Inizia nell’ultima settimana di giugno il nuovo percorso informativo di Borghi d’Europa interamente dedicato alle storie delle località inserite nel progetto “L’Europa delle scienze e della cultura” (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica).
Nel mese di agosto IL BUON PAESE si occuperà de “Le Rotte del Cagnan” a Treviso, ripercorrendo i viaggi dei giornalisti e dei comunicatori di quella scapigliatura intellettuale che aveva resuscitato il giornale satirico il Cagnan (il roseo foglio).

“Il Cagnan”, visto con gli occhi della storia, è molto più di un giornale. È il manifesto di una filosofia di vita, di quella trevigiana in modo speciale. Rileggere oggi questo foglio, che definire satirico è limitare nella sua importanza, significa aprire una grande finestra sulla storia e sulla società trevigiana della prima metà del Novecento. Un palcoscenico a tutto campo dove si muovono protagonisti grandi e piccoli. Il “foglio rosa” È diventato uno dei documenti fondamentali di quella che chiamiamo “trevigianità”. Era il trionfo della “ciàcola”, che dà il sale alla vita. Lo sapevano i suoi autori quando affermavano che ” Il Cagnan ” è lo spirito che anima Treviso: nato con i trevigiani, vive da secoli perché è espressione di questa città.
Per conoscere la parte della storia trevigiana più nascosta, bisogna dunque scorrere queste colonne. Dove, sotto la satira, si celano gli aspetti che i documenti ufficiali, e in primis la “stampa seria”, non ci hanno mai rivelano. Sante Rossetto (giornalista, scrittore e storico) ha pubblicato, tra l’altro, la stampa a Treviso; Gli annali di Giulio Trento (Olschki, 1989); per la storia del giornalismo; Treviso dal XVII secolo all’unità (1996); Totila l’immortale – il re dei Goti che sfidò l’impero romano – (Canova, 1999); Razza trevigiana; Dalla DC a Gentilini (Piazza, 2002); per Cierre ha pubblicato “Il Gazzettino” e La società veneta (2004) e La rivoluzione silenziosa. Società e dissenso giovanile nella Marca negli anni Sessanta (2006); del 2005 è il fortunato romanzo memorialistico “Le stagioni perdute” (Piazza); è autore di numerosi saggi di storia veneta dei secoli XVII e XVIII.
Ma questa “cavalcata” (che si concluderà entro il 30 dicembre) renderà conto anche delle iniziative di informazione che si sono realizzate nei diversi contesti europei e costituirà un bilancio degli oltre quindici anni di Borghi d’Europa.