Auronzo di Cadore (Aurónze in ladino, lingua della zona) si trova nella parte settentrionale del Veneto, nella provincia di Belluno (BL) a un’altitudine di circa 900 metri. E’ sicuramente il comune più “lungo” del Cadore, perchè il suo fondovalle si snoda per oltre 8 chilometri ed è località molto godibile sia in inverno sia in estate (NB: lì mai tanto caldo come quest’anno).

Intendiamoci, questa non è la montagna delle catene alberghiere, delle piste affollate, dei grandi numeri…

Dista 30 km dalla regina delle Dolomiti… (Cortina d’Ampezzo) con le Tofane, le Cinque Torri, il lago Sorapis e il rifugio Nuvolau, uno dei balconi panoramici più belli delle Dolomiti Bellunesi. Auronzo è a 11 Km. da Comelico e una cinquantina dall’Alta Pusteria e un paio d’ore di auto da Venezia. I fortunati abitanti autoctoni sono poco meno di quattromila. Obbligatorio visitarne i dintorni: vedere il suo lago – di Santa Caterina – a pochi chilometri, quello noto di Misurina con le 3 Cime di Lavaredo sullo sfondo, che dominano tutta la zona, montagne che hanno ispirato il pittore Tiziano nato proprio a Pieve di Cadore. Doveroso recarsi a Cibiana del Cadore, unanimemente riconosciuto come il paese più caratteristico del Cadore e pure scoprire i mulini di Lozzo, con tutte le strutture originali ancora perfettamente funzionanti.

A poca distanza è passata anche la storia, quella ufficiale: nel monte Piana si possono scoprire i luoghi della Grande Guerra, dove è ancora possibile vedere le trincee e le postazioni degli eserciti su tutta la linea del fronte dolomitico, oggi recuperate a titolo di testimonianza.

E per saperne di più (a oltre 2000 metri di altitudine) c’è il “museo nelle nuvole”, curato dal noto alpinista Reinhold Messner, situato proprio nel forte di monte Rite, uno di quelli della linea di difesa Cadore-Maè.

Tante le attività da compiere in estate ad Auronzo, specie per i “più attivi”: camminate (scarpinate…) nordic walking e per i più “ferrati”… arrampicate, poi lunghe girate con le bici (anche a pedalata assistita) e c’è pure la pista ciclabile (circa 8 km, che costeggia la sponda sinistra del lago di Santa Caterina e prosegue fino a Giralba) e ancora escursioni a cavallo e, nel lago, in canoa e con altri natanti, nei ruscelli, si fa anche il “rafting”!

Da provare assolutamente (per bambini ma anche per adulti) le attività tra sport e divertimento: la discesa “serpeggiante” con il “fun bob” e le prove del parco avventura!

I più amanti della natura, si possono addentrare nella foresta di Somadida di proprietà del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali dove la simpatica quanto professionale guida Federico, spiega “vita morte e miracoli” della natura, “bostrico tipografo” compreso (il coleottero parassita dell’abete rosso e del pino silvestre) e poco più in là, c’è anche il “giardino delle farfalle”. Qui ­­l’aria è quel che si dice “salubre” al punto che chi soffre di patologie respiratore, trova l’unico centro in Italia per la cura dell’asma infantile.

Per i turisti più “acculturati” la zona promette (e mantiene) bene… Per farsene un’idea basta recarsi a Vigo di Cadore dove ha sede nell’ex palazzo municipale la biblioteca storica cadorina. Suddivisa in tre sotto sezioni: archivio storico, biblioteca sezione “Cadorina” e biblioteca universale, raccoglie materiale archivistico e bibliografico, cartografie e documentazione varia di pregio, come antichi tomi di amanuensi e le raccolte di fiori e erbe del luogo (erbari) collezionati con grande cura. La referente – professoressa Nicolai – è squisitamente disponibile per spiegare, con dovizia di particolari, ogni cosa.

Altra “chicca” del territorio è la piccola chiesa di Sant’Orsola, sempre a Vigo di Cadore. Nata nel XIV secolo come cappella funeraria privata, è stata arredata con magnifici affreschi della scuola di Giotto che raffigurano la storia di Sant’Orsola, vergine e martire. L’altare, ligneo cinquecentesco a battenti, in stile barocco è ben conservato e anche per questo, ancora oggi lì vi si celebrano riti nuziali.

