Tutti I Sapori Tipici Della Dieta Delle Isole Baleari

L’UNESCO ha dichiarato la Dieta mediterranea Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, su proposta di Italia, Spagna, Grecia e Marocco, definendola “un insieme di competenze, conoscenze, riti, simboli e tradizioni, che vanno dal paesaggio alla tavola”. Gustosa e nutrizionalmente bilanciata, questa cucina è tipica anche delle Isole Baleari. 
Anche se le Isole Baleari sono note per il mare cristallino e la natura incontaminata, l’arcipelago rappresenta un vero e proprio mondo di possibilità anche durante le stagioni fredde. Non a caso, lo sviluppo dei Segmenti Turistici Strategici (SET) punta alla destagionalizzazione del tradizionale turismo estivo attraverso cultura, sport, ecoturismo e turismo sportivo, gastronomia, lusso, MICE (Meetings, Incentives, Conferences, Exhibitions) salute e benessere. Le quattro isole che formano le Baleari (Maiorca, Minorca, Ibiza e Formentera) hanno non solo un vasto patrimonio artistico e storico, ma anche una forte cultura enogastronomica tipicamente Mediterranea, legata alla terra, alle radici e alle caratteristiche di ciascuna delle isole, che ha dato a ciascuna di esse un sigillo d’identità basato sull’autenticità, la qualità e la tradizione, con prodotti di alta qualità come l’olio, l’ensaimada o la sobrassada (tra i tanti che compongono la cucina tradizionale delle Baleari). Infatti, il carattere insulare dell’arcipelago, insieme al clima mite tutto l’anno, produce un’ampia varietà di prodotti autentici e tradizionali. Quest’anno ricorrono 11 anni dalla dichiarazione UNESCO della Dieta Mediterranea come “patrimonio immateriale dell’umanità” e, per celebrare questa ricorrenza, AETIB – l’Agenzia di Strategia Turistica delle Isole Baleari – fa conoscere l’arcipelago come mèta turistica di cui godere anche grazie alla sua deliziosa cucina tipicamente Mediterranea.

CIBI E LE BEVANDE TRADIZIONALI DELLA CUCINA DELL’ARCIPELAGO

Le olive

La Spagna è uno dei maggiori produttori mondiali di olive, anche se non sono facili da coltivare. Un ulivo può impiegare dai sette ai dieci anni per produrre il suo primo raccolto: durante questi anni, il giovane albero deve essere curato e annaffiato. Dall’età di circa 20 anni, l’albero diventa più produttivo e produce frutti  allo stato grezzo: questi devono prima essere annaffiati più volte, per ridurre le sostanze amare, e poi diventano commestibili. Un’oliva matura si riconosce dal suo colore nero. Le olive verdi, invece, stanno per maturare. Le olive sono di solito conservate in olio per proteggerle dai parassiti e per farle durare più a lungo. È possibile trovare questo frutto in molti piatti spagnoli, ma ancora più spesso nell’olio. I tour e le degustazioni di oli d’oliva locali includono visite guidate ai frantoi, per conoscere il processo di produzione.

Il vino

Le isole Baleari sono una terra di vigneti, le cui vigne sono state molto apprezzate fin dall’epoca romana. Il modo migliore per conoscerli è visitare le cantine e vedere in prima persona come il vino arriva dalla vigna alla bottiglia. Il vitigno dominante a Maiorca è il Manto Negro, le cui uve spesse producono un vino che può invecchiare molto bene nelle botti. Tra le Isole Baleari, anche Ibiza è utilizzata per la viticoltura: il vino rosso di Ibiza è molto raro da trovare sul mercato. Si tratta di un vino corposo, luminoso e con un lungo finale. Anche i vini bianchi di Ibiza sono altrettanto rari, abbastanza freschi ed equilibrati nel gusto. L’uva principale utilizzata è il Macabeo. La terza regione vinicola più importante delle Baleari è Formentera: su quest’isola, la viticoltura è uno dei settori agricoli principali, anche se la superficie viticola copre solo 60 ettari circa. Il vitigno più famoso di Formentera è una varietà di colore rosso chiamata Monastell. Il vino che ne risulta ha un corpo piacevole, è robusto e ha un bel colore viola. Le Baleari hanno circa 1.350 ettari di vigneti distribuiti tra le quattro isole. Le caratteristiche geografiche di ciascuna isola, insieme a un clima favorevole, danno luogo a diversi tipi di vini dal sapore incomparabile: Vino de la Tierra Mallorca (con cantine ad Alaró, Algaida, Andratx…), Vino de la Tierra Serra de Tramuntana-Cost Nord, Vino de la Tierra Isla de Menorca (con cantine a Ciutadella o Alaoir, tra le altre) Vino de la Tierra Ibiza (con cantine a Sant Antoni de Portmany e Santa Eulària des Riu) e Vino de la Tierra de Formentera (con cantine a Pilar de la Mola e Cap de Barbaria). Le isole Baleari hanno anche due denominazioni di origine, D.O. Binissalem e D.O. Pla i Llevant, legate alla tradizione vinicola.

