Come sta andando?”- domanda Antonio Farnè, inviato del Tg2 a un raccoglitore di olive – “Sta andando bene. Quest’anno la qualità è ottima, sicuramente migliore di quella dell’anno scorso, è un’oliva integra…”.

Nel cuore della stagione dell’olio, la magia delle olive che diventano nettare, da ottobre a dicembre, un processo affascinante e antico, con numeri imponenti: intorno alle trecento mila tonnellate all’anno in Italia, è una regione che più di altre, ha fatto di questo preziosissimo prodotto non solo una risorsa, ma anche un simbolo.

Umbria, capitale dell’olio di qualità: 27 mila ettari del suo territorio sono destinati alla coltivazione dell’ulivo. 5 milioni e mezzo sono le piante coltivate in questa regione, 270 i frantoi coinvolti, rigorosamente extravergine di oliva, il top di gamma, l’olio umbro è prodotto Dop, certificazione che ne riconosce la qualità.

Quest’anno la produzione sta andando molto bene” – dichiara convinto il produttore Marco Petasecca Donati – “Noi abbiamo cominciato dal primo ottobre che abbiamo fatto la raccolta anticipata, la stagione si presenta molto abbondante dal punto di vista della quantità, grande qualità dell’olio e grande salubrità dell’oliva… Quest’anno abbiamo un prodotto molto genuino, sano e è questa la cosa più importante.” – “Da cosa dipende l’andamento di una stagione?” – chiede Farnè a Donati “È difficile trovare il nesso di casualità tra le condizioni climatiche e la qualità dell’olio. È un insieme di fattori che poi influenzano la qualità dell’olio. Quest’anno questa combinazione è molto positiva!

 

   

 

 

Non fa la differenza soltanto a tavola, l’olio è anche un valore aggiunto dal punto di vista turistico: tour, iniziative, degustazioni, un’offerta che trova la migliore sintesi nell’evento “Frantoi Aperti” con una quarantina di aziende coinvolte in giro per l’Umbria fino al 17 novembre a scoprire, celebrare, apprezzare il suo “oro verde”…

 

Ha l’obiettivo di portare tanti visitatori nei luoghi di produzione” – asserisce Daniela Tabarrini, direttore Strada dell’olio Dop dell’Umbria  – “per far scoprire la magia della spremitura. Tantissimi sono i visitatori dall’Umbria, da fuori Umbria, ma anche da diverse parti del mondo”.
Facciamo l’identikit del turista dell’olio” – propone Farnè – “È un turista attento, un turista appassionato di natura…” – gli risponde la Tabarrini – “…appassionato di buon vivere, di tradizioni, di piccoli borghi, di ruralità e, non di lusso, ma del vero lusso che è il buon vivere. Ovviamente, della buona tavola!

 

Lo vogliamo assaggiare?” –  domanda Farnè (non poco interessato…)  – “Assolutamente sì” –  gli risponde Donati  –  “I profumi sono molto intensi ed è un piacere in tutti i sensi assaggiare quest’olio meraviglioso”…

 

Antonio Farnè
inviato Tg2 Rai