Tra le tante motivazioni per una visita ad Auronzo, naturalmente quella enogastronomica merita un capitolo a sé… Le Dolomiti Bellunesi, infatti, custodiscono ricette e tradizioni culinarie che si tramandano da generazioni: in paese e pure in malghe e rifugi (in particolare in Malga Maraia (ai piedi dei Cadini di Misurina) e in Malga Popena (sulla strada che porta alle Tre Cime di Lavaredo e Monte Piana) entrambe gestite dalla Cooperativa Agricola Auronzo)   si preparano piatti con ingredienti del posto che rispettano la naturale stagionalità dei prodotti. Le fatiche degli escursionisti che percorrono il famoso Marmarole Runde – salite, arrampicate o solo passeggiate – si ripagano con la vista di spettacolari panorami e con il gusto, di una cucina autentica e genuina.  I vari menù attesi, proposti, degustati e giudicati (tutti promossi a pieni voti, molto pieni… NDR) sono quelli tipici montanari, con profusione di carboidrati, grassi e proteine (e calorie) dispensati a turisti che hanno bisogno di energie da spendere tra boschi e sentieri, o sulle piste da sci.  Si “assaggiano” crostini con salumi, formaggi di malga con salse e confetture artigianali, poi, casunziei (pasta a mezzaluna) con ripieno di rapa rossa e patata, canederli di ortica ripieni di gorgonzola serviti con crema di formaggi e noci o con burro fuso e ricotta affumicata (spersada) e grattugiata, tagliatelle ai  porcini, galletti e salsiccia, tagliolini o fettuccine con ragù di cervo, gnocchetti con fonduta di formaggi e speck croccante oppure gnocchi di patate ripieni di speck e rucola serviti con formaggio fuso e non può mancare la zuppa di farro (davvero speciale quella del rifugio Bosi sul monte Piana); come secondi: grigliate di carne, selvaggina, salumi e formaggi, accompagnati dall’immancabile polenta o pane e varianti con salsicce o gulasch, stinco di maiale o capriolo con patate saltate, o con speck e cipolla e non mancano i crauti e il tipico frico (tortino a base di patate, formaggio e cipolla)…

I protagonisti del mitico “Auronzo coast to coast” in postazione di lavoro:

A riempire i calici, fresche bollicine di “Prosecco veneti” (con le entrée) e corposi rossi come Merlot o Cabernet delle cantine locali, non per niente conosciute in tutto il mondo come: Croda Rossa Lentiai, De Bacco Seren del Grappa, Filippo De Martin, Marco Levis Chies d’Alpago, Pian di Colle, Poggio Pagnan.

In chiusura di tutti i menù che si rispettino, i dolci della tradizione (che poi ci sono anche all’“apertura”, con la colazione del mattino…): crostate con ogni tipo di confettura, strudel della nonna, torta Ciareido con cioccolato fuso, poi, panna cotta o crema ai frutti di bosco, i “baicoli” (ottimi biscotti) le “Giuseppine” (frittelline) e le “zopes” (dolce pane raffermo) e le immancabili grappe (graspe) tradizionali e aromatizzate: anche al cirmolo, al cumino, al fieno, al pino mugo e al lupino

Nota di colore: i biancocelesti calciatori della Lazio, per il ritiro estivo, sono ospiti dell’hotel Auronzo. Ci vanno da ben 14 anni e si vede che si trovano bene poiché il presidente Claudio Lotito, sta pensando di acquisire un albergo lì, proprio ad Auronzo, per farne la residenza estiva per la prima squadra e il settore giovanile, “women” comprese… – “Costruiremo una casa della Lazio ad Auronzo…” – ha annunciato convinto Lotito che pensa ad una “colonia permanente”, sfruttabile d’estate dalle squadre biancocelesti e tutto l’anno per finalità turistiche.
Questo progetto, quando si realizzerà, sarà un’altra perla da aggiungere alla preziosa collana di Auronzo.

Da parte dei giornalisti intervenuti – specialisti in turismo, enogastronomia, storici e pure un poeta – doverosi, più che opportuni, sono i ringraziamenti alle belle e brave guide – Tiziana, Francesca, Antonella e Silvia – che tutto sapevano e tutto spiegavano, durante detto “coast to coast”…  magistralmente organizzato da Sabrina Talarico: ma chi è Sabrina, la “deus (o dea per questione di genere…) ex machina” di questo press tour?
Giornalista, viaggiatrice per lavoro e passione, consulente in comunicazione, lettrice accanita, amante buona cucina… (“non ho detto che cucino…” così si schernisce su Twitter)… Recentemente rieletta presidente Gist-Gruppo italiano stampa turistica, Sabrina è anche direttore della rivista specializzata “ilviaggiatore-magazine.it” e titolare dello Studio Eidos (agenzia di PR e media strategy) che si occupa di uffici stampa, consorzi turistici dell’Alto Adige, grandi eventi e hotel di lusso in Austria. Recentemente è stata nominata anche presidente di sezione del Lions Club International (…insomma, Sabrina è una che ne sa!).

Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti
Via Corte 18, Auronzo
Tel. +39 0435 99603
www.auronzomisurina.it

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Credits foto (art. 20 e seguenti, legge 633/41 e successive modifiche): Sabrina Talarico