Il formaggio Mahòn DOP

Un noto e gustoso prodotto delle isole Baleari viene da Minorca. Qui, dal 1985, si produce il Formaggio Mahón Menorca&quot che prende il nome dalla capitale ed è un formaggio a pasta dura fatto con latte di mucca. Il latte è addensato a bassa temperatura e poi battuto in una pressa per formaggi. Dopo che il formaggio è pressato, per dargli la sua tipica forma quadrata con angoli e bordi arrotondati, viene messo in una salamoia a maturare secondo i metodi di produzione tradizionali dell’isola. Dopo la maturazione, il prodotto finale ha una crosta soda, giallo-marrone e può essere acquistato in diversi gradi di maturazione. Le mucche per la produzione di latte vivono e pascolano sull’isola grazie alle temperature miti. Le temperature di Minorca sono diverse da quelle delle isole vicine: con 600 mm di pioggia all’anno, le precipitazioni sono abbondanti dall’autunno alla primavera. Inoltre, le temperature difficilmente superano i 30 gradi in estate, mentre, in inverno, oscillano tra i 5 e i 10 gradi. Anche la rugiada del mattino aiuta le piante da foraggio e, di conseguenza, anche le mucche.

Hierbas Ibicencas

Questa bevanda è tipica delle isole Baleari come il caffè fa parte della tradizione italiana. Hierbas è un tipo di liquore che si beve dopo quasi ogni pasto, soprattutto a Ibiza e Formentera. Si produce in diversi modi e ha diversi sapori: a volte è più dolce, a volte meno, e i colori possono variare molto. La ricetta del liquore viene solitamente tramandata di generazione in generazione, e spesso anche come segreto di famiglia. Per farlo da soli, serve ½ litro di liquore di anice dolce e la stessa quantità di liquore di anice secco. A seconda della dolcezza desiderata, si può variare leggermente la quantità. Poi, occorre combinare la miscela con uno o due rametti di rosmarino, camomilla, menta, timo, citronella, melissa, foglie di finocchio selvatico e rametti di ginepro. Infine, bisogna aggiungere una foglia d’arancia e una di limone, ognuna con un po’ di buccia di frutta affilata. Infine, serve solo un p’ di pazienza: la miscela deve restare in infusione per circa 1 anno!

Le mandorle di Maiorca IGP

Con l’ndicazione Geografica Protetta (IGP) che garantisce la qualità di questi frutti, le mandorle di Maiorca sono un ingrediente ricorrente nei piatti e nei dolci tipici dell’isola.  Si possono trovare in piatti come la zuppa di mandorle arrostite o gli escaldum (un tipico piatto di pollo). Tuttavia, è spesso nei dolci che le mandorle sono utilizzate con la massima creatività e maestria: alcuni esempi sono il gató (un pan di spagna solido con mandorle macinate) e i dolci natalizi maiorchini (come il tambor d’ametlla o gli amargos). È impossibile visitare l’interno dell’isola senza incontrare chilometri e chilometri di mandorleti. Durante la fioritura dei mandorli, a gennaio e febbraio, i campi si trasformano in un suggestivo spettacolo visivo caratterizzato da una coperta bianca con alcune macchie rosa.

Il sale

Nelle isole di Maiorca, Ibiza e Formentera, da secoli il sale si estrae dall’acqua di mare, creando una suggestiva immagine di pozze d’acqua e piccole montagne bianche. Qui, migliaia di uccelli trovano riposo e cibo durante i loro viaggi intercontinentali, e intorno ai bacini d’acqua c’è una vegetazione abituata al vento e al sale. Un paradiso per i birdwatcher e gli escursionisti o per coloro che vogliono imparare i segreti della produzione del sale durante una visita guidata. Maiorca è la patria del pregiatissimo Flor de Sal:questo sale è il più puro, con oltre 80 oligoelementi necessari al nostro organismo, e allo stesso tempo il più usato dai grandi chef per condire le loro creazioni. Per scoprire i segreti della produzione di sale, e i valori naturali di questo prezioso ecosistema, è possibile visitare le saline di Es Trenc attraverso visite guidate della durata di 40 minuti circa.