Quando si parla di manifestazioni professionali sul mondo dell’ospitalità in territorio montano, poche sono così emblematiche come Dolomiti HoReCa. La quinta edizione dell’evento, svoltasi dal 6 all’8 ottobre 2025 presso Longarone Fiere, ha confermato il suo ruolo di crocevia strategico per operatori, produttori, distributori, chef e tecnologie dedicate al settore Ho.Re.Ca. nelle regioni dolomitiche e limitrofe.
Guardarci dentro significa leggere non solo l’oggi, ma preparare il domani: quello delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, quello di nuovi modelli turistici e di una sfida di competenze e logistica tra valli, montagne e mercato globale.

Dati, numeri e “peso” dell’evento

Prima di immergerci nelle impressioni, vale la pena dare un’occhiata ai numeri che mostrano lo spessore della manifestazione: In questa edizione, Dolomiti HoReCa ha registrato una crescita del 20 % nel numero di operatori coinvolti rispetto all’anno precedente. (fonte: Belluno Press). Il programma fieristico comprendeva attrezzature e tecnologie, forniture per ristorazione e hotel, soluzioni energetiche, arredamento e design, e naturalmente food & beverage, con un focus sui prodotti DOP/IGP e innovazione gastronomica. L’evento si è aperto con un forte richiamo alle Olimpiadi: nella serata inaugurale si è parlato espressamente del ruolo che la fiera e il territorio dovranno svolgere in vista del 2026. Dal punto di vista geografico e di mercato, la zona di maggiore riferimento per la manifestazione abbraccia le aree montane e collinari delle regioni Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. Questi numeri, pur parziali, mostrano che la manifestazione non è più un evento nicchia: è un punto di aggregazione e crescita, pensato per dare strumenti concreti agli operatori del territorio montano.

Che cosa intendiamo per “territorio dolomitico”?

Quando si parla del “territorio dolomitico”, spesso si pensa alle cime, ai rifugi, ai panorami, alla neve, alle malghe. Ma chi sono i “dolomitici”, qual è la geografia amministrativa, quanti siamo, che dimensione ha questo mercato?

Territorio italiano e oltre confine

Le Dolomiti sono una catena montuosa situata nelle Alpi orientali, e comprendono una vasta area che si irradia tra le regioni Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. Queste montagne fanno parte del Patrimonio UNESCO dal 2009, riconoscimento che unisce elementi paesaggistici, geologici e culturali.

Ma non è tutto “solo italiano”: le Dolomiti si estendono anche in parte in territorio austriaco (nella zona del Tirolo), sebbene la fetta più conosciuta e “abitata” appartenga al contesto italiano. In altre parole, le Dolomiti fanno da ponte fra territori, culture e mercati confinanti.

Quanti abitanti, quante attività?

Determinare con precisione il numero di abitanti “dolomitici” non è banale, perché si tratta di territori sparsi, vallate, comuni montani spesso piccoli. Tuttavia, possiamo dare qualche riferimento:
Le valli dolomitiche includono decine di comuni montani (Belluno, Trentino, Alto Adige, parte del Veneto orientale). Le attività alberghiere e della ristorazione sono numerose: ogni valle ha decine (in alcuni casi centinaia) di strutture fra hotel, rifugi, agriturismi, B&B e ristoranti. Un dato indicativo: nella regione Veneto – di cui fanno parte molte Dolomiti – le presenze turistiche in montagna mostrano una crescita costante. (Fonte: Regione Veneto ).
In alcune valli dolomitiche, ad esempio nei dintorni delle Tre Cime di Lavaredo, si registrano centinaia di migliaia di presenze annuali nel turismo escursionistico e montano. (fonte: Linkiesta.it )


La visita: impressioni, incontri, stimoli

Arrivare a Longarone e navigare i corridoi di Dolomiti HoReCa significa immergersi in un ecosistema di idee e tecnologie. Ecco alcuni momenti salienti:

Show cooking e dimostrazioni: chef locali e ospiti da fuori regione hanno mostrato come integrare i prodotti tipici dolomitici con tecniche moderne, aprendo spunti su “identità e sperimentazione”. Masterclass tecniche: il dialogo tra tecnologi, produttori di attrezzature e responsabili alberghieri è stato fluido. Si discuteva di automazione, efficienza energetica, isolamento termico, packaging intelligente per prodotti freschi.
Contest Pizza & Gourmet (Dolomiti Cup): importante momento dove pizzaioli professionisti e under hanno sperimentato impasti, farine alternative e contaminazioni territoriali, mettendo in scena una “pizza che parla della montagna”.
L’associazione Dolomiti Cup Show ha un ruolo strutturale: organizza eventi, workshop, concorsi, occasioni di visibilità per il mondo pizza professionale nei territori alpini. Confronto con fornitori e distributori: ho colto quanto sia essenziale per i produttori avere interlocutori capillari che “scendano in valle”, che sappiano organizzare consegne anche in località impervie, garantire tempistiche di consegna, rispetto della catena del freddo, rotazione di stock.

