Fine settimana da non perdere sotto le Due Torri, quello dal 2 al 4 febbraio, nel quartiere fieristico progettato negli anni ’70 dal celebre Kenzo Tange, con nel parco antistante l’ingresso di piazza della Costituzione, la copia “monozigota” del Padiglione de L’Esprit Nouveau, progettato da Le Corbusier e Pierre Jeanneret per l’esposizione universale di Parigi del 1925, che quest’anno è tornata alla ribalta come particolarissimo spazio culturale. Oltretutto, proprio quest’anno, Arte Fiera – evento premium a Bologna – compie 50 anni. È un traguardo che nessun’altra esposizione d’arte italiana ha ancora tagliato e che solo un paio di altre fiere in Europa possono vantare.
Era il 1974 quando Bologna Fiere decise di presentare una piccola sezione dedicata all’arte moderna e contemporanea, all’interno di quella che allora si chiamava “Fiera Campionaria”. Fu un’intuizione felice, subito confermata da un gran successo. Nella prima edizione, le gallerie erano appena 10 e oggi – 2024 – in 196, hanno fatto a gara per esserci! Sempre in tema di anniversari, è doveroso ricordare pure i 60 anni dalla morte di Giorgio Morandi, lui sì “propheta in patria” che, specie a Bologna, vede giustamente riconosciuti i propri meriti.
Allestiti dunque, i Padiglioni 25 e 26 (tra i più eleganti del quartiere fieristico bolognese) con l’intenzione di rivisitare episodi, personaggi e pubblicazioni degli indimenticati anni ’70, con l’obiettivo di emulare almeno i 50 mila visitatori dello scorso anno, stavolta sedotti dalla Main Section suddivisa, come sempre, fra arte storicizzata e contemporanea, con le sezioni curate dedicate a “Fotografia e immagini in movimento”, “Pittura XXI”, “Multipli” e “Editoria e istituzioni”, che propongono – queste ultime – opere dal libro d’artista al design d’autore.
Anche quest’anno è confermato uno degli appuntamenti più amati dal pubblico: la Art City White Night. Sabato 3febbraio apertura straordinaria fino alle ore 24 delle sedi del circuito Art City Bologna, oltre che di gallerie, spazi espositivi indipendenti, palazzi storici e negozi. Dunque Arte Fiera è anche itinerante e, installazioni e opere varie, fanno bella mostra di sé nelle principali zone della città.
Per il presidente di Bologna Fiere, Gianpiero Calzolari, grande soddisfazione per il ritorno di alcuni dei più grandi collezionisti, di espositori e delle gallerie come Lia Rumma, Laveronica, Franco Noero, Ronchini, Apalazzo Gallery, Lorenzelli Arte e Sprovieri. Compiaciuti anche il direttore artistico di Arte Fiera 2024, Simone Menegoi e Enea Righi direttore operativo, nel notare gli sguardi e i sussulti di interesse del pubblico a spasso negli spazi fieristici durante il primo giorno di apertura – pur con l’incomprensibile possibilità di accedere ai padiglioni solo dalle ore 12 il venerdì e dalle ore 11 il sabato (?) con la gente davanti all’entrata fin dalle 9 e mezzo… – e paghi pure per il notevole interesse riscontrato dai presenti per la nuova sezione dedicata agli investitori minori, quelli dal portafogli meno gonfio, importante questa sezione per una mostra-mercato che incensa un’opera del maestro reggino Umberto Boccioni esponente di spicco del futurismo (dal valore di qualche milione di euro) o di Domenico Gnoli (romano, è stato pittore, illustratore e scenografo) famoso per la sua pittura novecentesca che riesce ad essere moderna pur essendo legata alla classicità, che vede esposta forse l’opera con il prezzo più alto di tutta la manifestazione.
Ancora tra gli artisti presenti, tra i padiglioni 25 e 26, da non perdere Daniela Ortiz, artista peruviana, che presenta “Tiro al Blanco”, un’installazione che critica l’egemonia del Nord sul Sud; l’uruguaiano Pablo Atchugarry (o charrúa come dice chi parla ricercato…) figlio d’arte, è l’artista nazionale dell’Uruguay, che però si divide tra Lecco e Manantiales, dove è titolare della più grande Fondazione del suo paese. Atchugarry è conosciuto per le opere astratte come il “Bronzo con vernice per automobile”, esposto dalla Galleria di Stefano Contini e l’“Opera senza titolo” in marmo di Carrara, proposta dalla Galleria Tonelli; poi la bolognese Sabrina Mezzaqui, presenta tramite la Galleria Massimo Minini di Brescia, le sue300 cartoline degli anni ’60 – ’70 trovate dai tabaccai, a cui ha “forato le finestre” per fare passare la luce da dietro.
Andando oltre si incontra lo spazio di Maurizio Cattelan (ricordato anche per essersi “infiltrato” nel 1991 proprio ad Arte Fiera con uno “stand abusivo”…). Stavolta l’artista padovano presenta il progetto espositivo “Because”, opera ambigua che parla di colpa e punizione resa possibile da Mutina, azienda modenese di design d’interni in ceramica, e propone anche un quadro nero “Untitled” del 1999, con una specie di “Z” (che ricorda i tagli di Lucio Fontana) e ancora “It” del 2023, un gatto in marmo nero del Belgio rivolto verso il muro.
Da non perdere, ancora le opere mobili di Canemorto, l’installazione di Meredith Monk, compositrice, cantante, regista, coreografa e danzatrice statunitense e specialmente tutti i lavori premiati durante Arte Fiera 2024:
le prime edizioni: il Premio BPER è andato a Stefania Galegati, rappresentata da Francesco Pantaleone Arte Contemporanea, con l’opera isola #49, 2021; il Premio Officina Arte Ducati è stato assegnato ad Alberto Tadiello, rappresentato da Umberto di Marino, con l’opera Ossicodone 2, 2020; il Premio Marval Collection è stato assegnato a Guilherme Almeida, rappresentato da Ribot, con le opere Destruiçao dos Mercados, Tasha e Tracie, 2021 e Destruiçao dos Mercados, Jorge Aragao, 2021-2022.
Due le nuove opere che entreranno a far parte delle collezioni del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Settore Musei Civici Bologna, grazie al sostegno del TRUST per l’Arte Contemporanea: Photomatic d’Italia, 1973-74 di Franco Vaccari (Modena, 1936) rappresentato dalla Galleria Mazzoli e Senza Titolo #15, 2023 di Chiara Camoni (Piacenza, 1974), rappresentata da SpazioA.
A rendere ancor più speciali i 50 anni di Arte Fiera, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha dedicato un “annullo filatelico”, con l’emissione di un francobollo, regolarmente riconosciuto e valido a tutti gli effetti, per la gioia degli amministratori di Bologna Fiere, degli organizzatori della manifestazione e di appassionati filatelici e marcofili. La grafica del francobollo riproduce un momento della Fiera bolognese durante la seconda edizione, quella del 1975, con impressi, gli stand e il logo della manifestazione. Un’operazione del genere, fa acquisire ulteriore valore all’evento, diverso e intrinseco: quello storico, culturale e affettivo della kermesse della creatività e dell’investimento in bellezza, ormai, a ragion veduta, la più famosa.
Complimenti!
Biglietto giornaliero intero a 27,00 euro. Ragazzi fino ai 10 anni compresi, ingresso gratuito e per sconti e agevolazioni, per visite guidate, consultare il sito https://www.artefiera.it/visitatori/informazioni-generali/783.html?FROM=site
artefiera@bolognafiere.it
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