con curiosità crescente. Certo, cambiano i modelli di riferimento: meno auto anteguerra o anni ’50, più anni ’80-’90 e perfino inizio 2000. Cambia anche l’approccio: non più soltanto collezione museale, ma guida, restomod, fruizione. È quindi probabile che il mercato non scompaia, ma si trasformi. Alcuni segmenti diventeranno di nicchia estrema (ad esempio le pre-war), mentre altri vivranno una seconda giovinezza. La passione resta, ma assume nuove forme, più vicine al linguaggio e ai valori delle generazioni digitali.

Il Salone bolognese: palcoscenico e laboratorio
Il Salone Auto e Moto d’Epoca non è solo un’esposizione: è un luogo dove mercato e passione si incontrano. L’edizione 2024 ha visto 235.000 m² occupati da 14 padiglioni e oltre 5.000 veicoli, confermandosi come l’evento più importante d’Europa. Durante i quattro giorni, Bologna diventa il punto di riferimento per collezionisti, dealer, case d’asta, restauratori e club. È qui che si definiscono i trend, si testano i valori reali e si capisce quali modelli attrarranno l’interesse nei mesi successivi. Non mancano esposizioni tematiche, aste live e talk con esperti del settore. La città, situata al centro della Motor Valley, amplifica l’esperienza: qui hanno sede Ferrari, Lamborghini, Ducati, Pagani, Maserati, Dallara e altre, ovvero brand che da soli raccontano la storia e il mito del Made in Italy motoristico.

 

 

Motori & sapori: il binomio vincente
Partecipare al Salone di Bologna significa anche immergersi in una delle cucine più celebri del mondo. Dopo una giornata tra aste e trattative, è quasi un rito concedersi un piatto di tortellini al mignolo in brodo, di tagliatelle al ragù o una porzione di lasagne alla bolognese. Non mancano le cotolette petroniane, lo gnocco fritto con salumi, la mortadella IGP e i vini del territorio: Lambrusco, Pignoletto, Sangiovese, Albana. La forza del Salone sta proprio nell’unire business e piacere: incontri professionali di giorno, esperienze conviviali di sera, in un equilibrio perfetto tra motori e lifestyle.

Idee goderecce per un fuori salone

  1. Tour Food & Motor nei Colli modenesi

Visita a un caseificio di Parmigiano Reggiano, pranzo con tigelle e salumi tipici, tappa in un’acetaia di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, e pomeriggio tra le auto del Museo Panini o del MEF – Museo Enzo Ferrari.

  1. Heritage & Trattoria emiliana

Esplorazione di musei e collezioni private, seguita da un pranzo in trattoria storica con cappelletti in brodo, erbazzone, prosciutto di Parma e Lambrusco frizzante. Un mix di tradizione e accoglienza che racconta l’anima della regione.

  1. Giro serale sotto i portici UNESCO

Passeggiata nel centro storico di Bologna, aperitivo a base di mortadella e crescentine, cena con lasagne o tortellini, chiusura con dolci tipici come la torta di riso o la pinza bolognese. Il tutto accompagnato da un calice di Albana di Romagna.
A questo link potete vagliare 10 Tour enogastronomici nei pressi di Bologna https://www.tripadvisor.it/Attractions-g187801-Activities-c36-oa30-Bologna_Province_of_Bologna_Emilia_Romagna.html 

Conclusione
Il Salone di Bologna rappresenta oggi il barometro del mercato delle auto d’epoca: qui si osserva, si tocca e si vive un settore in continua evoluzione. È il luogo in cui passato e futuro si incontrano, dove heritage e innovazione si intrecciano, e dove la passione trova nuova linfa. Ma è anche l’occasione per scoprire la cultura gastronomica dell’Emilia, terra che coniuga motori ruggenti e sapori inimitabili in un’esperienza senza eguali.

(a cura di Gianluigi Veronesi)