L’inviato del Tg2 Antonio Farnè, si è recato a Gaggio Montano sull’Appennino bolognese, nel caseificio del Parmigiano Reggiano campione del mondo per constatare lo stato delle cose, organizzazione e modalità di lavorazione, che portano a risultati tanto eccelsi. Il prestigioso titolo, è stato tributato durante i “World Cheese Awards” che si svolgono ogni anno in una diversa nazione – stavolta in Norvegia, negli spazi dello Spektrum Center di Trondheim – insieme con la “Guild of Fine Food”, casa editrice britannica che riunisce i professionisti del formaggio dei cinque continenti, per riferire sulle produzioni casearie, sul turismo enogastronomico e sulla cultura del settore dei gustosi derivati dal latte, tutti rigorosamente prodotti Dop.

    

Sarebbe già un onorevole traguardo essere nel novero dei candidati vincitori del maggior evento caseario veramente globale – il World Cheese 2024 – immaginiamo uscire trionfatori dalla manifestazione dove quest’anno, 4504 formaggi iscritti, provenienti da 38 paesi del mondo, sono stati analizzati, degustati e valutati da una giuria di 260 specialisti – tecnologi, selezionatori, rivenditori, chef, produttori, anche influencer del settore e giornalisti – professionisti che portano la loro esperienza al panel e i cui posti, vengono ruotati in ogni edizione, per garantire un equilibrio certo, tra età, sesso, disciplina e competenze, confermando così, negli ultimi 30 anni, professionalità, credibilità e fiducia nella manifestazione del distretto lattiero-caseario, più prestigiosa al mondo.

    

Gesti abili che si ripetono e che si tramandano da generazioni, una “forma” d’arte da cui nasce un vero e proprio gioiello:

Questa è una forma di Parmigiano Reggiano stagionata 24 mesi, il giudizio della battitura è perfetto – così dice il casaro del Caseificio Fior di LatteMaurizio RaimondiDal rumore e dal suono provocato dal martelletto, la forma di sicuro non presenta imperfezioni al suo interno

Un gioiello che diventa sempre più prezioso: nell’ottobre del 2023 questo Parmigiano prodotto nel caseificio di Gaggio Montano, Appennino bolognese, è stato proclamato “campione del mondo dei formaggi stagionatura 18/23 mesi”, un successo centrato al World Cheese Awards, in Norvegia: non una vittoria qualsiasi, sbaragliata la concorrenza di 4500 formaggi, provenienti da 43 paesi…. Essere presenti, a qualsiasi titolo, nell’autorevole classifica della 34ima edizione del World Cheese Awards, gonfierebbe il petto a tutti e dunque, la “nostra Nazionale” – guidata da Gabriele Arlotti, composta da 99 caseifici facenti parte delle cinque province del comprensorio Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna (a sinistra del fiume Reno) e Mantova (destra Po) – i cui allevatori, sono sempre alla ricerca dell’eccellenza assoluta, con i loro “caci”, ha sovrastato tutti i migliori del mondo e ha portato a casa addirittura 137 medaglie di cui 3 Super Gold (le migliori tra gli ori del tavolo) 27 d’oro,  44 d’argento e 63 di bronzo. Davvero si fatica a rendere l’idea di qualità, gusto e prestigio che possano avere tali formaggi…

Lara Boffoli, vice presidente del Caseificio Bel Fiore: “È un riconoscimento che abbiamo accolto con grande orgoglio, sia da parte nostra, soci allevatori, sia da parte del casaro che ha lavorato il latte. Ormai sono quasi 60 anni che facciamo questo lavoro con grande passione e con grande orgoglio e cerchiamo di portarlo avanti. Speriamo che questo sia il primo di tanti  riconoscimenti che arriveranno in futuro”.

Premiati anni di attività nel solco della tradizione, lo dicono i numeri: 50 mila litri di latte all’anno e una produzione di 10 mila forme, seguendo il rigido disciplinare che impone il Consorzio del Parmigiano Reggiano, anche se non manca un’impronta personale…

      

Tra i vincenti, appunto, gli orgogliosi maestri casari montanari del“Fior di Latte”, il caseificio sociale di Gaggio Montano, per così dire, i padri del campione del mondo (premiati con una delle tre medaglie “Super Gold”) nella categoria della stagionatura 18-23 mesi e un con argento per la stagionatura 24-29 mesi, a dimostrazione del livello di qualità che dal 1968 li ha portati a ottenere tali risultati col Parmigiano (e anche con i prodotti “morbidi”) di cui sono capaci una decina di soci specialisti guidati dal mastro casaro Maurizio Raimondi, con la moglie Paola Florini, con Mario Palmieri e il presidente Daniele Vignudelli con la relativa vice, Lara Boffoli. Oltre alla latteria di Gaggio, Fior di Latte ha altri due punti vendita, a Vergato e Pescia, ma vende anche tramite “on line”.

Il segreto del nostro prodotto è dato sicuramente dal latte di ottima qualità – è sempre il casaro Raimondi che spiega – dal foraggio prodotto nella zona di montagna, dall’aria di montagna e dalla passione che mettiamo a fare il nostro lavoro, che ci spinge a dare sempre il meglio”.

 

 

 

 

 

 

 

 

(Antonio Farnè inviato Tg2 Rai)

“Qui siamo nel magazzino con le forme sulle scalere – è Farnè che descrive la situazione – È un po’ come essere nel caveau di una banca, al suo interno, infatti, sono tanti i pezzi di assoluto valore”.

Come tutti i prodotti di qualità e di eccellenza anche il Parmigiano Reggiano ha un costo… – è ancora Lara Boffoli che interviene – Una forma intera pesa circa 40/42 Kg. E il prezzo va dai 400 ai 500 euro, dipende dalla sua stagionatura, quella minima è di 12 mesi, ma può arrivare fino a 48 e anche oltre …”.

 

   

Eccellenza di casa nostra, fiore all’occhiello del made in Italy, ce lo invidiano, ce lo copiano, a tavola tutti lo vorrebbero…

    

Direi che è veramente buonissimo – dice uno dei soci mentre assaggia con i titolari del caseificio, una scaglia di ParmigianoOttimo l’aroma, ottimo il sapore, bellissimo il colore… direi che meglio di così non si può fare!”.

 

Notevolmente (e comprensibilmente) compiaciuto per il bottino conquistato alla 34ima edizione dei World Cheese Awards, Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio ha affermato: “Il Parmigiano Reggiano ha dimostrato ancora una volta le qualità di un formaggio unico al mondo… Un successo – quello conseguito in Norvegia – che è motivo d’orgoglio per tutta la nostra filiera, che ogni giorno impegna migliaia di allevatori di trecento caseifici artigianali, nella ricerca dell’eccellenza assoluta” (…e ci riescono alla grande! NDR).

 

 

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