L’Antica Osteria 1947: dalla Cecilia!

Se siete nel trevigiano e vi trovate a passare nei pressi del castello di San Salvatore, sulla via (Mercatelli Mina) che porta al bivio con Susegana a sinistra, o, andando dritto, al Ponte della Priula, fate in modo che sia ora di pranzo oppure di cena e fermatevi all’ Antica Osteria 1947 (c’è pure un ampio parcheggio) non ve ne pentirete!

Molti che si sono già fermati una volta, prima o poi, trovano una scusa per ripassare di lì e tornare a degustare le squisitezze che propone la sempre gentile signora Cecilia!
Cecilia è la  titolare (coadiuvata da graziose e giovani collaboratrici) molto simpatica e di compagnia: si preoccupa sempre se va tutto bene e poi sa dare qualsiasi informazione (cosa non da tutti).
L’Antica Osteria 1947 è uno di quei posti della tipica tradizione locale, dove ci si accomoda in un ambiente comodo e tranquillo, arredato con semplicità, in toni chiari, senza troppe pretese, dove si è accolti sempre con un sorriso e dove “se magna ben e se spende un scheo (pochéto)”…

In un giorno normale, infrasettimanale, la proposta di fine estate è: gnocchetti di patate al ragù o al radicchio, ravioli burro e salvia, fettuccine alla lepre (ben condite) maccheroncini verdi alle erbe e salsiccia (possibilità di bis o tris di primi) seguiti da: osso buco in bianco con patate o con friggione (gustoso piatto di melanzane, peperoni, cipolla e pomodori) o ancora, grigliata mista, con carne sempre molto gustosa e tenera, pollo alla cacciatora e verdure fresche dell’orto; di venerdì, obbligatorio baccalà mantecato con polenta (!). Acqua e vino (nel caso uno “Svelato d’Artista”: un onesto Prosecco-Colfondo dell’azienda agricola Abbazia di Follina (TV) un bianchetto frizzante dei Colli Trevigiani, prodotto con uve Glera e una piccola quantità di Bianchetta e Perera, rifermentato in bottiglia. Colore giallo paglierino, ovviamente torbido, con una piacevole e persistente effervescenza, con note floreali e fruttate, soprattutto di pera e di mela, assieme ad una mineralità decisa e continua). Vino che rievoca la tradizione, riconoscibile per personalità e genuinità; (da considerare che il Colfondo, una volta imbottigliato, non c’è più modo di modificarlo o di correggerlo, si beve così com’è…).

Dai… “cavateve ‘na spissa”: andate all’Antica Osteria almeno una volta!
E poi va benissimo soprattutto per chi “se tira indrìo sul spéndare!” (per chi ha il braccino corto!)

Antica Osteria 1947
Via Mercatelli Mina, 34
31010 Colfosco di Susegana (TV)
Cell. 3884513246