Un punto che mi ha molto colpito è l’importanza strategica dei grossisti di montagna: spesso “eroi silenziosi” che mantengono viva la rete logistica fino all’ultimo ristorante. La distanza con le vallate, le condizioni climatiche, le stagioni, i prezzi della logistica: tutto rende la consegna in montagna un’impresa quotidiana. Chi ci riesce bene, guadagna credibilità e fidelizzazione.


Olimpiadi Milano-Cortina 2026: opportunità e sfide

Le Olimpiadi invernali 2026, in programma dal 6 al 22 febbraio 2026 (con Paralimpiadi dal 6 al 15 marzo) avranno un impatto diretto sul territorio dolomitico, in particolare in zone come Cortina d’Ampezzo che ospiteranno eventi sportivi.

Quante presenze attese?

Si prevedono oltre 2 milioni di presenze tra Olimpiadi e Paralimpiadi, grazie al richiamo internazionale e al flusso turistico extra atteso.

Il dossier olimpico sottolinea l’obiettivo di rafforzare l’attrattività alpina, le infrastrutture, la sostenibilità e l’eredità che i Giochi possono lasciare al territorio.

Le Dolomiti saranno protagoniste non solo per le località olimpiche, ma come scenario paesaggistico, polo d’ospitalità, infrastrutture ricettive, percorsi e turismo di contorno.

Questa ondata turistica può portare valore straordinario se il tessuto locale è in grado di rispondere con coerenza, qualità, identità e servizio all’altezza.

Sfide che non vanno sottovalutate

La stagionalità estrema: le località di montagna vivono di stagione bianca e stagione estiva; dover reggere un afflusso alto in un breve arco temporale è complesso.

Le infrastrutture logistiche e di trasporto, spesso limitate da accessi di montagna, strade strette, condizioni meteo avverse.

La capacità di servizio: ristoranti, hotel, trasporti, alloggi, vendita al dettaglio devono reggere il salto qualitativo richiesto da un pubblico internazionale.

Il rischio “effetto vetrina”: molti imprenditori potranno investire per un momento (il 2026), ma serve progettualità perché il ritorno resti nel tempo, e non che tutto rientri dopo i giochi.

Il ruolo delle associazioni e del “fare sistema”

Due soggetti associativi emergono nei contesti di Dolomiti HoReCa e del territorio:

Associazione Cuochi Bellunesi: raccoglie chef e professionisti della cucina bellunese, con l’obiettivo di promuovere formazione, eventi culinari, showcooking, scambi tra territori. La presenza attiva in fiera è un segno di legame col territorio e attenzione alla crescita culturale del comparto.

Dolomiti Cup Show: come detto, agisce nel mondo pizza/gourmet alpino, promuovendo eventi, contest e momenti formativi. Ha un ruolo di “federatore creativo”, aprendo porte a sperimentazioni che altrimenti resterebbero locali.

Il valore di queste associazioni sta nel costruire comunità, nel diffondere competenze, nel creare reti tra operatori che, spesso isolati in valli remote, possono riconoscersi parte di un progetto più ampio.

Strategie e consigli: che cosa serve per vincere la sfida dolomitica

Identità territoriale forte

Una linea di prodotti, una carta del menu, un allestimento devono “parlare montagna”, con coerenza, colori, storie che evocano il luogo.

Logistica intelligente

Pianificazione delle consegne, mezzi adatti, “last mile” efficiente: non basta avere un ottimo prodotto se non arriva bene al ristorante.

Partnership strategiche

Produttori + distributori + ristoratori + istituzioni locali devono dialogare e collaborare per creare rete, promuovere pacchetti esperienziali e spingere la filiera.

Infrastrutture e servizio al top

Durante eventi ad alto flusso (come le Olimpiadi), sarà richiesto il massimo del servizio: accoglienza, puntualità, qualità costante.

Sostenibilità ed eredità Olimpica

Non pensare solo all’evento, ma a ciò che rimarrà dopo: formato turistico più alto, strutture efficienti, marketing territoriale ben supportato.

Conclusione: tra vette e opportunità, costruire la montagna che verrà

Dolomiti HoReCa 2025 non è stata solo una fiera. È stata un laboratorio di idee per chi crede nella montagna come motore di sviluppo. Visitandola ho visto con chiarezza che chi saprà far dialogare tradizione e innovazione, identità e sistema, qualità e logistica, potrà cavalcare l’onda che arriverà con le Olimpiadi e lasciare un’eredità duratura. Al territorio dolomitico – fatto di valli, comunità, culture alpine, ristori, rifugi e paesaggi – serve che chi vi propone prodotti e servizi parli la sua lingua: comprenda le difficoltà, si muova con metodo, crei legami duraturi. Sarà bello, e importante, raccontare nei prossimi mesi le storie di chi ce l’ha fatta — e perché no, anche le sfide che hanno dovuto affrontare.


Longarone Fiere Dolomiti S.r.l.
Viale Soccorritori del Vajont, 3
32013 Longarone (BL) Italia
www.longaronefiere.it
www.visitdolomitibellunesi.it

 


(a cura di Gianluigi Veronesi)