E’ considerato uno dei borghi più belli d’Italia Gradara, di inconfondibile impronta medievale, è arrampicata sulle morbide colline marchigiane, dove già si respira l’aria di mare.
Posto piccolo, ma sicuramente da vedere… Lì c’è tanta storia e quante se ne potrebbero raccontare. Gradara, nel corso dei secoli ha visto aspre battaglie proprio per la sua posizione strategica, esaltata dall’imponente rocca che domina il borgo medievale. Ma Gradara è celebre soprattutto per aver fatto da sfondo al tragico amore tra Paolo e Francesca, reso immortale da Dante nel quinto canto dell’inferno.

La guida turistica Francesca Volpini spiega che la rocca è definita anche “castello dell’amore” perché sono tante le coppie che giungono a Gradara per godersi uno degli ambienti più suggestivi che è la camera di Francesca che conserva tutti gli elementi del mito.  Un viaggio senza fretta che punta sulle sensazioni perché sembra di tornare indietro nel tempo: “E’ il sito più visitato delle Marche – asserisce la Volpini – Vi arrivano anche oltre cinquecento mila persone nel corso dell’anno”!

La storia che non è leggenda: “Amor, che a nullo amato amar perdona…” cioè, amore che (non) perdona a nullo (di) amar (chi è) amato; per Dante è “l’amore che vieta, che non consente a nessuno di amare chi ha già un vincolo d’amore”, riferendosi appunto alla passione proibita di Francesca per Paolo (personaggi storici, realmente esistiti con vicenda ben documentata) poiché entrambi già legati sentimentalmente e per questo, li mette nella schiera dei “morti per amore” (nel girone dei “peccator carnali” ovvero, i lussuriosi, nel canto V dell’Inferno della Divina Commedia); Paolo e Francesca, sono scoperti dal marito di lei – Giangiotto –  proprio nel momento in cui si scambiano un casto bacio, mentre leggono la storia di Lancillotto e Ginevra (“Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse” verso 136 sempre del Canto V).  Paolo tenta di fuggire scappando da una botola, ma la camicia si impiglia a un chiodo.  Quando Giangiotto sta per colpirlo con la spada, Francesca si frappone ai due, per salvare Paolo, così Giangiotto li trafigge entrambi a morte.

Gradara è nota per lo splendido castello che fece da cornice alla arci nota storia d’amore (copywriter Dante Alighieri). Tanti l’hanno visitata ancora imberbi (in gita scolastica) altri nelle incursioni nell’entroterra, in occasione delle ferie estive (è a una ventina di chilometri da Rimini) ed è pure frequentata dai “gourmet”, perché lì si mangia molto bene! Infatti, nel borgo, si trovano le botteghe specializzate in enogastronomia che propongono salumi, formaggi, olii d’oliva, pasta, confetture, miele, vini, birre, dolci… Poi ci sono bar, appunto piadinerie e  osterie, pizzerie e stuzzicherie, che non deludono mai le aspettative, anche per il perfetto rapporto tra palato e portafoglio.  Per uno spuntino veloce, la fanno da padrone la “piadina” e i famosi “crescioni di Gradara” farciti solitamente con erbe selvatiche. E nei ristoranti convive il menù “mare monti”: si va dalla zuppa di cicerchia, magari con crescia sfogliata, ai rinomati “vincisgrassi“, dal brodetto all’anconetana, al coniglio in porchetta con funghi infornati, fino alle ciambelle di Pasqua… Per annaffiare tutto questo bendidio, bianchi, rossi e rosati, fermi e spumanti – tra gli altri, Don Bartolo, Falliero, Solco, Valturio, Lubac e Balon – poi a Gradara si svolgono diversi eventi come “CASTELLO DI…VINO” Wine tasting & street food e GRADARA WINE PASSION che sono ottime occasioni per degustare i nettari della zona realizzati da vignaioli artigiani che hanno fatto della produzione di qualità, in armonia con la natura, la loro vocazione.

Gradara caratteristica: la visita guidata si svolge nel borgo, nelle grotte, intorno alle mura e sopra i camminamenti di ronda. La durata è di circa un’ora e il costo è di 15,00€ a persona, incluso l’ingresso al museo storico. Inoltre vale la pena fare anche una puntatina a palazzo Rubini Vesin, antica dimora signorile del settecento edificata da un nobile locale; è un palazzo con scalone monumentale impreziosito da opere pittoriche di pregio, di grande e piccolo formato. Da vedere anche un altro palazzo: il Morandi Bonacossi, anch’esso facente parte dell’edilizia nobiliare tra il sei e il settecento… Poi, ancora, c’è porta dell’Orologio, la chiesa del Santissimo Sacramento e non si può perdere il bosco di Paolo e Francesca e la “passeggiata degli innamorati”….

        (Antonio Farnè inviato Tg2 Rai)

Orari visita rocca di Gradara:
da martedì a domenica dalle 09:30 alle 19:00 (chiusura biglietteria 18:15)
lunedì orario ridotto: dalle 09:30 alle 14:00 (chiusura biglietteria 13:15)