Si sa che l’Italia è il Paese della pasta, del gelato e della pizza, ma perché questa sia buona, bisogna saperla fare! Un mix di farina, acqua e lievito e l’impasto è spianato dal pizzaiuolo – nel nostro caso, Giuseppe Pozzobon da Volpago del Montello – che preme il dito sulla pasta e, se servono alcuni secondi perché il panetto ritorni liscio, allora è pronto.  Ma prima – sempre Giuseppe – ammacca il panetto spingendo l’aria presente nell’impasto dal centro verso l’esterno del disco, così per meglio contenere gli ingredienti della pizza che sono posti sopra: il pomodoro deve essere messo prima della cottura, gli altri, invece, come la mozzarella (meglio la Fiordilatte di latte vaccino italiano) e i salumi (prosciutto crudo e speck vanno messi sull’impasto solo dopo la cottura) e volendo, tanti altri ingredienti, ma vi preghiamo… non l’ananas! Il tutto è messo a cuocere nel forno a legna per qualche minuto a quasi 500°. Durante la cottura, il lievito trasforma gli zuccheri presenti nell’amido della farina in alcol e anidride carbonica, che fa crescere l’impasto e crea le classiche “bolle” (alveolatura). Anche i “puntini neri” dovuti alla cottura, le bruciature sulla pizza, sono un composto organico le cui molecole contengono atomi di carbonio idrogeno (i puntini neri sono idrocarburi aromatici).
Intanto che cuoce la mozzarella, si scioglie… (reazione di Maillard) in funzione degli zuccheri residui, del grado di maturazione subito dalla cagliata (pH di filatura) e da diverse altre reazioni… (ma non dilunghiamoci…).  Per evitare le bruciature del bordo e del fondo – ci svela il segreto Giuseppe – occorre collocare la pizza sempre nella stessa area, perché in quella zona il piano cottura risulta meno caldo e quando arriva la pizza cruda, non brucia, ma cuoce.

Dopo pochi minuti di cottura, si ottiene un prodotto gastronomico dal gusto intenso e armonico con il sapore caratteristico del pane ben cotto, mescolato all’acidulo del pomodoro, al sapido della mozzarella, al fresco del basilico, all’amaro e piccante dell’olio extra vergine di oliva.  Il profumo che emana la pizza pronta per essere gustata, nasce dalla fusione di tutti gli elementi (con l’origano e l’aglio se si ordina la “marinara”). La leggerezza e la digeribilità del tutto, sono il pregio essenziale.

Tutto ciò lo sanno bene alla Pizzeria Vesuvio – a Volpago del Montello in via Via Jacopo Gasparini, 23 – dove la pizza è in stile napoletano – è la titolare Silvia che ci spiega – sottile, con il cornicione (o “curdon” in napoletano) gonfio, dorato e con pochissime bolle e bruciature, sempre ben cotta e meglio condita. Già perché la pizza per essere buona e di bell’aspetto, deve essere stata ben preparata da mani esperte e Giuseppe, quelle mani, ce l’ha!

Silvia racconta che hanno inaugurato il locale il 4 novembre “anno Covid” e, per disposizioni governative, l’hanno chiuso il 6… dopo 2 giorni!  Eppure, con questi presupposti, con grande volontà, caparbietà e… “attributi”, hanno resistito e oggi sono ancora qui, con il locale pieno e i clienti contenti!  Contenti perché? – chiediamo a Silvia – “Perché qui trovano cose buone in un ambiente piacevole, pulito; il locale è ben visibile dalla strada, è dotato di parcheggio, i  camerieri sono cortesi e simpatici, specie la gentile Andrea (per l’occasione la chiamano anche Maria o, Gertrude per i clienti stranieri o, semplicemente “dottoressa” per via dei suoi trascorsi di fisioterapista) lei  dirige la sala e collega cucina – forno – clienti… .
Ma – continua Silvia – la ragione, per cui i clienti sono soddisfatti e ritornano spesso, è l’offerta che “Vesuvio” propone: a pranzo (dal martedì al venerdì) si può assaporare un gustoso menù fisso a base di piatti (porzioni abbondanti) tipici del territorio (con contaminazioni della cucina napoletana) e anche per le pizze che, come le facciamo noi – sottolinea orgogliosa Silvia – qui intorno, non le fa nessuno: oltre alle “classiche”, quelle napoletane, alla ricotta, alla salsiccia e friarielli, alle melanzane fritte e poi la pizza fritta e il calzone alla ricotta e salame piccante, queste pizze, qui a Volpago, le sappiamo fare solo noi. Poi – continua Silvia – ci sono i prodotti che usiamo – e qui c’è il motivo fondante del successo Vesuvio – ingredienti come la bufala affumicata e il salame napoletano, i liquori (distillati al sapore di limoncello, liquerizia, cocco, anice, melone, pistacchio, nocciola) arrivano direttamente dalle terre d’origine (da Gragnano e hinterland napoletano) per il Fiordilatte e la ricotta, invece, ci riforniamo dal caseificio di Roncade, per le verdure, da un’azienda agricola di Nervesa, i funghi, sono di una di Selva, i porcini, li prendiamo direttamente dai fungaioli cercatori e, dulcis in fundo, i dolci arrivano da giù, tranne la pastiera, quella la fa la suocera… Poi – conclude Silvia – i prezzi: tutto (dalla legna per il forno agli alimenti, la corrente elettrica e il gas) tutto è aumentato e non di poco, ma noi abbiamo mantenuto gli stessi prezzi ante Covid”.
Al Vesuvio, c’è “sole, pizza e mandolino”? Beh, qui, c’è solo la pizza, ma è proprio quella buona!

Pizzeria Vesuvio
Via Jacopo Gasparini, 23
31040 Volpago del Montello TV
Aperto ore 11,00 fino alle 14,00
Riapre ore 17,30 fino alle 23,00
Tel.: 0423 371656
vesuviosrlsgp@gmail.com